La profetica distopia di Jack London

Aperto da Finnegan, 18 Agosto 2019, 04:14:05 AM

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Finnegan

"La grande forza motrice degli oligarchi è la loro convinzione di fare bene".

Questa frase, degna di figurare come aforisma e motto della classe dominante che si opprime, lo ha scritto invece Jack London (1876-1916) nel "Tallone di Ferro" (The Iron Heel) il primo dei romanzi fantapolitici e anti-totalitari (è del 1907) apparso nel Novecento, da cui fu ispirato Fritz Lang per il suo film Metropolis.

Jack London – che noi conosciamo quasi solo per un libro per ragazzi, Zanna Bianca (per me fu indimenticabile Martin Eden) fu operaio, lavoratore, cercatore d'oro, marinaio e militante socialista. Adesso il suo romanzo distopico – precedente a 1984 di Orwell – viene recuperato dall'amico Nicolas Bonnal, scrittore e grande riscopritore di libri.

"Siamo circondati da sponsor dei migranti, della teorie del gender o dell'ecologia", esordisce Bonnal: "Queste orribili buone intenzioni sono finanziate da ultra-ricchi divenuti folli. La mega-speculazione finanzia il nostro inferno di virtù. Impastato di buona coscienza, l'Occidente è diretto da oligarchi umanitari e da donne politiche pieni di buona volontà. Facile prendersela con un Gheddafi; ma come si può resistere a una gentile umanitaria che fa entrare tre milioni di migranti in Europa? Come osar protestare, a meno di essere un ignobile razzista-suprematista-populista e inquinatore che abusa della libertà che gli fu concessa un tempo, con tanto strana incoscienza democratica? E come resistere al desiderio di distruggere via NATO un paese che non rispetta i diritti del bambino ridefiniti da Angelina quando si permette alle coppie omo ricche di adottarne dopo aver finanziato la loro fabbricazione? Come, come?"

"La Fed è stata creata poco più di cent'anni fa. Con il debito senza limiti, le elite scatenano poco dopo la prima guerra mondiale; alla fine di questa guerra hanno voluto creare un nuovo ordine mondiale secondo i progetti di Woodrow Wilson e Mandel House (https://en.wikipedia.org/wiki/Edward_M._House ). A quel tempo, anche Rathenau parlava dei 300 che dirigono il mondo; di questa oligarchia anonima e vagabonda durono denunciatori spiriti tanto brillanti quanto diversi come Chesterton (L'Uomo che fu giovedì) e Jack London.

"E' nel Tallone di Ferro che Jack London descrive questa terribile oligarchia che malmena il popolo proletario americano, allora regolarmente rimpiazzato, al momento degli scioperi, dall'arrivo di migranti dal Sud europeo. Già Marx aveva denunciato l'immigrazione come trappola sociale. Al tempo di Jack London, Madison Grant pronostica nel suo Passing of a great race la fine del popolo americano (egli ricorda che l'immigrazione di massa fa abbassare la natalità dei residenti). Edward Allsworth Ross, il più grande sociologo dell'epoca, afferma la stessa cosa nel suo Changing World, mai tradotto. A poco a poco sarà vietato – fino a Trump o quasi (...] evocare il tema dell'immigrazione, sotto pena d'imputazione di fascista, nazista, xenofobo eccetera.

Nel Tallone di Ferro, l'Io narrante è un resistente che lotta contro il Sistema.

"Gli Oligarchi erano riusciti a inventare una macchina governativa tanto complessa quanto vasta, che però funzionava nonostante tutti i nostri sforzi per impedirla e sabotarla".

London mostra come siamo comprati o abbrutiti dalle elites. Indica quelli comprati (les bobo, i radical chic) dal lusso standard) e quelli che vengon lasciati crepare, i prolet.

I primi "avevano cibo migliore, meno ore di lavoro, più vacanze, una scelta più varia di piaceri e distrazioni. Quanto ai loro fratelli con meno mezzi, i lavoratori non favoriti, il popolo sovraffaticato dell'Abisso, non potevano infischiarsene di meno. Un'era di egoismo si annunziava nell'umanità".

E subito ci appaiono davanti i "bobo" nostrani : la Cirinnà ricchissima, con tenute e cavalli, che è "di sinistra " e deride i poveri onesti:


la schiera dei ricchi di Stato, "progressisti"; giornalisti Rai da 7 mila euro al mese che accusano (li ho sentiti con le mie orecchie) i votanti i "populisti" di essere vecchi, ignoranti, analfabeti, e quindi incapaci di approfittare delle gioie che offre questo sistema globale, per esempio i viaggi in aereo a 50 euro per le vacanze, al prezzo "di una spesa al supermercato" – o gli speranzosi della "Erasmus generation" che sono contenti di "poter andare a Parigi" senza il passaporto .... e tutti se ne infischiano 250 mila giovani laureati l'anno che espatriano per trovar lavoro perché quelli qualificati li occupano tutti loro, non "vedono" le centinaia di giovani donne violentate dai "richiedenti asilo" tanto amati da Bergoglio e Boldrini, i ferrovieri minacciati e pestati dai negri sui treni dei pendolari (i fortunati che ancora hanno un lavoro non precario).....

Jack London:

"L'Oligarchia stessa si sviluppò in modo notevole e, bisogna ammetterlo, inatteso. In quanto classe, si disciplinò. Ciascuno dei suoi membri ebbe il suo compito assegnato e fu tenuto ad adempierlo.. Non ci furono più giovani ricchi e oziosi"

Qui l'autore addita uno dei fattori decisivi del potere oligarchico e dei suoi favoriti: il conformismo di ferro con cui costoro (credendosi anticonformisti, liberati dai "tabù") aderiscono a tutta la dogmatica del politicamente corretto.

"Non ci furono più giovani ricchi e oziosi. La loro forza era impiegata per consolidare quella dell'Oligarchia"

Non vi viene in mente la Carola Rakete, ricca di famiglia e desiderosa di "fare del bene" scaricando migliaia di negri sull'Italia, allo scopo di mostrare quanto siano spregevoli ed egoisti gli italiani? "Ricca, intelligente e più umana di tutti voi" (Da L'Inkiesta)":


O la Greta la profetessa del clima, che andrà in Usa non già su un aereo (inquinante) ma sullo yacht da regata a carbonio zero "Edmund De Rotschild", ribattezzato "Malizia II " pilotato" da Pierre Casiraghi nipote del principe Ranieri di Monaco? Velisti contro il CO2:


In realtà, decine di giovani i ricchi globali non sono più oziosi: Master a Berkeley, MBA ad Harvard, e poi a fare gli umanitari a bordo della Sea Watch, in Africa con Human Right Watch, o in una delle opere della Fondazione "Bill and Melissa Gates" (Microsoft) per "la lotta alle malattie infettive" e "ridurre le diseguaglianze"?

https://www.gatesfoundation.org/en/

Perché; nota Jack London,

"Si credevano i salvatori del genere umano, e consideravano se stessi come eroici operatori che si sacrificavano per il maggior bene dell'umanità".

Già. Proprio il programma della Gates Foundation.

Questa Oligarchia è divorata da

"l'amore del bene, il desiderio del bene, lo scontento di ciò che non è bene"

"Erano convinti che la loro classe era l'unico sostegno della civiltà, e persuasi che, se solo si piegavano un istante, il mostro li inghiottirebbe nella sua pancia cavernosa e viscida con tutto ciò che ha di bellezza e di bontà, di gioie e di meraviglie al mondo. Senza loro, l'umanità ricadrebbe nella notte primordiale da cui con tanta fatica è emersa".

La notte del sovranismo primitivo, la barbarie del populismo, la volgarità delle frontiere, l'orrore della de-globalizzazione e dell'euroscetticismo...basta ricordare le piaghe bibliche che ci vengono promesse dai loro media se osiamo uscire dall'euro. Basta ricordare il disprezzo, il vero e proprio odio, che Macron e la Merkel, e El Papa, tributano al governo italiano perché "Non accoglie gli immigrati"; l'odio che esprimono senza remore i Moscovici e le Von del Leyen , i loro media e i loro magistrati oligarchici sovrannazionali, per i bassi"populisti" che non condividono la loro generosa carità e benevolenza.

Jack London: "Questa era la bestia che bisognava calpestare, e schiacciarla costituiva il supremo dovere dell'aristocrazia. Solo loro,coi loro sforzi e sacrifici incessanti, si ergevano tra la debole umanità e il mostro divorante. Lo credevano fermamente, ne erano sicuri".

Soros, Bergoglio, Obama Nobel per la Pace coi suoi omicidi mirati, l'intervento umanitario armato in Siria e Libia, in Irak l'espansione della democrazia come la Nuland in Ucraina...Se non ci fossero loro a imporre il bene, la debole umanità si metterebbe nelle mani dell'illiberalismo, del populismo, la chiusura delle frontiere, l'omofobia, cederebbe al CO2. Per questo devono essere spietati, come verso la Grecia. O come la polizia di Macron che acceca e mutila i Gilet Gialli. La bestia da calpestare.

Erano sovranisti, volgari, poveri. Macron li ha educati con la democrazia:


"La grande forza motrice degli oligarchi è la loro convinzione di fare il bene", dice appunto lo scrittore.

Al disotto, c'è quello che Jack London chiamò "Il popolo dell'abisso" scrivendo, nel 1902, della tragica situazione delle classi indigenti in Gran Bretagna, paradiso del libero mercato estremo.

"La classe operaia inglese è letteralmente annegata nelle rivendite di birra. Ciò la rende stupida,l'abbrutisce, diminuisce la sua efficacia – l'operaio inglese non ha più lo spirito di lotta, l'immaginazione e i riflessi reattivi che erano propri della loro razza".

Abbrutimento deliberato e condizionamento operante da oltre un secolo: ai tempi di Dickens per gli indigenti e "classi pericolose" alcoliste era in libera vendita, in pasticche, l'oppio cinese.

"Dall'altra parte, la grande massa disperata del popolo dell'Abisso affondava in un abbrutimento apatico e soddisfatto della sua miseria".

Lancinante. Noi possiamo oggi additare abbrutiti da discoteca e da sballo, la movida alcolica e cocainomane della gioventù che ha lavoretti part time e servili, la gioventù che non studia né lavora, la generazione perduta senza futuro né coscienza politica del suo stato di sfruttamento, senza soldi che però sia accalca in 350 mila ai concerti di Vasco Rossi, Jovanotti o Sfera Ebbasta.

Jack London: "C'è anche questa insicurezza di felicità, questa precarietà dell'esistenza e questa paura dell'avvenire – eco i fattori potenti che inducono la gente a bere".

Perfettamente identificata la causa: "il nuovo stile di vita [dei migranti] che sarà anche il nostro" [Boldrini dixit], l'incertezza del lavoro, la precarietà permanente imposta attraverso la globalizzazione alle "classi subalterne" per castrarne la coscienza dei propri diritti e della propria dignità.

Questa oligarchia, questa immonda dittatura dei Buoni, non è una vera aristocrazia, dice London: la nobiltà era quella "nei tempi antichi, dei grandi cavalieri biondi, che si avventavano all'avanguardia delle battaglie, e mostravano la loro misura almeno spaccando un uomo dalla testa alla spina. A conti fatti, ci voleva più nobiltà ad uccidere un solido nemico con un colpo di spada ben assestato, che a ridurlo allo stato di bestia, lui e i suoi discendenti, attraverso l'abile e implacabile gestione dei meccanismi dell'industria [finanziaria] e della politica".

Grazie Nicolas Bonnal per questa riscoperta e questa meditazione. L'originale del suo articolo è qui:

https://lesakerfrancophone.fr/jack-london-et-la-menace-des-oligarchies-humanitaires

https://www.maurizioblondet.it/jack-london-contro-lolicarchia-dei-buoni/
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johann

Davanti allo squallore di cose come questa, mi viene proprio da dire: ....c'era una volta!

c'era una volta la vita "doc"  genuina, autentica, e naturale,  vissuta da gente (si pensi al mondo contadino) "attrezzata"  sin dalla nascita a confrontarsi con l'asprezza senza sconti del mondo di allora,  gente abituata a nuotare in un mare dove tutto era "nudo e crudo", dove la parabola della vita spesso era già predefinita nel solco di quella dei propri genitori e cosi come loro, la certezza ineludibile di doversi accollare un pesante fardello di fatica sacrifici e rinunce  eppure nonostante queste premesse dal sapore di "condanna" queste persone non ci hanno lasciato una memoria storica piena di astio, di rancore, e di odio per la malasorte di essere vissuti in quegli anni
in un vecchio libro che ho quasi imparato a memoria dal titolo "polenta e fatica" fatto di una pregevole raccolta (in extremis) delle testimonianze dei nostri nonni e nonne vi e' narrata l'estrema severita e durezza di quei tempi:  fame, indigenza, miseria, in aggiunta a guerre e pestilenze, questi nostri antenati hanno vissuto sulla propria pelle tali e tanti cambiamenti da essere il condensato non di un secolo ma di un'intera era storica  tanta tribolazione, tanti sacrifici, tanta pena declinati e descritti non come un lamento postumo zeppo di acrimonia rivedicadera  ma come il sereno consuntivo di chi nonostante ogni avversita ha fatto il proprio dovere senza scendere a compromessi con la propria "fedina morale"   

una vecchietta di nome facco silvia classe 1925  ha sintetizzato questo sentimento come nietzsche kant froid marxs non avrebbero mai potuto fare:  <una volta la gente si aiutava di più, perché si era sempre nella condizione di andare in prestito di qualcosa:  dal "quartiero" (misura) di farina,  al portapacchi per la bicicletta e poi non esistendo i frigoriferi si era usi  distribuire ai vicini la parte del maiale che non finiva insaccato sicuri di essere ricambiati quando toccava a loro, i bambini giocavano spensierati dei giochi molto semplici, nascondino e a "baete" (biglie)  si era in tanti ,  non c'era niente, ma ci si divertiva lo stesso,  ERAVAMO POVERI,  MA più FELICI DI ADESSO   

ora e bene precisare che il filo del discorso non verte sulla qualità di vita in senso economico, (disponibilità di beni) nessuno vuole idealizzare e poemizzare su un tempo in cui indubbiamente le ristrettezze economiche abbruttivano le persone e la fatica bestiale spesso le rinselvatichiva (soprattutto i maschi: campi, boschi, miniere)  qui nessuno pensa che l'amarcord del bei tempi andati significhi un insulso conservatorismo tout court attorno a un frangente storico,   ma contempla invece un continuum storico di lungo corso dove al succedersi delle generazioni si accompagnava un graduale proficuo sviluppo nelle arti, nei mestieri nell'economia, nella tecnologia, nella scienza,  (come dimostra il tanto vituperato medioevo, che dette i natali all'occidente leader nella scienza e nella tecnica) che non ha mai smesso di caricare di valore aggiunto la storia umana, uno sviluppo forse più lento ma sicuramente più VERO COMPIUTO e AUTENTICAMENTE a misura d'uomo rispetto a quello inumano di oggi (come a dire che sulla luna ci saremmo comunque andati senza esservi trascinati dalla follia della guerra fredda costantemente in bilico sul filo dello scoppio della 3za guerra mondiale)   

il discorso invece vuole cogliere l'approccio umano genuinamente vero e naturale di un tempo  dove anche prescindendo dal dato culturale (comunque importantissimo) il dover vivere  "senza compromessi"  forgiava un'umanità più incline a considerare virtu' ;  il senso del dovere (fare, lavorare)     il senso del sacrificio  (DIO patria e famiglia)    il senso della responsabilita (fare famiglia)    piuttosto che la mistica del "diritto" (ricevere,  ottenere, possibilmente senza dare)  quella degli ideali  (emanciparsi per imboscarsi  da ogni obbligo morale)   quella dell'edonismo (prima io e poi...vediamo)   del resto se parliamo di generazioni siamo arrivati ai figli dei 68ini,  come sperare che la dissoluzione si inverta,  il 68  fu "11 settembre" che ha arrestato il contatore della civilta occidentale una parentesi di pura follia nella quale l'uomo ha fatto le veci di un bambino capriccioso bisognoso di tutto che frigna e fa i capricci perché vuole "uscire" dalla sua condizione di bambino  e incredibilmente  riesce a spuntarla  trascinando nella sua irresponsabilità esistenziale anche i propri genitori e con essi l'intera società   come meravigliarsi  se in questi tempi  banditi  gli universali  e in un contesto di gaia sabbatica licenza  rispetto a ogni certezza ontologica,  l'uomo non più persona cioè essere fatto di corpo e anima che vive in un mondo oggettivo, retto dalla legge naturale con una sua prospettiva metafisica  e "progredito" a semplice soggetto numerico che intende la sua esistenza solo sulla "morale" <si vive una volta sola> che esige di dare spazio solo agli istinti alle pulsioni e ai bisogni fisici con tutto quello che si tirano dietro 

con gente simile a fare da traino e modello sociale e con  l'alienante comunicazione di massa a fare da grancassa pedagogica non sorprende se un po' tutti siamo vittime di una specie di sindrome da alienazione dalla realtà "reale"   come se si volesse abdicare dall'obbligo di essere primi responsabili del divenire della nostra stessa vita    un po' come quegli idioti che al concerto non resistono alla  tentazione di seguirlo "live" sul proprio cellulare  si vorrebbe la vita come una specie di palco dove il vivere andrebbe recitato e dove il proprio vero io va eclissato in profondità dentro un malinteso concetto della  privacy 
se tutto e relativo cioè senza significati oggettivi,  tutto può diventare finzione, e già oggi mi pare di notare che sempre più spesso  la gente ha smarrito il confine tra realtà e finzione mostrando di preferire di gran lunga la seconda alla prima

il futuro e già scritto: l'uomo digitale vivrà convinto che la sua vita sarà un copione cinematografico dove non c'è nessuna incognita  tutto e preordinato  dove ci sarà sempre  un'altra possibilità e dove nessuno ti nega un lieto fine,  questa spogliazione di umano a favore di byte e chip si definisce transumanesimo  (già si parla di occhiali per la realtà aumentata) il neo umanesimo "by wire"  completamente mediato e dipendente dalla tecnologia e' già in avanzata fase di rodaggio da parte delle avanguardie progressiste e pronto a essere introdotto come prima di lui  la  cultura "omo" la gendercrazia  gli lbgd ecc  "nell'obice" della finestra di overton

se tutto e relativo se tutto e finzione  non e nemmeno più necessaria la coerenza tra le intenzioni e gli atti  tra le parole e il loro vero significato   oggi infatti impazza l'adulterazione e l'alchimia del significato delle parole (vedi lessico politicamente corretto)  le parole come grimaldelli in genere servono per arrivare ad ottenere "altro": 
rivendicazione x giustizia = diritti  = privilegi    (vitalizi  ecc)    oppure    ideologia x elettorato = voti= leggi ad personam (aborto eutanasia omofobia ecc)  e via cosi.....
la societa attuale, effeminata a puntino,  sembra aver smarrito quella maschia indole  di un tempo dove la componente maschile si sobbarcava in massima parte il prezzo della coerenza con questi principi  il senso dell'onore e del dovere (cosi "vintage" adesso) traevano origine proprio da questo presupposto
oggigiorno senza nessun ritegno e morale si cerca in ogni cosa le scorciatoie più utili al raggiungimento dei propri scopi  scansando ovunque sia possibile ogni onere e dovere  di qualsiasi tipo ( questa cosa mi ricorda proprio una femmina moderna)

attenzione quindi alla comunicazione in entrata da parte dei media   ricordiamo che la mistificazione delle parole e l'attivita principale del maistream dominante:  quando vogliono ostentare buonismo sappiate che il loro è privo di (vera) umanita   se allora provano a parlarti di umanita  sappiate che la loro e priva di (veri) sentimenti  e se poi insistono parlando di sentimenti sappiate che essi non fanno "rapporto" ad alcuna (vera) coscienza 
se si vuole la plastica evidenza di quanto detto sopra basta confrontare la nostra nonnina silvia con una  influenzer moderna  da milioni di like all'attivo  per me se si va alla sostanza delle cose quest'ultima non vale uno sputo della nostra nonnina
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

#2
La vera differenza col passato è la disumanizzazione delle persone. Non puoi cambiare nulla da solo, ma con metodi complessi e diabolicamente perversi il potere impedisce alla gente di associarsi, di agire insieme, di fondare una famiglia. Puoi avere 10000 "amici" e like ma non puoi fidarti del prossimo se non per una birra al bar e se ti metti una donna in casa sei fritto.
I veri rapporti umani non esistono più, la gente ne ha paura e li evita per amore del quieto vivere, se non addirittura per pressioni esterne.
QUESTA è la prima cosa da cambiare altirmenti non si va da nessuna parte!
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