I bar sono aperti e le chiese chiuse

Aperto da Finnegan, 24 Febbraio 2020, 12:16:07 AM

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Finnegan

LOMBARDIA PRIVATA DEL SANTO SACRIFICIO per disposizione del vescovo

Non ho voglia di scrivere a lungo: sono  rimasto senza Messa domenicale. Stremato  dal viaggio della notte precedente (da Rimini  incredibili ore di treno fermo "per ordine dell'autorità  giudiziaria"  per  una risorsa che  aveva attraversato i binari), vado nella mia parrocchia  prima dello 18 e sento per radio che l'arcivescovo di Milano, Mario Delpini,  ha cancellato tutte le Messe con la scusa del coronavirus.

Così, come niente fosse, in tutta la diocesi,  non solo i paesi attorno a Codogno; la diocesi  più  grande del mondo, dove mai  fu  sospeso il rito nemmeno durante la peste del Manzoni;  anzi, al centro del lazzaretto c'era una chiesetta  aperta da tutti i lati per consentire ai  malati sotto il porticato vedere la Presenza Reale.  Adesso per  almeno due settimane lascia il popolo senza Messa alcuna.

Ho provato a  dire a uno dei sacerdoti:  voi la celebrate, per voi, la Messa? Lasciateci  essere presenti, a distanza...  Dobbiamo obbedire, altrimenti ci andiamo di mezzo noi.

Evidentemente si fa  temere, il nuovo vescovo.   E la sua comunicazione  della sua decisione  spiritualmente gravissima, non sente nemmeno il bisogno di giustificarla:   bisogna togliere le occasioni di assembramento, quindi  va  da sé: come fosse un prefetto o un ufficiale sanitario, senza dolore e senza  suggerire modi e per adempiere all'onore che si  deve a Cristo  col precetto.

LE sue quattro parole sono tutte una  benedizione agli uomini delle istituzioni e  a "scienziati e ricreatori" che cercano il vaccino;   sentendo  il bisogno di  avvertire  che "la benedizione  di Dio non è una  assicurazione sulla vita, una parola magica  che mette al riparo dei problemi e dai pericoli. La  sua cura insomma è di   toglierci ogni superstizione.

Lo sappiamo, lo sappiamo che "Dio non è Mandrake e non ha la bacchetta   magica", come ha chiarito il Teologo di Santa Marta;  avremmo preferito un po'  più di cura  della maestà divina, dolore del Sangue santificante di cui lascia   priva la diocesi .
Qualcuno  di noi  è rattristato, ricorda che fu predetta  da Daniele  "l'abolizione del sacrificio quotidiano" come preludio  all'erezione dell'Abominio della Desolazione, e vi vede un segno – posso dirlo? Anticristico.

Aggiungo le osservazioni di Fabio Adernò, Avvocato rotale e Dottore in Diritto canonico presso l'Università Pontificia della Santa Croce a Roma.
domenica 23 febbraio 2020

L'indecenza di non far celebrare la Messa in tempo di epidemia.
Molte Diocesi del Nord si stanno affrettando a sospendere le celebrazioni, applicando evidentemente in modo supino il decreto legge varato ieri notte, quasi che le Messe fossero partite di calcio o manifestazioni sociali.

Tale decisione è un'offesa al Creatore, perché lo Si priva del culto dovuto e soprattutto è una manifestazione di mancanza di senso di trascendenza e di fiducia nell'opera salvifica della Provvidenza e dell'azione di Dio nella storia dell'Uomo.

Applicare criteri preventivi e cautelari è sacrosanto per tutelare il bene della vita, e vanno evitate le imprudenze e le superficialità, ma d'altra parte non ha alcun senso non fare celebrare la Santa Messa, che è Sacrificio anche espiatorio offerto per la remissione dei peccati, il ristabilimento dell'amicizia con Dio, ma anche per invocare la concessione di grazie come la corporale guarigione o debellare malattie e pestilenze.

Sospendere le celebrazioni delle Messe vuol dire abbandonarsi inermi alla desolazione, all'immanenza, vuol dire privare le anime del giusto conforto, del soprannaturale sostegno .... quando invece i frutti spirituali di quel Sacrificio gioverebbero senz'altro allo spirito.

D'altra parte, amaramente si constata come sia sempre più lontano dall'attuale modernistica visione "ecclesiale" concepire di celebrare la Messa e non distribuire la Santa Comunione... diversamente invece da come insegna la storia della Chiesa, da sempre saggia nel favorire la moltiplicazione delle celebrazioni anche in contemporanea, e prudente nel consigliare di evitare la distribuzione laddove le condizioni fossero sconvenienti per i più vari motivi.

Una tale visione nega la trascendenza di quel Sacrificio sublime, e lo riduce ad "azione" umana che "vale solo" se "partecipato". Ma questa non è la Messa secondo la dottrina Cattolica.
E la Messa non vale in proporzione al numero di comunioni che si fanno; la Messa ha un valore inestimabile e produce effetti infinitamente più grandi di tutte le nostre miserie.

Si celebrino, dunque, Messe su Messe, senza distribuzione.

I fedeli facciano comunioni spirituali e offrano al Signore questa rinuncia.

E Iddio abbia misericordia di noi.

https://vigiliaealexandrinae.blogspot.com/2020/02/lindecenza-di-non-far-celebrare-la.html?m=1

https://www.maurizioblondet.it/lombardia-privata-del-santo-sacrificio-per-disposizione-del-vescovo/?utm_medium=push&utm_source=onesignal
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Finnegan

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, un amico mi ha inviato queste righe. Mi sembrano degne di essere condivise, così come sarebbe ben degno di essere imitato il comportamento di questo sacerdote, in ogni città e quartiere. La persona che ci ha inviato questa storia è degna di fede. Crediamo sia vera. Ma anche se non lo fosse, credo che l'esempio sarebbe positivo, e l'effetto spirituale sarebbe fortissimo. E credo che servirebbe anche a ad abbandonare quelle forme di rispetto umano malriposto che ci impediscono di manifestare pubblicamente ciò in cui si crede. Un bell'esercizio spirituale di umiltà e abbandono per la Quaresima, no?
§§§

*Ascoltate cosa ha fatto un Sacerdote di Milano*: frate Gianbattista

Con la mano destra su Gesù sul cuore (la teca con il SS.mo Sacramento era nella pettorina del mio saio) e con il Santo Rosario nella mano sinistra, ho iniziato la mia processione dall'altare della nostra Chiesa del Sacro Cuore di Gesù! Cantavo "Re di gloria".

Attraversata la piazza Tricolore cantando, ho imboccato corso Monforte iniziando il Santo Rosario
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Finnegan

SIGNORE, LIBERACI DA QUESTI VESCOVI ATEI.

DI Silvana De Mari

Titolo originale:

I BAR SONO APERTI E LE CHIESE CHIUSE.
Non ci indurre in tentazione" la bellissima frase del Padre Nostro, che non dev'essere modificata, vuol dire non metterci alla prova.  Dio sa che la nostra anima è molto forte, molto più forte di quanto noi pensiamo e sa che la nostra anima diventa ancora più forte nel dolore, quindi come ha fatto con Giobbe, Dio ci manda la prova e la prova può essere per noi una terrificante tentazione di perdere la speranza. La speranza è una virtù teologale, non meno nobile di fede e carità, perché non è tecnicamente possibile credere veramente in Dio e non fidarsi di lui, non essere certi che Dio ha in mente per noi il meglio per noi. Il meglio per noi secondo la Sua visione, non la nostra. Il meglio potrebbe essere morire in mezzo all'arena sbranato dai leoni, oppure contrarre una malattia perché Lui sa che la nostra anima ha bisogno di quella prova. Siccome noi abbiamo fede in Dio, ma abbiamo anche paura, giustamente, siamo umani, gli chiediamo di non indurci in tentazione. Lo stesso Cristo chiede che il calice possa essere allontanato, però conclude Sia fatta la tua volontà.

Una Chiesa vera, che ancora crede in Dio con il Coronavirus deve fare lo stesso: "Signore ti chiediamo di allontanare questo calice, ma se questa è la tua volontà sia fatta la Tua volontà", vuol dire che siamo abbastanza forti da affrontarlo e che questa prova renderà ancora più forte la nostra fede e la nostra anima. Chiudere le Chiese durante un'epidemia è un gesto da atei, quindi prendiamo atto che una buona parte della nuova Chiesa 3.0 è completamente atea. Completamente atea e completamente allineata con le élite che vogliono la distruzione della civiltà europea cristiana, ma soprattutto dell'Italia che ne è il cuore. La doverosa elementare prudenza, il primo gesto di elementare buon senso in caso di epidemia è chiudere le frontiere. La nuova Chiesa 3.0 le vuole spalancate, ma si precipita a chiudere le Chiese e rende obbligatoria la sbagliata e anche blasfema Eucarestia sulla mano, che è ed è sempre stata un arbitrio, perché la nuova Chiesa 3.0 è atea e non crede in Dio. In caso di epidemia, l'ultima idea che le viene in mente è pregare e far pregare.

Siamo soli.

Riapriamo noi le nostre chiese;
se i nostri preti sono troppo terrorizzati per tenerle aperte, le terremo aperte noi.  Andiamo in Chiesa, ci inginocchiamo chiediamo perdono di tutti i nostri infiniti peccati, non so voi, ma io ne ho una fila da far spavento e chiediamo che la nostra fede aumenti. La cosa peggiore che può succedere col Coronavirus è di morire. La cosa peggiore che può succedere con le chiese chiuse è di vivere senza la volontà di Dio. Centomila volte meglio la morte.

E il momento è venuto di cercare le Chiese che non hanno mollato. Spesso non sono Chiese nel senso architettonico, sono stanzoni ricuperati in qualche maniera, quelli dove ancora si dice la Messa in latino, completamente diversa da quella attuale. L'Eucarestia è data a un credente in ginocchio su un inginocchiatoio, ha la testa all'altezza giusta, il sacerdote riesce a dare l'Eucarestia, che tocca solo lui con le mani che ha lavato, senza sfiorare la sua bocca. Il credente non la tocca con la mano che ha toccato il banco e innumerevoli altre cose dopo essere stata lavata l'ultima volta.

E soprattutto dove si celebra la Messa in latino,  ti parlano di Dio, non dei migranti, e di quando sono cattivi i populisti e altre idiozie di questo calibro. La  Messa in latino non poteva essere modifcata, coloro che l'hanno modificata hanno contraddetto un ordine papale e nemmeno un altro Papa aveva l'autorità di farlo.

Date a Cesare quel che è di Cesare. E date a Dio quello che è di Dio, l'amore per Lui, la fede in lui, la Messa che per noi è un obbligo avere e per i sacerdoti è un obbligo dare.

Riaprite le Chiese e ridateci la Messa, oppure levatevi di dosso le tonache di cui siete indegni e levatevi di torno.

Qualcuno spieghi a vescovi e cardinali che il rosso e il porpora di cui si vestono non sono colori per fare allegria, ma simboleggiano il sangue del martirio.

Il Cristianesimo è una religione di gente che non ha paura della morte e del dolore. Mi scuso per la frase un po' forte. Il Cristianesimo è una religione di gente con gli attributi, che non ha paura di niente e meno che mai del martirio. Il Cristianesimo non è una religione di mammolette. In Nigeria i Cristiani muoiono bruciati vivi nelle loro chiese perché i vili vescovi dell'occidente chiudano le chiese e vietino le eucarestie.

Il rischio di contagio a Messa può essere ridotto a zero moltiplicando le Messe, celebrandone una ogni ora, così che a ogni celebrazione non ci siano affollamenti, passando sui banchi disinfettanti come si fa con i terni, e celebrando le Messe nelle Chiese grandi, non nelle cappelle dove ci celebrano di inverno per risparmiare sul riscaldamento. Qualcuno di veramente credente affiderebbe a Dio i credenti, ma alla nuova Chiesa 3.0 è chiedere troppo. La nuova Chiesa 3.0 impone agli italiani un'immigrazione di persone spesso positive per scabbia, tubercolosi e Aids, e cava gli occhi a chi è perplesso, ma è terrorizzata dal Coronavirus? Oppure non aspettava altro per chiudere le Chiese, un passo fondamentale per attuare il compito massonico di un'unica religione sincretica, completamente contraria a Cristo.  Prendiamo atto che la nuova Chiesa 3.0 gronda misericordia da tutti gli artigli. Per un cattolico negare la Messa è la più totale violenza. Qualcuno che si sarebbe forse convertito a quella messa, che in quella Messa si sarebbe riconciliato son Dio, perde la strada. Questi preti ridicoli hanno smesso di essere preti per diventare parodia di assistenti sociali, non hanno evidentemente nessuna idea che Cristo è venuto per salvare le anime e che  il loro compito è salvare le anime con i mezzi che Cristo ha dato Messa Eucarestia e confessione.

Signore, non ci indurre in tentazione, non ci mettere nella prova, ma se è Tua volontà, affronteremo la prova.

Signore leva dalla nostra strada questi preti pavidi e indegni che chiudono le Chiese nel momento in cui maggiormente cerchiamo Te. Dai a noi lo stesso coraggio dei nostri fratelli che affrontano il martirio in Nigeria. Ci avevi giurato che le Porte degli Inferi non avrebbero prevalso sulla tua Chiesa. Sappiamo che non prevarranno.

Chiediamo a San Michele che estragga la spada.
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Derry

Ieri, un avviso affisso sulla porta di una chiesa nel centro di Genova informava che, causa coronavirus, sono state sospese anche le confessioni...una mano ignota aveva scritto sul margine del foglio: "un'altra vittoria del demonio!" :sick:
"Nothing can stop the man with the right mental attitude from achieving his goal; nothing on earth can help the man with the wrong mental attitude."

johann

 :disgust: Secondo me il vero prete celebra la messa anche se la chiesa e vuota   
la s.messa e' la massima espressione,  l'ufficio solenne della pratica inestimabile della preghiera  che anche se per motivi straordinari non vedesse la partecipazione numerosa dei fedeli dovrebbe impegnare comunque il clero consacrato nel non spezzarne mai l'esercizio della supplica a DIO (specialmente in tempi come questi) 
sempre ammesso di avere a che fare con preti veri che ci "credono"  e non dei fac simile di "impiegati del catasto"     
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

Citazione di: Derry il  1 Marzo 2020, 07:32:52 AM
Ieri, un avviso affisso sulla porta di una chiesa nel centro di Genova informava che, causa coronavirus, sono state sospese anche le confessioni...una mano ignota aveva scritto sul margine del foglio: "un'altra vittoria del demonio!" :sick:
Finalmente il popolo apre gli occhi!
Citazione di: johann il  2 Marzo 2020, 12:22:21 PM
:disgust: Secondo me il vero prete celebra la messa anche se la chiesa e vuota   
la s.messa e' la massima espressione,  l'ufficio solenne della pratica inestimabile della preghiera  che anche se per motivi straordinari non vedesse la partecipazione numerosa dei fedeli dovrebbe impegnare comunque il clero consacrato nel non spezzarne mai l'esercizio della supplica a DIO (specialmente in tempi come questi) 
sempre ammesso di avere a che fare con preti veri che ci "credono"  e non dei fac simile di "impiegati del catasto"     
L'idea (protestante) di dover celebrare la Messa "col popolo" risale alla riforma liturgica, ne parlano i Card. Ottaviani e Bacci nel loro Breve Esame Critico del Novus Ordo.
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dotar-sojat

ricordo che l'anno scorso un attore aveva in programma uno spettacolo in un piccolo teatro di varese (un monologo tipo l'arlecchino, per intenderci) ma allo spettacolo non si presentò nessuno, lui comunque è salito sul palco e ha recitato.
Suppongo che il sacerdote possa fare lo stesso
Spera nel meglio, aspettati il peggio

Finnegan

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