Bordate di grosso calibro a Bergoglio

Aperto da Finnegan, 27 Agosto 2018, 07:16:25 AM

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Finnegan

MCCARRICK: IL PAPA SAPEVA TUTTO DAL 2013. L'HA "COPERTO" PER CINQUE ANNI. LA DENUNCIA DEL NUNZIO IN USA VIGANÒ.

Papa Bergoglio sapeva fin dal 2013, subito dopo la sua elezione, tutto dei misfatti del cardinale Theodore McCarrick. Non solo ha scelto di non fare nulla, ma anzi il cardinale McCarrick è stato uno il suo consigliere privilegiato per quanto riguarda le nomine di vescovi e cardinali nella Chiesa americana. In pratica il Pontefice regnante ha "coperto" per cinque anni il porporato, reo di aver abusato sessualmente di decine di seminaristi e di giovani sacerdoti.

Questa è la clamorosa denuncia dell'arcivescovo Caro Maria Viganò, già Segretario per lo Stato della Città del Vaticano, e Nunzio negli Stati Uniti. In quella veste aveva personalmente informato il Pontefice della situazione del cardinale predatore omosessuale. La denuncia è contenuta, insieme a molti altri dettagli, in un documento-testimonianza di dieci pagine, che l'arcivescovo ci ha consegnato, sul quale abbiamo lavorato insieme e che viene pubblicato oggi da La Verità. Fra l'altro, mons. Viganò rivela che il card. McCarrick era già stato sottoposto da Benedetto XVI a una punizione analoga a quella ricevuta nelle scorse settimane, che però il cardinale Wuerl arcivescovo di Washington in realtà non ha mai applicato; e che papa Bergoglio dal momento della sua elezione ha di fatto cancellato.

Vi consigliamo ovviamente di leggere il documento integrale, e l'articolo che lo accompagna sul giornale in edicola. Per ora ci limitiamo a pubblicare una breve dichiarazione dell'arcivescovo, che spiega il perché di una rivelazione tanto clamorosa, e che si conclude con l'esortazione al Pontefice affinché agisca verso se stesso come ha detto di voler agire verso i vescovi responsabili di coperture: e cioè con le dimissioni.

Ecco cosa dice l'arcivescovo Viganò:

"La ragione principale per cui sto rivelando queste notizie ora è a causa della situazione così tragica della Chiesa, che può essere riparata solo dalla piena verità, allo stesso modo in cui è stata gravemente ferita dagli abusi e dalle intercettazioni. Lo faccio per proteggere la Chiesa: solo la verità può renderla libera.

La seconda ragione è di scaricare la mia coscienza di fronte a Dio delle mie responsabilità di vescovo per la Chiesa universale. Sono un vecchio e voglio presentarmi a Dio con la coscienza pulita.

I segreti nella Chiesa, anche quelli pontifici, non sono tabù, sono strumenti per proteggere lei e i suoi figli dai suoi nemici. I segreti non devono essere usati per cospirazioni.

Il popolo di Dio ha il diritto di conoscere tutta la verità anche riguardo ai suoi pastori. Hanno il diritto di essere guidati da buoni pastori. Per potersi fidare di loro e amarli, devono conoscerli apertamente nella trasparenza e nella verità come realmente sono. Un prete dovrebbe essere una luce in un candelabro sempre e ovunque e per tutti".

http://www.marcotosatti.com/2018/08/26/mccarrick-il-papa-sapeva-tutto-dal-2013-lha-coperto-per-cinque-anni-la-denuncia-del-nunzio-in-usa-vigano/
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Finnegan

 LA WATERLOO AMERICANA DI PAPA BERGOGLIO. QUANTO È PROFONDO IL BUCO NERO? A ROMA, CHI È IMPLICATO?
25 agosto 2018 Pubblicato da wp_7512482 21 Commenti --
Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, nei giorni scorsi su La Nuova Bussola Quotidiana sono stati pubblicati diversi articoli sullo scandalo dei preti omosessuali USA, e sugli abusi. Ne pubblichiamo qui due ( Uno e Due), perché pensiamo che diano una visione di insieme del dramma, e delle sue ripercussioni, e legami, con il Pontefice regnante. Aggiungiamo tre brevi notizie, che arricchiscono il quadro. Per la prima volta sul Washington Post un commentatore parla apertamente della possibilità, e forse dell'opportunità delle dimissioni di papa Bergoglio. Ecco cosa dice, e questo è il link all'intero articolo: "E con il mea-non culpa di lunedì "tutti sono da biasimare" di papa Francesco, anche il suo nome è in gioco. E la Chiesa sarebbe meglio con due papi in pensione e un uomo nuovo assolutamente dedicato ad appoggiare i riformatori, non a sopprimerli". L'articolista faceva il nome di due seri vescovi, Chaput di Filadelfia e Gomez di Los Angeles invisi alla cricca dei vescovi e cardinali amici di McCarrick e Wuerl e come tali bastonati.

Poi da un sito para-vaticano impariamo oggi che non ci sarà nessun nuovo testo pontificio su vescovi e abusi, perché quello destinato ai vescovi cileni è esaustivo. Quello in cui si invitano tutti a preghiera e penitenza – anche voi, anche me – per gli abusi, e si accusa il clericalismo...

Infine, della serie cane non morde cane, il card. Blaise Cupich di Chicago, la cui nomina è frutto dei consigli al papa di McCarrick, si è rifiutato di dire alla CBS se Wuerl dovrebbe o no dimettersi a causa delle rivelazioni di coperture fatte dal Rapporto del Grand Jury della Pennsylvania. "È un uomo di buona coscienza", ha detto il carrdinale...

Buona lettura

Lo scandalo McCarrick, un cardinale che per anni ha abusato o cercato di abusare seminaristi e giovani preti, e le rivelazioni del Rapporto del Grand Jury in Pennsylvania, con la loro orrenda galleria di storie di preti pederasti e di vescovi occupati a tacitare, nascondere e pagare il silenzio segnano – o dovrebbero segnare – il tracollo dell'operazione "America" lanciata sin dall'inizio del suo mandato dal Pontefice regnante.

Papa Bergoglio non aveva e non ha in simpatia i vescovi amati da Giovanni Paolo II e da Benedetto, quelli che i giornalisti del regime bergogliano chiamavano "culture warriors". Non a caso è stato mandato come nunzio negli Stati Uniti un diplomatico, Christophe George, noto per essere un pedissequo esecutore degli ordini di marcia che provengono dal Centro. E che ha ricevuto istruzioni ben precise: dissuadere personalmente i vescovi che avessero, non si sa mai! la malaugurata idea di invitare, o tollerare l'invito di persone come il card. Raymond Burke. Non solo: stilare una lista ben precisa e aggiornata dei vescovi "conservatori", quelli non abbastanza "pastorali", quelli che si battevano contro l'aborto e la cultura gender. Evitare di proporli per promozioni o al cardinalato. Non tenere in conto, per la creazione di nuovi vescovi, dei suggerimenti che dovessero venire dagli appartenenti alla lista dei reprobi. Così come guardarsi da proposte e suggerimenti episcopali di alcune realtà troppo conservatrici...

Lo scandalo McCarrick ha portato alla luce però che la Chiesa "progressista" americana, o per meglio dire, la sua ala liberal e marciante, ha padri molto discutibili. Uno dei consiglieri di Jorge Mario Bergoglio era – e forse è ancora – quel cardinale Roger Mahony che il successore, mons. Gomez (ancora non cardinale, probabilmente perché dell'Opus Dei) sollevò da incarichi pubblici ed episcopali in seguito alla scoperta, tramite documenti, del suo ruolo nella copertura di abusi da parte di sacerdoti. Un brutto affare. Come lo era stato quello di un'altra stella dell'universo progressista cattolico americano, Rembert Weakland, benedettino, arcivescovo di Milawaukee, che pagò 450mila dollari a un suo amante (maschio) per tacitare le sue pretese.

Ma il caso McCarrick è ancora più pesante, da un punto di vista di politica ecclesiale. Grazie a McCarrick è diventato arcivescovo di Chicago – e cardinale – Blaise Cupich. Cupich è un fan e protettore del gesuita attivista LGBT James Martin. Cupich ha pubblicato, sulla questione degli abusi, un lungo intervento sul website della diocesi; e riesce a non usare una sola volta la parola "omosessualità", quando è evidente – e lo era sin dai tempi  del rapporto del John Jay College – che l'80 per cento dei preti condannati per abusi all'epoca erano omosessuali.  Grazie alla sponsorizzazione di McCarrick è diventato cardinale di Newark (giusto per opporlo a Dolan...) Joseph William Tobin. E sempre di quel gruppo fa parte il card. Kevin Farrell, nominato prefetto del dicastero dei Laici, Famiglia e Vita. Farrell, che ha vissuto nello stesso appartamento con McCarrick per sei anni (sei anni!) e sostiene di non essersi mai accorto delle inclinazioni del suo protettore...Farrell che fa parlare al Meeting Mondiale delle Famiglie James Martin, sj, sul tema dell'accoglienza alle famiglie LGBT!

E McCarrick trascina con sé un altro capofila dell'ala progressista dei vescovi americani. Cioè il cardinale arcivescovo di Washington, Donald Wuerl. Di cui molti chiedono le dimissioni – dovute, a nostro modesto parere – a causa della sua gestione di preti abusatori quando era arcivescovo di Pittsburgh. Ma che aveva anche nella sua diocesi McCarrick, quando gli è succeduto come arcivescovo di Washington. E se è vero – come ci dicono – che Benedetto XVI avesse imposto, a causa di denunce e lettere, a McCarrick una vita riservata, senza celebrazioni pubbliche e strettamente privata, bisogna vedere se e come Wuerl abbia fatto rispettare la consegna. Certamente sembra che l'operazione "America" del Pontefice si basi su pilastri più marci di quelli del ponte Morandi. E la gente, in America, se ne sta accorgendo, come dimostra la rivolta di molti soci della Papal Foundation, qualche mese fa.

Ecco il secondo:

Non accenna a placarsi la tempesta scatenata dallo scandalo McCarrick, e dal Rapporto del Grand Jury di Pennsylvania sugli abusi commessi da una rete di preti omosessuali negli Stati Uniti. E nella tempesta stanno dibattendosi alcuni dei nomi più noti dell'episcopato: dall'arcivescovo di Washington, card. Wuerl, al card. Tobin, al card. Kevin Farrell, al vescovo McElroy. Migliaia di persone hanno firmato in diverse petizioni affinché il cardinale Wuerl, 78 anni, si dimetta; e altre migliaia, in un'altra petizione, affinché il suo nome venga cancellato dall'emblema della North Catholic High Schhool di Pittsburgh. Il rapporto del Grand Jury è stato impietoso con lui. Copertura di preti abusatori, nessuna trasparenza verso la giustizia. L'Attorney della Pennsylvania, Josh Shapiro, che ha condotto due anni di indagine, ha accusato il cardinale di "non dire la verità". Wuerl ha affermato che il rapporto avrebbe confermato "che ho agito con diligenza, con preoccupazione per le vittime e per prevenire futuri abusi".

Shapiro ha risposto seccamente: "Il cardinale Wuerl non sta dicendo la verità. Molte delle sue dichiarazioni in risposta al Rapporto del Grand Jury sono direttamente contraddette dai documenti della Chiesa stessa e dalle note degli Archivi Segreti".

Il cardinale sente che la sua posizione è in pericolo. Indiscrezioni di varie fonti riferiscono che Wuerl ha invitato a pranzo gli esponenti più importanti del suo staff episcopale e ha discusso apertamente delle sue prospettive future, compresa l'ipotesi di essere rimosso dall'incarico episcopale. Come d'altronde sarebbe ben possibile: Wuerl è scaduto nel 2015, e solo la simpatia papale lo ha mantenuto alla guida della diocesi ben oltre i limiti. E c'è chi, come Michael Hichborn del Lepanto Institute, che chiede non solo le dimissioni: "Sarebbero un buon primo passo, ma non abbastanza. Il cardinale Wuerl dovrebbe essere privato della berretta, tolto dal Collegio dei cardinali e da ogni posizione di influenza nella Chiesa. I dettagli del suo lavoro per proteggere i preti predatori a Pittsburgh sono così nauseanti che lui e quelli con cu lavorava dovrebbero essere rimossi".

Uno di questi è il vescovo Tobin, che in un'intervista a un giornale locale ha detto che in qualità di vescovo ausiliare di Pittsburgh il problema degli abusi non era di sua competenza. E nel frattempo – di fronte a un nuovo scandalo emerso nella sua diocesi, e portato alla luce da un'agenzia cattolica, la Catholic News Agency, ha inviato una lettera a tutti i suoi preti, ordinando di non rilasciare interviste o dichiarazioni ai giornalisti. Tobin, promosso a Newark (per contrastare l'influenza di Dolan) e fornito di berretta cardinalizia, era uno dei candidati di McCarrick, e ha sostenuto nella lettera che "nessuno...mi ha mai parlato di una 'sottocultura gay nell'arcidiocesi di Newark". Dal 1986 al 2000 la diocesi di Newark è stata diretta da Theodore McCarrick; e l'atmosfera di omosessualità nel clero è proseguita con l'arcivescovo John Myers che l'ha retta dal 2001 al 2016. "Semplicemente, non capiscono" ha scritto Elizabeth Scalia, che dirige un programma seguitissimo, The Anchoress, a proposito delle dichiarazioni di Tobin. Un altro di cui si chiedono le dimissioni.

Ma Wuerl e Tobin non sono i soli nel mirino. Un altro vescovo di quelli suggeriti e appoggiati da McCarrick, il presule di San Diego Robert McElroy è nel mirino delle proteste di un numero crescente di cattolici laici in tutto il Paese. McElroy avrebbe saputo dell'attività di predatore sessuale di McCarrick almeno dal 2016, quando Richard Sipe, un esperto nel campo, e che ha giuocato un grande ruolo nello scandalo degli abusi sessuali a Boston, ha mandato una lettera dettagliata a McElroy fornendo dettagli sulle aggressioni compiute da McCarrick verso i seminaristi.

E nell'occhio del ciclone c'è anche il cardinale di Boston, Sean O'Malley, che ha ammesso di aver ignorato una lettera di denuncia degli abusi commessi da McCarrick.  Nel 2015 padre Boniface Ramsey, di New York, scrisse una lettera sugli abusi di McCarrick al cardinale O'Malley; che ha negato di aver saputo qualche cosa della lettera, o di padre Ramsey, perché la lettera "è stata gestita da un impiegato dello staff". Ora O'Mally si scusa con Ramsey "per non aver risposto in un modo appropriato". Ma per ragoni analoghe a quelle che ora lo vedono protagonista, O'Malley chiese le dimissioni dell'arcivescovo di Minneapolis John Niensted e dell'arcivescovo di Kansas City Robert Finn. Molti ritengono che dovrebbe trarre le conseguenze, e dimettersi.

Benzina sul fuoco ha gettato l'inchiesta di ChurchMilitant.com che ha svelato come per anni dalla Colombia fosse attiva una "pipeline" che faceva entrare negli Stati Uniti seminaristi e giovani preti omosessuali, che si sono poi sparsi in tutto il Paese. Questo grazie a due "case di formazione" della diocesi di Newark – quella guidata dal McCarrick – e lì c'era la selezione: "Seminaristi che erano stati espulsi dai seminari locali per questioni di omosessualità venivano discretamente avvisati che avrebbero potuto trovare la loro via per il discernimento negli USA".

L'impressione prevalente è che né i vescovi degli Stati Uniti, e neanche Roma si rendano conto del livello di indignazione presente nei laici. Quando si leggono commenti centrati sul "clericalismo" e sul fatto che il Pontefice vuole rispettare la capacità decisionale delle singole conferenze episcopali si ha una misura esatta dell'incomprensione? Che alimenta un'indignazione crescente, che non risparmierà nessuno, né a livello locale né a livello centrale, dovessero emergere coperture e omissioni ad altissimo livello.

Questa percezione è resa molto bene da Phil Lawler, un guru laico del cattolicesimo USA, che su "Catholic Culture" scrive: "Questa nuova messe di scandali ha fatto sorgere molta, molta più rabbia delle precedenti rivelazioni della Lunga Quaresima del 2002. E mentre sedici anni fa il pubblico fu scioccato soprattutto per le disgustose attività dei preti predatori, quest'anno il focus è – giustamente – sui vescovi. I nostri pastori ci hanno tradito. Ci hanno guidati male. Ci hanno detto che avevano risolto il problema, e non lo avevano fatto. Ci hanno detto che non ci sarebbero più state coperture, ma ci sono state. Ci hanno detto che avevano capito il problema, ma non lo avevano capito. E temo che, come gruppo, ancora non lo abbiano capito. Se i vescovi americani capissero l'ampiezza e la profondità della rabbia che sta montando fra i laici cattolici – ed è più evidente fra i più leali, i più attivi, quelli che pregano di più – seguirebbero l'esempio del colleghi cileni, e si dimetterebbero in massa".

http://www.marcotosatti.com/2018/08/25/la-waterloo-americana-di-papa-bergoglio-quanto-e-profondo-il-buco-nero-a-roma-chi-e-implicato/
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johann

Vorrei contestualizzare la faccenda:
Oggi pedofilia e sinonimo di preti pedofili, punto!   
Complimenti!  ennesima superba "performance" dell'informazione a senso unico asservita al lascivo progressismo mondialista capace di un livello di mistificazione allo stato dell'arte: C'è spazio per una sola interpretazione: Tutto sarebbe l'ennesima riprova del volto perverso e malefico della chiesa cattolica (da notare solo cattolica) da aggiungere all'album di famiglia assieme all'inquisizione la stregoneria giordano bruno e chi più ne ha più ne metta.
Si persegue l'alterativa,  a quella ancora impraticabile dei divieti espliciti (per quanto ancora?) di insinuare nell'opinione pubblica il dubbio che la Chiesa chiede ai suoi fedeli una condotta virtuosa che invece essa stessa non pratica. Insomma, La Chiesa sarebbe ipocrita, perché' predica bene ma razzola male. 
Tutto questo e parte dell'ormai secolare disegno di spodestare e zittire la chiesa una volta per tutte, (per il macchiavellico progressismo mondialista  il vero obiettivo e solo questo e non certo la salute fisica e morale dei minori)

E' impressionante che allo scopo il copione usato per certi versi logoro e menzognero sia sempre lo stesso di secoli fa, tornano in auge tormentoni ripresi  dalla propaganda protestante, dai libelli illuministi, dalla narrativa massonica, dalla stampa liberale e socialista ancora oggi cosi' efficaci nel traviare le opinioni di tanta gente     
A riguardo di tutto questo,  una domanda sorge spontanea anzi si impone da sola:
Perché, in un contesto post-sessantottino segnato dallo slogan programmatico del "proibito proibire", in cui si proclama la liberazione sessuale come diritto inalienabile e una delle grandi conquiste dell'umanità, solo la Chiesa cattolica sembra venire sottoposta a una severità morale che zoppica vistosamente quando si tratta di prendere in considerazione altre realtà coinvolte nelle stesse vicende?
E ciò accade nonostante l'allargarsi a macchia d'olio di ogni genere di perversione in ogni genere di ambiente, ad esempio, l'immensa diffusione e frequentazione dei siti pedo-pornografici in rete.

la chiesa non e tale perché e piena di santi, ma e fatta di esseri umani costituiti oltre che di spirito con il quale anelano alla santità anche di carne debole e corruttibile, che provvede di suo a disseminare di prove il cammino del credente, Lo scandalo della pedofilia nella chiesa non e stato certo "scoperto" dalla stampa laica che a riguardo ha solo il merito di aver innalzato il patibolo mediatico  e scatenato la gogna pubblica
la pulizia interna alla chiesa prosegue da tempo, in modo discreto e senza sconti,  purtroppo non la sta facendo questo papa che invece di scusarsi doverosamente a nome della chiesa verso le singole vittime e le comunità' cristiane locali si allarga a coinvolgere le società intere che le scuse non se le meritano affatto (in particolare quella irlandese laica che dopo il referendum sull'aborto, circa  la moralità pubblica le scuse dovrebbe darle invece di pretenderle, o quella vicina dell'Islanda che ha "festeggiato" il 100% dei bambini down abortiti (ammazzati) o l'inglilterra con l'eutanasia di stato ecc ecc ecc 
mentre benedetto XVI pur senza negare gli abusi e senza giustificarli in alcun modo in un'ottica di espiazione vera, ne aveva isolato e denunciato la causa e la mentalità responsabile. 
La decadenza morale di certo clero ha origine non nel celibato come dicono i detrattori "interessati" ma nella eredità "avvelenata" del post concilio quando la "nuova teologia" rifiutò la morale tradizionale per fare propria la mitologia della rivoluzione sessuale, infatti prese piede nella chiesa l'idea di una chiesa non più militante ma peregrinante, cioè' in ascolto dei segni dei tempi pronta a lasciarsi "fecondare" dai valori del mondo,
Il concilio impose ai vescovi la "sociologia" pastorale che prevede di "aprirsi" alle scienze del mondo,  ecco come,  in anticipo rispetto al 68 il tema della "rivoluzione sessuale" irruppe nei seminari come materia di studio, e un'intera nuova generazione di preti si applico anche sugli scritti dei più' perversi secolarizzati e anticattolici scrittori del momento: wilhelm reich,  herbert marcuse,  eric fromm, 
fautori del superamento della società tradizionale moralista con quella anarchico istintiva.

La disciplina il rigore e la severità nella formazione ecclesiale di un tempo ha lasciato il posto al lassismo più debosciato, molto propedeutico al nuovo corso politicaly correct e i risultati non si sono fatti attendere:
in pochi decenni abbiamo nostro malgrado conosciuto: preti marxisti, preti guerriglieri, preti no global, preti karaoke, preti libertini e alla fine preti pederasti e pedofili senza dimenticare peraltro le gerarchie che li coprivano     
In altre parole questi religiosi sono molto più affini al mondo che avrebbero "scandalizzato" e che vorrebbe giudicarli, che  all'essenza della dottrina cristiana di provenienza,  essi sono la metastasi evidente (solo bergoglio&c non se ne accorge) del fallimento del concilio vaticano II e della spaccatura oceanica che su questi temi divide in due la chiesa cattolica.



*) "Carità liberta e diversità" il primo partito pro-pedofilia
nuovo "traguardo" dell'Olanda il paese dei mulini a vento dei tulipani e delle ....."avanguardie" progressiste

Alla base dell'azione del nuovo partito, in sigla NVD, c'è la convinzione che il proibizionismo sia deleterio: "Educare i bambini significa anche abituarli al sesso; - sostiene van den Berg - proibire rende i bambini ancora più curiosi". Una filosofia antiproibizionista che si articola nella piattaforma programmatica del partito che prevede, ad esempio: la riduzione dagli attuali 16 ai 12 anni dell'età minima per avere rapporti sessuali, la partecipazione dei minorenni ai film pomo, il loro diritto a prostituirsi; la liberalizzazione della zoofilia, la diffusione di materiale pornografico in televisione anche fuori dagli orari "protetti"; l'educazione sessuale nelle scuole fin dalle scuole materne, mentre l'insegnamento religioso andrebbe abolito, e la legalizzazione del nudismo ovunque e di chiunque si tratti.

Quale e' stata la reazione del corpo sociale olandese a questa "novità" ?
Le reazioni sono state all'altezza di quanto si merita una semplice boutade (segno che non si capisce più il confine tra ciò che è perversione da ciò che e lecito)
In effetti, sembra che in Olanda non si possa impedire la costituzione di un partito in base al programma. Questo, almeno, e l'autorevole parere di un portavoce della commissione elettorale per il quale "la legge elettorale non presenta ostacolo rispetto all'intenzione di alcuni pedofili di fondare un partito politico". ,
La legge indica che noi possiamo controllare una richiesta solo per quanto riguarda la denominazione del partito. Una delle ragioni per rifiutare una richiesta può essere una denominazione contraria all'ordine pubblico, o un nome che rappresenti apologia di nazifascismo (aggiungo io) Non, pero, il contenuto del partito il suo programma che e esente da ogni valutazione.
l'ipocrisia generale rende tutti tranquilli perché si scomoderebbero a considerare la cosa come problema solo nel caso che il partito entrasse in parlamento, quando cioè la notizia salirebbe alla ribalta del proscenio mondiale, perché questo potrebbe nuocere la reputazione nazionale con probabili ripercussioni economiche. (tipico dilemma moderno essere o apparire = soluzione: apparire di essere)
Con queste premesse sociali 'Olanda oggi, grazie alle politiche libertarie, e  antiproibizioniste è la prima nazione al mondo per la produzione clandestina e il traffico di droghe sintetiche, tra le prime per la produzione di marijuana, nonché la porta di ingresso privilegiata in Europa per l'eroina e la cocaina. E allora cosi assurdo pensare, che presto l'Olanda diventerà anche la nazione privilegiata nella produzione e nel traffico di pornografia minorile
E nel resto dell'Europa Come siamo messi?
Non e un segreto che esista un "Fronte pedofilo internazionale" con un "leader" danese, che predica l'ideologia del perfetto pedofilo; inoltre recenti indagini della magistratura italiana hanno dimostrato che esiste una rete internazionale di pedofili, soprattutto via Internet, che ha ramificazioni in Italia, in Austria, in Finlandia, in Belgio, in Olanda, in Gran Bretagna, in Russia, in Francia. Alle critiche pero il presidente del partito, Martijn Uittenbogaard, che si vanta di essere un propagandista della pedofilia da molti anni, ha risposto assicurando che il suo movimento può contare su "simpatizzanti in ogni angolo d'Europa, lascio immaginare quale può essere la situazione negli altri continenti: Americhe e Australia
Si sa,  ma non si può dire, queste tesi sono "atterrate" anche in Italia in quel del partito radicale, e sicuramente trovano sponda nelle recondite segrete della coscienza di diversi esponenti del pd e della sinistra "genuina" in attesa paziente che il terreno sociale si "arato" a sufficienza per tirarle fuori (bisognerà adeguarsi al trend dei paesi più avanzati?!)
il problema della pedofilia e serio, ed e giusto non indulgere verso nessun colpevole anche e (soprattutto) se è un prelato, tuttavia quando vedo certe dichiarazione e leggo certe paternali pseudo-moraliste da certa gente di cui si conosce bene l'orientamento politico e ideologico viene proprio da chiedersi,   da che pulpito?!!

*) Documentato da "radici cristiane"

Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

#3
Citazionela pulizia interna alla chiesa prosegue da tempo
Vorrei poterlo credere ma ci sono ormai seminari corrotti e la piaga dell'omosessualità ha infettato le più alte gerarchie, il "vizietto" è ormai spesso un requisito per entrare in seminario e/o fare carriera. Parola di Monsignore:

DON ARIEL SU PAPA E "NUBIFROCIO" DELLA GERARCHIA

(mb. Poiché i media stanno difendendo il loro "Francesco" dalle precise ecircostanziate accuse di monsignor Vigano – ossia che Bergoglio è statos empre perfettamente informato delgli scandali omosessuali nei più alti livelli dei cardinali, spesso i suoi "favoriti",  posto qui il tetso do Don Ariel LEvi di Gualdo sul problema)

    Se l'omosessualismo ha invaso anche il Collegio Episcopale, anziché scrivere lettere al Popolo Santo di Dio, andrebbe attaccato sulla Chiesa madre di Roma il Cartello: "svendita totale per fallimento!"





Qualcuno si è forse accorto che nel clero abbiamo un problema di omosessualità sfuggito ormai a ogni controllo? Chiedo perdono se mi ripeto tornando ad affermare, a distanza di pochi giorni, che questa situazione l'avevo pronosticata nei dettagli dieci anni fa in numerosi testi pubblicati e sempre pagati ad elevato prezzo [cf. QUI]. Soprattutto preciso di non provare alcuna soddisfazione nel ribadire questo, posto che quando indicavo certi problemi e facevo certe analisi, desideravo che il tempo mi desse torto, non certo ragione.

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Un decennio fa, dinanzi al problema oggi molto grave, seppur non ancora esploso con l'odierna portata, due soli presbiteri trattarono in Europa il problema: uno in Polonia e uno in Italia. Il presbitero polacco è Darius Oko, quello italiano Ariel S. Levi di Gualdo. Parecchio importante è stato poi il lavoro scientifico del presbitero polacco Andrzej Kobyliński che ha dato un contributo molto prezioso all'analisi del problema [cf. vedere uno dei suoi lavori scientifici QUI].

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Il Padre Darius Oko ed io abbiamo scambiato in passato molte opinioni sul tema, concordi tra di noi su un preciso punto: il problema di questa «lobby gay che condiziona la Chiesa» [cf. sua intervista del 2013 QUI] e che al suo interno ha compiuto un «golpe omosessualista» [cf. mia intervista del 2013 QUI], sarebbe divenuto un problema irreversibile quando questo nubifrocio universale avesse toccato il proprio apice investendo il Collegio Episcopale.

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Inutilmente anni fa ribadivo: i vescovi che in modo scellerato favoriscono e proteggono i preti gay, sono una pericolosa piaga, ma quando i preti gay diventeranno vescovi, saremo di fronte ad un disastro irreversibile dinanzi al quale due sole forze potranno aiutarci a risollevarci da siffatta desolazione, seppure con impiego di molto tempo e di molta fatica: lo Spirito Santo ed il Santo Popolo di Dio [cf. QUI].

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I miei numerosi scritti pubbicati su L'Isola di Patmos testimoniano che più volte, parlando del ministero petrino e del Pontefice Regnante ho ripetutamente spiegato e affermato:

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«quel povero uomo imprudente di Jorge Mario Bergoglio, che di tutti i decenni di pregressi danni compiuti è soltanto la prima vittima, o come ebbi a scrivere in un recente passato usando un'immagine allegorica [cf. QUI]: egli è solo l'ultimo dei clienti giunto nel ristorante e che appena varcata la soglia è stato aggredito dai camerieri che hanno preteso da lui il pagamento dei conti di tutti coloro che prima di lui avevano pranzato e cenato senza però pagare, ma lasciando fior di conti sospesi [cf. QUI]».

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Questo mio concetto, pare che sia stato ripreso dal mio caro amico Andrea Tornielli nei suoi ultimi articoli sull'agenzia di stampa Vatican Insider, il quale giustamente richiama tra le proprie righe il fatto che certi problemi non nascono sotto questo pontificato [cf. QUI, QUI, QUI]. E fin qui, tutti noi dotati di menti razionali tendenti più al logico che all'umorale, siamo perfettamente d'accordo. Ciò che però noto negli articoli del mio caro amico, che più volte ho felicemente difeso quando è finito sotto il tiro dei cecchini per avere semplicemente esercitato il diritto proprio di cronaca [cf. QUI], oppure quando qualcuno gli ha prima rilasciato delle dichiarazioni e poi se le è rimangiate [cf. QUI], è che egli pare non porsi il quesito se l'uomo Jorge Mario Bergoglio, nel proprio governo, ha compiuto degli errori, oppure se sia gravato di difetti e limitatezze che caratterizzano tutte le nostre umanità imperfette segnate dalla corruzione del peccato originale. Di umane imperfezioni, di difetti e di limitatezze era gravato persino il Sommo Pontefice Gregorio I, universalmente noto come San Gregorio Magno, che forse di qualità dottrinali, pastorali e di governo ne aveva una o due in più del Sommo Pontefice Francesco I, ma sia chiaro: solo una o due, nulla di che!

È quindi vero ― ed io per primo come  l'ho affermato e più volte ripetuto — che il Sommo Pontefice Francesco I non può pagare il conto elevatissimo di una crisi dottrinale che ha infine generato una grande crisi morale nel clero [cf. mio articolo su Theologica, QUI], anche perché questa crisi comincia a prendere forma negli anni Sessanta e si diffonde vistosamente a partire dagli inizi degli anni Settanta del Novecento. In quegli anni l'Augusto Pontefice Regnante non era stato ancora consacrato sacerdote, perché la sua sacra ordinazione è avvenuta in Argentina alla fine del 1969, per l'esattezza il 13 dicembre.

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L'uomo Jorge Mario Bergoglio ha le sue gravi responsabilità, se poi queste oggettive responsabilità non le vogliamo vedere, allora si corre il serio rischio di cadere in uno dei peggiori vezzi dei nostri politici, che dopo avere svolto delle campagne elettorali fatte di promesse rasenti le sceneggiature dei film di fantascienza, una volta eletti e catapultati in problemi reali e soprattutto di difficile soluzione del Paese, cominciano a difendersi dicendo che è tutta colpa dei governi precedenti. Se dunque da una parte credo che all'uomo Jorge Mario Bergoglio non siano imputabili le responsabilità di diverse scelte infelici compiute dai suoi Sommi Predecessori, Beati e Santi Pontefici inclusi, egli, dal canto suo, che peraltro non è stato ancora né beatificato né canonizzato, trovandosi dinanzi a certi gravi problemi non facilmente risolvibili ci ha messo dentro parecchio del suo, ad esempio in spirito imprudente, lanciandosi con discorsi a braccio su temi scivolosi, facendo scelte infelici e ricorrendo ad espressioni ambigue nelle quali è difficile cogliere lo spirito della involontaria buona fede, specie quando queste ambiguità hanno poi generato nella Chiesa visibile liti e divisioni come mai prima s'erano viste. E seppure ripetutamente supplicato da cardinali, vescovi, sacerdoti e fedeli laici di offrire delle parole di chiarimento [cf. QUI], si è sempre rifiutato di rispondere con uno spirito che denota permalosità ed altezzosità. Però, poco dopo, sfoggiava umiltà mediatica lavando e baciando i piedi alla Missa in Coena Domini a musulmani e prostitute, per la gioia dei giornalisti ultra laicisti e con lo smarrimento di noi sacerdoti esterrefatti che in quel giorno santo celebriamo la istituzione della Santissima Eucaristia e del Sacerdozio ministeriale, non celebriamo la giornata mondiale del profugo o della redenzione delle prostitute [cf. QUI].

È vero che il capitano di una nave deve fare affidamento sui marinai che ha a propria disposizione, ma è anche vero che l'uomo Jorge Mario Bergoglio pare che degli uomini più sbagliati, spesso sia andato quasi a caccia. E la cosa che addolora è che il Pontefice Regnante, senza prestare ascolto a numerosi prelati di grande esperienza in servizio presso la Santa Sede anche da decenni, si è ostinato ripetutamente ad approvare le nomine episcopali di soggetti che erano stati ripetutamente esclusi dalle cosiddette terne perché gravati di grossi problemi di carattere dottrinale e morale, indotto in ciò da persone che godono della sua fiducia e che in modo a dir poco pericoloso egli seguita a tenersi attorno. In altre parole, o per meglio intendersi, si tratta di quel problema che io ho chiamato corte dei miracoli [cf. QUI, QUI] e che il Cardinale Gerhard Ludwig Müller ha invece chiamato cerchio magico:

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«Ho l'impressione che nel cerchio magico del Papa ci sia chi si preoccupa di fare la spia su presunti avversari, così impedendo una discussione aperta ed equilibrata. Classificare tutti i cattolici secondo le categorie di "amico" o "nemico" del Papa, è il danno più grave che causano alla Chiesa» [cf. QUI].

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cco perché nel 2015 io esordî con due articoli tristemente ironici nei quali affermavo sin dal titolo qual fosse il cuore del drammatico problema: «Vescovi, mode e consigli per i nuovi carrieristi: siate poveri, periferico esistenziali e sciatti» [cf. QUI], «Stanno buggerando il Santo Padre: proteggiamo Pietro! I peggiori gattopardi stanno giungendo in pauperistica gloria all'episcopato» [cf. QUI].

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Piaccia o non piaccia, ma se i dati di fatto purtroppo incontrovertibili non sono solo delle fatue opinioni vaghe ed opinabili, in quei miei articoli di tre anni fa c'è il quadro di quello che potremmo definire come l'episcopato bergogliano. Fornirò allora qualche esempio per chiarire senza scendere nei particolari, ma premettendo che se l'Autorità Ecclesiastica mi convocasse fornirò a loro nomi e cognomi dei soggetti in questione, sebbene inutilmente, visto che conoscono molto bene sia i soggetti sia soprattutto le loro gesta. E gli esempi sono questi: in Italia sono divenuti vescovi due sacerdoti cinquantenni che costituivano una felice coppietta di fatto, tale nota e riconosciuta sin dai tempi del seminario, ed oggi, sulle loro bocche, usate purtroppo per tutto fuorché per pregare, è tutto e solo un incessante fiorire di poveri, povertà,  profughi, periferie esistenziali e via dicendo. È divenuto vescovo un soggetto al quale i giovanotti che all'epoca se la facevano con lui quando era giovane sacerdote, oggi si dilettano a narrare in giro dei suoi gusti da gay passivo sottomesso al maschio dominante. È divenuto vescovo, poi appresso insignito della dignità cardinalizia, un soggetto che ha coperto e protetto per anni le più immonde schifezze di preti che frequentavano marchettari a pagamento e che si imboscavano nelle saune gay. È diventato vescovo un prete di cui un intero presbiterio ricorda esattamente con quali e quanti altri seminaristi, poi con quali e quanti giovani sacerdoti appresso se la faceva, tanto che il suo ordinario diocesano, per evitare che questa volpe seguitasse a seminare danni nel pollaio, sbagliando gravemente lo tolse dalla diocesi e dal contatto con i giovani preti mandandolo a Roma a studiare. Non parliamo poi dei giovani sacerdoti, allontanati allo stesso modo dalle diocesi con la scusa degli studi specialistici, che una volta finiti i loro corsi nelle università ecclesiastiche romane, grazie ai buoni uffici di alti prelati gay o gay friendly sono poi entrati come officiali nei vari dicasteri della Santa Sede. E tanto per chiarire: durante il mese di settembre io salirò per la seconda volta le scale della Segreteria di Stato per andare a conferire con chi di dovere ma soprattutto per consegnare un dossier di prove e di documenti da me redatto e firmato dinanzi al quale i racconti sulle città di Sodoma e Gomorra sono un fanciullesco racconto da educande, il tutto affinché sia scongiurata la folgorante carriera di un altro soggetto ad altissimo rischio.

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Tutto questo nubifrocio che è molto peggio di quegli tsunami che hanno devastato intere nazioni, è forse colpa dei membri dei precedenti governi? Il Sommo Pontefice Francesco I, in certe nomine pericolose non è stato ingannato, tutt'altro: quand'è stato messo sull'avviso circa la natura e le gesta di certi soggetti già in precedenza bocciati come candidati all'episcopato, se n'è bellamente fregato e li ha promossi vescovi, qualcuno anche cardinale.

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Il Sommo Pontefice Francesco I non è uomo che ami essere contraddetto, né ama sentirsi dire da seri e onesti collaboratori che certe scelte pastorali e di governo potrebbero essere molto sbagliate, o che certe nomine dovrebbero essere evitate, pertanto, agendo secondo gli schemi tipici dei mediocri, si è circondato di pericolosi nani, che poi sono il meglio del peggio dei trasformisti in carriera, quelli che oggi sono tutti poveri, povertà e profughi. Se però domani cambiasse il vento e giungesse un nuovo Papa Re, dalla sera alla mattina vedremmo costoro entrare nelle loro chiese cattedrali con sette metri di cappa magna, le chiroteche alle mani e le mitrie damascate decorate con gemme preziose sulla testa.

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E qui mi si potrebbe richiamare all'ordine, perché nelle precedenti righe ho osato dare del mediocre all'Augusto Pontefice Regnante. Detto questo chiarisco a chiunque considera l'Augusto Pontefice Regnante la terza persona della storia dell'umanità esente da qualsiasi macchia di peccato dopo il Verbo di Dio fatto uomo e dopo la Gran Madre di Dio Maria Santissima, che definire l'uomo Jorge Mario Bergoglio equilibrato, dotato di solida dottrina e di capacità di governo, sarebbe come magnificare gli abiti stupendi di quel certo re narrato dalla celebra fiaba, che però in verità è nudo. Si rasserenino pertanto tutti i papolatri, perché agli inizi del Novecento abbiamo avuto un Sommo Pontefice che era un uomo mediocre e sotto certi aspetti anche limitato, costui si chiamava Pio X, oggi amato e venerato Santo Pontefice della Chiesa. E non è stato l'unico, il Santo Pontefice Pio X, ad essere un uomo mediocre e limitato, lo sono stati molti altri Santi e Sante oggi molto venerati dal Popolo di Dio, a partire dal Santo Patrono dei Sacerdoti, San Giovanni Maria Vianney. In che cosa consisteva dunque la eroicità di quelle virtù che rese un uomo mediocre e anche limitato come il Sommo Pontefice Pio X un grande Successore di Pietro e poi un Santo? San Pio X aveva una virtù che alla personalità dell'uomo Jorge Mario Bergoglio pare al momento sconosciuta: il Sommo Pontefice Pio X aveva lo straordinario dono di grazia di quella umiltà che lo rese grande, ma soprattutto capace a circondarsi degli uomini di più alto talento ed intelletto, a partire dal Servo di Dio Cardinale Rafael Merry del Val, che fu la grande mano della memorabile Enciclica Pascendi Domici Gregis. E un Santo, come nel caso del Santo Pontefice Pio X, si circonda di santi uomini di Dio, al contrario di soggetti come l'uomo Jorge Mario Bergoglio che tendono invece a circondarsi — se mi si passa il termina romanesco davvero poco ecclesiastico — de pore mezze seghe.

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Da un punto di vista pastorale ed ecclesiologico, dinanzi all'attuale irreversibile nubifrocio che ormai ha inondato anche il Collegio Episcopale, non posso affatto esultare dinanzi alla Lettera al Popolo Santo di Dio del Sommo Pontefice Francesco I [cf. QUI], dinanzi alla quale c'è poco da esultare, perché si tratta del cosiddetto ennesimo testo bergogliano nel quale si cerca di dire tutto allo scopo di non dire niente di ciò che si dovrebbe invece dire, in modo soprattutto chiaro e preciso. Un testo davvero povero, se messo a confronto di un testo memorabile, ma purtroppo dimenticato dalle menti di corta memoria, come quello scritto appena otto anni fa dal Venerabile Pontefice Benedetto XVI e titolato: «Lettera pastorale ai cattolici dell'Irlanda» [cf. QUI].

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La lettera del Sommo Pontefice Benedetto XVI ha una struttura pastorale, teologica e socio-ecclesiale che parte anzitutto da un grande senso di umanità. In essa si indica il problema, si analizza e si prospettano tutte le soluzioni. La lettera del Sommo Pontefice Francesco pare ostentare umanità artificiosa nel tentativo di mostrare umana sensibilità al mondo, ma soprattutto è priva di una struttura pastorale, teologica e socio-ecclesiale.

etto questo: se i teologi per un verso, i giornalisti per altro verso, vogliono fare entrambi delle analisi nelle loro diverse e rispettive competente, dobbiamo purtroppo giungere a questo risultato: la Lettera di Benedetto XVI ai Cattolici dell'Irlanda dice tutto in modo drammatico, pastorale ed ecclesiale; la lettera di Francesco I al Popolo Santo di Dio non dice niente perché non analizza il problema, non indica con precisione soggetti responsabili e non offre soluzioni, sino al punto di prendersela con un non meglio precisato «clericalismo», quando invece la Santità di Nostro Signore il Pontefice Regnante dovrebbe sapere bene che il problema drammatico è l'alto tasso di omosessualismo diffuso nel clero.

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Questa è la differenza che corre tra un uomo mediocre e limitato come il Sommo Pontefice Pio X, ed un uomo mediocre e limitato come il Sommo Pontefice Francesco I. Il tutto premettendo che lo Spirito Santo offre e ricolma da sempre di grazie del tutto speciali il Successore di Pietro, ma se il Successore di Pietro non è aperto ad accogliere e mettere a frutto i doni di grazia abbondanti e speciali su di lui riversati, in tal caso lo Spirito Santo non opera. E non opera perché Dio non si può contraddire né può contraddire il mistero della creazione: l'uomo è stato creato a immagine e somiglianza di Dio, libero e dotato di libero arbitrio. Se chiunque, dinanzi ad un Sommo Pontefice che può essere parzialmente o saltuariamente od anche totalmente chiuso alle azioni di grazia dello Spirito Santo, se ne uscisse fuori dicendo che comunque, essendo egli il Successore di Pietro, in ogni caso non può errare mai in materia di dottrina e di fede, in tal caso si uscirebbe dai principi fondanti e fondamentali della fides catholica per cadere neppure nel fideismo, ma nella vera e propria magia. Come ad esempio fanno da tempo tutti coloro che ormai si sono specializzati a cercare nei documenti pontifici ciò che essi non contengono, od a fargli dire ciò che essi non dicono, convinti attraverso le loro interpretazioni pindariche di difendere e di proteggere quel papato il cui primo difensore deve essere il Successore di Pietro, perché se il papato non lo difende lui, ogni difesa nostra rischia di essere inutile e del tutto vana, nonché ridicola.

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Nella Lettera al Popolo di Dio, il Sommo Pontefice Francesco I se ne guarda molto bene di indicare la gran piaga dell'omosessualità e dell'omosessualismo diffuso ormai anche ai più alti vertici delle gerarchie ecclesiastiche; tutt'altro, egli si ostina a tenersi attorno come consulente un soggetto come il pericolosissimo gay friendly James Martin S.J. [cf. QUI].

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Il Sommo Pontefice Francesco I se ne guarda bene dal chiarire che i casi di pedofilia diffusi tra il clero, ciascuno dei quali è destinato a creare effetti mediatici devastanti, oltre che danni atroci alle vittime, sono casi reali e riscontrati, ma rarissimi, perché la maggior parte di quelli indicati come casi di pedofilia, in verità sono solo casi di efebofilia, ossia di ordinaria pratica dell'omosessualità da parte di preti che esercitano quel puro, semplice, bello nonché tutelato esercizio alla sessualità omosessuale riconosciuto come un vero e proprio diritto dalla Legge stessa.

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Per capire quanto i casi di pedofilia nel clero siano rarissimi, basta fare una semplice analisi di proporzione numerica: nel mondo il clero cattolico secolare e regolare è composto da circa 450.000 sacerdoti [cf. QUI], se raffrontiamo questo numero con quello dei sacerdoti condannati per pedofilia con sentenza passata in giudicato, scopriremo in che proporzione numerica stiamo parlando veramente di pochissimi presbiteri, all'incirca nell'ordine dello 0,02% scarso. Siccome però l'efebofilo rientra in quelli che sono i vizi legati alla pratica della omosessualità, se si tratta di preti si urla invece "al pedofilo!", anche quando un prete comunemente gay e non certo pedofilo, ha profanato il Sacro Ordine Sacerdotale consumando un sacrilegio carnale con un ragazzo di diciassette anni e undici mesi, il quale era semmai dedito ad attività sessuali da quando ne aveva tredici e che si prostituiva a pagamento da quando ne aveva quattordici.

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La gran parte dei preti indicati come pedofili ― che ripeto non sono però pedofili ma efebofili o semplicemente e giosamente gay —, che hanno avuto con adolescenti rapporti sessuali in assenza di coercizioni psicologiche e di violenze fisiche, hanno consumato solo e null'altro che rapporti omosessuali. E ciò detto ripeto: se in assenza di provate violenze psicologiche e fisiche un sedicenne assieme ai suoi familiari si presentassero assistiti da un esercito di avvocati dinanzi ai magistrati chiedendo la condanna del prete per pedofilia, costoro sarebbero sbattuti letteralmente fuori da qualsiasi tribunale del mondo, semmai pure col serio rischio di essere loro querelati dal prete gay che ha avuto solo un rapporto sessuale con un minore in fascia di età post puberale, senza sottoporlo ad alcuna coercizione fisica e psicologica e per ciò palesemente consenziente. E tutto questo — ripeto ancora senza pena di essere prolisso — si chiama omosessualità e non pedofilia.

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Questa mancanza di chiarezza e di distinzione tra casi molto rari di pedofilia, casi di efebofilia, casi di rapporti sessuali di preti gay con giovani consenzienti e spesso lautamente ricompensati per i loro servigi prestati non di rado a pagamento, rischiano quindi di creare un grosso e pericoloso equivoco: se un adulto gay ha un rapporto sessuale con un adolescente ultra sedicenne consenziente o con un quattordicenne già navigato e come tale psicologicamente riconosciuto, in tal caso ha avuto solo e null'altro che un lecito rapporto sessuale; se però ad avere avuto un rapporto sessuale con questo stesso soggetto è un prete, in quel caso si urla "al pedofilo". I primi grandissimi ipocriti che grideranno immediatamente "al pedofilo" saranno proprio i figli della potentissima lobby LBGT, coloro che l'insegnamento sulla sessualità intesa come genere a scelta o sulle bellezze dell'amore gay, lo hanno già imposto in molti Paesi del mondo a partire dalle scuole elementari.

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L'Augusto Pontefice Regnante, è stato per caso informato dal suo gaio consulente gesuita James Martin che in giro per il mondo, molte scuole cattoliche hanno dovuto chiudere e poi liquidare i loro stabili ormai inutilizzati, perché i governi locali avevano loro imposto insegnamenti incompatibili con la fede e la morale cattolica, quali ad esempio l'esaltazione dell'omosessualismo e la teoria del genere, l'obbligo della educazione alla contraccezione ed il diritto all'aborto? Che poi questi casi non siano documentati da quella succursale di Radio Radicale al quale ormai da tempo è ridotto il quotidiano dei Vescovi d'Italia L'Avvenire, non vuol dire che non siano casi reali e soprattutto in costante aumento, quelli delle scuole cattoliche costrette a chiudere i battenti e vendere gli stabili.

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E di questo grande e pericoloso equivoco che nasce anzitutto dalla mancata informazione e distinzione tra pedofilia, efebofilia ed omosessualità, con tutte le relative statistiche numeriche, il responsabile è l'uomo Jorge Mario Bergoglio, che non è il Santo Pontefice Gregorio I Magno né il Santo Pontefice Pio X, che pure avevano, come uomini, delle limitatezze che non hanno affatto pregiudicato il raggiungimento della loro santità, semplicemente perché erano andati al di là di se stessi per aprirsi alle azioni della grazia di Dio su di loro.

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Devo infine dare ragione al Professor Roberto de Mattei, che sovente ho amabilmente criticato, senza mai avere messo in discussione la sua preparazione e soprattutto la sua vita esemplare ed il suo essere un autentico modello di intellettuale, di marito e di padre cattolico. La mia onestà cristiana e intellettuale mi impone di affermare che il Professor Roberto de Mattei ha purtroppo ragione quando parla dei papolatri, perché a questo taluni sono ormai giunti: il Padre e il Figlio possono anche sbagliare a far procedere lo Spirito Santo, ma l'uomo Jorge Mario Bergoglio no, lui non può sbagliare e non sbaglia mai, qualunque cosa dica o faccia.

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Poste queste premesse, sulla Basilica Maggiore di San Giovanni in Laterano, Cattedrale di Roma e Madre di tutte le Chiese del mondo, possiamo anche affiggere il cartello: svendita totale per fallimento, consapevoli che nel futuro, da questa immane devastazione operata dai suoi vescovi e dai suoi preti, con molto tempo e dolorosa fatica la Chiesa visibile pellegrina sulla terra potrà riprendersi ed essere risollevata solo dallo Spirito Santo e dal Santo Popolo di Dio.

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Il 18 febbraio 2013, a pochi giorni di distanza dall'annuncio dell'atto di rinuncia dato dal Venerabile Pontefice Benedetto XVI, l'agenzia di stampa Vatican Insider riportava meritoriamente un testo dimenticato del giovane teologo Joseph Ratzinger, risalente al 1969 e contenuto in un suo ciclo di lezioni radiofoniche:

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«Dalla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diventerà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Non sarà più in grado di abitare molti degli edifici che aveva costruito nella prosperità. Poiché il numero dei suoi fedeli diminuirà, perderà anche gra parte dei privilegi sociali [...] Ma nonostante tutti questi cambiamenti che si possono presumere, la Chiesa troverà di nuovo e con tutta l'energia ciò che le è essenziale, ciò che è sempre stato il suo centro: la fede nel Dio Uno e Trino, in Gesù Cristo, il Figlio di Dio fattosi uomo, nell'assistenza dello Spirito, che durerà fino alla fine. Ripartirà da piccoli gruppi, da movimenti e da una minoranza che rimetterà la fede e la preghiera al centro dell'esperienza e sperimenterà di nuovo i sacramenti come servizio divino e non come un problema di struttura liturgica. Sarà una Chiesa più spirituale, che non si arrogherà un mandato politico flirtando ora con la sinistra e ora con la destra. Essa farà questo con fatica. Il processo infatti della cristallizzazione e della chiarificazione la renderà povera, la farà diventare una Chiesa dei piccoli, il processo sarà lungo e faticoso. Ma dopo la prova di queste divisioni uscirà da una Chiesa interiorizzata e semplificata una grande forza. Gli uomini che vivranno in un mondo totalmente programmato vivranno una solitudine indicibile. Se avranno perduto completamente il senso di Dio, sentiranno tutto l'orrore della loro povertà. Ed essi scopriranno allora la piccola comunità dei credenti come qualcosa di totalmente nuovo: lo scopriranno come una speranza per se stessi, la risposta che avevano sempre cercato in segreto [...] A me sembra certo che si stanno preparando per la Chiesa tempi molto difficili. La sua vera crisi è appena incominciata. Si deve fare i conti con grandi sommovimenti. Ma io sono anche certissimo di ciò che rimarrà alla fine: non la Chiesa del culto politico [...] ma la Chiesa della fede. Certo essa non sarà più la forza sociale dominante nella misura in cui lo era fino a poco tempo fa. Ma la Chiesa conoscerà una nuova fioritura e apparirà come la casa dell'uomo, dove trovare vita e speranza oltre la morte» [cf. QUI].

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In queste parole è dipinta la devastazione operata nel nostro recente passato, la situazione sfigurante della Chiesa visibile del presente, ed infine il futuro che ci attende, basta non essere ciechi e non pensare che questo momento per alcuni di gloria, per altri di aberrante confusione, assieme a questo pontificato non passerà mai, tra gridi di «rivoluzioni epocali» e «processi irreversibili». Urla giacobine tipiche di coloro che, non avendo una prospettiva futura ed escatologica, sono capaci di vivere solamente il tutto e subito del presente, cercando come dei pirati all'arrembaggio di arraffare in questo presente tutto quello che si può arraffare, quasi come se ... «di doman non c'è certezza», quindi «chi vuol esser lieto sia», come diceva il padre rinascimentale dello gnosticismo neo-pagano Lorenzo il Magnifico, che era per l'appunto un padre dello gnosticismo neo-pagano, non era un padre della fede cattolica.

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dall'Isola di Patmos, 24 agosto 2018

https://www.maurizioblondet.it/don-ariel-su-papa-e-nubifrocio-della-gerarchia/#comment-4062472995:xOdWJU1zy5DBtbIBs5h1SeeXBDk
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johann

Una carrellata desolantemente impietosa sull'iceberg della depravazione interna alla chiesa, dopo il concilio vaticano II e le sue conclusione "fai da te" c'era da aspettarselo un tale sudiciume.
Tuttavia rispetto al "live motiv" generale dell'interveno sopra trattato non capisco il merito di questi passaggi:

Per capire quanto i casi di pedofilia nel clero siano rarissimi, basta fare una semplice analisi di proporzione numerica: nel mondo il clero cattolico secolare e regolare è composto da "  circa 450.000 sacerdoti [cf. QUI], se raffrontiamo questo numero con quello dei sacerdoti condannati per pedofilia con sentenza passata in giudicato, scopriremo in che proporzione numerica stiamo parlando veramente di pochissimi presbiteri, all'incirca nell'ordine dello 0,02% scarso. Siccome però l'efebofilo rientra in quelli che sono i vizi legati alla pratica della omosessualità, se si tratta di preti si urla invece "al pedofilo!", anche quando un prete comunemente gay (???'!!) e non certo pedofilo, ha profanato il Sacro Ordine Sacerdotale consumando un sacrilegio carnale con un ragazzo di diciassette anni e undici mesi, il quale era semmai dedito ad attività sessuali da quando ne aveva tredici e che si prostituiva a pagamento da quando ne aveva quattordici.

" La gran parte dei preti indicati come pedofili ? che ripeto non sono però pedofili ma efebofili o semplicemente e giosamente gay (????!!!) -, che hanno avuto con adolescenti rapporti sessuali in assenza di coercizioni psicologiche e di violenze fisiche, hanno consumato solo e null'altro che rapporti omosessuali. E ciò detto ripeto: se in assenza di provate violenze psicologiche e fisiche un sedicenne assieme ai suoi familiari si presentassero assistiti da un esercito di avvocati dinanzi ai magistrati chiedendo la condanna del prete per pedofilia, costoro sarebbero sbattuti letteralmente fuori da qualsiasi tribunale del mondo, semmai pure col serio rischio di essere loro querelati dal prete gay che ha avuto solo un rapporto sessuale con un minore in fascia di età post puberale, senza sottoporlo ad alcuna coercizione fisica e psicologica e per ciò palesemente consenziente. E tutto questo - ripeto ancora senza pena di essere prolisso - si chiama omosessualità e non pedofilia."

Forse c'è un fondo di ironia un po' infelice che mi sfugge perché altrimenti per come la vedo io la cosa e irricevibile e non si può essere assolutamente condividere, anzi in questo modo di pensare vedo i sintomi tipici di un pensiero debole strisciantemente compromissorio e in soggezione rispetto agli avversari.
Lasciando perdere momentaneamente lo "sbarellamento" pauroso nella gestione della crisi ai suoi massimi livelli da parte del clero e di bergoglio
E DOVERE di ogni cristiano per quanto la situazione attuale sia compromessa, e per quanto si sia nel bel mezzo della bufera se non altro per "profilassi interpretativa" di mantenere e conservare dentro di noi i termini dei Problemi ben chiari univoci e se serve dirimenti

Allora,   che sia lo sfacelo culturale e morale delle nostre società secolarizzate il "buco nero" che insinuato nella chiesa ne sta smembrando dal vivo il tessuto umano credo che fin qui ci dovremmo essere,    che in corso ci sia una lotta mortale ovvio, che il modus operandi del killer sia quello di instillare dubbi, riserve, di "relativizzare" i fondamentali del credo cristiano per scioglierne le certezze e nel tempo provocarne il collasso (come se di buchi alla base della diga non ce ne siano già troppi) altrettanto ovvio
La questione di principio verte sulla omosessualità,  e su questo BISOGNA INTENDERSI senza se e senza ma
fuori da ogni mia o altre interpretazione,  e a quanto credo non ancora manipolata dal revisionismo bergogliano il giudizio del magistero della chiesa cattolica sull'omosessualità NON E CAMBIATO (e x me non si tocca)

"caritas in veritate", amore nella verità. II primo documento del Magistero a occuparsi specificamente dell'omosessualità (la dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede Persona humana, del 29 dicembre 1975), afferma che le persone con tendenze omosessuali "devono essere accolte con comprensione e sostenute nella speranza di superare le loro difficoltà personali"
Fa eco il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC): esse "devono essere accolte con rispetto, compassione, delicatezza" (n. 2358).
Nonostante questo, sempre il Catechismo insegna che "gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati". "Sono contrari alla legge naturale. Precludono all'atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati" (n. 2357). Non si tratta di un comporta mento pregiudiziale, bensì della distinzione importantissima tra errore ed errante

I disturbi della identità sessuale se non curati sono fatalmente propedeutici all'inevitabile "messa in pratica" e non e il caso di discettare su differenze tra sciacalli iene e avvoltoi,
efebofilia  omosessualita  pedoifilia sono tutte "declinazioni" di una stressa perversione,  Dobbiamo chiamare le cose con il proprio nome, anche a costo di andare contro moloch ideologico-culturali assoluti che anche su questo tema hanno costruito il basamento della propria identita   
L'omosessualità e' semplicemente una PATOLOGIA della psiche, un disturbo della personalità indotto da diversi fattori, e come tutte le PATOLOGIE psitiche Anche dall'omossessualita si    PUO GUARIRE   nei tempi e nei modi opportuni
malgrado i foraggiamenti milionari di soros,  onu,  e istituzioni internazionali e chissà quanti altri NON e stata scoperta la base biologica/genetica che giustifichi l'orientamento omosessuale.
Il fatto che questa mia dichiarazione o la proposta di istituire figure professionali specifiche dentro il sistema sanitario nazionale, se manifestata a un gay pride o in prossimità di "sinistrorsi" DOC  mi costerebbe la pelle,  la dice lunga su quanto questa materia sia strumentalizzata da cera politica e sia corriva anzi fondamentale per veicolare una certa ideologia e quanto questa stessa ideologia sia "invasiva"     

2012) notizia in merito:
OMOSESSUALISMO- La California vieta la cura per "guarire" i gay
II governatore della California Jerry Brown ha dato il via libera ad una nuova legge che bandisce le cosiddette terapie riparatrici sull'orientamento sessuale, che vengono applicate sui minori. La California e diventato cosi il primo stato USA a giudicare illegale questo tipo di terapia. Dunque obbligare un minore che sente attrazione per il suo stesso sesso a seguire una trattamento per "guarire" e a tutti gli effetti considerato un reato. La decisione del governatore ha riscosso consenso ma ha anche scatenato contestazioni e proteste.
Aaron Blitzer, uno studente di Culver City che sta seguendo un corso per specializzarsi appunto come terapista nel campo dell'orientamento sessuale e più precisamente per "curare" i gay, ha fatto causa allo Stato della California. il giovane sostiene di aver direttamente provato la terapia antigay e ovviamente con successo perché ora il suo orientamento sessuale e cambiato.
Lo studente ex gay ritiene dunque che il bando delle terapie violi alcuni suoi diritti fondamentali. Prima di tutto la libertà'  di espressione sancita dal Primo Emendamento della Costituzione americana che tutela oltre alla libertà' di parola, la privacy e la libertà di religione.
Al  fianco dello studente si sono schierati anche altri due terapisti, entrambi cattolici, che sostengono di aver praticato sui loro pazienti con successo la "cura antigay". Insomma, si accusa la California di negare ai giovani che si sentono attratti dallo stesso sesso e ai loro genitori il diritto fondamentale alla cura perché quella terapia e necessaria e risponde ai bisogni dei più giovani, confusi sul loro orientamento sessuale. Interessante e notare come la legittimazione dell'omosessualità che muove da convinzioni relativiste, si trasformi - come spesso avviene - in decisioni totalitarie di negazione della libertà di cure.
(llgiornale. it)

Bisogna che almeno noi fedeli su certe cose si tenga il punto: Nessun cedimento alle "sirene" omosessualiste e tutto lo sfasciume morale che si tirano dietro
"vade retro"  punto
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

Citazione di: johann il 28 Agosto 2018, 12:03:38 PM
Forse c'è un fondo di ironia un po' infelice che mi sfugge perché altrimenti per come la vedo io la cosa e irricevibile e non si può essere assolutamente condividere, anzi in questo modo di pensare vedo i sintomi tipici di un pensiero debole strisciantemente compromissorio e in soggezione rispetto agli avversari.
Credo che l'autore volesse dire esattamente l'opposto: le dichiarazioni di Bergoglio & C. tentano di mascherare la grave piaga dell'omosessualità nei seminari e nella gerarchia, per non urtare il politicamente corretto e l'onda globale LGBT.
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