"Aborto? Beceri manifesti" Ora il Pd vuole censurarli - torna la Cirinnà

Aperto da dotar-sojat, 23 Gennaio 2021, 07:41:25 AM

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dotar-sojat

La nuova campagna di Pro Vita & Famiglia contro l'aborto non è proprio piaciuta a Monica Cirinnà.
La senatrice del Pd, subito dopo la comparsa dei manifesti antiabortisti con la scritta "Il corpo di mio figlio non é il mio corpo, sopprimerlo non é la mia scelta #StopAborto", ha scaricato la sua indignazione in un post al veleno. "Di nuovo. Da stamattina - si legge su Facebook - questi beceri manifesti antiabortisti e contro i diritti delle donne stanno girando tra le strade di Roma. Non più sui muri come nei mesi scorsi, ma su 'vele' pubblicitarie enormi. Perché anche nel giorno in cui celebriamo la prima vicepresidente donna degli Usa, in Italia c'è ancora chi vorrebbe mortificare i diritti femminili. È la campagna disgustosa di Pro Vita che mortifica i diritti e continua a colpevolizzare le donne". E come soluzione per mettere a tacere idee contrarie alle proprie, Cirinnà propone direttamente la censura: "Il comune di Roma deve fermarle subito: non può esserci spazio politico per chi intende calpestare le donne e i loro diritti". Insomma, i diritti delle donne sì, ma il diritto di espressione no. La difesa va a corrente alternata, a seconda che si è d'accordo o meno. "Esiste una cosa che si chiama libertà di pensiero e di espressione...va rispettata in entrambi i casi...altrimenti si chiama dittatura", chiosa lapidario un utente.

Non si fa attendere la risposta dell'associazione Pro Vita. "Non prendiamo ordini dal Pd! Con un post tipico di un regime dittatoriale, il Partito di Nicola Zingaretti ha contestato i nostri manifesti collocati su vele, inerenti alla campagna #stopaborto, affermando che noi mortifichiamo i diritti e continuiamo a colpevolizzare le donne. Fateci capire: bisogna essere tutti per l'aborto e ignorare la soppressione di un essere umano? Ma non vi rendete conto che siete qui ad attaccarci solo perché la vostra mamma non vi ha abortito?" ha dichiarato Toni Brandi, presidente di Pro Vita e Famiglia onlus.

Pro Vita lamenta il bavaglio e bacchetta la contraddizione piddina: "Siete voi che decidete le donne che possono parlare e quelle che non possono farlo? Perché chi non è a favore dell'aborto - ha aggiunto Maria Rachele Ruiu, membro del direttivo di PVF - non deve avere il diritto di esprimere la propria opinione? E vi dà fastidio se una donna cambia idea e accoglie la vita? E meno male che si chiama Partito 'Democratico'. Nonostante l'invocazione alla censura di Cirinnà, l'associazione antiabortistica rivendica il diritto costituzionalmente garantito di esprimere le proprie idee che, invece, il Pd vorrebbe sospendere a propria discrexzione. "Non abbiamo bisogno della vostra autorizzazione per avere il nostro spazio di libertà né gli italiani sono tenuti a prendere direttive dalla Direzione nazionale del Pd. Rivendichiamo il nostro diritto a manifestare liberamente il nostro pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione come ci autorizza l'art.21 della Costituzione e anche la legge", conclude Ruiu.

https://www.ilgiornale.it/news/roma/manifesti-choc-contro-aborto-pro-vitaniente-ordini-pd-1918583.html
Spera nel meglio, aspettati il peggio

JohnTheSavage

Interessante notare come i difensori dei diritti di tutti, dai clandestini alle donne ai gay, perfino gli animali (un cucciolo di cane o gatto non si può rimuovere dalla madre prima di tot settimane), non abbiano alcun interesse alla difesa di un essere umano completamente indifeso.

Il cosidetto "diritto" della donna alla propria autodeterminazione ha la priorità sul diritto alla vita di un altro essere umano. Interessante inoltre il fatto che nel discorso sull'aborto, manchi sempre la discussione sui diritti dell'uomo; in fin dei conti il bambino è tanto figlio della donna quanto dell'uomo. Perchè nel discorso pubblico manca totalmente il coinvolgemento dell'uomo nella discussione su questa pratica? E se l'uomo non è daccordo con l'uccisione del proprio figlio?
Women look for men with a good future. Men look for women with a good past.

Finnegan

Queste parole rivelano quanto sia scesa in basso la considerazione della vita e dell'uomo, che da costruttore di civiltà è diventato semplice inseminatore di cui, si spera, la scienza potrà presto fare a meno.
Sarebbe già un progresso dare all'uomo diritto di veto sull'aborto. Anche perché a gettare i figli nei cassonetti non sono gli uomini.
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Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

Ent

Trovo positive le parole della senatrice.
Da un lato, per l'aggressività dell'attacco a chi ha espresso un'elementare verità scientifica ("il corpo di mio figlio non è il mio corpo"), culminato con la richiesta di censura, che costituirebbe esercizio della forza contro le altrui opinioni.
D'altra parte ella, in ragione della propria notorietà, ha dato pubblicità a un fatto che molti avrebbero ignorato, ampliando così il dibattito su un tema che la propria parte politica avrebbe interesse a mantenere occulto.
Il diritto di autodeterminazione della madre è di rango inferiore rispetto al diritto alla vita del piccolo; del resto, la quasi totalità degli aborti riguarda ipotesi in cui la madre è tale per propria responsabilità, nel momento in cui ella decide di avere un rapporto sessuale, ne deve accettare le conseguenze, come chiunque è responsabile delle proprie azioni od omissioni.
Io vedo nella liceità dell'aborto una forma di quel regresso al paganesimo che ritengo sia ormai caratteristico della società attuale.
Mi domando ciononostante se non siano maturi i tempi per un assalto referendario alla legge sull'aborto. Posso immaginare che la maggior parte degli italiani sarebbe favorevole nelle classiche - ma rare - ipotesi problematiche: pericolo di vita per la madre, problemi al feto, violenza sessuale. Ma non sarei sorpreso se, dopo adeguato dibattito, gli elettori si esprimessero contro l'aborto in tutti gli altri casi: chi per la tutela dei diritti paterni, chi per contrastare il crollo delle nascite, chi per evitare che la madre possa essere poi tormentata dal senso di colpa.
Chi, ovviamente, per mettere fine al brutale massacro di innocenti, che è un diritto delle donne tanto quanto fu un diritto del pater familias lasciare i neonati indesiderati a morire di stenti, ovvero tanto quanto fu un diritto possedere schiavi.
Qualunque aberrazione può diventare diritto - cioè una situazione sostanziale protetta dall'ordinamento giuridico - se vi è un legislatore che ha il potere di decidere in tal senso.


Finnegan

Concordo sul fatto che questi interventi che celano sempre meno la loro ideologia antiumana e antimaschile possano cominciare ad aprire gli occhi alla gente.
L'illuminata società laica si sta rivelando un neopaganesimo, peggio una regressione all'animalità. Quando gli uomini si renderanno conto che i "valori" laici dell''89 erano solo una facciata, faranno un enorme passo avanti nella consapevolezza maschile.
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