Busto Arsizio : stuprata dal suocero. Falso

Aperto da Serenissimo, 15 Dicembre 2019, 07:40:01 PM

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Serenissimo

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Definirlo un lord sarebbe inopportuno, non ci sono dubbi. Ma alla nuora l'uomo rude e un po' agreste piaceva. Non a caso il cinquantanovenne è stato assolto dalle accuse di violenza sessuale e sequestro di persona: la donna - che dal suocero ebbe pure un figlio - ha fornito una versione distorta del rapporto con l'imputato e il collegio giudicante se ne è reso conto fin dalle prime battute del dibattimento.

«La vicenda si è svolta in un contesto socio culturale particolarmente svantaggiato», premette il presidente Renata Peragallo nelle motivazioni della sentenza da poco depositate, «tutti i protagonisti, sia la parte civile come i suoi familiari, che i componenti della famiglia dell'imputato, e gli amici chiamati a testimoniare, non sembrano aver colto la gravità dei comportamenti assunti e riferiti», si legge.

«La narrazione della parte civile risulta inverosimile e incoerente anche sotto altri profili. Infatti appare poco credibile che per quasi quattro anni, dal 2010 al 2014, la donna sia stata costretta a subire atti sessuali da parte del suocero dietro minacce che lei stessa ha molto genericamente descritto, ossia far del male a lei o ai suoi familiari alludendo alla provenienza da Torre Annunziata e al parente carcerato in regime di 41 bis, senza tuttavia riferire di specifici episodi».

La vicenda, all'epoca delle indagini, sembrava molto più complicata e oscura di quanto si sia rivelata nel corso del dibattimento.

La donna si mise con il il figlio dell'imputato nel 2009, la storia si caratterizzò subito da tira e molla dovuti anche agli stupefacenti di cui lui faceva spesso uso.

I rapporti con il suocero erano sempre stati ottimi.

Nel 2010 la trentatreenne rimase incinta di due gemelli frutto dell'amore con il compagno, ma li perse e interruppe la relazione. Dopo un paio di mesi venne ricoverata in ospedale per accertamenti e l'ormai ex suocero le faceva spesso visita.

Una sera i due scesero a fare una passeggiata. Arrivati vicino all'obitorio, l'imputato l'avrebbe fatta sdraiare sull'erba e l'avrebbe indotta a un rapporto sessuale approfittando dei tranquillanti che la donna stava assumendo.

Questo almeno raccontò lei, spiegando che da quel momento in poi avrebbe continuamente subito gli assalti libidinosi dell'uomo, di cui restò incinta. Ma di coercizzato non c'era nulla: i due si recavano spesso negli alberghi e nei motel della zona ed era lei stessa a prenotare la stanza e a pagare il conto.

Quando il suocero fece capire di non volersi assumere la paternità del nascituro, la trentacinquenne riallacciò la storia con il figlio, così da attribuirgli il bambino. Vittima?

Sì, ma delle sue bugie e dei suoi intrighi.
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

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