Bibbiano , inchiesta "Angeli e Demoni" e similari : topic unico

Aperto da Serenissimo, 6 Luglio 2019, 12:38:53 PM

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Serenissimo

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/angeli-e-demoni-io-non-sono-mai-stata-casa-dichiarazioni-1722075.html?mobile_detect=false

Nuovi e raccapriccianti particolari vengono a galla nell'inchiesta "Angeli e Demoni".

Proseguono infatti gli interrogatori del tribunale di Reggio Emilia, facendo emergere dettagli inquietanti. Dettagli che danno forma alla "storia degli orrori".

"Io non sono mai stata in quella casa". Risponde così - davanti ai magistrati - una delle assistenti sociali dell'Unione Val D'enza indagata nell'inchiesta della Procura, quando in tribunale le viene chiesto se avesse mai veramente controllato le condizioni dell'abitazione in cui viveva una di quelle piccole vittime strappate ai propri genitori naturali. A rivelarlo sono le parole, scritte nero su bianco, in un verbale d'interrogatorio riportato in un tweet dall'account ufficiale della trasmissione Chi l'ha visto?, in onda su Rai3.

Nella relazione stilata dall'assistente sociale - come riportato dalle carte visionate da ilGiornale.it - la descrizione di una casa fatiscente e inadeguata, priva del necessario per la crescita di un bambino. Ma l'operatrice, in quella casa, non ci aveva mai messo piede. Mai. Non aveva nemmeno controllato se effettivamente i genitori - Massimo e Gilda Camparini - fossero o meno in grado di accudire la propria figlia.

Nelle carte degli assistenti sociali si legge: "La casa appare spoglia e le operatrici non hanno visualizzato giocattoli". Peccato che in quella casa nessuno ci fosse in realtà mai entrato. E così venivano redatti verbali pieni di menzogne e falsità, come hanno testimoniato le successive verifiche dei carabinieri. Infatti, "in un sopralluogo di pochi mesi successivi, i militari rilevavano nel domicilio una condizione positiva e assolutamente diversa da quella riscontrata e descritta nella relazione del servizio sociale".

Una casa come tutte le altre, quella della famiglia Camparini. Almeno per i carabinieri che hanno fatto emergere la verità dei fatti. Una casa colma di giocattoli, videogiochi di ultima generazione e, persino, con un piccolo calcio balilla. E ancora, fotografie dove era ritratto il piccolo nei suoi primi anni di vita insieme ai suoi genitori e ai nonni. Quei nonni contro i quali i servizi sociali avevano più volte puntato contro il dito.

Il copione sembra ripetersi. La strategia sembra essere sempre più chiara. Si puntava sulle condizioni presunte pessime condizioni della casa, sulla precaria salute dei bambini e, altre volte, perfino sui litigi familiari, su abusi e violenze mai commesse. Così come è accaduto a Michele che, in un'intervista esclusiva a noi rilasciata, aveva raccontato i dettagli delle false relazioni stilate dai servizi sociali con il solo obiettivo di portare via i suoi due bambini.

Inchiesta abusi, la testimonianza di un papà: "Io accusato di omofobia per togliermi il figlio e darlo a una coppia gay"
Pubblica sul tuo sito

Un sistema pensato nei dettagli. Una strategia perversa che, per anni, ha permesso agli artefici dei fatti di lucrare sulla pelle dei bambini. Il tutto per soldi e ideologia.
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Serenissimo

#1
Per semplificare ai lettori , chiedo che tutte le notizie relative alle porcherie che sono successe nell'Emiliano siano raccolte qui, in un topic unico : video , notizie e quant'altro .

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Serenissimo

https://www.leggo.it/italia/cronache/bimbi_strappati_genitori_false_accuse_chi_ha_visto_oggi-4596728.html

Dietro alle false accuse di pedofilia e agli affidi illeciti a Reggio Emilia c'era un giro d'affari di centinaia di migliaia di euro. A Chi l'ha Visto? si ripercorrono le tappe salienti dell'inchiesta soprannominata "Angeli e Demoni". Sono 27 le persone indagate a vario titolo tra politici, medici, assistenti sociali, liberi professionisti, psicologi e psicoterapeuti di una Onlus di Torino. Tanti genitori innocenti hanno perso i loro figli perché accusati ingiustamente e i bambini erano sottoposti a un vero e proprio lavaggio del cervello.

In un disegno infantile repertato come prova ci sono una bambina e il suo papà. Le braccia allungate verso le parti intime della piccola però non erano state realizzate dalla piccola autrice del disegno, ma dalla psicologa che voleva accertarne la violenza. Il tutto per incrementare le casse di una onlus dove i bambini venivano curati. Da alcune intercettazioni emerge che una coppia omosessuale di mamme affidatarie amiche della psicoterapeuta maltrattavano la bambina che dovevano proteggere e che voleva tornare tra le braccia del papà. 

Tra le contestazioni emergono 'lavaggi del cervello' ai minori in sedute di psicoterapia, anche con impulsi elettrici per "alterare lo stato della memoria". Tra i reati contestati frode processuale, depistaggio, abuso d'ufficio, maltrattamento su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d'uso.

Dalle carte dell'inchiesta emergono anche altri dettagli. Disegni dei bambini falsificati con l'aggiunta di dettagli a carattere sessuale, abitazioni descritte falsamente come fatiscenti, stati emotivi dei piccoli relazionati in modo ingannevole, travestimenti dei terapeuti da personaggi 'cattivi' delle fiabe messi in scena ai minori in rappresentazione dei genitori intenti a fargli del male, denigrazione della figura paterna e materna. Questi, secondo l'indagine, erano solo alcuni dei metodi adottati nei confronti dei bambini con l'obiettivo di allontanarli dai genitori, per poi mantenerli in affido e sottoporli a un circuito di cure private a pagamento di una Onlus piemontese. Decine anche i regali e le lettere di affetto, consegnati negli anni da parte dei genitori naturali, che i carabinieri hanno sequestrato in un magazzino dove erano nascosti e che gli appartenenti ai servizi sociali indagati non avrebbero mai consegnare ai piccoli.

Una situazione simile a quella affiorata nell'inchiesta "Veleno" su episodi di questo tipo avvenuti nella bassa modenese. «Abbiamo ucciso almeno cinque bambini», queste parole - contenute in una vecchia registrazione mandata in onda da Chi l'ha Visto? - avrebbero rovinato intere famiglie nel modenese. Le voci appartengono a bambini che anni dopo avrebbero ammesso di essersi inventati tutto.

L'inchiesta di Pablo Trincia, autore del libro "Veleno", spiega che a causa di queste parole e di sospetti infondati, alcune persone hanno perso la custodia dei loro figli e hanno scontato una pena in carcere con accuse terribili. In trasmissione sono presenti Trincia e i genitori protagonisti di questa storia. «Era il 12 novembre 1998 e i servizi sociali mi hanno portato via quattro figli. Lo hanno fatto senza prove e senza ascoltarci. Ai miei figli voglio dire che li ho amati tanto. Figli miei, sapere come eravate e non sapere nulla di voi ora è molto grave», racconta una donna che è stata assolta e che per paura di perdere anche il figlio che aspettava ha lasciato l'Italia.
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Finnegan

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Finnegan

Ora le femministe dicono che è tutta una congiura dei pro-DDL Pillon. Poi saremmo noi i complottisti... :))
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Serenissimo

Persino la Lucarelli ne parla seriamente. Cioè , La Lucarelli, rendetevi conto .




Se c'è un "caso zero" che lega il centro Hansel e Gretel e i casi di "Veleno" e oggi Bibbiano è questo: il caso Sagliano, provincia di Biella. Il primo, il più dimenticato. La storia di un'intera famiglia che si suicidó nel 1996 per atroci accuse di abusi su due bambini e con le perizie dei soliti nomi (Foti/Roccia del centro Hansel e Gretel). E con quell'Alessandro Chionna, il pm che mandó in carcere Gigi Sabani. Un caso così dimenticato, nonostante il clamore dell'epoca, che per avere una foto di queste 4 persone che non hanno mai avuto giustizia, sono andata io stessa al cimitero di Sagliano a fotografare le loro tombe.
Ne scrivo oggi su Il Fatto.
Leggete questa orribile storia, è importante. E condividete il più possibile.

Il 5 giugno del 1996, a Sagliano Micca, provincia di Biella, si suicidarono quattro persone. Insieme, dopo aver lasciato delle lettere d'addio, scesero nel garage di casa, entrarono in una Fiat Uno verde, mandarono giù qualche pasticca di sonnifero e respirarono il gas di scarico fino a morire. Erano Alba Rigolone (66 anni), suo marito Attilio Ferraro (68 anni), i loro due figli Maria Cristina Ferraro (insegnante di 39 anni) e Guido Ferraro (commesso di 36 anni). Tutti accusati di aver sottoposto alle più raccapricciati pratiche sessuali due bambini, i figli di Guido e Maria Cristina, quel giorno erano attesi in tribunale per l'udienza del processo appena iniziato.
Un processo in cui l'impianto accusatorio si fondava principalmente sulle perizie di due consulenti: Cristina Roccia, una delle psicologhe coinvolte nella vicenda "Veleno" e colui che all'epoca era suo marito, ovvero quel Claudio Foti del Centro Studi di Moncalieri Hansel e Gretel, oggi agli arresti domiciliari per la vicenda di Reggio Emilia.

Il caso Sagliano, nella sinistra catena che lega l'associazione Hansel e Gretel ad alcune delle storie più inquietanti e controverse di abusi su minori, può essere considerato il "caso zero". E forse anche il più dimenticato, nonostante il suicidio, nonostante il clamore che suscitò all'epoca, tra videocassette sulla storia allegate a quotidiani, l'accorata difesa degli imputati di Vittorio Sgarbi e i pareri di noti opinionisti dell'epoca.
Un'intera famiglia si tolse la vita lasciando un biglietto sul cruscotto: "Quattro innocenti sono costretti ad uccidersi perché il tribunale di Biella non ha dato la possibilità di dimostrare la loro innocenza". Forse, oggi, alla luce di quello che sta emergendo, è possibile restituire dignità a quei morti la cui vicenda processuale fu ricostruita nel 2007, con appassionato rigore, dallo scrittore ed ex assessore di Biella Diego Siragusa in un libro, "La botola sotto il letto", che poi fu presto ritirato per minacce di querele.

La vicenda inizia nel 1995, quando Guido e sua moglie Daniela si stanno separando tra rancori e recriminazioni. In particolare, Daniela nutre un profondo astio nei confronti della famiglia dell'ex marito. Detesta soprattutto sua suocera Alba e della bella sorella del marito Maria Cristina. A un mese dall'udienza di separazione Daniela porta il loro bambino Angelo, di 9 anni, presso il Servizio di Neuropsichiatria Infantile di Vercelli che a sua volta fa una segnalazione al Tribunale dei minori di Torino. Il bambino accusa suo padre Guido, sua nonna paterna Alba e sua zia paterna Maria Cristina di avere rapporti incestuosi in sua presenza e di abusare di lui oltre che della sua cuginetta Linda, figlia di Maria Cristina. Il Tribunale sospende immediatamente gli incontri tra Guido e suo figlio Angelo.
Successivamente Daniela presenta una querela dettagliata contro il marito e la sua famiglia in cui racconta fatti raccapriccianti.

Da quando ha circa tre anni, a casa dei nonni, Angelo assiste a scene di sesso esplicito e incestuoso:
Maria Cristina lecca il pisellone al fratello Guido in salotto finché lui non le fa pipì sulla mano, sua nonna Alba, 66 anni, fa lo stesso sempre col pisellone di suo figlio Guido ma in camera. Maria Cristina, la piccola Linda e sua nonna Alba leccano tutte insieme Guido e vanno a letto nudi. La nonna nuda chiede a lui, Angelo, di toccarla ma il bambino si rifiuta. Un'altra volta Guido sbatte il pisellone sulla patata della piccola Linda oppure Guido lecca il deretano della madre anziana o suo padre prova a infilargli nel sederino il suo pisello ma lui scappa e gli altri dicono "Devi farlo!" Ti prego!". Insomma, Sodoma. Un famiglia di persone apparentemente rispettabili, nasconde un simile orrore. La bambina viene prelevata mentre è a scuola e tolta alla madre per finire in un centro per minori, il pm Alessandro Chionna della procura di Biella dà il via alle indagini con perquisizioni a tappeto a casa di nonna Alba e nonno Attilio (che non è ancora stato accusato) e di Maria Cristina. Cercano materiale pornografico, videocassette, prove degli abusi. Non trovano nulla. La nonna non ha neppure un videoregistratore.

Il 3 giugno Alessandro Chionna li fa arrestare tutti e tre con tanto di sirene e manette con un'accusa precisa e devastante: abusi sessuali su minori. Breve parentesi: il pm Chionna fu anche il grande accusatore di Gigi Sabani e Valerio Merola nel famoso caso "Varietopoli" che portò all'arresto di Gigi Sabani nel 1996, proprio dopo due settimane dal suicidio della famiglia Ferraro, con le accuse di truffa a fini sessuali e induzione alla prostituzione. Lo aveva accusato una minorenne. Chionna fu poi rimosso dall'incarico perché si innamorò della ex fidanzata di Gigi Sabani (con cui poi convolò a nozze), che conobbe durante l'inchiesta (poi archiviata). Gigi Sabani rimase marchiato da questa vicenda e nel 2007 morì di infarto. Tornando a Sagliano, i detenuti vengono interrogati da Chionna e dal Gip Paolo Bernardini. Guido afferma che la sua ex moglie aveva detto spesso che gliel'avrebbe fatta pagare, che era gelosa di sua sorella Maria Cristina, che dal '94 in poi aveva proibito a nonna Alba e a nonno Attilio di vedere il nipote, convinta che la nonna volesse avvelenare Angelo con lo sciroppo. Nonna Alba dice di aver sempre trattato i nipoti con amore, Maria Cristina conferma l'odio della cognata per lei e la sua famiglia. Nonno Attilio, l'unico rimasto libero, spiega di non avere rapporti sessuali con la moglie da 10 anni, altro che sesso e promiscuità in quella casa.

Il 5 giugno del 1995 Chionna e il maresciallo Santimone interrogano il piccolo accusatore Angelo. Il bambino conferma la versione orgiastica della storia, ma poi, quando gli si fa notare che il racconto è inverosimile, cambia completamente rotta e ritratta tutto. Sarà la prima di una lunga serie di ritrattazioni. "Tutto quello che ho raccontato è frutto della mia fantasia. Io ho voluto in questo modo far andare in prigione mio padre, i miei nonni, mia zia perché hanno trattato male me e mia madre. E' stata una mia montatura in quanto vedo film in cui fanno porcate", dice. A quel punto il bambino va via con la madre, ma dopo un po' i due tornano in Tribunale. Angelo si era solo spaventato, vuole confermare gli abusi, dice la madre. E invece Angelo ribadisce di essersi inventato tutto. Successivamente dirà anche che nella casa degli abusi ci sono botole sotto il letto dei nonni e passaggi segreti. Si è inventato tutto di nuovo. Il 7 giugno il gip Paolo Bernardini ordina la scarcerazione dei tre indagati e in un'ordinanza molto prudente ma rigorosa, afferma che la situazione è poco chiara, che la querelante manifesta ostilità nei confronti della famiglia Ferraro, che ai bambini sono state fatte domande suggestive, che Angelo ha dei disturbi psichici mai approfonditi.

Chionna, a questo punto, nomina come consulente tecnico Cristina Roccia del Centro Hansel e Gretel, la stessa che interrogherà alcuni bambini di Massa Finalese (il caso Veleno) un paio d'anni dopo. La consulente deve stabilire se Angelo e Linda sono attendibili. Linda sarà sottoposta a un vero interrogatorio, ma parlerà sempre con amore della mamma e della nonna con cui fa il gioco della principessa e dei gioielli. Nega ogni abuso, piange, le manca sua madre. Angelo, nonostante le proteste dei legali di Guido che non può più vedere suo figlio, invece continua a vivere con Daniela (se fosse stato vero che la madre lo manipolava, poteva continuare a farlo liberamente). Guido invia lettere strazianti al figlio che ormai non vede più da tempo, scrivendogli "Vorrei tanto poterti far avere dei doni ma non so come fare, ho ancora l'uovo di Pasqua che non mi hanno lasciato consegnarti!".

Il 6 giugno Chionna chiede al consulente tecnico Maria Rosa Giolito (che risulta aver collaborato con Foti di Hansel e Gretel anche nella stesura di un libro) di verificare se la bimba abbia subito abusi. "L'imene con bordi sottili è compatibile con la penetrazione di un dito di una persona adulta, non posso escludere né provare la penetrazione col pene", sarà l'esito. Che in sostanza non vuol dire nulla, tanto più che il perito della difesa parlerà di normale conformazione dell'imene. La visita della Giolito al bambino Angelo darà esito negativo, tuttavia la dottoressa specificherà "I segni ritrovati non sono specifici per abuso sessuale pur essendo compatibili con tale diagnosi, va considerato però che un oggetto delle dimensioni di un dito può essere introdotto nell'ano senza troppo disagio".
Insomma, l'esito è negativo, ma si lascia una finestra aperta. Peccato che in seguito Angelo dirà chiaramente di essere stato penetrato dal padre e che quella perizia lo smentisca. La perizia tecnica di Cristina Roccia, per la cronaca, costerà al tribunale la non modica cifra di 6.417.450 lire.

Quando ormai la scadenza delle indagini è imminente Chionna affida una nuova audizione del bambino Angelo a Claudio Foti. Aveva ritrattato troppe volte, l'accusa era molto indebolita. Con Foti accanto, il bambino afferma di aver ritrattato gli abusi perché minacciato dal maresciallo e conferma le violenze. Non solo. Accusa per la prima volta anche suo nonno Attilio e anticipa l'inizio delle violenze a quando aveva un anno (la cuginetta non era neppure nata!). Come potesse ricordarsi di violenze subite a un anno non è chiaro. Non solo. Aggiunge che la cuginetta non ha il coraggio di dire la verità, quindi se dovesse essere risentita lui vorrebbe essere presente, "così la aiuta a parlare".
Chionna chiede il rinvio a giudizio, il gip Bernardini fissa il giudizio immediato, ma estromette le consulenze tecniche-psicologiche affermando che non si limitano a fornire un apporto scientifico, ma esprimono dei giudizi sulla veridicità di quanto affermato dai bambini. Chionna, che senza quelle perizie ha pochi elementi, non si arrende. Chiede al Tribunale un'audizione protetta per i due bambini che, come richiesto da Angelo, saranno sentiti insieme dalla psicologa Paola Piola, già teste dell'accusa.

Alba, Attilio, Maria Cristina e Guido capiscono che se la bambina confermerà le accuse sono spacciati. E così sarà. La mattina del 5 giugno 1996, fuori dal tribunale, la sorella di Alba, Maria Rigolone e gli avvocati della difesa, attendono i Ferraro per un po', poi allarmati dalla loro assenza chiamano i carabinieri. In casa furono trovati alcuni biglietti di addio. In uno, firmato da tutti e quattro, indirizzato al senatore Claudio Regis che li aveva sempre sostenuti c'era scritto "Violando il codice, dei bambini sono stati ascoltati come pretendeva il pm Chionna, dalla stessa psicologa chiamata dall'accusa come teste che da un anno prepara Angelo a condannare il padre e tutta la sua famiglia. La sentenza che ci aspetta è ovvia, siamo innocenti, non vale la pena continuare ad esistere".
Maria Cristina aveva scritto un'altra lettera in cui si augurava di incontrare di nuovo sua figlia nell'aldilà.
Nonna Alba aveva lasciato un biglietto: "Non ho mai fatto porcherie con i figli e i nipoti che adoravo. Ho insegnato loro le cose belle e giuste della vita, chiedo perdono ai miei cari". E poi quel biglietto sul cruscotto: "Siamo innocenti".

Morirono insieme, respirando monossido, nella Fiat Uno verde di Maria Cristina. Ai funerali parteciparono più di 1000 persone, a Sagliano in tanti credettero alla loro innocenza fino alla fine. La sentenza di improcedibilità mise fine alla vicenda. Chionna disse di aver lavorato con correttezza, Paolo Crepet sentenziò che "il suicidio è un'ammissione di colpa", il senatore Claudio Regis affermò "Queste persone sono state uccise per un patto scellerato fra procura e tribunale dei minori". (e per questa dichiarazione fu processato e condannato). "Ora il dolore è solo mio", dichiarò Daniela, la grande accusatrice, ai giornali.

Ma a rimbombare ancora, dopo 23 anni dalla tragedia, sono le parole della psicologa Paola Piola, una delle grandi sostenitrici dell'accusa: "In fondo le vittime sono ancora i bambini. Ora sono anche senza genitori. La vicenda giudiziaria è stata archiviata col decesso degli imputati, e forse è meglio così".
Quattro morti, una verità mai accertata e ombre antiche, che dopo 23 anni, spuntano fuori da una vecchia botola. L'unica che è davvero esistita, in questa orribile vicenda. No, non è stato meglio così.
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Finnegan

Bene, molto bene. E' essenziale che la gente capisca (come ha evidenziato la Frezza, citata qui che non si tratta dell'isolata degenerazione di un servizio pubblico, ma degli effetti di una ideologia che ha contagiato tutte le istituzioni di cui questo caso costituisce la punta dell'iceberg.
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johann

riflettevo su questo fatto e mi e venuto alla mente il suicidio/strage di andreas lubitz della germanwings
il collegamento c'e' e me lo spiego cosi: 
nel nostro incompiuto sentimento nazionale e impossibile negare che c'e in giro (da generazioni) un certo complesso di subalternità rispetto ai  paesi "nordici",  se proprio lo si vuole catalogare direi che questo deficit si colloca in zona fierezza nazionale,  tanto ne manca e tanto ne viene sistematicamente rimpiazzato da una insipiente e diffusa esterofilia cronica,  tutti sanno che gli  italiani sono i peggiori denigratori di se stessi,  nell'attuale demenza culturale in cui ci stanno sprofondando tutti  parlare di orgoglio nazionale e' ormai sinonimo di integralismo ideale,  con l'aggravante di passare per degli intolleranti in potenza

poi,    la sostanziale mancanza di orgoglio nazionale, altrimenti declinabile come un diffuso rigetto del nostro passato e delle nostre tradizioni,  fa del popolo italiano il più bendisposto al mondo verso tutta l'asfissiante  retorica dell'accoglienza, dell'integrazione, della contaminazione dell'inclusione dell'altro,  del diverso, ecc ecc  fino ai modelli comportamentali  improntati al cosmopolitismo fine a se stesso come ad esempio l'erasmus o tutti gli altri woodstock mascherati che ci sono in giro,  tralasciando sul formidabile tornaconto economico che tutta questa esterofilia regala agli stranieri (made in:  germany, usa, japan, ormai anche china) e parimenti   al colossale danno che in modo masochista facciamo a noi stessi, la cosa che merita attenzione e' il dato psicologico di sudditanza tipico dell'italiano medio  nei confronti  di ogni cosa che discenda da "settentrione"

non e' esagerato dire che l'ideale  in ogni campo,  oggi si localizza presso il nord europa rispetto al quale  ovviamente noi siamo sempre  i soliti  terroni, ....... prendendo ad esempio la solita germania  e' un fatto che la teutonica garanzia rappresentata dal "brand"  tedesco  estende per inerzia la sua aureola da "primi della classe" anche alla loro societa,  la dove per gli stolti italiani,   tutto,  non puo che essere migliore perfetto regolare giusto ....... 
poi........ ecco,  che  su questo idilliaco affresco ti arriva la macchia d'inchiostro della notizia di un andreas lubitz che nel proposito di suicidarsi sceglie di farlo schiantandosi con tutto l'aereo carico di passeggeri,  e  allora ti chiedi:  ma che razza di umanita  e "progredita" in questi paesi dietro e dentro a tanto apparente luccichio perfettino ?

i fatti della rossa emilia  sono espressione dello stesso concetto,  la fascia "rossa" del centro italia ha goduto da sempre di una autocertificata  nomea di modello di riferimento per il resto del paese ....."l'eden sociale" che avrebbe potuto essere l'italia tutta,   ma che non e' stato per colpa della conventio ad excludendum verso i comunisti da parte dell'insipiente e miope blocco conservatore (gli americani e la solita chiesa cattolica)  questo il rimprovero che ogni riferimento di qualsiasi tipo al feudo tosco emiliano ha da sempre veicolato in modo subliminale verso l'opinione pubblica italiana creando quasi un vago senso di colpa  per non aver a suo tempo condiviso in massa l'opzione "rossa"
e in effetti esattamente come le apparenze da "bomboniera"  dei paesi  del nord  anche nelle nostre regioni "primedonne"  se ti fermi alla patina superficiale e tutto un florilegio di "no profit"  di  onlus  di beneficenza di qua di la'  e cooperative dappertutto per qualsiasi monata, tutto rigorosamente politicamente corretto,  dove ora esistono pure le "comunita' socialmente sostenibili " (l'ultima stronz... del lessico popu-gressista,)   comunita immacolate,  vendute alla vulgata popolare come solo sfiorate dalla mentalita' capitalista e dalla laida logica del profitto,  oasi  di giustizia sociale grondanti di mellifluo buonismo dove nell'immaginifica edulcorazione di massa ci mancava  solo heidi a spasso con le caprette 
romagnoli e toscani  d.oc. "cercasi"   da mezzo secolo a questa parte sembrano scomparsi,  finora se li chiamavi all'appello in loro vece si presentava l'immancabile  piddino a declamare le virtu' del loro modello sociale ex comunista nella sua ultima stesura demagogica quella catto-progressista   

ebbene cosi tanto per dimostrare come in quasi tutto cio che riguarda la lercia ideologia tutto e mistificazione e inganno  e sufficente rimestare un po sulla reietta vera storia di questo paese e vedere cosa viene a "galla"  ....... toh!! guarda un po!:  tutte queste regioni da quando si sono instaurate giunte monocolore rosse hanno sempre goduto di un buon 10 / 20 %  di trasferimenti sottobanco in più da parte dello stato nel quadro di uno dei tanti programmi "black" varati nel dopoguerra  da parte della vile e pavida DC (perennemente a caccia del male minore e del compromesso sul compromesso,)  che illudendosi che "saziando i comunisti finanziariamente questi avrebbero sorvolato sui loro propositi rivoluzionari  e hanno ottenenuto invece un continuo ricatto al rialzo:  o ci accontenti o noi molliamo i freni alla rivoluzione proletaria e poi sono c.....  vostri ...... e questo e andato avanti per decenni 

.....si dira' che arrivo tardi visto che dalle ultime votazioni  sembra che anche da quelle parti  il vento stia cambiando ....ma siamo sicuri che questi cambiamenti elettorali  non saranno altro che semplici riconfigurazioni di un sistema ideologico tutt'altro che in crisi?  A trent'anni dalla fine della guerra fredda crediamo che l'ideologia laicista abbia ancora bisogno di piantare bandierine sulla mappa geopolitica del mondo e si perda sulla contabilita di comuni regioni e governi conquistati?  Non credo proprio!  adesso il "gioco" e ancora più sporco  di prima e si sta spostando alla conquista diretta dei piani alti dell'establishment  mondiale onu in primis la' dove si vota poco e male.......democraticamente .......mai 

andiamo quindi all'essenza che magistralmente la frezza ha disossato nell'ultima parte del suo scritto

Il caso reggiano, a ben vedere, non è affatto quindi un fenomeno inedito, ma solo una nuova drammatica applicazione di un vecchio progetto pedagogico di marca progressista, parte di un ben più ampio programma di distruzione della famiglia e di scardinamento di quell'ordine naturale che nella famiglia ha la sua prima e principale manifestazione.
Le teorie di Engels, che considerava la famiglia patriarcale la forma primigenia di oppressione di classe – e per questo ne auspicava la demolizione per ottenere la liberazione della donna dalla schiavitù della riproduzione – nel modello pedagogico della sinistra moderna, pseudoegualitaria e veterofemminista, si fondono con l'omosessualismo e producono come frutto maturo le mostruosità di cui sopra. La matrice culturale tanto del Forteto quanto delle depravate reti emiliane è la medesima e affonda nell'orizzonte di riferimento della sinistra libertaria e umanitaria che ha conquistato indisturbata il monopolio della psico-socio-pedagogia nostrana approfittando del sonno dei più e dell'inerzia di troppi. Così, può capitare di svegliarsi un giorno e di essere costretti dalla cronaca ad aprire gli occhi su una realtà devastante: l'educazione dei bambini, dei nostri bambini, è nelle mani di un imponente esercito ideologizzato e infiltrato da spietate organizzazioni criminali.

Il canagliume ideologico non muore mai,  cambia sempre,  non ha nemmeno molto senso parlare di vecchio,  di ex , di  vetero e di convesso di post  l'ideologia cambia,  muta di continuo,  ma solo per salvaguardarsi sempre uguale a se stessa nella sostanza,   ma allora  oggi nel  nuovo millennio qual e la sostanza della proposta di tutti questi sinistrorsi "in calore" ? .....una visione organica di un'altra società possibile?  ......un'alternativa completa al sistema vigente?  Niente di tutto questo 
1mo) perché oggi sono loro il mainstream  mondiale  .
2do)  se mai ci sono state queste  "nobili" intenzioni esse si sono autosmentite nel sangue di almeno un centinaio di milioni di morti 
quindi cosa rimane al netto di tutto?   come il retrogusto  dopo un bicchiere di pessimo vino la sensazione e questa:  noi come società abbiamo a che fare con  un fronte di gente a cui  di tutto l'armamentario rivoluzionario e sovvertitore ereditato dal passato e di cui si sono ubriacati fino al dna,  gli e sparito ogni SENSO e ogni FINE ultimo in grado di giustificare il loro fideismo ideologico
a restare come collante di fondo di tutto l'odierno schieramento progressista e soltanto quella particolare regressione umana che dalla ragione risale all'istinto delle pulsioni un tempo necessaria a produrre "l'uomo barbarico" adatto a fare e sostenere le rivoluzioni
metaforicamente e concretamente parlando oggi senza più nessun valido motivo politico-ideologico  c'è rimasta in giro solo una gran voglia di menare le mani, di fare barricate, di assaltare e distruggere un "qualcosa"  di andare contro "un nemico"  di sfasciare il sistema anche se il sistema e' il loro,  e non ci sono più "bastiglie"  da espugnare
dal discutibile fine che giustifica i mezzi adesso siamo progrediti ai mezzi come fine di se stessi
se passiamo in rassegna il sunto dei pionieri dello sfascismo sinistroide dai  vecchi e nuovi marxisti  ai "guru" del 68  sino alle femministe e al mondo gender  abbiamo un corollario di dichiarazioni TUTTE meramente distruttive,  che non costruiscono nulla che non vogliono immaginare di voler costruire niente sulle macerie del mondo decostruito,  al netto le stesse macerie sembrano l'obiettivo che tutto riassume e giustifica,  ecco il vuoto spinto della loro cultura politica

ecco quindi come mi spiego, nasca tanto odio verso la famiglia,  l'identita occidentale  il maschio  l'umanita stessa (implicito nel senso più profondo dell'ecologismo oggi più in voga)  e ogni altro residuo di istituto tradizionale,
non chiedetegli conto del perché lo fanno, e inutile, perché non lo sanno nemmeno loro,  e neanche gli interessa chiederselo  quello che vogliono e solo sfogare e appagare un bisogno che da politico ideologico col tempo e diventato meramente fisiologico   
un po come quando la natura chiama,  .....che spiegazioni servono?!
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

La sinistra è stata nominata custode – lautamente retribuito – di un mondo in cui i valori tradizionali si sono dissolti.
Già negli anni '30 McLuhan parlò di
Citazioneforze che cercano di utilizzare l'arte, la scienza e la filosofia al fine di ridurre il nostro mondo a quell'utero notturno da cui esse suppongono ch'esso sia nato.
In questa frase c'è tutta la decostruzione femminista della civiltà odierna. E' fondamentale che la gente capisca che il portato di questa ideologia è puramente distruttivo, e che sarà accantonata una volta paralizzato l'Occidente quanto basta per riconfigurare gli equilibri mondiali. A quel punto torneranno come per miracolo i collaudati ideali di Dio-patria-famiglia come avvenne nel primo dopoguerra in Europa, o in America dopo i folli (e apertamente femministi) anni '20.
Già nell'opera di T. S. Eliot e poi dello stesso McLuhan (padre e figlio) si evince come il nulla promosso dalla sinistra sia una sorta di anestesia globale, per ridurre il pubblico ad uno stato di impotenza durante l'intervento dei demolitori e dei costruttori. La convalescenza, o meglio la vera malattia, viene al risveglio dopo lo smantellamento, la rimozione e il trapianto della psiche e della popolazione nella nuova "terra desolata" o città globale.
Non per nulla i soggetti più colpiti dal demolitore mondiale (non sono l'unico a dirlo, vedi MGTOW Italia) sono quelli più capaci di custodire e trasmettere la civiltà:
CitazioneE' una cultura in cui gli uomini migliori per il mantenimento della Civiltà (grandi lavoratori, onesti, affidabili, bravi padri di famiglia ecc.) vengono puniti senza tregua con celibato involontario o solitudine imposta.
E ancora la Frezza, per cui gli uomini di buona volontà vengono diabolicamente isolati da (aggiungo) un esercito di uomini di paglia e di amanti del quieto vivere pronti a vendere il prossimo per un piatto di lenticchie.
Non è un caso che in America un'intera generazione di uomini bianchi anche con alto livello di istruzione venga falciata dall'abuso di oppiacei (è una vera emergenza nazionale). Come preconizzò A. Ginsberg: «Ho visto le menti migliori della mia generazione... cercare rabbiosamente una dose».
Quel che serve oggi è appunto "l'uomo barbarico", ovvero l'africano sradicato, l'asiatico che non ha conosciuto il diritto romano (e il valore dell'essere umano, vedasi Gengis Khan), il progressista che odia la propria cultura, "serenamente" ateo e nichilista, il manager psicopatico che in nome della globalizzazione non ha scrupolo di distruggere niente e nessuno.
Questo pensiero meramente distruttivo grava ancora come un'ipoteca nelle menti della maggior parte degli uomini, castrati dai disvalori contemporanei (come sesso promiscuo-divorzio-aborto) ed è necessaria una presa di coscienza collettiva per riconoscerlo per quel che è e prenderne le distanze, onde porre in essere un'azione libera da ceppi e più incisiva.
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Serenissimo

Anche qui, una giornalista donna che fa un'azione peffettamente QMmista .

https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/sistema-affidi-silenzi-orrori-bibbiano-caso-isolato-123246/?fbclid=IwAR0-EDENcA2HB6bMm_gBAyt3y7x9kcZEBGnRl_9G6t1ZBue6bu7NZlOZphE

Il sistema degli affidi, tra silenzi e orrori: Bibbiano è un caso isolato?

Roma, 2 lug – Il bubbone "Bibbiano" non è un caso isolato: occorre rendersi conto che tra i 30 e i 35mila minori vivono in comunità e case accoglienza dopo essere stati sottratti alle loro famiglie. La storia dei piccoli reggiani plagiati è solo una delle numerose vicende dove il lupo si traveste da agnello. Nella maledetta trappola sono caduti tanti genitori che sono stati strumentalizzati da certi servizi sociali deviati, dove chi gestisce i servizi della cura della relazione in ambito sanitario ha la possibilità di distruggere interi nuclei senza che vengano effettuati i necessari controlli. L'inchiesta "Angeli e Demoni" è la punta di un iceberg esteso da nord a sud, da Milano a Torino passando da Bologna, Roma Napoli: una piaga viva e purulenta alimentata da psicologi, assistenti sociali, giudici, avvocati, esperti, politici e amministratori, medici e liberi professionisti, tutti attivissimi non solo ad alienare bambini e genitori ma anche a fare il lavaggio del cervello agli addetti ai lavori operativi in enti, onlus, ospedali, scuole fino alle parrocchie attraverso convegni, master universitari, corsi di formazione.
Un sistema tentacolare

Un illecito mostruoso e redditizio sistema di "gestione minori", finanziato profumatamente con fondi regionali, comunali, statali. Un fiume di denaro nelle mani di persone senza scrupoli, non è una frase fatta. Non solo Emilia quindi: i tentacoli della onlus Hansel & Gretel sono estesi in più regioni. Due professionisti indagati fra i 16 della lista nell'ambito dell'operazione "Angeli e Demoni" sono di Moncalieri. Ed è dal comune a pochi chilometri da Torino che si snoda la drammatica storia di Maurizio Marchisio, a cui gli assistenti sociali hanno tolto i quattro figli, due dei quali affidati a nuove famiglie. Del figlio Emanuele si sa che era stato ricoverato (senza autorizzazione del padre) presso la comunità "Mulino Piccolo", facente parte di "Terra Mia onlus" di Moncalieri.
Una famiglia distrutta

Ma chi è Maurizio Marchisio? Un padre, uno dei tanti, finito nella rete degli affidi forzati. Dopo essere stato accusato falsamente di violenza domestica dalla ex compagna è finito in carcere (dove ha anche subito pestaggi da parte di compagni di cella), ha perso il lavoro, ha perso l'anziano padre morto di crepacuore. Marchisio è stato derubato attraverso losche manovre della sua eredità impugnata dagli avvocati i quali, come il gatto e la volpe, hanno circuito l'anziana sua madre per appropriarsi di beni e risparmi a saldo delle prestazioni sostenute, non certo per difenderlo ma per omettere fatti e verità.

Il 27 marzo 2014 Marchisio invia un documento di 40 pagine al Csm, al ministro della Giustizia Andrea Orlando, al Presidente della Repubblica, all'ordine degli avvocati di Torino, al Procuratore capo della Repubblica Italiana della Procura di Torino nella persona del dottor Gian Carlo Caselli. Una memoria difensiva che descrive la tribolatissima vicenda iniziata nel 2008 e per la quale chiedeva una procedura d'urgenza ex art.700 c.p.c. e una indagine approfondita, verifica, di tutti i fatti elencati. Il documento contiene i fatti oggettivi vissuti sulla sua pelle e quella dei suoi figli, evidenziano la sussistenza di estremi di reati penali procedibili anche d'ufficio, commessi da parte di psicologi, enti pubblici, onlus, associazioni. Nel documento Marchisio elenca 23 presunti reati commessi da assistenti sociali, esperti e psicologi e figure professionali gravitanti nella Asl nella Neuropsichiatria infantile Cuneo 1 e i 6 avvocati che negli anni si sono avvicendati.

Tutto ha inizio il 20 marzo 2008 in seguito ad un litigio fra Marchisio e l'ex compagna Cinzia, madre dei suoi quattro figli. Una donna fragile, debole, facilmente influenzabile che si presenta presso il servizio sociale del comune di Moretta (Cuneo) per sporgere querela nei confronti del compagno Maurizio. Dagli operatori presenti ottiene una collocazione temporanea che durerà invece 54 mesi e che costerà alla collettività la faraonica cifra di 150mila euro. Da quell'alloggio la donna se ne sarebbe andata anche prima se non fosse stata scoraggiata e impaurita dagli operatori che la ricattavano psicologicamente minacciandola di togliere anche a lei i figli. La richiesta inoltrata da Marchisio non verrà mai valutata: come troppo spesso accade il faldone giace probabilmente chiuso in un cassetto o in un armadio come le letterine dei bambini rapiti indirizzate ai loro genitori e mai recapitate dalle operatrici orchesse della Val d'Enza.

Gli anni passano per questo padre privato violentemente dei suoi quattro figli di cui due non si sa dove siano finiti. Nel 2018 il figlio Emanuele viene ricoverato tramite Tso in reparto psichiatrico. Il ragazzino non abita con il padre da quando aveva 7 anni: da allora ha dovuto subire diversi trattamenti a base di psicofarmaci che lo hanno portato a pesare 140 chili a soffrire di colecisti. Inoltre in comunità ha subito violenza fisica da parte degli operatori (pugni, schiaffi, tagli sulle mani perché voleva vedere suo padre) e sessuale. Il costo che la collettività paga per il ricovero di Emanuele ammonta a 6000 euro ogni mese. Marchisio torna a raccontare la sua storia in un video pubblicato sulla pagina social nel marzo 2018, questa volta rivolgendosi al M5S per chiedere di fare chiarezza sulla sua drammatica vicenda e su tutti gli abusi e relativi a sperperi di denaro pubblico, in nome di quella "trasparenza" che i grillini hanno sempre urlato. Nessuno ha mai risposto a Marchisio.
I garanti dell'infanzia

All'indomani dei fatti di Reggio Emilia invece prontissima è stata la risposta di Luigi di Maio. il quale ha chiesto al ministro Fontana di indagare. Un'uscita che fa ridere se non piangere quando al leader pentastellato bastava chiamare l'amico e compagno di partito Vincenzo Spadafora che conosce bene l'ambiente, essendo stato Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza dal 2011 al 2016, nonché Presidente Unicef Italia fino al 2011. Vincenzo Spadafora infatti sa tutto, avendo ricevuto negli anni centinaia di segnalazioni, sollecitazioni, memorie, strazianti spezzoni di intercettazioni telefoniche, audio e video (le stesse che il Marchisio aveva allegato all'imponente ricorso presentato nel 2014) ma non ha mai dato peso ai tanti allarmi che in questi anni sono stati lanciati da più parti. Chissà che adesso, dopo i fatti emiliani darà segni di vita.

Il silenzio assordante induce a credere che a Spadafora, che passerà alla storia per aver pronunciato la famosa frase "il sistema, tutto sommato, regge", i controlli non interessino. Magari a lui potrebbe anche andare bene l'assenza di un database ufficiale dei minori collocati fuori famiglia, in grado di registrare e monitorare i tempi di permanenza degli ospiti, catalogare le strutture di accoglienza laiche e religiose esistenti, i fondi erogati a tali strutture. Oggi la politica chiede trasparenza e commissioni d'inchiesta, ma quando le stesse richieste sono state fatte, Spadafora, si è girato dall'altra parte. Forse perché lui Garante non è più? A proposito: qualcuno ha sentito balbettare Filomena Albano, attuale Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza?

Antonietta Gianola
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Finnegan

#10
Un momento però: "Una donna fragile, debole, facilmente influenzabile"? Ma possibile che siano sempre "ree giustificate"? Questa ha rovinato un'intera famiglia, suoceri compresi, non si possono cercare ancora una volta ignobili attenuanti.
Se mai era stata influenzata, aveva tutto il tempo di ripensarci. La prima responsabile è lei.
Queste giustificazioni mediatiche costituiscono un potente incentivo per le donne a comportarsi in maniera criminale: "Mi annoio, sono triste con quest'uomo quindi tutto mi è permesso".

Nonostante i primi segni di miglioramento (in un lontano futuro), è bene che gli uomini abbiano ben chiaro che una convivenza, un figlio o una firma sull'atto di matrimonio sono una licenza incondizionata data alla donna di distruggere la loro vita.
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Serenissimo

Citazione di: Finnegan il  7 Luglio 2019, 12:05:43 PM
Un momento però: "Una donna fragile, debole, facilmente influenzabile"? Ma possibile che siano sempre "ree giustificate"? Questa ha rovinato un'intera famiglia, suoceri compresi, non si possono cercare ancora una volta ignobili attenuanti.
Se mai era stata influenzata, aveva tutto il tempo di ripensarci. La prima responsabile è lei.
Queste giustificazioni mediatiche costituiscono un potente incentivo per le donne a comportarsi in maniera criminale: "Mi annoio, sono triste con quest'uomo quindi tutto mi è permesso".

Nonostante i primi segni di miglioramento (in un lontano futuro), è bene che gli uomini abbiano ben chiaro che una convivenza, un figlio o una firma sull'atto di matrimonio sono una licenza incondizionata data alla donna di distruggere la loro vita.


Da quell'alloggio la donna se ne sarebbe andata anche prima se non fosse stata scoraggiata e impaurita dagli operatori che la ricattavano psicologicamente minacciandola di togliere anche a lei i figli.

Qui però sto parlando di altro, vero che lei ha combinato il caos ma a buttare benzina sul fuoco è stata la stessa razza che adesso ha causato lo scandalo di Bibbiano .
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Finnegan

Poteva comunque ritirare la denuncia e darsi da fare nei tribunali, come ha fatto il padre.
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Serenissimo

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    Per ogni bambino incassano 400 euro al giorno . Non sarebbe il caso di tagliare un pò di fondi pubblici ?
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Finnegan

EMILIA ROMAGNA / CITIZENGO: CHIARIRE RAPPORTI TRA SOSTENITORI DDL OMOTRANSNEGATIVITÀ E INDAGATI SCANDALO AFFIDI IN VAL D'ENZA

"La Fondazione CitizenGO Italia, tra le promotrici del Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona, chiede al Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini di chiarire i rapporti tra alcuni dei principali sostenitori del Ddl Omotransnegatività, su cui il Consiglio Regionale tornerà a discutere domani 9 luglio, e alcuni tra i principali indagati nello scandalo affidi in provincia di Reggio Emilia.

Su Facebook è infatti presente un post (allegato) datato 8 giugno in cui Fadia Bassmaji, attivista LGBT indagata nello scandalo affidi con la compagna Daniela Bedogni, sponsorizza l'evento Affido e adozioni nel mondo LGBTsvolto nella sede Arcigay Il Cassero di Bologna lo scorso 13 giugno.

Il post è commentato con un grande cuore arcobaleno non solo da Federica Anghinolfi, responsabile dei servizi sociali in Val d'Enza, anch'essa attivista LGBT ed ex compagna della Bassmaji, ma anche da Roberta Mori, Presidente dalla Commissione Parità e Diritti della Regione, 'madrina' del Ddl Omotransnegatività e nominata con decreto da Bonaccini referente regionale per la Rete Ready delle amministrazioni LGBT.

Com'è noto, fu proprio la Commissione della Mori ad ascoltare e lodare la relazione della Anghinolfi sul lavoro dei servizi sociali in Val d'Enza nel 2015.

C'è di più. Nel suo post, la Bassmaji cita anche Margherita Graglia, responsabile del Tavolo inter-istituzionale contro l'omotransnegatività istituito dal Comune di Reggio Emilia con un provvedimento divenuto l'esplicita base politica del disegno di legge regionale in discussione.

La Fondazione CitizenGO ritiene che ci siano elementi a sufficienza pe porre una questione politica di primaria rilevanza: che rapporti ci sono tra alcuni dei principali sostenitori del Ddl Omotransnegatività e i alcuni tra i principali indagati nello scandalo affidi 'Angeli e Demoni' in Val d'Enza?

E ancora: Fadia Bassmaji e Daniela Bedogni sono socie del movimento Famiglie Arcobaleno, sostenitore del Ddl Omotransnegatività? Le Famiglie Arcobaleno hanno ritenuto di doversi esprimere in qualche modo sullo scandalo Angeli e Demoni, per quanto concerne il ruolo di attivisti LGBT riferibili (secondo numerosi elementi presenti sui social network) alla loro realtà?

Martedì 9 luglio, il Direttore di CitizenGO Italia Filippo Savarese sarà al Consiglio Regionale dell'Emilia Romagna per assistere ai lavori che riprenderanno sul Ddl Omotransnegatività, e che ad aprile si erano bloccati a causa dello scontro interno al Pd tra favorevoli e contrari all'utero in affitto".

Questo ci porta alla seconda notizia: e cioè il fatto che il Consiglio Regionale Emilia Romagna, a dispetto di un'opposizione sempre più forte, vuole discutere un progetto di legge liberticida. Perché questa fretta? Azzardiamo l'ipotesi che dal momento che a novembre ci sono le elezioni regionali, la paura di un ribaltone storico spinga a cercare di forzare i tempi. Su Avvenire – Nostro Tempo (Modena) del 7 luglio 2019, a firma di Giuseppe Grana, leggiamo:

"L'Emilia Romagna sta per approvare una legge regionale tesa sia a vietare la libertà di opinione in materia di omosessualità / transessualità sia ad indottrinare gli studenti al credo gender.

Il progetto di legge di iniziativa del Consiglio comunale di Bologna è intitolato: "Contro l'omotransnegatività e le violenze determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere": una norma

– che parla di violenza verbale e psicologica in modo generico,

– che prevede privilegi nel lavoro per le persone Lgbt,

– che intende vigilare sulle notizie diffuse dai media e indottrinare gli studenti a favore del mondo Lgbt;

– una stretta alla libertà di espressione in cui la discriminazione si realizza anche prima che il fatto si compia,

– una norma in cui i trans hanno diritti speciali.

Sulla proposta di legge il Forum delle Associazioni familiari dell'Emilia-Romagna aveva espresso un parere fortemente contrario mediante un documento consegnato mercoledì 13 febbraio durante l'udienza conoscitiva sulla legge regionale tenutasi nella sala dell'Assemblea legislativa di viale Aldo Moro a Bologna, dove erano presenti anche i rappresentanti di 13 associazioni pro-family che si erano dichiarati assolutamente contrari alla proposta di legge suddetta, motivandone il dissenso.

In aggiunta alle considerazioni negative e di incostituzionalità evidenziate dall'Avv. Elisa Rossini, i pro-family avevano poi diffuso l'analisi critica del progetto di legge fatta dall'avvocato faentino Prof. Paolo Bontempi il quale, tra l'altro, segnalava che:

– Il famoso Pew Research Center di Washington, ha pubblicato uno studio da cui è emerso che l'Italia si colloca tra le dieci nazioni più gay friendly del mondo, col il 74% della popolazione che dichiara la propria non ostilità all'omosessualità, subito dopo Gran Bretagna (76%) e Francia (77%);

– Lo stesso UNAR ha attestato che non risultano casi accertati di discriminazione per l'accesso all'alloggio, nel lavoro pubblico e in quello privato.

Da tali dati si evince subito la mancanza di un'esigenza reale e concreta della collettività per una legge a tutela delle sole discriminazioni (anche potenziali o recepite come tali) derivanti dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere.

Le leggi vanno emanate solo quando è necessario soddisfare e recepire reali esigenze della intera collettività e non di singoli interessi settoriali.

Dopo tali eventi sembrava che il progetto di legge regionale sull'omotransnegatività fosse stato accantonato.

Ci è giunta, notizia, invece, che il prossimo 9 luglio mattina il progetto suddetto verrà votato in assemblea legislativa regionale.

Un simile progetto di legge non deve essere approvato!".

http://www.marcotosatti.com/2019/07/09/angeli-e-demoni-e-il-progetto-di-legge-liberticida-dellemilia-quali-collegamenti/
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Serenissimo



Da una idea di Fabio Nestola abbiamo scritto ed inviato, a nome di tutti i firmatari, questa lettera agli Ordini degli psicologi e degli Assistenti sociali (per brevità ne riporto solo una, sono simili) riguardo ai crimini di Bibbiano..
Invito tutti a leggerla e, se ne condividete i contenuti, a diffonderla e scrivere qua sotto nei commenti "sottoscrivo". È importante che questa parola di commento venga scritta sotto il mio post originale e non sotto le condivisioni, per poterle conteggiare al meglio.
Grazie e ci vediamo a Bibbiano sabato mattina.

EEgr. dott. Fulvio Giardina
Presidente CNOP
Piazzale di Porta Pia, 121
Roma
[email protected]

in riferimento ai noti fatti emersi con l'operazione "Angeli e Demoni" i soggetti firmatari ritengono utile, per il rigore deontologico, la garanzia di tutela dei diritti degli utenti e la trasparenza che contraddistinguono l'Ordine da Lei presieduto, porLe alcune domande necessarie, ineludibili ed irrimandabili.
Le risposte appaiono doverose nei confronti sia delle famiglie coinvolte, sia della opinione pubblica e della società tutta, sia infine dei tanti colleghi che esercitano la professione al meglio, la cui credibilità corre il rischio di venire compromessa dalle scorrettezze di pochi.
Risulta evidente come l'analisi dei fatti nell'inchiesta "Angeli e Demoni" presenti due aspetti da tenere distinti fra loro – il profilo penale e quello deontologico – tuttavia entrambi estremamente rilevanti per quanto attiene all'impatto sui minori coinvolti.
L'individuazione delle fattispecie di reato e le relative responsabilità personali e collettive non sono oggetto delle nostre domande in quanto, in tutta evidenza, si tratta di compiti della Magistratura.
L'aspetto deontologico è invece quello in merito al quale la voce più autorevole non può che essere quella dell'Ordine, chiamato a pronunciarsi a prescindere da eventuali condotte criminose dei propri iscritti e valutando invece i "metodi" usati ed ormai ampiamente acclarati dalle indagini nella loro esistenza, consistenza e sussistenza.
In sintesi, le intercettazioni e gli atti processuali – solo in minima parte resi pubblici – fugano ogni dubbio rispetto all'esistenza di strategie operative quantomeno irrituali, dalle quali prendono vita innumerevoli abusi etici, morali, deontologici.
Va ricordato che l'eventuale uso distorto di una professione particolarmente delicata com'è quella dello psicologo, può causare effetti devastanti sui soggetti di minore età coinvolti sul piano fisico, psichico, relazionale, familiare e della costruzione della personalità, danni spesso irreversibili ed estesi ad interi nuclei familiari.
Chiediamo dunque a codesto Ordine se ritiene accettabile che:
1) i professionisti iscritti possano ignorare le varie Convenzioni sia Nazionali che Internazionali (Carta di Noto 1996/2017, Convenzione di New York 1989, Convenzione di Strasburgo 1996, Convenzione di Lanzarote 2007), applicando al trattamento dei nuclei familiari metodi irrispettosi dei parametri stabiliti da tali Convenzioni, poste a salvaguardia dei diritti dell'infanzia e della integrità psicofisica dei soggetti coinvolti;
2) sia possibile inquinare la spontaneità dei disegni dei bambini, aggiungendo particolari fondamentali in modo tale da alterare le prove documentali con le quali costruire artificialmente un trascorso familiare critico, anche quando critico non è.
In sostanza si chiede se compito dell'operatore sia rilevare un disagio quando esiste,oppure crearlo quando non esiste, anche con "prove" falsificate;
3) sia possibile porre domande chiuse ed induttive, manipolare i ricordi e/o"suggerirli" forzandoli, allo scopo di condizionare le risposte dei soggetti di minore età, costituendo un doppio abuso: il condizionamento in fase di colloquio e la pesante influenza sulle conseguenze che ne derivano;
4) vengano stilate relazioni tecniche prive di fondamento, depistando in tal modo i tribunali che su tali relazioni basavano le decisioni da assumere nei confronti dei minori e che hanno analizzato i fascicoli con piena fiducia negli "esperti"indispensabili al chiarimento di ogni aspetto non di competenza del giusperito, ed assunti come attendibili poiché provenienti da professionisti iscritti all'Ordine;
5) non siano stati ascoltati con attenzione i genitori stessi dei bambini, per la ricerca di indispensabili riscontri. Se dunque non si ritiene che tale mancanza di approfondimento verso le famiglie coinvolte non sia essa stessa una intrinseca ammissione di falsificazione della realtà;
6) emerga dagli atti di "Angeli e Demoni" con chiara evidenza la totale mancanza di meccanismi di controllo, non solo giuridici ma anche interni all'Ordine, che hanno permesso ad associazioni private di stravolgere procedure delicatissime nonché di assumere ruoli così rilevanti sia nel trattamento dei singoli casi che nei corsi di formazione (sic) per altri operatori;
7) sia professionalmente valida la teoria verificazionista, vale a dire l'adesione acritica ad un teorema con l'utilizzo di qualsiasi elemento che possa validarlo – comprese"prove" artefatte – e l'omissione di qualsiasi elemento che possa falsificarlo o anche solo metterlo in discussione.
Sarebbe utile conoscere come intenda comportarsi l'Ordine qualora fosse presente l'elemento "buonafede", vale a dire se le professioniste ed i professionisti coinvolti a vario titolo nell'inchiesta avessero commesso degli errori per imperizia, incapacità, inesperienza.
Sarebbe altresì utile conoscere come intenda comportarsi l'Ordine qualora – di contro – non fosse presente l'elemento "buonafede", vale a dire se le professioniste ed i professionisti coinvolti a vario titolo nell'inchiesta avessero commesso degli errori con la consapevolezza di commetterli.
La invitiamo dunque ad esprimersi in maniera chiara su questioni di enorme importanza poiché occupandosi l'Ordine degli Psicologi proprio del comportamento umano e delle sue possibili degenerazioni, è esattamente il primo soggetto da interpellare quando proprio alcuni suoi componenti mettono in atto comportamenti deviati.
Chiediamo infine quali misure ritiene opportuno prendere avverso tali operatori, se nella fase di accertamento prenderà provvedimenti cautelativi, se (una volta accertate eventuali responsabilità di propri iscritti) riterrà sufficienti sanzioni, sospensioni temporanee, ammonimenti o piuttosto radiazioni, a tutela della onorabilità dell'Ordine stesso e per impedire ai responsabili ulteriori abusi.

Federazione Nazionale per la Bigenitorialità – Fabio Nestola
Lega degli Uomini d'Italia – Francesco Toesca

La versione destinata al Consiglio dell'Ordine degli Assistenti Sociali è visionabile QUI.

La lettera è stata sottoscritta anche da:
Movimento Femminile per la Parità Genitoriale – Adriana Tisselli, Laura Besana, Lilia Azevedo, Tiziana Arsenti; Coordinamento Internazionale Tutela Minori – Aurelia Passaseo -; Coordinamento Interassociativo Libere Iniziative per la Bigenitorialità e le Ragioni dell'Infanzia – Roberto Castelli, Loredana Greco; Minori in Primo Piano (Ass. per la Tutela dei minori ODV onlus) Francesco D'Auria Gesef (Genitori Separati dai Figli) – Vincenzo Spavone; Figli Negati – Giorgio Ceccarelli; Papà Separati Lombardia – Domenico Fumagalli; Papà Separati Liguria – Mauro Lami; Papà separati Catania – Santo Perri APEMS Onlus Novara -; Papà e Mamme Separati, Associazione per la tutela dei diritti dei figli nella separazione. – Carta Andrea; APEMS Onlus Novara – Papà e Mamme Separati, Associazione per la tutela dei diritti dei figli nella separazione. – Luca Bizzarri, (delegazione Biella) Carlo Zeuli Raffaele Bottacchi Massimiliano Fois Peppe Corbo Avv. Marcello Adriano Mazzola; Ass. MDM Mantenimento Diretto. Movimento per l'Uguaglianza Genitoriale – Presidente avv. Salvatore Di Martino; ACF Associazione per la Conciliazione Familiare Bologna – Studio legale avv. Massimiliano Fiorin Gesefi (Genitori Separati e Figli Onlus Torino) Daniele Lombardo; U.D.i.RE (Uomini e Donne in Rete contro ogni forma di violenza) Vicepresidente dott. Fabio Fochi – avv. Claudia Carrieri.
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Serenissimo

https://www.reggiosera.it/2019/07/bibbiano-una-fiaccolata-per-non-dimenticare-linchiesta-angeli-e-demoni/255784/?fbclid=IwAR0vdBqtqOSWcIm8H6cjDN0RwZMz81TYo-eWl6NSUT7Py0P8ANVF3J3z5Tc#.XS0T40W0GPo.facebook

BIBBIANO (Reggio Emilia) – E' in programma sabato prossimo una fiaccolata organizzata da un gruppo di genitori lombardi che attraverserà le strade del Comune di Bibbiano. Lo scopo della manifestazione è di mantenere viva l'attenzione dei cittadini, delle autorità e dei media sull'inchiesta "Angeli e Demoni" in cui sono coinvolti politici, medici, assistenti sociali e liberi professionisti.

Il ritrovo è alle 20 di sabato a parco Manara, con inizio fiaccolata alle 20.30, arrivo in Comune alle 21.30 e presidio fino alle 22.30.

Scrivono i genitori: "Ovviamente, coscienti dei nostri limiti, non lanciamo accuse, né pretendiamo di giudicare nessuno, ma abbiamo il dovere di esprimere le nostre perplessità e il diritto di ricevere delle risposte. Se ci sono carenze legislative, difetti procedurali e insufficienze organizzative, non possono essere le famiglie a doverne pagare le conseguenze".
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Finnegan

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johann

Stavolta l'infamia consumata a bibbiano ha passato tutti i limiti dell'abiezione morale altro che deontologie varie  anche premettendo che oggi in questo mondo irrimediabilmente relativizzato si deve arrivare a intendersi anche sul significato di questi "eccessi"   constatato come la sensibilita' e la tolleranza alle effrazioni morali sono molto......molto....diverse tra mentalità e mentalità  cultura e cultura  politica e politica,  in questo caso penso che sia stato palese anche alle stesse rancide femministe che a bibbiano se non si e' toccato il fondo dell'abisso della perversione umana   poco ci e' mancato

a bibbiano e' stato perpetrato un crimine contro il genere umano (degno del tribunale internazionale dell'aia) talmente grave da imporsi all'attenzione generale per la sola "inerzia" data dal  suo scioccante impatto sociale,  e questo ha fatto si che tutto il sistema di edulcorazione informativa si sia ritrovato momentaneamente preso in contropiede  e impossibilitato a riferire la notizia con l'usuale turpe setaccio ideologico con cui e' uso vagliare tutto cio che deve andare in onda  ......quindi non fosse altro che per questo,  per una brevissima parentesi di tempo abbiamo avuto la grazia di essere stati resi compiutamente edotti di quanto successo, da quelle parti senza tutti i commenti interessati dei troppi anchorman/woman in servizio permanente effettivo investiti  (da chi!?)  del sacro compito di fare da intermediari tra noi "massa" e la verita' delle cose    su cui evidentemente qualcuno ha stabilito che noi non siamo "all'altezza" di gestirne il peso della consapevolezza

a bibbiano  il sistema ha fatto un passo falso e ha mostrato anche solo per un attimo il suo vero mostruoso volto quindi   se tanto e vero questo  .....tanto si capisce la frenesia in progress  dello stesso sistema  per  "tappare la falla"  e resettare il regime dell'informazione al "default " della sua eterodirezione 
a riguardo non credo di essere il solo a notare la sempre più spudorata operazione di mistificazione volta a decontestualizzare i fatti  a circoscrivere le responsabilita' a polverizzare e relativizzare l'evento,  in un clima di omertà informativa a dir poco complice,  per poter ricomporre l'imbarazzante situazione servono regole d'ingaggio drastiche, ed ecco quindi come diversivo di massa partire il siluro del fantomatico scandalo "russiagate" con tutta la roboante grancassa dei media sguinzagliati sul "pezzo"
e il solito copione di sempre:  da andreotti a strauss-Kahn  da berlusconi  a Ratzinger  e ora salvini    e la solita imboscata fatta di scandali "casualmente puntuali" e inchieste giudiziarie a orologeria  a fare da nodo scorsoio per le vittime predestinate,  il tutto guarda caso militarmente concertato e diretto dal solito "aguzzino" ideologico con ramificazioni operative in ogni ganglo dello stato sempre pronto a costituirsi allo stesso tempo:   parte civile, testimone, p.m ,  giudice e boia  della situazione  la mascalzonata tenuta in serbo per le occasioni migliori da parte dei sicari della cosca repubblica/espresso  e' stata sparata adesso solo per poter prendere 2 piccioni con una fava:   
1) distogliere l'opinione pubblica dai bestiali fatti emiliani   
2) mettere sotto accusa e sulla difensiva l'unico fronte politico (la lega) che sui fatti di bibbiano avrebbe avuto tutto il diritto di sollevare in parlamento a nome degli italiani una questione morale di fondo da imputare una volta per tutte al fronte progressista,

fuori dai denti  e' tempo di dire quello che che va detto senza tanti giri di parole  il mandante ideologico delle turpitudini di bibbiano  e' la mentalita' progressista,  si quei progressisti sempre  pronti a dispensare lezioni  sempre pronti ad atteggiarsi come l'approccio "adulto" e moderno a tutte le questioni,   l'approccio emancipato da ogni vetusto vincolo (specie morale)  e da ogni valutazione che non sia tecnocratica o pseudoscientifica    l'approccio che cerca nella neutralita' laica del formalismo equidistante la sintesi risolutiva dei problemi      l'approccio che a forza di adulterare ideologicamente la natura umana ha finito per stravolgerne in negativo le sue valenze ontologiche (grazie a loro se c'e' una cosa che l'uomo moderno sa di  certo e che non sa più chi e' .....o cos'e' )   l'approccio che usando la foglia di fico dei  diritti non riesce a nascondere il fatto che si sono estraniati a tal punto dall'umano consesso da non essere più in grado di vivere e comprendere il portato e lo spessore di umanita viva che fa "dell'animale uomo" cosi come essi lo vedono  una persona unica e irripetibile cosi come noi lo vediamo     (attenzione più che il fanatismo politico fu proprio questo substrato di apatia inumana,  questa ricreazione sabbatica dal essere e praticare umanita che si usava un tempo per infoltire i ranghi delle SS naziste e l'NKVD comunista) 

se di "squali femministe" a caccia di bambini si e' trattato   esse ci sono state  SOLO perche hanno trovato il mare ideale nel quale  nascere  svilupparsi  e agire  e tempo di chiamare alla "sbarra" tutto un sistema politico-sociale che fino a ieri era sbandierato come fiore all'occhiello dall'area politico ideologica dei progressisti     
quindi  penso che i tempi siano maturi perche tutti quelli che avvertono sia ora di mettere le carte in tavola e fare per la societa' un atto di  profilassi chiarificatrice  e cioè condividere il proposito (anche per la QM)  di porre tra noi e questa gente una QUESTIONE MORALE come pregiudiziale di base 
in fondo si tratta di restituire un "favore"  .....vi ricordate?  i loro avi comunisti quando negli anni 70 e 80 guardavano tutti dall'alto in basso della  loro autocertificata "superiorita' morale" con il pregiudizio nemmeno tanto velato di considerare tutto il resto dell'arco parlamentare  come intrinsecamente bendisposto all'intrallazzo e al malaffare  l'avevano chiamata anche loro  questione morale  (magari mentre contavano i quasi 1000 miliardi ricevuti da mosca......)

lo so che questo non cambia una virgola sulla situazione vigente e vale quanto il mio parere cioe 0    lo so che ormai la storia dei paesi si scrive più' con questi sistematici "colpi bassi" del mainstream del pensiero unico che attraverso l'avvicendarsi della volonta popolare democraticamente espressa  lo so  che la dittatura del pensiero unico oggi aldila'  delle etichette politiche e talmente invasiva che grazie alla censura delle opinioni attuata dal politicamente corretto contro il libero pensiero (basti pensare al condizionamento indiretto di poche semplici parole:  razzismo omofobia intolleranza ecc)  puo giocare impunemente a tutto campo e in modo diagonale sia che governi direttamente sia che stia all'opposizione,  basta pensare all'empatia di principio dei 5stelle che sono al governo     con il pd e forza italia che sono all'opposizione su molte questioni QM "sensibili"  ((femminismo gender diktat fondamentalismo ambientalista  decostruzione dell'identita  occidente bianca  cristianofobia ecc ) 
non e una novita che siamo pochi e stretti all'angolo non aiuta nemmeno sentirsi estranei in casa cattolica ma non fosse altro che per dare fastidio al "conducente"  il sottoscritto non rinuncera' mai a dire la propria,  querele del pd o meno
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

Credo che un aspetto fondamentale di queste vicende, da diffondere il più possibile, sia l'intento deliberatamente distruttivo della società (del proprio stesso Paese).
Non si tratta qui solo di malaffare, o di ideologie progressiste (verso cosa?) Ci sono altri modi deprecabili, ma meno diabolici e rischiosi di arricchirsi (strappare impunemente un figlio ai genitori richiede apparati degni della Germania dell'Est).
Abbiamo qui una casta che non solo fa la guerra alla sempre più rarefatta parte sana della società, ma che distrugge metodicamente i costituenti elementari di un Paese: i rapporti genitoriali, le nuove generazioni, la stessa identità fisica e sessuale.

E' la stessa casta che ha occupato tutti i centri del sapere, ridotti a campi di indottrinamento al livello dei boy scout dei vecchi stati socialisti, con tanto di viaggi premio chiamati Erasmus.
Questa gente viene poi tranquillamente insediata in posti di media e alta responsabilità, e non è un caso che gran parte delle persone che prendono decisioni per la collettività abbia facce da sciantosa o da galera.

Un potente ostacolo al cambiamento è non solo l'indifferenza indotta in vari modi (partite di calcio) ma anche sofisticati mezzi per impedire alla gente di associarsi, di agire insieme anche a livello microscopico. Ne parla un eccellente libro di cui ho fornito un'ampia sintesi qui:

https://www.coscienzamaschile.com/index.php/topic,24.0.html
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Serenissimo

Bibbiano, Foti lo psicoterapeuta indagato è stato sospeso dalla professione

https://bologna.repubblica.it/cronaca/2019/12/09/news/bibbiano_foti_lo_psicoterapeuta_indagato_e_stato_sospeso_dalla_professione-243029432/?fbclid=IwAR3hzrq99EbtuiOIu4i-jSoOJeo2OjiDI3sNLQxf3Zbk0EFJbKkb6OImxvQ

REGGIO EMILIA - "Non potrà esercitare l'attività di psicologo o psicoterapeuta con pazienti minorenni" per sei mesi. E' questa la nuova misura interdittiva notificata stamattina dai carabinieri di Reggio Emilia a Claudio Foti, 68 anni, direttore scientifico della Onlus "Hansel e Gretel" coinvolto nell'inchiesta "Angeli e Demoni" della procura di Reggio Emilia sul giro di affidi illeciti nell'Unione dei comuni della Val d'Enza.

Il provvedimento è stato assunto dal Gip del tribunale reggiano a partire dall'accusa secondo cui terapista piemontese avrebbe sottoposto una minore a "sedute serrate, attraverso modalità suggestive e suggerenti, con la voluta formulazione di domande sul tema dell'abuso sessuale". Una pratica che avrebbe ingenerato nella minore "il convincimento di essere stata abusata sessualmente dal padre e da un suo socio". E, così facendo, "radicando nella minore un netto rifiuto nell'incontrare il padre", che di conseguenza è stato dichiarato decaduto dalla potestà genitoriale.

La nuova misura cautelare è stata decisa dopo una serie di indagini successive all'inchiesta del 27 giugno scorso sul "caso Bibbiano", quando per Foti erano scattati gli arresti domiciliari, poi revocati il 18 luglio dal tribunale del riesame di Bologna e trasformati  in  obbligo di dimora nel comune di residenza (Pinerolo).


Proprio il materiale video prodotto dalla difesa di Foti a sostegno dell'istanza di riesame accolta a luglio, è stato analizzato da un consulente tecnico della procura reggiana risultando "al contrario di quanto prospettato dalla predetta difesa, un chiaro ed inequivocabile sostrato probatorio a sostegno invece delle ipotesi accusatorie della procura di Reggio Emilia". Una tesi che ha visto concorde il giudice per le indagini preliminari, che ha firmato l'ordinanza di sospensione dalla professione per Foti.

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CitazioneProprio il materiale video prodotto dalla difesa di Foti a sostegno dell'istanza di riesame accolta a luglio, è stato analizzato da un consulente tecnico della procura reggiana risultando "al contrario di quanto prospettato dalla predetta difesa, un chiaro ed inequivocabile sostrato probatorio a sostegno invece delle ipotesi accusatorie della procura di Reggio Emilia". Una tesi che ha visto concorde il giudice per le indagini preliminari, che ha firmato l'ordinanza di sospensione dalla professione per Foti.

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Stesso avvvocato che difende alcune "madri" alienanti ,oltretutto .
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Finnegan

Fantastico, spero che la sinistra continui a difendere Bibbiano a oltranza, così perderanno anche i loro ultimi feudi eforse gli uomini cominceranno a vedere un po' di luce.
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Serenissimo

https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/bibbiano-caso-isolato-parla-legale-padre-visto-rapire-figlio-139809/?fbclid=IwAR3CUSO5K45gf6J38xcF7-IyWjFEZ1DRM1arBxGywbiUUNgyD_mrwSfRQn8

Mimmo Zardo chiederà un risarcimento di 6 milioni di euro al comune di Alice Superiore (Torino) e al consorzio che si occupa di tutela minori e affidi, colpevoli di aver favorito l'allontanamento illecito di suo figlio Erik. Una class action verso quegli operatori che nel corso della sua travagliata vicenda invece di aiutare un padre e una madre (Mimmo e Tetyana) a trovare equilibrio e armonia in un momento di crisi di coppia, hanno abusato della loro posizione in modo spietato e cinico alimentando una conflittualità insanabile.

La storia di Mimmo Zardo è nota: suo figlio nel 2012 è stato rapito dall'ex compagna e portato in Ucraina. La madre, per riuscire nell'intento di separarsi dall'ex compagno e fare in modo che non potesse più vedere il bambino, non ha esitato ad accusare il padre di maltrattamenti fisici e psicologici. Calunnie e menzogne sostenute da false testimonianze che hanno trovato ampio supporto da parte degli operatori della "tutela minori" i quali hanno reiteratamente avvallato le fallaci tesi della donna.

Le traversie di Zardo cominciano quando si innamora della ragazza proveniente dall'Ucraina, Tetyana Gordiyenko a cui segue la nascita del figlio Erik. L'idillio si rompe dopo qualche mese dal lieto evento: la compagna vuole lasciare il padre. Il piano viene concordato nei dettagli con un cast composto da vari attori (servizi sociali, psicologi, avvocati...) in grado di entrare in scena col un ruolo preciso finalizzato ad accusare Mimmo di maltrattamenti e violenza psicologica, per allontanarlo dalla compagna e dal figlio che verranno alloggiati per mesi (a spese della collettività) in una casa protetta. Nel dramma compare anche la madre di Tetyana, Olga, che si adopererà per danneggiare il più possibile Mimmo, alienargli Erik ed ottenere il massimo dei benefici attraverso un mantenimento certo. A suggerire alle donne i passi da compiere, cosa dire, quali accuse presentare, dove e a chi rivolgersi sono gli operatori dei vari servizi pubblici impiegati negli enti. La vicenda ha il suo apice il 12 maggio 2012 quando il piccolo viene rapito e portato definitivamente in Ucraina.
Un processo kafkiano

Oltre a vivere il lutto per la perdita di un figlio vivo, a Mimmo toccherà subire un lungo processo infamante da uscirà pulito per non aver commesso i fatti contestati, mentre la posizione della ex compagna si rovescia: da accusatrice viene condannata in via definitiva a 5 anni e 2 mesi di reclusione per sottrazione di minore. Le perizie che descrivevano Zardo violento ed insensibile si rivelano infondate così come le motivazioni che erano servite ad allontanare il padre da suo figlio. Sono infatti queste le ragioni che stanno alla base del ricorso presentato da Zardo nei confronti del consorzio socio-assistenziale resosi colpevole di intervento illecito e di allontanamento del piccolo.

A fornire sostegno legale nella class action avviata da Mimmo Zardo sarà l'avvocato Rita Ronchi: per ricostruire l'intera vicenda del suo assistito ha messo in ordine la lunga lista dei fatti, alcuni dei quali sconfinanti in veri e propri reati, che avevano permesso alla madre di Erik e alla nonna Olga,di rapire il piccolo. Procedimenti con cui i servizi sociali, senza pietà e prudenza, hanno portato la coppia verso una conflittualità irreparabile.
Parla il legale di Zardo

Spiega il legale: "Non solo cercheremo di riportare il figlio in Italia, da suo padre, ma cercheremo anche di accertare da parte della Magistratura tutte le responsabilità e le connivenze che si sono susseguite, per fare chiarezza di tutte le inefficienze del sistema". Continua l'avvocato: "Dalla ricostruzione dei fatti risulta che la madre e la nonna abbiano usufruito dell'intervento degli assistenti sociali del consorzio in rete assolutamente illegittimo: prima si sono nascoste con il bambino privandolo della propria libertà presso una famiglia che distava a pochi metri dalla loro abitazione, dopo di che è stato emesso un 403 richiedendone conferma al tribunale per i minori, quindi è stato effettuato dal pm, attinto dalla notizia degli assistenti sociali. Questo procedimento ex 403 del codice civile ha trovato una decisione negativa dell'operato fin lì effettuato da parte del tribunale dei minori. Un evento abbastanza straordinario è stato quello, in base al quale, nonostante le sole risultante della relazione sociale e del ricorso in sé, il tribunale dei minorenni del Piemonte e della valle d'Aosta tempestivamente abbia rigettato il decreto indicando come si versasse chiaramente in un'ipotesi di litigiosità coniugale con non poteva essere bypassata con questo 403, che è un provvedimento estremamente limitativo e che deve essere emesso in caso di abbandono del minore; fatto questo che era insussistente nel decreto. La pericolosità del rapporto madre figlia poi era stata segnalata così come il rischio di rapimento del minore. Dal giorno in cui è stata emessa una decisione del tribunale per i minorenni che sosteneva che non vi erano i presupposti per un allontanamento per un insediamento in casa protetta – perché non vi erano tali presupposti per limitare così la genitorialità dello Zardo – senza alcun provvedimento giudiziario il padre ugualmente è stato privato del vedere suo figlio, la famiglia Zardo è stata privata di vedere il proprio nipote, mentre a spese pubbliche degli enti territoriali coinvolti le due donne sono state inserite in una presunta casa protetta che poi era invece una casa libera, dalla quale nel corso del tempo hanno organizzato la fuga. In questa vicenda tutti hanno agito con protervia sapendo che non sarebbero stati puniti".

Come state procedendo?

Abbiamo contestato la responsabilità civile sia degli assistenti sociali che del comune con una missiva; nel frattempo il comune ha già risposto che nulla c'entra mentre gli assistenti sociali hanno risposto che hanno dato incarico al loro legale e devono ancora rispondere.

Cosa vi aspettate?

Innanzitutto di far emergere e porre luce su queste prassi distorte che sono state applicate a Mimmo Zardo, tra l'altro sistematicamente ritrovabili in decine di casi di padri allontanati e screditati con false accuse e false perizie. Importante far emergere questo sistema sbagliato che ha fornito terreno fertile per la commissione di reati contro il bambino e suo padre da parte della madre; abbiamo un'aspettativa morale e se dovesse essere dichiarata una responsabilità del consorzio e del comune la remunerazione economica non colmerà la perdita del figlio. Non ci stiamo muovendo solo sotto il profilo civile ma anche sotto quello penale perché la sola condotta di sottrazione di minore in capo alla madre non reca giustizia ai veri fatti. Si segnala infatti il concorso pieno della nonna. Inoltre Zardo ha sempre denunciato non solo la sottrazione internazionale di minore, che come reato ex articolo 574 bis prevede la lesione del bene giuridico della potestà genitoriale, ma proprio che il bambino sia stato privato della sua libertà personale e sequestrato. Questa cosa il padre l'ha sempre segnalata e puntualmente la magistratura ha fatto finta di non accorgersi. Per questo presenteremo sicuramente una denuncia complessiva di tutti i fatti commessi in Italia che a tutt'oggi hanno protrazione nella condotta attuale della Gordienko. Un tentativo disperato ma credo che la Procura debba pronunciarsi sul punto.

Il sistema che regola gli affidi sta in piedi perché, intorno al fenomeno, girano tanti soldi?

Mettiamola così: la mia esperienza personale mi dice che di fronte a persone validissime che si sono sempre impegnate nell'interesse dei bambini il sistema così come è strutturato consente una deviazione e non consente il controllo per evitare che succedano questi fatti. Il più delle volte i giudici, avendo un valido appoggio nel sistema degli assistenti sociali tendono a reperire le loro relazioni senza avvedersi delle incongruità logiche e giuridiche che gli stessi propongono ed anzi il più delle volte li ratificano in provvedimenti che si possono tranquillamente giudicare abnormi. Bibbiano non è un caso isolato, le criticità riscontrate nel sistema reggiano sono facilmente riscontrabili in altri tribunali per minorenni. Già solo il fatto che la società civile abbia paura degli assistenti sociali, che invece dovrebbero essere dei soggetti tramite i quali andare per ottenere un aiuto, la dice lunga sul fatto che questo sistema così com'è, non funziona. Una risposta per riformare il sistema potrebbe essere quella di usare le relazioni degli assistenti sociali come un input non come trascrizione capace di determinare provvedimenti giudiziari. Le procure che decidessero finalmente di porre fine a questo sistema malato dovrebbero indagare gli assistenti sociali per falso in atto pubblico; questo chiaramente darebbe loro una responsabilità penale, che già hanno ma della quale e per la quale hanno, fin qui avuto facile via di fuga, perché anche di fronte all'evidenza si tende a non indagare mai gli assistenti sociali anche quando hanno rapporti diretti con le parti o quando firmano relazioni discutibili con elementi ad essi contrari. Questa già sarebbe un grandissimo passo nei confronti della soluzione del problema.
Burocrazia fredda e dannosa

Sia il legale sia il ricorrente sono consapevoli del fatto che la richiesta di risarcimento su cui stanno lavorando rappresenta il "caso zero" che potrebbe dare l'avvio a ricorsi verso coloro i quali, abusando della loro posizione, si sono resi responsabili di sofferenze e dolori per tante famiglie e tanti bambini. Zardo, sollevato da tutte le accuse, dopo essere stato pienamente assolto, non trovandosi più nella condizione di ricatto o sottomissione a cui devono invece sottostare tanti genitori di fronte a psicologi, assistenti sociali, avvocati giudici e operatori, oggi se lo può permettere. Ben conscio del comportamento di quei personaggi, capaci di passare da feroci accusatori a pusillanimi che provano a far credere di non essere stati in grado di potersi opporre o di non aver potuto fare nulla per impedire che i fatti andassero in un certo modo. Personaggi che si rivelano freddi burocrati inetti nascosti dietro la scusa delle "procedure codificate", insensibili verso chi stanno danneggiando in modo irreparabile, il bambino, tolto dal suo contesto e sbattuto in una della tante case protette che necessitano sempre di essere tenute "in esercizio".

"Questi soggetti quando riescono, quasi sempre con illeciti pesantissimi, ad interrompere un rapporto genitoriale, difficilmente si adoperano per ricostruirlo – fa notare Mimmo Zardo – e la mancata sorveglianza sulle strutture o famiglie che accolgono questi minori rapiti, è un'altra gravissima contraddizione che deve essere valutata seriamente, così come serve cambiare completamente il modo di valutare i genitori naturali, che stanno magari vivendo un momento di difficoltà, sempre sospettati di ogni nefandezza a fronte di soggetti esterni, ritenuti più idonei, e che in realtà fanno business sull'accoglienza, sulla pelle dei bambini".
Infatti, chi si prende l'onere di controllare il giro d'affari conseguente agli affidi eterofamigliari ed allontanamenti dei minori, calcolato in molti miliardi di euro all'anno? Compito che ogni amministratore dovrebbe appuntarsi in agenda conteggiando ad esempio quanti sono i soldi spesi negli ultimi dieci anni per allontanamenti (ex art 403 C.c. ed altri) ed affidi eterofamigliari" e quanti, nello stesso periodo, per aiuti diretti ad entrambi i genitori naturali"?
Una montagna di soldi
Il fenomeno degli affidi muove una montagna di denaro. Esentasse e senza rendicontazione: ecco perché non è possibile una precisa indagine statistica e con numeri alla mano. Le "rette" passano come donazioni a supporto del nucleo famigliare o casa famiglia ospitante, che può spendere o non spendere a piacimento quei soldi. Non è quindi possibile sapere alcunché di preciso su quale sia il giro d'affari complessivo a totale disposizione dei titolari/affidatari, perché non sono tenuti a dichiarare niente a nessuno, e sovente i piazzamenti dei minori presso tali presìdi sono confermati da una semplice scrittura privata nemmeno comunicata al Tribunale dei Minori, men che meno all'Agenzia delle Entrate. Proviamo allora ad immaginare di togliere i finanziamenti a chi gestisce le case protette, intestate tutte a soggetti terzi privati, e di riportare il servizio in capo ad un ente pubblico: quanti si dedicherebbero a soggetti su cui non c'è nulla da guadagnare?

Il sospetto deve averlo avuto anche il sostituto procuratore, Valentina Salvi, secondo il quale gli indagati avevano messo in piedi, da diversi anni un redditizio sistema di "gestione minori", con un giro d'affari da parecchie migliaia di euro. Ogni ospite che risiede in una casa famiglia rende alla comunità o cooperativa dai 70 fino a 400 euro al giorno. La retta agli istituti (sia religiosi sia laici) viene pagata dai comuni. Soldi pubblici, dunque. Erogati fino a quando il bambino resta "in casa". Un giro d'affari e di denaro dalle proporzioni ciclopiche che tiene in servizio le oltre 1800 case famiglia italiane che hanno necessità di mantenersi le loro "quote" di minori. E se un bambino viene ridato ai genitori o assegnato a una coppia affidataria è un bel guaio: perché è una retta in meno che entra nelle casse della comunità.
Soluzioni politiche

Dopo lo scandalo di Bibbiano però qualcuno in politica ha scelto di voltare pagina e si è mosso per cercare di porre fine ai troppi abusi del sistema. L'assessore della regione Piemonte alle Politiche sociali ed ai bambini, Chiara Caucino (Lega), ha da poco presentato il Ddlr Allontanamento Zero, che mira ad impedire che lo strumento dell'allontanamento dei minori dai propri genitori continui ad essere adoperato in modo scriteriato o addirittura a scopo di lucro. Norme stringenti ed un monitoraggio continuo da parte della regione assicureranno un uso soltanto residuale di quello strumento estremo e cioè solo dopo che siano falliti tutti gli aiuti e i sostegni, che il Servizio Sociale dovrà dimostrare di aver fornito prima di minacciare un allontanamento, diretti alla coppia genitoriale ed ai famigliari dei bambini.
Così si dovrà passare a regime, dagli attuali 44 milioni di euro spesi per confinare bambini in cosiddette case famiglia o strutture simili, ad almeno il 40% di tale esborso pubblico diretto invece ad aiuti concreti ai genitori naturali, nella tutela della permanenza di ogni bambino nella propria famiglia anche nei momenti di crisi o di debolezza del nucleo. Una ventata di cambiamento, che per padri combattenti come Mimmo Zardo costituisce una positiva speranza affinché sia, da ora in poi, evitata ad altri l'immensa sofferenza vissuta da lui e dal piccolo Erik.
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Finnegan

Citazione"Questi soggetti quando riescono, quasi sempre con illeciti pesantissimi, ad interrompere un rapporto genitoriale,
I responsabili sono stati radiati continuano ad esercitare impunemente? Speriamo ne venga davvero fuori una class action, per ragioni non sempre comrpensibili c'è una diffusa rassegnazione ruguardo a questo sistema perverso.
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