il blackwashing nei film di intrattenimento

Aperto da dotar-sojat, 12 Febbraio 2020, 11:39:06 AM

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dotar-sojat

#20
Ed ecco a voi la nuova supergirl...
Spera nel meglio, aspettati il peggio

Finnegan

Per i caucasici non servono più eroi, perché è un'umanità "a perdere".
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dotar-sojat

I fan dei fumetti in genere non sono aperti a tutte queste differenze e cambi di razza, molti forum sono pieni di insulti alla dc  e alla marvel, causando accese discussioni con i fan più "liberal" che li accusano di razzismo, quando in realtà è un disagio per vedere storpiati i loro eroi.
I fantastici 4 con la torcia nera hanno già fatto una brutta fine, vedremo se anche questi saranno flop.
Spera nel meglio, aspettati il peggio

Finnegan

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dotar-sojat


La prima serie italiana di supereroi sembra girata in Libia, gli autori, di cui è chiara la matrice, hanno "blackwashato" Italia ed italiani. Capisco gli stranieri di seconda generazione, ma qui lo sono tutti, nel trailer l'unica bianca è, guardacaso, la ragazza che bacia il protagonista.
Davvero molto italiana come serie.
Spera nel meglio, aspettati il peggio

Ent

#25
In Italia i residenti di nazionalità africane sono circa 1.100.000, meno dei cittadini rumeni, che sono 1.200.000.
Gli africani sono perciò meno del 2% della popolazione italiana, e tra questi la maggior parte non proviene dall'Africa nera.

Fin qui, la realtà.

Ma la realtà non interessa più a nessuno, per cui largo ai mondi immaginari del politicamente corretto. Gli abbonati - non italiani - a Netflix crederanno che l'Italia sia come il Bronx o la Louisiana, e magari che il movimento Black Lives Matter non abbia più confini. Noi sappiamo che non è così, tanto peggio per noi.

L'ipotesi di considerare i neri al pari dei bianchi - per quello che nel bene e nel male effettivamente sono, e non per quello che questi signori e signore vorrebbero che fossero - proprio non li sfiora. Il politicamente corretto, nel "blackwashing" così come nel linguaggio, tradisce un fastidioso pietismo, che potrebbe essere interpretato come riflesso di un senso di superiorità nei confronti dei neri medesimi.

Ma ritornando al potere del cinema, quale falsificazione della realtà, prodromica alla costruzione di una nuova realtà, si potrebbe considerare l'ascesa dell'ideologia lgbt.

Non sfugge infatti che se si è riusciti a far accettare alle popolazioni occidentali il matrimonio omosessuale (et similia), bruciando le tappe della finestra di Overton, buona parte del merito va al cinema a stelle e strisce.
Talvolta escono allo scoperto, come nell'estate del 2018, quando Netflix diffuse cartelloni arcobaleno presso la fermata "Porta Venezia", della metropolitana di Milano.





Più frequentemente inseriscono personaggi omosessuali ad abundantiam all'interno di film e serie tv.

Io sono iscritto ad Amazon Prime, e su Prime Video guardo in larghissima parte film degli anni '30, '40, '50, '60. Faccio eccezione per i capolavori della storia del cinema, o per certi film non propagandistici. Mi rifiuto invece di seguire film e serie tv dell'ultimo decennio, compresi i prodotti italiani - pessimi invero anche sotto il profilo strettamente artistico.

Occorre dunque essere consapevoli che i faccendieri della distopia - produttori, registi, sceneggiatori ed attori; oltre ai sempreverdi politici e giornalisti - entrano nelle abitazioni del popolo per imporre surrettiziamente l'ideologia.

Si rammenti perciò che certi cambiamenti sociali non sono spontanei, non provengono dal basso; ma sono imposti, come veleno riversato nella fonte del fiume, che si diffonde a valle, tra paesi e città del popolo ignaro.


ranier

Concordo su tutto quanto presentato nel post. Ho disdetto l'abbonamento a Netflix per l'eccessiva presenza di superdonne e di violenza nei confronti degli uomini. Veramente incredidibile come si stia allevando una cultura dell'odio nei confronti degli eterosessuali bianchi. Non so se avete notato il cambiamento della Disney, che sta sfornando cartoni animati destinati a costruire psiche e fisico delle nuove dominatrici del mondo. Ignobile la manipolazione della realtà che viene ammannita in "Oceania", dove una ragazzina viene educata a diventare capotribù e viene allevata dalla nonna - personaggio buono, ovviamente - a cercarsi una vita indipendente dagli uomini, tutti negativi e incapaci, ovviamente. Così stanno cambiando la mente delle giovani generazioni, lo dice chiaramente la nuova direttrice della Disney. Stanno rubando il futuro ai bambini maschi, senza che nessuno dica nulla. Il clima è da pesante omologazione totalitaria.

dotar-sojat

#27
Io non ho alcun abbonamento, e mi guardo i vecchi film di genere. Temo invece x le mie nipotine che guardano spesso Disney Channel con tutti I suoi personaggi belli e finti, politicamente corretti, lgbt ecc. Pensate che nei film di "the descendant" I protagonisti sono appunto i discendenti dei personaggi dei film Disney (figli di bianca neve, cenerentola, principe azzurro, ma anche di malefica, strega del mare, ecc) e anche qui la bella addormentata, crudeli, la fata smemorina e altre sono diventate nere.
Tutti belli come il sole in pieno stile high school musical
Spera nel meglio, aspettati il peggio

Finnegan

Citazionein pieno stile high school musical
Mi interesso di di cultura popolare e trovo quello spettacolo angosciante. Ora capisco la ragione di tanto disagio giovanile, vivono in un'atmosfera tossica e non hanno i mezzi per capirla e immunizzarsi. Il vero COVID sono i media.
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Finnegan

Citazione di: dotar-sojat il 13 Marzo 2021, 10:36:08 AM

La prima serie italiana di supereroi sembra girata in Libia, gli autori, di cui è chiara la matrice, hanno "blackwashato" Italia ed italiani. Capisco gli stranieri di seconda generazione, ma qui lo sono tutti, nel trailer l'unica bianca è, guardacaso, la ragazza che bacia il protagonista.
Davvero molto italiana come serie.
La serie anticipa solo di poco la realtà. Più di vent'anni fa lessi un articolo sul Corsera, "Milano cambia pelle": diceva che un nato su tre era straniero, essenzialmente africano. Oggi, se ho capito bene, i nati stranieri a Milano sono il 71,8% (pg. 19):

Dunque oggi procreano solo gli stranieri e i sempre più rari privilegiati della sinistra al caviale, i lettori di Repubblica di Montenapo.
L'Italia è un concorrente scomodo per alcune nazioni e si vuole ridurre al rango di colonia africana (nel senso che non dovrà contare nulla), un popolo di lustrascarpe ammassato in periferie degradate come favelas.
Salvatores, frequentatore portavoce di certi ambienti politici, ne ha fornito già vent'anni fa un'anticipazione fotografica in Nirvana che, fisime buddiste a parte, è purtroppo attualissimo.
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