Report di Rai Tre attacca i cristiani tradizionali

Aperto da Finnegan, 21 Aprile 2020, 09:37:38 PM

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Finnegan

REPORT: DIO, PATRIA E FAMIGLIA S.P.A. BARONIO. E RODARI...
Marco Tosatti

Ieri ci siamo occupati della puntata di Report che cercava di screditare quanti si oppongono – e con fondati motivi – alla tendenza del regime ecclesiastico al potere. Ci sembra opportuno rilanciare allora post factum il commento di Cesare Baronio, dal blog Opportune Importune. Buona lettura.

§§§

La Révolution, comme Saturne,
dévore ses propres enfants.
(Pierre Victurnien Vergniaud)

La Rivoluzione, come Saturno, divora i propri figli. Non fa eccezione la rivoluzione modernista che si consuma in seno alla Chiesa; e se da un lato la battaglia si fa sempre più violenta contro i difensori dell'Ancien Régime, dall'altro i giacobini non esitano a sacrificare senza scrupoli i girondini della prim'ora.

In queste settimane assistiamo ad un'operazione di aperta ostilità nei confronti della compagine tradizionale della Chiesa, condotta da parte della fazione ultraprogressista; la quale ricorre all'alleanza con media apertamente anticattolici per cercar maldestramente di screditare l'avversario, non potendolo attaccare sul piano dottrinale. Questo grottesco tentativo incontrerà forse il consenso di chi, comunque, è già schierato ideologicamente e acriticamente dalla parte della modernità e del progresso; ma non riuscirà a scalfire minimamente coloro che vanno ogni giorno di più persuadendosi della lotta in corso tra i settari della neochiesa e quanti vogliono rimanere fedeli a Cristo.

Questa inimicizia biblica tra la stirpe del Serpente e quella della Donna (Gen 3, 15) riemerge in questi giorni con il servizio di Report trasmesso ieri, 20 Aprile, su Rai3 (qui): Dio Patria Famiglia Spa.

Nel programma di Report l'insinuazione capziosa e la denigrazione dell'avversario screditano la serietà della presunta inchiesta e permettono di considerarla solo per quello che è: percolato della più abbietta disonestà ideologica. Basterebbe d'altronde dare un'occhiata allae inchieste di Giorgio Mottola (qui) per comprendere il chiodo fisso che lo ossessiona: antisalvinismo e pseudocomplottismo d'accatto.

Ma se il contenuto è inattendibile e basato su mere supposizioni abilmente camuffate da scoop, ciò che ha mosso la redazione di Report a confezionare il servizio sui "nemici di Papa Francesco" rivela da un lato la percezione della precarietà dell'idolo di Santa Marta, dall'altra il terrore che il disastro da lui perpetrato possa spingere anche i più moderati ad un ritorno alla Tradizione se non completo, almeno parziale. Quindi, avanti con la celebrazione delle magnifiche sorti e conciliari, con l'esaltazione del coraggio di Bergoglio nel farsi promotore di una fantomatica riforma della Curia Romana che tutti hanno sentito nominare ma che nessuno ha mai visto nemmeno iniziare. Si sa invece con quanta determinazione Francesco abbia difeso a spada tratta il suo intrinseco Maradiaga e i di lui valets de chambre, per i quali ha inventato nuovi incarichi in Curia. E si sa anche con quale ipocrita compiacimento sia riuscito a rimuovere il Cardinale Pell, col pretesto di un provvidenziale processo durato sei anni e che, dopo l'assoluzione, ha trovato ben scarso entusiasmo per la ritrovata libertà del Presule nei delusi confratelli.

Eppure, nel panegirico televisivo di Rai3, nel tributo d'incenso dell'emittente più progressista della televisione nazionale al Romano Pontefice si percepisce quella sensazione di corsa ai ripari, quella scomposta smania celebrativa che prelude alla precipitosa fuga del tiranno dal palazzo al sopraggiungere dell'esercito liberatore. Per quanto impegno si dispieghi nel rappresentare in chiave negativa il Cardinal Burke e tutte le organizzazioni laicali cattoliche europee ed americane, il telespettatore che ascolta le imputazioni non le trova per nulla scandalose, sentendosi invece confermato nelle proprie gravissime riserve sulla rivoluzione bergogliana.

Il tribunale del popolo – frettolosamente allestito per gli "odiatori di Papa Francesco" con l'accusa nientemeno che di considerare la Comunione ai concubinari divorziati sacrilega e la pestilenza un flagello divino per i peccati della Gerarchia e delle Nazioni – si rivela quindi una grottesca farsa, in cui il popolo istintivamente prende le parti delle vittime della gogna mediatica e si conferma nel suo pessimo giudizio per gli inquisitori di Rai3. E a poco valgono le insinuazioni sulla presunta raccomandazione in favore del tal politico forse colluso con il parente di un imputato per reati tutti da dimostrare: la presunzione di colpevolezza è talmente inconsistente e faziosa da ripugnare anche al più prevenuto anticlericale.

Quali sarebbero dunque le terribili accuse? Duplici: di ambito politico e di ambito dottrinale. L'astuzia, tipica dei mistificatori, consiste nello screditare in modo generico l'avversario, insinuando abilmente dubbi, presunte collusioni, colloqui privati che – per chi conosce le dinamiche della politica e della cosa pubblica – non sono né strane né appannaggio esclusivo degli orridi complottisti di destra. Il tutto condito con riprese sapientemente confezionate del Cardinale che celebra la Messa tridentina, del professore aristocratico in giacca di tweed nel suo salotto, del sacerdote che declina una villana telefonata. E la colonna sonora, al limite del ridicolo: marcette fasciste quando si parla dell'estrema destra ultraconservatrice che osa nientemeno che chieder di andare a Messa per Pasqua, la musichetta di Benny Hill mentre si inquadra l'americano amico di Steve Bannon che esce dall'Abbazia, e viceversa il Miserere di Allegri per le immagini di Bergoglio che, con la ieraticità che lo contraddistingue, arranca da solo in San Pietro sotto la pioggia. Nemmeno Leni Riefenstahl sarebbe riuscita a confezionare un video più ideologicamente connotato.

Dai Sindaci e Governatori con i Vescovi, ai Parlamentari con i Prelati della Conferenza Episcopale, ad ogni elezione è tutto uno scambiarsi di favori, raccomandazioni e inviti che nulla hanno di intrinsecamente riprovevole, se non implicano qualcosa di illegale. Vogliamo credere che l'amicizia di Giuseppi col Cardinale Pietro Parolin sia stata ininfluente per la sua designazione a Primo Ministro, e che  lo sia ancor oggi per la sua stessa permanenza a Palazzo Chigi? O che prima di lui Prodi si sia affermato politicamente senza l'aiuto dei cattolici adulti e dell'associazionismo cattolico di sinistra? O che la Fondazione Lercaro o Sant'Egidio – per citarne solo due nella galassia del progressismo cattocomunista – non esercitino alcuna influenza a livello politico, né da questo siano generosamente sovvenzionati? C'è qualcuno che pensa davvero che Sua Eminenza Burke abbia più potere di Zuppi o di Bassetti? Suvvia.

Solo una persona in malafede può mostrare stupore per i legami tra politica e Gerarchia; ma se questo tocca qualcuno vicino a Salvini, coloro che rivendicano con orgoglio aborto, eutanasia e matrimoni gay si scoprono più morigerati del Papa e pretendono una coerenza granitica che in altri casi deridono: il divorziato Salvini, che appoggia la Fondazione Sciacca, è messo alla berlina e additato come vitandus. Da lì a Roberto Fiore il salto è breve, e poi il balzo alla Meloni quasi obbligato: nel calderone presunti fascisti, sovranisti, xenofobi e lefebvriani si trovano insieme al Cardinal Burke, a Steve Bannon e a Donald Trump in un colossale complotto contro la democrazia, l'accoglienza degli immigrati e – ça va sans dire – Bergoglio.

Poverino, Bergoglio: la lacrimuccia sgorga spontanea sul ciglio: «Mammina! perché quel brutto signore vuole fare del male al Papa?» E il genitore 1, amorevole: «Perché è un fascioleghista preconciliare, stellina. Adesso però non piangere, che ti faccio leggere una favoletta con Cenerentolo che sposa il Principe azzuro».

Se Report si scandalizza dell'appoggio di Trump ai Cattolici, non fa una piega all'endorsement di papa Francesco – in piena campagna elettorale – alla Clinton, né dell'Obolo di San Pietro usato per finanziare la sua campagna elettorale; se si scandalizza per la presenza di un esponente della Lega ad un convegno di Cattolici tradizionalisti, tace omertosamente l'appoggio di decine e decine di Vescovi e migliaia di parroci alla sinistra DS, senza dimenticare gli interventi del Papa contro il sovranismo: chissà di chi parlava...

La partigianeria di Dio Patria Famiglia Spa sconfina nel dolo quando menziona presunti finanziamenti di miliardi (sic!) di dollari alle organizzazioni fasciotradizionaliste da parte di magnati texani, e guarda caso dimentica il lucroso business dell'accoglienza, grazie al quale associazioni progressiste della sinistra laica e cattolica percepiscono – loro sì – una montagna di soldi dallo Stato e da organizzazioni mondialiste legate a figuri come Soros.

I redattori di Report fingono di non vedere – come avrebbero dovuto fare per esser obiettivi – che le presunte trame oscure della Reazione antibergogliana appaiono ben poca cosa, se confrontate con l'intervento di Hillary Clinton e John Podesta per spingere alle dimissioni di Benedetto XVI e provocare una primavera della Chiesa che portasse al soglio un Papa favorevole al mondialismo e all'ideologia globalista. E ai reazionari si potranno rimproverare flash mob per cantare il Credo e recitare il Rosario, mentre ai progressisti nessuno contesta i loro successi, la vittoria – pur momentanea, lo sappiamo – di aver deposto un Papa scomodo sostituendolo trionfalmente con uno dei loro.

Ma come scrivevo all'inizio, stiano ben attenti i fautori di questa alleanza trono-altare in versione rivoluzionaria:  chi oggi serve a consolidare la tirannide del politically correct potrebbe domani caderne vittima. Perché oggi la guerra è contro il tradizionalismo, ma il cuore da colpire è l'idea stessa di civiltà plasmata da secoli di Cattolicesimo romano. I giacobini di oggi possono domani far la fine dei girondini.

«Papa Francesco viene identificato come leader mondiale della sinistra», dice il conduttore con compunzione, riportando l'accusa dei brutti e cattivi sovranisti ultraconservatori. Eccola, la colpa dei nemici dell'umanità e della chiesa progressista: esser contro Bergoglio in quanto esponente e leader della sinistra.

Ma qual è lo scoop, poi? Che la Chiesa sia infeudata da una setta di eretici immorali alleata con l'élite globalista? Ma questa è una non-notizia, perché l'ammettono gli stessi zelantissimi organizzatori del documentario, confermando la propria faziosità. Che nella Chiesa c'è chi si sente tradito da un Papa che agisce in modo diametralmente opposto a quello che sarebbe legittimo per dei Cattolici attendersi dal Vicario di Cristo?

Ebbene sì: ci sono due schieramenti. C'è la Città di Dio e la città di Satana; ci sono i Cattolici che amano la loro Patria da un lato e i seguaci della green heresy che anelano al governo mondiale dall'altro. C'è una destra e una sinistra. Luce e tenebra. Dio e Satana. E con fierezza non esito a schierarmi: sono un Cattolico, sono di destra, sono sovranista, amo Dio, la Patria e la Famiglia. E confermo: considero Bergoglio la peggior sciagura che sia mai capitata nella Storia dell'umanità.

Chi crede di rappresentare gli avversari in modo grottesco e calunnioso dimostra solo di non aver argomenti se non la criminalizzazione del nemico, secondo il noto procédé di sinistra. E a questa prova di faziosità aggiunge anche la prona, acritica sudditanza alla dittatura dell'ideologia mainstream e al suo riconosciuto e turificato leader. Complimenti.

Diciamola tutta: questo imbarazzante monumento alla disinformazione eretto da Rai3 nel servizio di Report meriterebbe di essere mostrato agli studenti di giornalismo come esempio di come non si deve fare un documentario, specialmente se si usa la televisione di Stato per offendere migliaia di persone perbene che – almeno per ora – hanno il diritto di esprimere la propria Fede e le proprie idee.

Ma mentre è evidente che la redazione di Report si è dovuta impegnare parecchio per screditare goffamente i Cattolici tradizionalisti, penso che per mostrare il vero volto del progressismo globalista sia sufficiente guardare il modo in cui questi «giornalisti» – absit injuria verbo – hanno preparato il documentario. Dà un'immagine che si commenta da sé.

https://www.marcotosatti.com/2020/04/21/report-dio-patria-e-famiglia-s-p-a-baronio-commenta/

Le solite scemenze. Chissà perché nessuno ha mai fatto servizi televisivi per denunciare, per esempio, le cricche anti Benedetto XVI, coi loro papaveri e le loro manovre internazionali nell'ombra.
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johann

Sarei tentato di sorvolare l'olezzo nauseabondo che promana dallo stallatico mediatico di rai tre,  del resto non meriterebbe altro....cosa altro ci si puo aspettare venga "a galla" dalla cloaca di tele Kabul    noto che ormai non fanno nemmeno più finta di salvare le apparenze,  semplicemente  anche per via di questi "peti" mediatici il <SISTEMA> che rai3  rappresenta al meglio   mostra quanto abbia reso "ogm" tossico e virulento l'intero ambiente culturale nel quale quelli di noi non ancora sodomizzati  boccheggiano come pesci in secca   mostra quanto lo spirito contemporaneo dell'era post tutto  sia intimamente ammorbato di tassi letali di ogni sorta di qualunquismo relativista   

quello stesso spirito che per il settore mediatico  dispone che tanto più si sbaltera e si ciancia di deontologia professionale, di serieta professionale di pluralismo, di obiettivita' di .. di ...di    tanto più lo si deve fare per nascondere la sostanziale  partigianeria,  la subdola e lasciva scesa in campo " di ogni media su scala nazionale  in favore degli interessi materiali ed  ideologici della ghenga che a suo tempo l'ha costituito in forma e sostanza   votato anche lui  a "mediare" tra la realta dei fatti e la gente per informarla solo su quello  che  "si conviene"  venga detto   ... ovviamente nel contempo mai mancando di sottrarre i suddetti astanti  dalle periodiche abluzioni nella sua diarrea pseudovaloriale  che vuole convincere tutti che se si fa cosi'  e' per il nostro "bene"  visto che si e' "stabilito"  da qualche parte che noi non siamo all'altezza di discernere e reggere la verita ultima delle cose 

Rai 3 e' se vogliamo la metafora della palingenesi al femminile di un'ennesima branca dell'operato umano (quella dell'informazione)  che nel bilancio generale dell'opera civilizzatrice dell'uomo  su questa terra sarebbe anche questa  ascrivibile al genio maschile  (dall'invenzione della scrittura,  alla stampa, alla storia dei giornali, ai mezzi audiovisivi, alle inchieste storiche ecc ecc)  purtroppo nella consapevolezza che questa infame appropriazione indebita non sara' certo la sola  mi limito a registrare come se mai ci fossero dei tratti somatici a caraterizzare le moderne declinazioni delle arti e dei mestieri, oggi  sempre di più  essi appaiono marcatamente declinati al femminile  nella fattispecie il mondo dell'informazione oggi e quanto di più   prostituto  opportunista, voltagabbana, sbarazzino,  e frivolo  sia mai stato   come a dire che per il <SISTEMA> rendersi le cose:   duttili,  malleabili,  flessibili,  plasmabili, ecc coincide esattamente con l'effeminizzazione spinta della societa'  mediante tuti i mezzi che conosciamo:    devianze effeminate "omo, gender, lbgt" per il mondo maschile,   e per quello femminile  quote rosa,  la parita perseguita sul "campo" del diritto estorto ideologicamente,   e  la mistificazione x  la propaganda femminista  elevata a un infinito misandrico 

in questo senso la rai  fa benissimo le veci di  la 7  con l'accoppiata "mitraglietta" mentana e la slabbrata maitresse di ogni entourage progressista:  tale lilli gruber  nonche' di mediaset  in un gioco  delle parti  a senso unico (ideologico) nel quale sempre gli stessi attori recitano le parti intercambiabili dei sostenitori del mainstram o i portavoce dell'opposizione credendo in questo modo di espropriare della voce in capitolo le moltitudini delle popolazioni coinvolte nel titanico conflitto (unica globalizazione che mi piace) che si va sempre più delineando nel mondo:
il conservatorismo delle identita, delle tradizioni, dei valori perenni di un umanesimo a "trazione" cristiana  della stessa liberta    contro la schiavitu' e la dittatura del globalismo indifferenziatore  portatore dell'uguaglianza nichilista,  della tolleranza che vieta ogni giudizio  della giustizia e del diritto basati sulla ideologizzazione e politicizzazione dei rapporti sociali   
La novita'  purtroppo per loro e che oggi  questo conflitto e' a tal punto conclamato nel mondo (specie occidentale ) che ogni mascheratura  e fare indiretto  sono del tutto inutili  se non altro davanti al dato oggettivo di una sempre più vaccinata consapevolezza generale che  nel panorama dell'informazione rende la gente (ancora libera)  ormai perfettamente in grado di discernere chi sta con chi   e ha imparato a difendersi  frapponendo il "buon  pregiudizio" a mo di filtro su tutto quello che gli capita di sentire o leggere 

per questo mi sento di condividere l'analisi dello scritto,  le  raccogliticcie argomentazioni anti tradizionalismo che il rancoroso "pm" del sistema (rai 3) ha millantato oltremodo nel suo libello mediatico sembra quasi voler esorcizzare l'atroce senzazione che il sistema in fondo comincia a temere rispetto alla tenuta di tutta la sua demoniaca costruzione di potere minacciata dalla semplice costatazione che le sue criminali contraddizioni e ambiguita sono in gran parte dovute all'assoluta  mancanza di radici che non affondino in tutti gli aspetti più negativi della corruzione e dei vizi umani   
quanto a bergoglio pedina strutturale dell'organigramma del potere mondiale progressista piazzato li' dopo un chiaro colpo di stato clericale  mi viene in mente l'intervista  tet a tet  che ha rilasciato subito dopo pasqua  a don marco pozza un prete  delle mie parti  che presta servizio presso la casa circondariale di padova,  quest'ultimo ha usato la preghiera del "credo" come falsariga per dipanare il suo canovaccio di domande inerenti le verita profonde della fede cristiana alla luce poi delle sfide portate dalla forzata interazione con un mondo secolarizzato e relativista come quello attuale:

ebbene non ho parole per descrivere la prostrazione e lo sconforto che mi sono giunti  dalle.....diciamo "risposte" di bergoglio   della serie  quando non solo ti cadono i co****ni per "l'ermeutica alla matriciana" di bergoglio,  ma come cristiano tra tanti   ti senti sprofondare tutto  davanti alla semplice consapevolezza che se non altro per la deferenza che si  deve ai temi sollevati persino un'insignificante peccatore come me avrebbe fatto di meglio
anche volendolo considerare dal lato delle sue diciamo "opinioni"  e' riuscito nell'impresa di fare torto a se stesso nel suo essere un gesuita    no! dico   da un gesuita almeno ci si aspetterebbe delle argomentazioni  che hanno un capo e una coda  possibilmente accompagnte da un senso compiuto  e invece davanti alla platea di telespettatori che mi immagino piena di fedeli traumatizzati sconcertati  nonche disorientati dallo sbarellare della neo chiesa "in uscita" di bergoglio in cerca di una qualche rassicurazione sul fatto che almeno il deposito fidei rimanga tale  invece come me sono riamasti basiti per più di un'ora davanti allo spettacolo della "locuzione" di un papa (che ricordo) siede alla cattedra di pietro che negli spasmi interni dovuti allo sforzo di dover raccattare anche delle semplici risposte "di circostanza" (come poi e' stato)   ha dato comunque una pessima impressione di se  tra balbettii di frasi  e mozziconi sbiascicati di risposte  e stato tutto un pendolare nervoso del grave della sua testa che ha incorniciato tutto un capionario dei più variegati contorcimenti facciali dissimulanti l'introspezione e il raccoglimento intorno a una base teologica che palesemente non aveva o peggio sapeva ma rinnegava di proposito

nessuna differenza  ripeto nessuna differenza  ho potuto cogliere tra la teologia cattolica che avrebbe dovuto difendere e quella protestante del mainstram catto-progressista mondiale  a un certo punto mi sono chiesto a nome di quale DIO questo parlava  e chi si credeva di essere
non so se bergoglio passera alla storia come papa o antipapa  quello che più mi spaventa e che non sembra umanamente all'altezza di nessuna di queste categorie  sembra proprio un perfetto esemplare di fantoccio in attesa di essere etero diretto dai potentati orizzontali di questo mondo che l'hanno intronato  piuttosto che da quello verticale  trascendente  e assoluto
che dire ....DIO abbia pieta noi e ce ne scampi!   
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

#2
Citazioneideologizzazione e politicizzazione dei rapporti sociali   
Nelle interazioni umane di oggi si ha quasi nostalgia dei Giovani Pionieri sovietici che, sarei pronto a scommettere, erano più spontanei dei lobotomizzati cittadini di oggi.
Il contatto umano è impedito come da uno strato di cemento, composto da dialoghi e pose stereotipate: un misto letale di banalità, ottimismo forzato (tutto va sempre bene nel socialismo reale) e prontuario di opinioni politicamente corrette, tenuto insieme dalla paura di perdere il posto ed essere "denunciati" dal vicino.
Non solo le opinioni, ma anche il linguaggio del corpo ha da essere quello di uno zombie, privo di emozioni e spontaneità ma con l'espressività artefatta di un assistente digitale. Poi si chiedono perché i matrimoni non durano...
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