Relatore ONU: i valori cristiani violano i diritti umani

[dotar-sojat]

Relatore ONU: i valori cristiani violano i diritti umani

"Un Relatore Speciale delle Nazioni Unite ha scritto un rapporto che si occupa delle credenze e dei valori religiosi tradizionali riguardanti la vita, il matrimonio e il sesso biologico. Nel suo rapporto, il Relatore speciale sulla libertà di religione o di credo, Ahmed Shaheed, ha scelto di promuovere un'agenda controversa che include l'aborto e i diritti LGBT+, argomenti non in linea con le convinzioni delle religioni non violente, rispettose della legge e dei loro fedeli. Così facendo, accusa le istituzioni religiose e coloro che ne aderiscono di discriminazione.

Il rapporto arriva a suggerire un ruolo più ampio per lo Stato nelle questioni dottrinali qualora un'istituzione religiosa presenti "norme discriminatorie dannose per il genere". Arriva a criticare i credenti religiosi in Africa che si oppongono all'introduzione di libri scolastici che promuovono l'omosessualità".

http://www.imolaoggi.it/2020/08/24/relatore-onu-valori-cristiani-violano-diritti-umani/

[Finnegan]

C'è una diabolica perversione nell'affermare l'esatto opposto della realtà.

[Ent]

Proprio a partire da questa notizia, lo storico Massimo Viglione ha sviluppato una riflessione sui diritti umani ed il loro inquadramento nella prospettiva cattolica.
La tesi, paradossale eppur condivisibile, è che sì: il cristianesimo viola i cosiddetti "diritti umani". Ma è meglio procedere per gradi.

I diritti sono situazioni soggettive protette dall'ordinamento giuridico, e la protezione giuridica implica una reazione da parte dello Stato in occasione della violazione di un diritto.
Proprietà, libertà, salario sono esempio di diritti e ad ogni diritto è correlato un obbligo, nei confronti di taluni o tutti; per esempio, affermare che il lavoratore ha diritto al salario significa che il datore di lavoro ha l'obbligo di corrispondergli il salario; il mio diritto alla libertà personale implica che tutti abbiano l'obbligo di non violare la mia libertà personale; per inciso: se un partito si vantasse di creare diritti, chi lo ascolta dovrebbe anche intendere che tale partito introduce obblighi.
Data la correlazione tra diritti ed obblighi, consideriamo la Legge di Dio. Dall'obbligo di non uccidere deriva il diritto di non essere uccisi; dall'obbligo di non rubare deriva il diritto di non subire furto. Analogamente si potrebbero ricavare altri diritti dalla Legge divina.
I diritti che derivano dalla Legge divina sono validi in ogni tempo e luogo e si possono denominare diritti naturali, perchè connaturati all'essere umano.
Per secoli gli studiosi di diritto naturale (giusnaturalisti) hanno ritenuto che i diritti naturali derivassero da Dio (e che quindi, ovviamente, non potessero essere in contrasto con la Legge divina); si tratta, per dirla con S. Tommaso, di un insieme di primi principi etici, generalissimi a cui il diritto positivo deve conformarsi (il diritto positivo è l'insieme di norme vigenti poste dall'autorità di uno Stato sovrano).
Ma nel XVII e XVIII secolo i giuristi si allontanarono dai fondamenti religiosi e posero le basi per la formulazione della rivoluzionaria Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino (1789) ed infine della Dichiarazione universale dei diritti umani (1948).
Si è così riconosciuta l'esistenza di diritti dell'uomo, a prescindere dalla Legge di Dio. Ma allora quale è il fondamento dei "diritti dell'uomo"? Nessuno, i "diritti umani" o "diritti dell'uomo" sono semplicemente diritti che l'uomo dà a se stesso; o più precisamente sono obblighi che alcuni uomini pretendono di attribuire a tutti gli altri, di fatto obblighi di diritto positivo su scala mondiale, il cui catalogo è in continua espansione, come si può comprendere dalle parole del funzionario dell'ONU.
La conclusione, mia e dello storico, è che "bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini".

Per chi fosse interessato, questo è il video:

[Finnegan]

Eccellente video. Qualunque ordinamento che non si rifà ad una legge trascendente è nel migliore dei casi futile, nel peggiore espressione di una hybris maligna.