Il nuovo spot della Gillette abolisce i maschi

Aperto da Finnegan, 18 Gennaio 2019, 12:06:27 PM

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Finnegan

Si noti il termine: "mascolinità tossica". Filosofia abbracciata in modo più o meno esplicito da diversi siti maschili: forse daranno qualche straccio di diritto ai maschi, ma non agli uomini. Quelli sono "tossici" e non hanno diritto ad essere cittadini.

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Serenissimo

Commento di una femminista radicale, oltretutto anche giovanissima :

"Il backlash contro lo spot Gillette ha semplicemente palesato quello che le femministe radicali sanno da tempo: alla stragrande maggioranza degli uomini non importa nulla di essere persone migliori (traduzione: si stanno stufando dei lacchè delle femministe) , gli uomini non si sentono oppressi dal patriarcato (perché non lo sono), gli uomini difendono lo status quo perché è ciò che fa loro comodo ."

Commenti del genere sono importantissimi e vanno diffusi , perchè è sintomatico della lenta presa di coscienza di cos'è realmente il femminismo .
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Finnegan

Ottima segnalazione. Il castello di carte mediatico comincia a sbriciolarsi ed è sempre più evidente che a difendere lo status quo sono le femministe.
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Serenissimo

Citazione di: Finnegan il 19 Gennaio 2019, 04:01:35 PM
Ottima segnalazione. Il castello di carte mediatico comincia a sbriciolarsi ed è sempre più evidente che a difendere lo status quo sono le femministe.

Esatto, prova di ciò è il fatto che le femministe perculano certi commenti che sono autolesionistici riguardo gli uomini ( i difensori della pornografia in primis) , ma schiumano di rabbia quando ci sono contestazioni contro la gillette e chi nega i teoremi femministi.

Reagiscono come se non potessero concepire le massicce proteste contro lo spot della gilette.
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Finnegan

Non si rendono conto che questi spot politicamente corretti sono una forzatura e si ritorcono loro contro, è come mettere le quote rosa nel motocross.
Puoi ripubblicare qui qualche loro post o commento?
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johann

#5
Dal sempre "gravido"  "Bestiario culturale progressista" Dopo la "decrescita felice" la "discriminazione positiva" ecco la "Mascolinità tossica" un altro esempio della loro prolifica filosofia ideologica piena di paradossi logici e antinomie,  sarebbero risibili se la cosa si limitasse al lessico della loro "antilingua" ma (purtroppo per noi) questa loro filosofia e' alla base del pensiero unico dominante e del potere politico appestante che ne trae legittimità'

Viene da pensare che, avanti di questo passo anche il principio di non contraddizione "cadrà' in disgrazia" rispetto alla dittatura del politicamente corretto assieme a tutto quanto discenda in qualche modo dalle scienze logico matematiche, colpevoli per la psicolabile cultura dominante di essere nelle loro risultanze UNIVOCHE manifestazioni teoriche di "intolleranza discriminatoria" in fondo se tutto deve essere relativizzato come possono essere tollerate le scienze "esatte"
Chi lo sa!? Sara' per questo che oggi "spopola" tra i neo ricercatori la pratica della "scienza facile" o p.corretta dove le "certezze" assolute dell'ideologia a cui si sono venduti, vengono preferite al principio della certezza scientifica data dalla PROVA PROVATA del riscontro oggettivo dei fatti.

Avanti cosi, mi chiedo quando manca per vederci accusati di ".........fobia" per aver:
inclinazioni politiche "sbagliate", per essere politicamente scorretti,   per difendere il dato della normalità' NATURALE delle cose,   per contestate l'evoluzionismo basato sul caos ecc. ecc. 
oppure, quanto ci separa il rivendicare L'ORGOGLIO DI ESSERE MASCHI dal reato di "apologia di maschilismo"?
Una volta queste si sarebbero dette mere provocazioni lontane dalla realtà del possibile ma di questi tempi .........!   

Noto un dettaglio che e' assai rivelatore, e non mi si dica che e' una casualità, perché non e la prima volta che vedo questa cosa' l'articolo in questione e firmato da una donna, sarei curioso di conoscere quali riflessioni si fanno in una redazione quando si decide di assegnare a delle giornaliste questi (peraltro rarissimi) articoli denuncia rispetto ai problemi del mondo maschile, Se fosse possibile conoscerli avremmo uno spaccato nudo e crudo dello stato pietoso in cui versa la condizione maschile innanzi tutto nella testa dei nostri simili
Comunque sia, a me sembra che questo caso riveli come oggi a livello di testate nazionali i maschi hanno perso la titolarità di parlare da se stessi PER se stessi come se anche il fare questo significasse "provocazione" per la pro-femminista coscienza sociale imposta a forza dal regime ideologico che ci opprime
Forse qualcuno si fermerà' nel cogliere il bicchiere mezzo pieno rispetto alla reazione "inaspettata" di questa pubblicità  ma per me invece non cambia molto anzi va sempre peggio
Prima che ci venga instillata la vergogna di noi stessi e ci ritroviamo sfrangiati a consolarci nel ricordo del "come eravamo" credo sia tempo di cominciare a pensare a un manifesto della questione maschile nella pseudo-societa' attuale
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

#6
L'articolo è di un uomo (Francesco Borgonovo) ma nelle pagine interne c'è un pezzo di Silvana De Mari.
La De Mari è un noto medico, ha anche scritto libri per ragazzi in stile Tolkien, in cui abbondano personaggi dai valori maschili.
E' stata l'unica che ha accettato di parlare con noi e di far pubblicare le sue opinioni sul forum, quando quasi tutti ci considerano appestati (ma leggono e temono ciò che scriviamo).
Ora sta affrontando un processo per "omofobia" per aver detto, da medico esperto, che lo stile di vita omosessuale danneggia la salute. Rischia la radiazione dall'albo: per lei non so trovare parola diversa da eroismo, mentre sulla nostra pagina Facebook gli interventi a favore delle femministe sono in stragrande maggioranza di uomini.
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johann

Citazione di: Finnegan il 20 Gennaio 2019, 12:32:23 AM
Ora sta affrontando un processo per "omofobia" per aver detto, da medico esperto, che lo stile di vita omosessuale danneggia la salute. Rischia la radiazione dall'albo: per lei non so trovare parola diversa da eroismo, mentre sulla nostra pagina Facebook gli interventi a favore delle femministe sono in stragrande maggioranza di uomini.

Mi è venuto un mezzo colpo!!
il disegno di legge sull'omofobia è ancora fermo al Senato da diversi anni e li spero che vada in "prescrizione" (in senso metaforico)
La dott.ssa de masi è sotto processo per essere rimasta vittima del nuovo "sport" nazional-popolare  LA QUERELA   quella sottospecie di denuncia che rappresenta ormai la "chiusa" rituale del dibattito politico nostrano quando da parlato diventa urlato,  di solito quando qualcuno dei partecipanti è politicamente scorretto o non ha peli sulla lingua
La de masi appartiene al piccolo agguerrito gruppo degli eretici antisistema, perché si è impegnata sul fronte di una critica radicale dei risvolti anarchico depravati che il regime del relativismo etico diffonde nel costume sociale. (gay lgbt ecc)
Una battaglia assolutamente condivisibile perché per me al suo interno si trovano le cause prime e ultime della odierna questione della perduta identità maschile   come a dire combatti il sistema! e vincerai anche questa battaglia.

ma questo è il mio parere,   uno tra i tanti,  e non credo che sia certo maggioritario nella frastagliata galassia delle opinioni che maschi hanno sulla natura dei loro problemi, quindi al momento e solo il problema in quanto tale ( snaturamento del ruolo e dell'identità maschile) che ci accumuna       
Vorrei conoscere (se ci sono!?) firme femminili "DI PESO" accreditate presso blasonate redazioni giornalistiche che abbiano accettato di stare sulla graticola della "gogna di regime" spendendosi per la SOLA CAUSA MASCHILE, diverse invece quelle all'attivo (come è stato per la deneuve) che sembrano parlare in nostra vece stigmatizzando fortemente gli eccessi del femminismo (me too)  ma in definitiva lo fanno solo per salvarlo (femminismo) da se stesso.   
Oggi, con la quasi totalità dei media nelle grinfie del suo contenitore ideologico (progressismo) il femminismo è cosi potente che può anche permettersi di "scegliersi" i propri "detrattori ufficiali"  (e chi se non donne!!) avanti cosi, e più di qualcuno cullerà l'aspettativa di una provvidenziale "giovanna d'arco" che ci guidi alla riscossa....(sic)

Intendiamoci, ogni aiuto alla causa anche se indiretto va bene da QUALSIASI parte venga, comunque credo che oltre un certo punto la causa maschile NON si delega, pena il giocarci quell'atomo di credibilità che ancora abbiamo.
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

#8
Ero al corrente dei motivi della querela, che è comunque un ballon d'essai del futuro reato di "omofobia".
CitazioneUna battaglia assolutamente condivisibile perché per me al suo interno si trovano le cause prime e ultime della odierna questione della perduta identità maschile   come a dire combatti il sistema! e vincerai anche questa battaglia.
Lo penso anch'io, ma il mondo maschile tarda a rendersene conto, anzi si rivolta a sbranare chi ne faccia cenno.
CitazioneOggi, con la quasi totalità dei media nelle grinfie del suo contenitore ideologico (progressismo) il femminismo è cosi potente che può anche permettersi di "scegliersi" i propri "detrattori ufficiali"  (e chi se non donne!!) avanti cosi, e più di qualcuno cullerà l'aspettativa di una provvidenziale "giovanna d'arco" che ci guidi alla riscossa....(sic)

Intendiamoci, ogni aiuto alla causa anche se indiretto va bene da QUALSIASI parte venga, comunque credo che oltre un certo punto la causa maschile NON si delega
La Deneuve è solo un'attrice, ingaggiata per intrattenere il pubblico. La vera novità sono le battute del copione: le miti riserve sul femminismo indicano che gli umori del pubblico stanno cambiando e bisogna fare qualche concessione per evitare l'effetto boomerang ben noto ai registi. Ma al massimo riusciranno a tenere in vita il femminismo qualche minuto di più.

La causa maschile non si delega (se non per l'acquiescenza degli interessati), ma attenzione a non fare degli uomini una classe di stampo marxista, c'è già chi ha definito il femminismo una "lotta di classe". La guerra dei sessi è un rischio costante e riduce la società in macerie.
Gli uomini devono semplicemente tornare a essere uomini e riprendere le redini dell'umanità governando con leggi giuste ed eque per uomini e donne.
Non si tratta di "riprendere il potere alle donne" ma di riassumere il ruolo da cui hanno abdicato (più o meno aiutati da élites invisibili).
L'uomo è il codificatore delle leggi e dei rituali, se oggi la società è un gineceo e una scuola materna è proprio perché l'uomo non assolve più questo ruolo ed è regredito ad una infantile passività, non c'è da stupirsi che la donna lo tratti da scolaretto o animale da compagnia.
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Serenissimo

Citazione di: Finnegan il 19 Gennaio 2019, 11:10:27 PM
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Questo ne è uno significativo :

"Infatti e se qualcuno aveva qualche dubbio...quelli che Not all men!"

Talmente ottuse che pensano che sia un problema riconducibile al "Not all men" , quando questa espressione la usano in quattro gatti da molto tempo .
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Finnegan

In realtà la stragrande maggioranza degli uomini si comporta più che bene. Comunque i siti femministi sono una riserva (a parte la pagina dela Boldrini) e hanno un ridottissimo impatto sull'opinione pubblica.
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