Omicidio De Santis e fidanzata, il killer "invidioso della loro felicità"

Aperto da dotar-sojat, 1 Ottobre 2020, 07:35:21 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

dotar-sojat

Altro fatto di cronaca, seppure diverso da quello di Roma, che però riporta a galla la q.m. di una fetta della popolazione maschile, sola, disillusa, emarginata che insieme ad evidenti problemi di natura psicologia (e sociale) hanno condotto a questa tragedia.

Riporto di seguito un posto del Redpillatore, con la sua solita attenta analisi (sebbene travisata delle solite note, come se noi potessimo giustificare un omicidio del genere...)

Omicidio De Santis e fidanzata. Il killer, Antonio de Marco avrebbe confessato di averli uccisi perché "erano troppo felici".
Si può davvero arrivare ad uccidere per una simile ragione? La nostra è ormai è una società fortemente individualista, dove ognuno pensa a se stesso.
Ci si è dimenticati che, finché si vive tutti assieme, l'infelicità del singolo può avere conseguenze anche sulla felicità collettiva.
Oggigiorno ci sono delle disuguaglianze troppo forti. A livello sociale, a livello economico e ormai anche a livello sentimentale e sessuale.
Chi ha tutto e chi non ha nulla. In questo caso abbiamo un ragazzo di ventun anni che passa le intere giornate come tirocinante in ospedale, esteticamente tagliato fuori dagli standard odierni delle coetanee, che la sera ritorna nella sua stanzetta a studiare in solitaria. Dall'altra parte del muro un uomo attraente che amoreggia felicemente con la fidanzata, intascando i soldi del suo affitto e, a quanto pare dalle intercettazioni, prendendosi pure beffa di lui.
Da una parte uno fin "troppo" felice, dall'altra uno che di felicità probabilmente non ne ha mai vista uno spiraglio.
Sempre più ragazzi come Antonio vivono nella frustrazione, ma si limitano a piangere di nascosto, facendo bel viso quando escono di casa, stando attenti a non lasciar trasparire i loro reali sentimenti per non essere ulteriormente penalizzati dalla gente, magari sparendo in silenzio quando il dolore diventa troppo intollerabile. Alcuni però sono psicologicamente instabili e una situazione di forte dolore può esasperare la loro patologia e portare a compiere questo genere di atrocità.
Quello che ha fatto Antonio è ingiustificabile e ora pagherà per il suo sbaglio, ma vorrei che i media finalmente cogliessero l'occasione per aprire il dibattito sul tema delle iniquità sociali e sulle conseguenze che possono avere. Solo così possiamo evitare che cose del genere si ripetano di nuovo.

Spera nel meglio, aspettati il peggio

Padano74

Ogni anno tremila uomini si suicidano, e mille donne: qualcosa vorrà pur dire.
Ogni 10 che si suicidano, uno decide di farsi precedere da qualcun altro.

Finnegan

Certo che come motivazione appare molto inverosimile. Magari proviene da qualche verbale di dichiarazioni più o meno deformate o estorte?
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

Padano74

Citazione di: Finnegan il  1 Ottobre 2020, 05:19:12 PM
Certo che come motivazione appare molto inverosimile. Magari proviene da qualche verbale di dichiarazioni più o meno deformate o estorte?

E' ciò che ho pensato anch'io.
Ad ogni modo, credo che, data la tipologia dei rapporti (proprietario/inquilino), le motivazioni sono quasi certamente futili.

johann

L'altra sera ti guardo svogliatamente il tg5 che ormai e' diventato il telegiornale nazional-popolar-mainstream e vedo che tornano sulla notizia dell'omicidio de santis e della fidanzata parte un servizio dedicato dal sapore di paternale, .... anzi dovrei dire "maternale"  tutto volto a tirare su questo fatto di cronaca  la morale del sistema   ....il predicozzo si sgrana tra la solita manierosa indignazione di circostanza e l'ostentazione di un moto di "scandalo" degno non del proprio modello culturale (responsabile della liquefazione umana e sociale attuale, e in un certo senso mandante di quanto successo) ma di quello tradizionale cattolico che invece combatte e attacca, giusto per raggiungere la quota di parole che servono alla tempistica  il "servizio" prosegue demagogo  mettendoci dentro i soliti  riferimenti alle solite castronerie psico-socio-populiste che dicono tutto e niente   e nella chiusa finale in un crescendo da lista di proscrizione,  cita nientemeno che il movimento INCEL,   sentire questa parola in un tg serale mi ha come svegliato ed e' grazie a essa che mi ricordo questa cosa
visto che le reti mediaset rappresentano oggi,  più ancora della rai,  e dei talebani della 7  la meretrice/istitutrice designata dal sistema per mansuefare la coscienza pubblica il fatto che dopo certo teppismo malavitoso, i suprematisti bianchi, e gli immancabili fascisti, adesso abbiano cominciato ad associare questo genere di cronaca anche agli incel significa che hanno preso di mira l'intero attivismo maschile  e presto o tardi arriveranno anche a noi

premettendo il rispetto delle opinioni altrui, non condivido il redpillatore quando scrive:
Oggigiorno ci sono delle disuguaglianze troppo forti. A livello sociale, a livello economico e ormai anche a livello sentimentale e sessuale.
Chi ha tutto e chi non ha nulla. In questo caso abbiamo un ragazzo di ventun anni che passa le intere giornate come tirocinante in ospedale, esteticamente tagliato fuori dagli standard odierni delle coetanee, che la sera ritorna nella sua stanzetta a studiare in solitaria. Dall'altra parte del muro un uomo attraente che amoreggia felicemente con la fidanzata, intascando i soldi del suo affitto e, a quanto pare dalle intercettazioni, prendendosi pure beffa di lui.
Da una parte uno fin "troppo" felice, dall'altra uno che di felicità probabilmente non ne ha mai vista


ecco invece di andare alla causa e mettere sotto accusa l'intero organigramma valoriale del modello esistenziale vigente PRINCIPALE e SOLO RESPONSABILE di tutto lo sfasciume umano che riempie di se la cronaca nera,  rosa,  arcobaleno, giallo rosso,  fucsia, ecc   ci si perde come al solito in uno dei suoi  tanti effetti con l'aggravante poi di non riuscire a vedere oltre il proprio naso rappresentato dalle solite analisi dal sapore egalitario marxista  dove si considera la società come distaccata e sottomessa a questo matrigno ente supremo chiamato STATO  verso cui qualsiasi differenza a questo mondo, anche un gap di felicità personale, va indirizzata per chiedere "giustizia"  con opportuna elargizione magari per legge di opportune dosi di egualitarismo
bisogna andarci piano con queste logiche se non vogliamo ritrovarci a vivere tutelati da un'altra "stasi" che a nome dello stato si cura a nostro nome e in nostra vece di elargirci il suo concetto di felicità   
davanti a simili fatti e bene non cadere nel tranello che il tg5 e tutta la lordura mediatica di regime sussurra:  cittadino convinciti!  ...bisogna porre un freno a tutta questa deriva immorale e degenere per cui devi accettare che strati sempre più ampi della tua dimensione esistenziale passino sotto al controllo dello stato, in altre parole devi accettare il patrocinio sindacale dello stato sulla tua vita   .....ovviamente per il tuo bene  ...per la tua tutela  ...per il tuo futuro ... per la tua salvezza...bla bla ....
occhio!?
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

Citazione di: Padano74 il  2 Ottobre 2020, 11:44:06 AM
E' ciò che ho pensato anch'io.
Ad ogni modo, credo che, data la tipologia dei rapporti (proprietario/inquilino), le motivazioni sono quasi certamente futili.
Già futili, fanno anche comodo essendo un'aggravante, chissà cosa ha veramente detto e fatto quel tale.
Citazione di: johann il  2 Ottobre 2020, 12:30:09 PM
L'altra sera ti guardo svogliatamente il tg5 che ormai e' diventato il telegiornale nazional-popolar-mainstream e vedo che tornano sulla notizia dell'omicidio de santis e della fidanzata parte un servizio dedicato dal sapore di paternale, .... anzi dovrei dire "maternale"  tutto volto a tirare su questo fatto di cronaca  la morale del sistema   ....il predicozzo si sgrana tra la solita manierosa indignazione di circostanza e l'ostentazione di un moto di "scandalo" degno non del proprio modello culturale (responsabile della liquefazione umana e sociale attuale, e in un certo senso mandante di quanto successo) ma di quello tradizionale cattolico che invece combatte e attacca, giusto per raggiungere la quota di parole che servono alla tempistica  il "servizio" prosegue demagogo  mettendoci dentro i soliti  riferimenti alle solite castronerie psico-socio-populiste che dicono tutto e niente   e nella chiusa finale in un crescendo da lista di proscrizione,  cita nientemeno che il movimento INCEL,   sentire questa parola in un tg serale mi ha come svegliato ed e' grazie a essa che mi ricordo questa cosa
visto che le reti mediaset rappresentano oggi,  più ancora della rai,  e dei talebani della 7  la meretrice/istitutrice designata dal sistema per mansuefare la coscienza pubblica il fatto che dopo certo teppismo malavitoso, i suprematisti bianchi, e gli immancabili fascisti, adesso abbiano cominciato ad associare questo genere di cronaca anche agli incel significa che hanno preso di mira l'intero attivismo maschile  e presto o tardi arriveranno anche a noi

premettendo il rispetto delle opinioni altrui, non condivido il redpillatore quando scrive:
Oggigiorno ci sono delle disuguaglianze troppo forti. A livello sociale, a livello economico e ormai anche a livello sentimentale e sessuale.
Chi ha tutto e chi non ha nulla. In questo caso abbiamo un ragazzo di ventun anni che passa le intere giornate come tirocinante in ospedale, esteticamente tagliato fuori dagli standard odierni delle coetanee, che la sera ritorna nella sua stanzetta a studiare in solitaria. Dall'altra parte del muro un uomo attraente che amoreggia felicemente con la fidanzata, intascando i soldi del suo affitto e, a quanto pare dalle intercettazioni, prendendosi pure beffa di lui.
Da una parte uno fin "troppo" felice, dall'altra uno che di felicità probabilmente non ne ha mai vista


ecco invece di andare alla causa e mettere sotto accusa l'intero organigramma valoriale del modello esistenziale vigente PRINCIPALE e SOLO RESPONSABILE di tutto lo sfasciume umano che riempie di se la cronaca nera,  rosa,  arcobaleno, giallo rosso,  fucsia, ecc   ci si perde come al solito in uno dei suoi  tanti effetti con l'aggravante poi di non riuscire a vedere oltre il proprio naso rappresentato dalle solite analisi dal sapore egalitario marxista  dove si considera la società come distaccata e sottomessa a questo matrigno ente supremo chiamato STATO  verso cui qualsiasi differenza a questo mondo, anche un gap di felicità personale, va indirizzata per chiedere "giustizia"  con opportuna elargizione magari per legge di opportune dosi di egualitarismo
bisogna andarci piano con queste logiche se non vogliamo ritrovarci a vivere tutelati da un'altra "stasi" che a nome dello stato si cura a nostro nome e in nostra vece di elargirci il suo concetto di felicità   
davanti a simili fatti e bene non cadere nel tranello che il tg5 e tutta la lordura mediatica di regime sussurra:  cittadino convinciti!  ...bisogna porre un freno a tutta questa deriva immorale e degenere per cui devi accettare che strati sempre più ampi della tua dimensione esistenziale passino sotto al controllo dello stato, in altre parole devi accettare il patrocinio sindacale dello stato sulla tua vita   .....ovviamente per il tuo bene  ...per la tua tutela  ...per il tuo futuro ... per la tua salvezza...bla bla ....
occhio!?
Questa teoria che gli alfa sciupafemmine siano nemici degli uomini non mi convince per nulla, sono solo ingranaggi del sistema e in ultima analisi dei cicisbei.
La menzione degli Incel è effettivamente grave, ora sono "nominati" anche gli MGTOW, tra poco tutto l'attivismo maschile sarà bollato come misogino e potenzialmente pericoloso.
Su MGTOW Italia la cagnolina del cagnolino di Stasi, tale Chiara, mi ha già fatto il "processo" perché ho detto che le donne oggi fanno discorsi insulsi. Posto che non generalizzo mai (ma di questi tempi le eccezioni scarseggiano) se non fosse vero sarei il primo a rallegrarmene. Qualcuno di voi conosce forse donne che non parlano solo di balli, vestiti, divertimenti o non ripetono il mantra femminista (v. Chiara ma non solo) della donna "realizzata" professionalmente ma anche "felicemente" sposata, "bella e brava" ecc. ecc.?
Lo stesso è avvenuto su Questione Maschile dove un femminista mi ha accusato di reato di opinione (è intervenuto anche l'admin) a causa delle mie sovversive posizioni su lavoro femminile e capofamiglia. L'argomento era dei più classici: ma se l'uomo è un buono a nulla e ubriacone e la donna ha l'Erasmus perché non deve essere lei capofamiglia? Così vedono gli uomini oggi.
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

Junio1

https://www.ildetonatore.it/2020/09/30/leditoriale-lomicidio-di-lecce-come-triste-frutto-della-societa-competitiva-e-della-liberalizzazione-sessuale-di-matteo-fais/

Che ne pensate?

L'EDITORIALE – L'OMICIDIO DI LECCE COME TRISTE FRUTTO DELLA SOCIETÀ COMPETITIVA E DELLA LIBERA(LIZZA)ZIONE SESSUALE (di Matteo Fais)

Provate a immaginare. Siete seduti al tavolo di cucina, con la vostra ragazza, e state cenando, quando entra il vostro ex coinquilino. È armato. Ha una sola intenzione: farvi fuori entrambi. Ha pianificato il tutto da tempo... Potremmo già fermarci qui. La maggior parte degli italiani sicuramente l'ha fatto. Alla massa basta poco: il bene da una parte, il male dall'altra – manicheismo da esseri non pensanti, come in effetti gli italiani sono. Da un popolo di gente che non legge non ti puoi aspettare capacità di analisi, né tantomeno ricerca delle motivazioni profonde di un evento. Loro si soddisfano con l'indignazione a buon mercato e scrivendo sui social "Bastardo, devi morire", "Spero che in carcere ti inculino". Per questo, gli basta la cronaca.



Un essere dotato di cervello, invece, che fa? Indaga, considera i fatti entro il contesto antropologico e culturale in cui si sono verificati. Niente avviene nel vuoto cosmico, ma in un tempo e in uno spazio, entro una certa civiltà. Niente è slegato: ogni effetto è sua volta causa di qualcos'altro.


Antonio De Marco, l'assassino
Prendiamo adesso questo ragazzo, Antonio De Marco, l'omicida. Per un attimo, però, provate a considerarlo prima che portasse a termine questo efferatissimo atto. Antonio è un ragazzo come tanti – chi potrebbe giurare di non esserselo trovato a fianco, stamane, al bancone del bar, mentre faceva colazione? Su di lui grava appunto questa condanna: essere uno qualunque. Né bello né brutto, né particolarmente dotato né totalmente incapace. Studia Scienze Infermieristiche, come tutti quelli che, in un paese di disoccupati, sperano di trovare un lavoro quanto prima, dopo la laurea. Non ha mai avuto particolari ambizioni, se non quella di una vita tranquilla: un'occupazione, magari una famiglia, dei figli. Ma tutto ciò – Antonio lo sa bene – gli sarà presumibilmente negato. Infatti, già adesso, a ventun'anni, non ha mai avuto una ragazza. A dirla tutta, le donne non se lo sono mai filato e lui ha sviluppato un'insicurezza che lo paralizza al cospetto di qualsiasi rappresentante dell'altro sesso. Da universitario, è andato a vivere in casa con uno sconosciuto, Daniele De Santis, un ragazzo decisamente più bello e sicuro di sé, che infatti è fidanzato con una coetanea simpatica e carina, Eleonora Manta. Lui li osserva. Spesso mangiano insieme. Sembrano felici. Lei lo riempie di attenzioni, lo guarda come lui non è mai stato guardato da nessuna. È allora che Antonio comincia a programmare la sua rivincita – non tanto contro l'altro ragazzo, ma contro il mondo...

Ecco, questa è una vaga idea di come si analizza il mondo. Non dividendolo in buoni e cattivi, ma capendo che il male quasi mai è un gesto avulso da una congerie antropologica e sociale. Antonio De Marco non è un mostro, ma il figlio di una realtà che si è fatta sempre più competitiva – ferocemente competitiva. Il lavoro che manca, mentre i soldi si concentrano nelle mani di pochissimi, e la soddisfazione emotiva che si è fatta sempre più difficile per tanti uomini in un regime sessuale liberalizzato – attenzione, non libero, ma liberalizzato. È normale che qualcuno non regga allo stress psicologico ed esploda. Per uno che, nella sua situazione, diventa Woody Allen e scrive Provaci ancora, Sam, ventimila marciscono nella frustrazione, e qualcuno semplicemente perde il controllo.

Antonio era chiaramente un ragazzo che viveva nel disagio, un disagio che oggi nessuno vuole vedere. "Li ho uccisi perché erano troppo felici e per questo mi è montata la rabbia", ha dichiarato il ragazzo, arrendendosi immediatamente e con rassegnazione ai carabinieri che sono venuti a prenderlo. E non c'è da stupirsi: la felicità altrui, in un mondo in cui questa è continuamente promessa da politici, opinionisti, e da tutto il mondo dell'intrattenimento, offende e fa male, soprattutto se ci si rende conto che probabilmente non ci riguarderà mai. Antonio ha addirittura rinunciato alla speranza del futuro. Pensate quanto poteva apparirgli roseo l'avvenire, se ha preferito prendersi la soddisfazione del sangue, invece che attendere una presunta gioia a venire.


"Come il liberalismo economico incontrollato, e per ragioni analoghe, così il liberalismo sessuale produce fenomeni di depauperamento assoluto. Taluni fanno l'amore ogni giorno; altri lo fanno cinque o sei volte in tutta la vita, oppure mai. Taluni fanno l'amore con decine di donne; altri con nessuna. È ciò che viene chiamato "legge del mercato". In un sistema economico dove il licenziamento sia proibito, tutti riescono più o meno a trovare un posto. In un sistema sessuale dove l'adulterio sia proibito, tutti riescono più o meno a trovare il proprio compagno di talamo. In situazione economica perfettamente liberale, c'è chi accumula fortune considerevoli; altri marciscono nella disoccupazione e nella miseria. In situazione sessuale perfettamente liberale, c'è chi ha una vita erotica varia ed eccitante; altri sono ridotti alla masturbazione e alla solitudine".

Questo è un mondo in cui non si può perdere, eppure, oggi come oggi, persino guadagnarsi una vita normale da impiegato delle Poste sembra un'impresa epica. La solitudine della tanto decantata società globale è assoluta. Puoi farti le seghe guardando una cinese che scopa con un nero a Los Angeles, ma arrivare vergine a trent'anni. Chiaramente, tale situazione affettiva e lavorativa tocca in massima parte i giovani maschi che sempre più spesso finiscono per ingrossare le fila dei cosiddetti "scoraggiati", ovvero coloro che oramai non cercano più un'occupazione, e gli "hikikomori", quelli che rifiutano qualsiasi forma di vita sociale e si chiudono in casa senza mai uscire.


Senza la pretesa di essere all'altezza del sommo maestro Houellebecq, ho raccontato il mondo degli "scoraggiati" con questo romanzo, uscito per Robin, Storia Minina, e temo – tristemente – di essere stato anche l'unico a farlo, in Italia. Purtroppo, per la maggior parte, la letteratura dello Stivale, oggigiorno, si occupa di sciocchezze. Comunque, potete leggere anche il grandissimo Giuseppe Culicchia, il primo nel nostro Paese a raccontare la figura del precario, in Tutti giù per terra.

Secondo alcuni, questa società sarebbe da perseguire. Continuino pure a pensarlo, ma sappiano una cosa: episodi come quello di Lecce saranno sempre più frequenti.

Matteo Fais


Finnegan

Ripeto, fatico a credere che un tale uccida persone praticamente a caso (il coinquilino) per una motivazione del genere, senza contare che a un cittadino comune, incensurato e notoriamente sano di mente non riesce facile commettere un crimine, figurarsi rischiare l'ergastolo perché il coinquilino "è troppo felice".
Si dovrebbe ipotizzare una situazione di grave esasperazione legata a queste persone ma in questo caso pare assolutamente da escludere. La spiegazione di questo delitto rimane a mio avviso un mistero.
Quel che è certo invece, che ancora una volta si dà risalto a un fatto di nera che riguarda:
1. Un uomo
2. Un uomo comune, "come ce ne sono tanti"
3. Un celibe ("Incel")
4. Un individuo pericoloso per la società e specialmente per le donne
Non si può negare che questo deprecabile episodio si presti egregiamente a strumentalizzazioni antimaschili, non si sarebbe potuto far di meglio neppure fabbricandolo di sana pianta.
L'articolo per quanto interessante a mio parere cade in questa trappola, rinforzando l'idea che una situazione per molti frustrante, ma non certo drammatica come non avere la fidanzata, porti a stragi da parte di normali cittadini. Addirittura dice che aumenteranno, quindi: attenti agli uomini, il vostro innocuo vicino potrebbe essere un killer se vi manda un SMS di troppo denunciatelo.
C'è una crescente criminalizzazione del disagio maschile e in generale degli effetti nefasti di un sistema disumano, non tanto per il divario tra i sessi che secondo molti esperti produce ma soprattutto per le sperequazioni e il futuro negato a una fetta crescente di popolazione.
Ma come ogni regime è fossilizzato, incapace di riforme anche minime e grazie a storie "edificanti" come questa, chi non è perfettamente a suo agio in questo paradiso (tra breve) socialista, è da considerarsi sospetto e potenzialmente pericoloso.
La morale è ovvia: mai criticare il sistema, siate sempre sorridenti e felici, non fidatevi e non associatevi, nelle relazioni umane siate impostati e falsi come nella Germania Est.
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

dotar-sojat

Suggerisco che qualcuno sviluppo l'app "incel" che ti avvisa se c'è un incel nelle vicinanze per stargli alla larga (donne) o percularlo (uomini alfa).
Spera nel meglio, aspettati il peggio

Finnegan

C'è già l'app Immuni, si potrebbe aggiungere questa funzionalità
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs