Fenomenologia della sessualità femminile, dall’epoca della repressione ad oggi

[Serenissimo]

https://vitadabrutto.wordpress.com/2018/09/27/fenomenologia-della-sessualita-femminile-dallepoca-della-repressione-ad-oggi/

Vi siete mai chiesti perché un tempo la sessualità della donna era tenuta "sotto controllo" e stigmatizzata dalla società tutta? La redpill ben spiega questo fenomeno, e alla fine di questa lettura ne uscirete sicuramente con un maggior grado di consapevolezza.

Come ben sappiamo in natura è la donna a detenere il potere sessuale. E come direbbe il buon vecchio Spiderman, da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Citazione nerdosa (o merdosa?) a parte, basti pensare al celebre detto "tira più un  pelo di figa che un carro di buoi". Per la figa si son combattute guerre, sia personali che su larga scala. E come ogni altra fonte di potere non equamente distribuito tra la popolazione, sorgono problemi quando questo crea un'insoddisfazione diffusa. Perché ricordate: "la soddisfazione di pochi è scaturita dalla frustrazione di molti".

Per fare un parallelismo, la figa è per l'uomo come il petrolio per uno Stato. E difatti guardate quante guerre, quanti morti, quanti intrallazzi politici ci son dietro la corsa al fottuto petrolio.
Ma cosa accadrebbe se la distribuzione del petrolio fosse regolamentata da una sorta di organo supremo che si occupasse di redistribuirlo equamente tra i vari Stati del pianeta Terra?  Semplice: ognuno avrebbe la sua fetta di torta, e la corsa al petrolio, in tutte le sue sfaccettature, non avrebbe più ragion d'esistere.

Ed ecco arrivati al nocciolo della questione: la repressione sessuale della donna era un modo per evitare troppi disequilibri nella società! Gli incel, o comunque uomini con un trascorso sessuale ridicolo, son sempre esistiti, ma gli effetti poco si notavano all'interno del clima di repressione generale.

Fino a non molti decenni fa una donna era tenuta socialmente ad avere quante meno avventure sentimentali potesse, possibilmente rimanere vergine fino al matrimonio e anche dopo essere fedele al marito, mentre invece le aspettative in fatto di fedeltà nei confronti del marito sono sempre state notevolmente più rilassate. Per tutta la storia ci saranno stati senz'altro anche uomini che avrebbero voluto ma non riuscivano a "quagliare", solo che, dato che tanto le donne erano ancora più represse di loro, la mancanza di occasioni non era un gran problema e si poteva vivere nell'ombra degli uomini di successo (che da sempre son stati quelli dagli alti valori di LMS).

Da quando però è iniziata la liberazione sessuale delle femmine, questa tipologia di maschio si è accorta che non poteva più continuare a brillare di luce riflessa; ovvero ciò che fino ad allora era stato appannaggio dei maschi più "attivi" stava sfuggendo loro di mano, e la liberazione sessuale, repressa fino a quel momento, che era a quel punto arrivata per l'altra metà della popolazione mondiale, per loro continuava a non arrivare. All'improvviso i rapporti di forza fra uomini e donne hanno cominciato a rimettersi in pari: le donne hanno cominciato a rivendicare una propria libera attività sessuale, hanno cominciato a parlarne, a scriverne, a discuterne, e questo ha inevitabilmente turbato e disturbato i maschi che nel silenzio si illudevano di non essere i soli ad essere a corto di sesso e avevano un retro-pensiero costante, quasi un rumore di fondo quasi mai espresso ma che so essere lì: "Ma come? Noi siamo uomini, dobbiamo pur quagliare! Tutti gli uomini nella storia hanno sempre avuto successo, come mai ora noi no? Cavoli!, ora perfino le donne trombano, come mai noi no??!". Ora era caduto il velo, e chi si è trovato escluso dall'ondata di liberazione sessuale si è sentito a tutti gli effetti defraudato di qualcosa che pensava gli spettasse di diritto (in ossequio appunto al male entitlement).
Viviamo in un'epoca in cui moltissimi maschi, e non più solo poche minoranze, si sentono disorientati da un mondo che sta sfuggendo al loro controllo – e le reazioni spesso inconsulte seguite al "fenomeno #MeToo" direi che lo testimoniano abbondantemente. La nostra sensazione è che molti uomini che avvertono lo iato fra ciò che hanno imparato e ciò che la società sembra da loro esigere (peraltro in modo contraddittorio), si sentono persi e quasi a un bivio, schiacciati fra femmine ormai emancipate e una società che per molti aspetti dice ancora agli uomini che sono premiati se conquistano donne e che solo di recente, e in modo confuso, sta rivedendo questa posizione.

Ora leggendo queste parole potete farvi un'idea fuorviante della filosofia del blog. Noi mai e poi mai vorremmo che che si tornasse al clima di repressione sessuale dell'era pre-sessantottina, perché la vediamo come una forzatura ipocrita e contro natura. Ma allo stesso tempo vorremmo che si diffondesse una consapevolezza grazie alla quale vengano presi provvedimenti atti a ristabilire un certo equilibrio tra le possibilità sessuali di ciascun individuo.
A conti fatti la rivoluzione sessuale ha giovato solo alle donne ed una ristretta percentuale di uomini. Quello che ci vorrebbe è una seconda rivoluzione sessuale, questa volta che sia DAVVERO paritaria.

[Serenissimo]

Non concordo con buona parte dell'articolo - io invece tornerei volentieri all'epoca pre sessantottina e come - ma è un altro che in parte ha capito il problema.

[Finnegan]

In realtà sarebbe un andare avanti, è il '68 a determinare un regresso