Greta e i gretini, alcune considerazioni

[Derry]

Il viaggio transatlantico su una barchetta da proletari e la successiva sceneggiata all'ONU della ragazzina l'abbiamo visto tutti, ma forse non tutti si sono chiesti chi, come e perchè abbia organizzato tutta la faccenda e sopratutto a quale scopo.
Perchè del fatto che dietro ci sia una regia ben precisa e un'organizzazione di prim'ordine credo che nessuno possa dubitare: se uno di noi comuni mortali chiedesse all'ONU di poter parlare di uno dei gravi problemi (immediati ed evidenti) che affliggono l'umanità, come ad esempio l'aborto, la droga, l'infanticidio, i morti sul lavoro, lo sfruttamento dei lavoratori di tantissimi paesi causato dalla globalizzazione, la persecuzione dei cristiani in tutto il mondo, eccetera, nella migliore delle ipotesi rimedierebbe un sorriso di compatimento da parte dell'impiegato del front desk, prima di essere allontanato dalla sicurezza.

Quindi è abbastanza chiaro che le direttive arrivano dall'alto, ma a questo punto la domanda più ovvia è chiederci a quale scopo i padroni del mondo abbiano creato una psicosi collettiva globale e di dimensioni mai viste prima (la terra si sta surrrriscaldando, i ghiacci si sciolgono, i gas serra aumentano e chi più ne ha più ne metta) già, perchè?

La risposta in poche parole è che si vuol instillare nell'uomo, per sua natura portato a lavorare, inventare, intraprendere per migliorare le proprie condizioni di vita (ma a volte anche solo per sopravvivere), un senso di paura generalizzata: se praticamente tutto ciò che facciamo inquina il pianeta, avremo paura di muoverci, di viaggiare, di fare. Anche soltanto mangiare una bistecca diventa una colpa: non a caso la propaganda vegana con manifesti giganti contro chi mangia conigli, maiali e ora anche polli, non è mai stata così aggressiva.
Dobbiamo sentirci in colpa anche solo di esistere, perchè siamo "iniqui e insostenibili", secondo i dettami ecologisti e politicamente corretti (che possiamo trovare scritti su qualsiasi scatoletta di tonno, insieme alle calorie).

La conclusione è che la campagna eco-terrorista globale tende a promuovere presso tutti i popoli (almeno in quelli che abboccano), un'atmosfera talmente tesa e preoccupata, che li renda docili e disposti ad accettare qualsiasi cosa: leggi speciali, proibizioni di tutti i tipi, eco-tasse, eutanasie varie e via dicendo, in nome della salvezza del pianeta.

Nel passato per dominare i popoli ci volevano guerre e combattimenti, oggi basta una campagna mediatica ben orchestrata; non che la violenza non ci sia più, ma è passata in secondo piano rispetto all'arma, ben più sottile ed efficace, della propaganda: il femminismo insegna.
   

[Finnegan]

Si chiama guerra ibrida: armi nei cortili del mondo, ingegneria sociale in Occidente.
L'Occidente è pieno di vincoli antinquinamento ed ecotasse, mentre la Cina prescelta come manifattura globale può espandersi senza controllo.
Greta nè lì senz'altro per farci digerire misure impopolari: il capitalismo globale vuol scaricare sulle popolazioni civili la responsabilità dei danni ambientali (veri o presunti) che produce.
Per esempio: ci obbligano a cambiare auto ogni 5 anni, ora ci dicono che deve essere elettrica, ma perché nessuno trova da ridire sulle emissioni delle grandi navi portacontainer, molto più inquinanti dell'intero parco auto mondiale? Anche Greta tace...