Lei dice di prendere la pillola ma rimane INCINTA: conseguenze per l'uomo

[Finnegan]

Anche se questa guida non ha valore professionale, si basa in buona parte sul parere legale di un avvocato. Se la trovi utile, sostieni Coscienza Maschile qui: https://www.coscienzamaschile.com/index.php/board,55.0.html.
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Per non rischiare hai deciso di non sposarti o convivere, ma ti fidi ciecamente di una donna che conosci solo da qualche settimana o addirittura da una notte, perché "le piaci tanto e sicuramente è una che non vuole figli, certi scherzi non te li farebbe mai".
Ti dice che prende la pillola e ti convince ad avere un rapporto non protetto con lei. Due mesi dopo, quando magari ti sei dimenticato di lei, arriva la telefonata: "Caro, sono incinta di te".

RISCHI DI UNA GRAVIDANZA INDESIDERATA
Se non hai tenuto conto di questa guida prima di trovarti nei guai, l'unica carta che ti resta da giocare è un accertamento della paternità alla nascita tramite test del DNA. Non occorre adire il giudice, ma affinché il test abbia valore in giudizio è necessario il consenso della madre. Se la madre collabora e il figlio non è tuo, ti basta non riconoscerne la paternità. Se la madre si rifiuta di collaborare, anche in questo caso potrai non riconoscere il figlio e sarà lei a dover rivolgersi al giudice per un accertamento giudiziale di paternità. Il giudice ordinerà un test di paternità che se positivo comporterà una sentenza che ha gli stessi effetti di un riconoscimento spontaneo di paternità, con tutti gli annessi obblighi di mantenimento, istruzione ed educazione. Tieni bene a mente che:
1. Il raggiro della donna che mente sull'uso di anticoncezionali è irrilevante per la legge
2. Un accordo scritto con la madre che ti esime dagli obblighi di mantenimento non ha alcun valore
Se anche la madre non ti informa della gravidanza o non agisce in giudizio, corri comunque seri rischi:
- Può chiedere l'accertamento di paternità in qualsiasi momento e gli arretrati del mantenimento dalla nascita fino all'autonomia economica del figlio che può aver luogo dopo 30 anni o oltre. L'inosservanza degli obblighi di mantenimento è un reato
- Se ti informa della gravidanza e non riconosci il figlio, anche quest'ultimo può agire in giudizio e chiederti, oltre agli arretrati del mantenimento, anche il danno morale "provocato dalla sofferenza e dalle ripercussioni psicologiche derivanti dall'assenza del padre"
- Se sussiste una qualche forma di convivenza, puoi anche perdere la casa, di proprietà o in affitto.

PER LIMITARE I DANNI
Per queste ragioni, anche se la donna non ti informa di una gravidanza, ti consigliamo caldamente di verificare che non abbia avuto figli nei 9 mesi successivi al rapporto. Se ha avuto un figlio, spetta a te decidere se proporle subito un test di paternità o rischiare un giudizio (iniziato da lei o dal figlio) anche decenni dopo.
Se ti informa della gravidanza, effettua subito (necessariamente col consenso di lei) un test di paternità. Se ne trovano in libera vendita per 600-800 Euro. Se in base a un test il figlio è tuo, ti sconsigliamo di non riconoscerlo perché come abbiamo visto non saresti esentato dagli obblighi di mantenimento, istruzione ed educazione incombenti al padre e la madre o il figlio potrebbero adire il giudice anche dopo molto tempo, con pesanti e inattese conseguenze per te. Il rifiuto di sottoporti a un test del DNA ordinato dal giudice costituisce una ammissione implicita di paternità.
Se il test è positivo la cosa migliore che puoi fare è metterti d'accordo con la madre, facendole presente la sua "negligenza" nell'uso di anticoncezionali. Eviterai così una sentenza dall'esito scontato e, forse, riuscirai a negoziare un mantenimento più basso. Attenzione però che secondo la legge, la tua quota di mantenimento non può scendere al di sotto di un livello minimo.
Se il rapporto non è formalizzato (la classica "storia di una notte") l'avvocato può tutelarti sostenendo che non esiste la casa familiare, che appunto è tale se funge da abitazione per la famiglia; nel qual caso il bambino viene collocato dove ha residenza la madre. Quindi in caso di gravidanza indesiderata pensaci bene prima di cedere a richieste di convivenza perché "il danno ormai è fatto". Aspetta i risultati del test di paternità e non formalizzare assolutamente il rapporto. Il mantenimento ti toccherà, ma almeno la casa resterà a te (del figlio, casa o non casa si occuperà comunque la madre).
Tuttavia, se la madre afferma che c'era una convivenza o una relazione la questione si complica, soprattutto se ha pochi mezzi, un affitto in scadenza ecc.. Molto dipende dalla discrezionalità del giudice nel valutare queste affermazioni, sostenute da prove più o meno sostanziose (messaggi, vicini di casa, vacanze insieme, lunghe permanenze a casa propria).
La Cassazione ha stabilito che c'è convivenza persino se la coppia risiede in case diverse. La parola magica in questi casi è l'"interesse del minore", quando ci sono figli non fa differenza se si è sposati o meno, bisogna mantenere il figlio e se passa l'idea di una convivenza anche la casa va al minore e di conseguenza alla madre.
Naturalmente la gravidanza indesiderata può essere effettivamente accidentale e aver luogo all'interno di una relazione consolidata, nel qual caso puoi valutare diversamente la questione. Tieni però presente che la legge non ti tutela, e se la relazione o l'eventuale matrimonio finisce ti ritroverai in una situazione anche peggiore: dovrai mantenere un figlio vedendolo raramente se non mai e in più perderai la casa.

Speriamo che questa guida ti sia utile ma ricorda: anche nei rapporti occasionali, l'unica mossa davvero vincente è non giocare.