“Lista nera” di chi si oppone all’ ideologia del genere. E al femminismo

Aperto da Finnegan, 24 Febbraio 2021, 03:42:00 PM

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Finnegan

Al di là dei temi trattati, questo pezzo mostra da che parte tira il vento per i diritti maschili. Che siate d'accordo o no su quel che dice è una miniera di notizie sul "nuovo corso" di Internet, non solo in riferimento al tema LGBT ma anche diritti maschili, MGTOW, Incel ecc.
Mostra dov'è la vera intolleranza in materia di ideologia LGBT, e il pericolo che essa rappresenta per la libertà di pensiero e di essere maschi.
Dimostra anche che femminismo e lobby LGBT hanno gli stessi burattinai e gli stessi obiettivi e quanto sia futile, o falso, pensare che esista un femminismo buono e un "arcobaleno" alleato dei diritti maschili.
A scanso di malintesi, NON "odia" né dice di fare del male a nessuno, né afferma che i cittadini non siano uguali di fronte alla legge, con pari diritti e doveri. Buona lettura:

L' "agenda della diversità" lavora attivamente per l'uniformità di pensiero. E' servito chi ancora pensa che l'ideologia di genere sia una moda passeggera a cui non fare troppo caso, con i suoi precipitati- matrimonio, adozione e genitorialità omosessuale, diffusione dell'idea che il sesso non sia determinato dalla biologia, ma sia un costrutto sociale, un orientamento revocabile e l'appartenenza a uno dei tanti generi inventati dall'officina di Vulcano decostruzionista, una scelta soggettiva non eccepibile. L'ufficio per i Diritti Umani dell'ONU sollecita contributi per elaborare una sorta di lista di proscrizione, la schedatura in cui registrare chi si oppone all'ideologia del "genere", o gender. I contributi chiesti dalle nazioni Unite – il nome falso e fuorviante di un gigantesco carrozzone dominato dagli Usa e dalle Organizzazioni Non Governative private occidentali – consistono, evidentemente, in informazioni delatorie.

Si incita altresì a svolgere un vero e proprio lavoro di intelligence contro determinati gruppi della società civile. Governi, organizzazioni internazionali e locali, organismi e programmi dell'ONU, le onnipresenti ONG – che pagano il conto a piè di lista – associazioni del mondo LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali uniti nella lotta) oltre alle femministe, tutti convocati per fornire i nomi che ingrosseranno l'archivio dei dissidenti.

Evviva la libertà di pensiero, conculcata dall'istanza teoricamente più elevata della cosiddetta ed inesistente "comunità internazionale". Gli increduli sono invitati a una facile navigazione sul portale dell'ONU, dove troveranno i particolari di ciò che affermiamo. Occorre una brevissima premessa, relativa all'ideologia ufficiale del mondo occidentale, di cui l'Onu è l'altoparlante. E' il postmarxismo depurato dal collettivismo economico a fornire l'arsenale concettuale di ogni follia concepita nelle università americane, e, nello specifico, a sostenere che qualsiasi identità è un costrutto ideologico o al più storico, qualcosa che va considerato solo a posteriori e può essere negato, rovesciato o sradicato in base ai postulati dell'ideologia del progresso, dell'uguaglianza e dalle più disparate, folli o bizzarre volontà soggettive.

L' ONU si dichiara preoccupata in quanto percepisce una crescente reazione in molti punti del globo contro l'agenda di genere. La preoccupazione è condivisa da alcuni benefattori del suo bilancio, come l'Open Society Foundation di George Soros, che due anni or sono ha promosso, ossia pagato, ricerche informative sui gruppi che si oppongono a quell' ideologia. Uguali inquietudini attraversano filantropi cosmopoliti come la Ford Foundation, che, attraverso l'Università di Columbia (UCLA) ha finanziato un progetto giornalistico chiamato "Transnazionali della fede" il cui obiettivo è la lotta, da parte di mezzi di comunicazione di massa debitamente sovvenzionati di sedici nazioni dell'America latina, contro chi resiste alla "narrazione "femminista, alla lobby LGBT ed è contrario all'aborto.

La fabbrica gnostica- nemica della creazione in quanto imperfetta e della natura per le sue leggi immutabili- lavora a pieno ritmo. Le sue "linee di produzione "raggiungono ogni angolo del mondo influenzato dall'occidentalismo di matrice americana, ma si tengono alla larga dalle ampie porzioni di mondo in cui verrebbero duramente contrastate da civiltà non agonizzanti. L'ONU, con il denaro di Soros e di altri dottori Stranamore dell'ingegneria sociale fa il suo sporco lavoro, ma non è sola. E' di questi giorni la notizia che Apple, il gigante tecnologico fondato da Steve Jobs, ha in programma di estendere la sua collezione di emoji, le popolari "faccine ", con oltre duecento nuovi messaggini grafici che apriranno la finestra su realtà "poco conosciute". La maggior parte delle icone riguarda serie di coppie più "inclusive" e baci "gender neutral". Potremo, ad esempio, selezionare e condividere l'icona di una donna con la barba in varie sfumature di colore della pelle, perché la persona transgender va rappresentata universalmente. La sequela sciocca, coloniale e pedissequa del modello americano farà sì che arrivino presto in Europa le nuove regole di linguaggio inclusivo proposte al parlamento Usa dalla potente Nancy Pelosi (cattolica "adulta" come Joe Biden e Bergoglio), che elimineranno pronomi e termini specifici di genere come uomo, donna, madre e figlio.

Il fine dichiarato è "rispettare tutte le identità di genere"; quello autentico è la sterilizzazione del linguaggio che porterà alla normalizzazione e legittimazione dell'agenda gender. A medio termine, permetterà l'instaurazione di una dittatura linguistica e metaculturale. C'è da rimpiangere Baffone, ma esiste un aspetto positivo: una società che disfa se stessa corre verso un rapido suicidio che non lascerà rimpianti.

I burocrati dell'ONU credono che sia necessario prendere misure drastiche prima che sia tardi. Sorvegliare e punire. E' interessante analizzare alcuni punti del loro comunicato. Tutto comincia con una patetica rivendicazione del riduzionismo detto "approccio di genere ".  Si afferma che "il genere è inestricabilmente legato alla costruzione sociale; che i significati vincolati alle differenze di sesso (e altre) si creano socialmente. Mettono in questione il presupposto che l'identità di genere abbia una correlazione diretta e necessaria con il sesso biologico". Un purissimo, tossico distillato di neolingua politicamente corretta e "intersezionalità" post marxista. Una Judit Butler non avrebbe saputo dire di meglio: questa è l'ideologia dell'Occidente terminale, liberista e libertario. Spaventa il silenzio di agenzie di senso come la Chiesa cattolica e della cultura liberale, troppo occupata con i listini di borsa; business as usual, affari, come sempre.

Risulta ovvio che la sessualità umana sia attraversata dalla cultura e dalla storia. Possiede cioè una dimensione contingente, radicata però nell'accettazione del dato di natura che ogni civiltà umana ha considerato preliminare perché autoevidente. L'approccio "di genere" non fa altro che ridurre la complessità della sessualità umana e dell'identità personale a mero flusso liquido, variabile, slegato dalla natura. Approccio di genere è un monismo che riconduce tutto a un unico postulato: la "costruzione sociale". Ma la sessualità umana ha una base naturale irredimibile, negare la quale è un assurdo antiscientifico, oltreché un disconoscimento della realtà: contra factum non valet argumentum. A sua volta, l'identità non può sorgere dalla mera contingenza o da una volontà "faustiana", in quanto necessita di un fondamento permanente che le permette di rimanere uguale a se stessa anche nei cambiamenti. L' "approccio di genere" è un'ideologia perniciosa nella misura in cui mistifica la realtà sessuale e disconosce il complesso, delicatissimo equilibrio di natura e cultura che struttura l'esistenza di quell'animale sociale che è l'essere umano.

L' ONU pretende di conoscere nomi e cognomi, organismi, argomenti, risultati conseguiti, di nemici ideologici a cui ha dichiarato guerra. Teme e minaccia ogni dissidenza e lo fa sapere in forma esplicita. "Attualmente esistono narrazioni (ah, quante narrazioni ha la post modernità!) che, sotto diverse linee di caratterizzazione, – inclusa l'accusa della denominata ideologia di genere- tentano di eliminare la struttura di genere dagli strumenti e dai processi della normativa internazionale ". Chiarissimo, ma falso. E' il contrario: è l'ideologia di genere – negata come tale dalla stessa ONU che l'adotta – a volersi imporre nelle legislazioni e nel senso comune. A questo fine, i burocrati strapagati del palazzo di vetro – settecento milioni annui escono dalle esauste casse dello Stato italiano- sentono il bisogno di sapere chi sono i malfattori che denunciano la natura ideologica – quindi indimostrata e indimostrabile – del sullodato "approccio di genere "e preparano una lista nera.

Chiedono ai governi, alle ONG, ai movimenti sociali e alle organizzazioni internazionali una gigantesca operazione spionistica consistente nell'invio di un rapporto dettagliato con risposte alle domande che citiamo di seguito. "Esistono esempi che siano state utilizzate narrative o ideologia del genere, o genderismo o altri concetti relativi al genere per introdurre misure regressive, in particolare, ma non esclusivamente, nei confronti delle persone e comunità LGBT? ". Regressivo: segniamoci l'aggettivo spregiativo accostato a chi crede in ciò che per millenni tutti hanno considerato vero e naturale e miliardi di esseri umani ritengono tale, persino nella "progressiva", per quanto morente, civilizzazione occidentale.

"Ci sono state espressioni o dichiarazioni pubbliche di dirigenti politici e religiosi che abbiano dato luogo al proseguimento, alla modifica o alla soppressione indefinita di azioni, attività, progetti, politiche pubbliche e applicazione di "approcci di genere?" I mandarini dell'ONU decidono per tutti ed esigono le generalità dei reprobi, poiché nella domanda successiva chiedono sollecita informazione su chi sono le persone che resistono all'ideologia di genere. Dite chi sono, ingiunge il tribunale speciale in cui giudice ed accusatore sono una persona sola e il difensore non c'è o si rimette alla clemenza della corte; chi sono mai "i principali attori che sostengono che i difensori dei diritti umani delle persone LGBT stiano promuovendo la chiamata ideologia di genere"? La quale è imposta ma non esiste, parola dell'ONU.  I poliziotti del pensiero incalzano: "quali sono i principali argomenti" [dei malvagi, falsi e bugiardi]? Sono stati efficaci nella "regressione" dei diritti umani delle persone LGBT?

Quando si tratta della libertà di pensiero, costumi, opinioni, tradizioni, e posizionamenti politici, l'agenda della diversità impone la disciplina che omologa e uniforma. La pretesa dell'Ufficio dei "diritti umani "(che non si applicano a chi non la pensa come il post marxismo decostruzionista), è di tracciare una mappa della situazione. A quale scopo? Non si dice nient'altro che non sia il ritornello della "diversità" e dei "diritti umani ". Al contrario, far parte di una lista nera come quella che si vuole configurare, con l'interessata collaborazione di soggetti nient'affatto neutrali, può comportare gravi problemi per gli interessati. Boicottaggio politico, professionale, economico, cancellazione civile e culturale, persecuzione giudiziaria. Coloro che si oppongono all'ordine nuovo dell'ideologia gender (che non esiste, sia chiaro...) potrebbero diventare i primi paria schedati dal potere globalista e dalla polizia ideologica no border.

La "diversità" sembra unicamente una questione di letto e biancheria intima. Con chi ci si accoppia o come ci si percepisce sessualmente: a questo si limita il racconto della diversità. Questo conta, ma se si tratta di divergenza di pensiero, opinioni distinte, diverse tradizioni, usi e costumi, valori e posizionamenti politici, l'"agenda della diversità" diventa rigida disciplina che conforma e omogeneizza. Non tollera la dissidenza, non sopporta voci dissonanti. Tanto meno accetta che il bimbo della fiaba gridi: il re è nudo.

Decade anche la candida storiella dei "diritti umani", che nel loro nome nega se stessa ed attenta contro la libera espressione, la libertà religiosa e la libertà politica. Ecco la seccessiva domanda del questionario dell'ONU: "esistono iniziative adottate dagli Stati in relazione con la libertà di religione, di credenza o coscienza (compresa la figura dell'obiezione di coscienza) che abbiano avuto l'effetto pratico di limitare il godimento dei diritti umani (inclusi i diritti sessuali riproduttivi) delle persone LGBT? "I diritti LGBT e l'ideologia di genere (fantomatica, si capisce) è al di sopra di ogni altra e obbligatoria per tutte le nazioni. Meditate, gente, meditate, specialmente voi, tremolanti moderatini preoccupati solo del vostro "particulare".

Sorge con chiarezza una collisione tra diritti in forma di alternativa. O libertà religiosa (che non si caratterizza come "diritto umano ") o diritti umani delle "persone LGBT". Eppure avere opinioni contrarie all'ideologia di genere non violenta i diritti umani di nessuno. Argomentare che la sessualità umana è in grandissima misura determinata biologicamente non suppone alcun attentato contro i diritti di chicchessia. Affermarlo, sarebbe concedere a quell'ipotetica persona privilegi inammissibili. Per cominciare, il privilegio che la sua autopercezione (mi sento uomo, trattatemi come tale anche se mi chiamo Teresa e ho aspetto e organi femminili) condizioni legalmente le percezioni altrui.

La narrazione dell'ONU ha bisogno di mettere in conflitto la libertà di espressione – e la libertà religiosa – con i diritti umani, per spogliarle poco alla volta del carattere di diritti. Quella deriva conduce a un punto in cui la libertà di espressione e la libertà religiosa diventeranno attentati contro i diritti umani. Un accenno va all'obiezione di coscienza. Non si tratta, nella visione dell'ONU, di un diritto derivato dalla libertà morale e religiosa, ma di una "figura" che mette in pericolo i diritti umani di certe "minoranze". Ne sono esempi la libertà di coscienza di un sacerdote che non vuole celebrare un "matrimonio" omosessuale o di un medico che non intende praticare un aborto o facilitare una gravidanza artificiale (i "diritti sessuali e riproduttivi").

Tutto questo è all'interno dell'ormai famosa Agenda 2030 dell'ONU, il cui Obiettivo 5 stabilisce il gender come principio obbligatorio per tutte le nazioni. Da ciò si inferisce che arrivati al fatidico 2030, l'"approccio di genere " diventerà ideologia globale ufficiale. Per questo devono identificare i nemici, intimidirli e ridurli all'insignificanza. Mentre scriviamo, stanno compilando la lista nera, ovviamente nel nome della "diversità "e dei "diritti umani". Forse ne fa già parte chi firma e chi pubblica questa riflessione.

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johann


baasta! negazionisti  della realtà, cosi' come in passato nel presente e in futuro, si continuerà a nascere o maschi o femmine,  e di conseguenza ognuno si troverà' in dote dalla legge naturale la predisposizione genetica a ricoprire la carica che e' collegata al proprio sesso, l'innato non si cambia. Qualsiasi scelta di vita, per quanto radicale, legittima, libera, consapevole interverrà sempre a forzare in senso soggettivo una base oggettiva preesistente,  mode, tendenze, fenomeni di massa, sono somme di soggettività,  l'oggettivo e' invece un unicum in se, finito perenne, la soggettività segue non precede l'oggettività', e in questo genere di cose, cambiare l'ordine dei fattori significa invariabilmente falsificare il risultato,  quindi che piaccia o no! alla politica, all'ideologia, alla megalomania umana  c'e' un'imprinting, una disciplina del reale che e' del tutto indisponibile all'uomo.


a livello dei fondamentali, molte questioni sociali, in apparenza svincolate le une dalle altre, sono di fatto riconducibili ad un'unica questione cardinale, una questione che lacera lo statuto esistenziale dell'umano contemporaneo:  umanesimo naturale cristiano o laicista scientista,  difficile decidersi visto che la vile bassa politica che tutti nauseiamo non e' minimamente in grado di trattare con soddisfazione la materia umana, qui entra in gioco l'alta politica, quella nobile, suprema, assoluta,  dove non si tergiversa, ma si sceglie,  dove non si "pentastella" ma si e' coerenti, dove non c'e' spazio per l'ipocrisia ma solo per la rettitudine e l'onesta, dove non esiste ne, il confronto dialettico ne,  un "centro" nel quale mascherare la propria codardia inseguendo il compromesso.  ..o di qua o di là!, o da una parte o dall'altra!  ..questa la teoria la prassi e la pratica di questa politica.  in questo senso anche trattando di femminismo possiamo vedere che si parte al largo, ma si finisce sempre per attraccare allo stesso "molo", la gran parte dei fattori e delle motivazioni del femminismo discendono / confluiscono nel gender,  il gender da Foucault a marcuse risale a froid,  il quale e' notoriamente una punta del "mefistofelico tridente"  che vede alla 2da il barbuto di Treviri  (marxs)  e alla 3za Darwin con il suo evoluzionismo,  il manico e' rappresentato dalla filosofia del relativismo immanentista dialettico, i cui "campioni" hegel e Nietzsche arrivarono a proclamare tra i fumi del loro delirio ideologico che ..DIO e' morto,  quindi, come si vede gira rigira sempre là si "sbarca"
nonostante che il genio maschile, tra servo assistenze, automatismi, piloti automatici, intelligenza artificiale, motori di ricerca, 3d,  realtà virtuale e aumentata ecc abbia abbassato la soglia di utilizzo di TUTTE le sue tecnologie al livello adolescenziale (abilitandone indirettamente anche il mondo femminile) come dimostrato da ricerche VERAMENTE scientifiche,  più si lascia spazio alla libertà di autodeterminazione e più si polarizza la scelta vocazionale dei sessi , le femmine verso le discipline umanistiche e relazionali, i maschi verso quelle scientifiche e tecnologiche, nonostante le  quote rosa e ogni sorta di disonesta e iniqua regolamentazione pro femmine risulta ormai evidente anche alla porcilaia "sfascist-chic" che seguire questa strada si finisce inguaiati nel vicolo cieco denominato "via contro natura"  tuttavia non rinunciando al processo involuzionario di pervertire la cultura e il costume sociale, adesso sembra che questa gentaglia mostri segni di impazienza in altre parole:

il sistema ha fretta,  ..basta! con l'operare indiretto,  basta! col contaminare il corpo sociale e stare li' ad aspettare, ..troppe incognite, ..troppo tempo .. "attali" a nome del Global Deep State ha parlato:  ci vogliono soluzioni più "forzate", bisogna andare all'implementazione diretta,  soprattutto ora, dopo che il test covid,  ha provato la pecoraggine della società, ne ha misurato la femminea passività, dopo che si e' visto che penetrare questa scorza sociale e' più' facile che tagliare il burro, quindi, perche limitarsi al condizionamento economico politico e sociale e tralasciare quello istituzionale,  con questa bovina di società  si può includere nel vaglio omni-discrezionale della nuova mistica del millennio, quella della "sostenibilità" a cui tutto si deve  la stessa prassi democratica,  per la sua capacita' di governare i soli micro processi nazionali e non quelli macro globali, e' troppo dispendiosa e dissipatrice di energie, in un certo senso e' il sistema politico più "inquinante" che ci sia (parlamenti, campagne elettorali, votazioni ecc ) la democrazia e' un sistema troppo "impattante" sul pianeta, con l'aggravante che e' refrattario a un controllo superiore, Quindi, Via! Via! Liberiamocene ... anche questo in nome del futuro del pianeta,  e già che ci siamo ..Via! anche alla proprietà privata,  e a tutta l'economia connessa alla libera iniziativa.  Tutto torni al centro, tutto confluisca al vertice,  tutto  -nel,  -con, e -per il costituendo venturo stato globale unico.  il nuovo manifesto e' stato steso: ...bipedi di tutto il mondo ..convincetevi!:  non siete nient'altro che formiche,  cosi come il formicaio per le formiche, d'ora in avanti se vi e' concessa  dignità di esistenza lo e' solo riferito alla società che vi contiene,  troppi formicai in un ecosistema sono parassitari, ne stravolgono l'equilibrio ne minacciano la "sostenibilità"  l'imperativo pertanto e' sostituire la logica propria del ciclo naturale del pianeta con un'altra decretata e stabilita dall'uomo,  new deal,  new age, newchurch, new ...  tutto deve essere votato in suffragio della subentrante nuova divinità universale:  la madre terra.  se si considera che ogni delirio ideologico oscilla sempre per estremi, e facile prevedere che prima o poi la tessa specie umana verrà considerata non "sostenibile" portatrice sul groppone di un nuovo "peccato originale" da espiare, e il prezzo manco a dirlo sara' l'accettazione di un futuro politico sostanzialmente concentrazionario di stampo capital-comunista alla cinese.
la sempre maggiore sfrontatezza e  spudorataggine con cui il sistema sta' operando alla luce del sole, ogni sorta di manipolazioni, di corruzione, e di brogli, sembra confermata dalla stessa faccenda dei  ~ 200 mdi di aiuti che la "magnanimità" europea ci ha concesso, accompagnata poi, da quell'insopportabile mistica da: neo-rinascimento 2.0, in base al quale l'Italia, dovrebbe in teoria risorgere come l'araba fenice dall'incenerimento provocatogli dalla stessa Europa  questa specie di "manna" dal cielo (che altro non e' che ulteriore carico di debito finanziario e di condizionamento straniero scaricato su fantomatiche future generazioni) aprirà' nuove "epiche" prospettive di sviluppo che andranno intestate primariamente al mondo femminile, (che lo meriti o no!) in modo da mandare in scena il suo "riscatto storico" come a dire il futuro italiano ..e' donna!  (qualcuno la avverta!)   200 mdi faranno poco più di niente visto che dall'inizio pandemia ne sono già' stati spesi più di un centinaio e nessuno tranne il debito pubblico, se ne accorto, ma in fondo non e' questa' la novita' tipica dei tempi nuovi!? : non e' più' necessario vivere e operare cambiamenti sul piano oggettivo e concreto del reale, ... roba vecchia!!..  tutto e' un colossale spot, non vale la sostanza, ma l'immagine, non vale la concretezza, ma l'effetto annuncio, non vale il presente ma il continuo rimando verso il "messianico" cambiamento che verra',  frastornati dalla retorica e dalla demagogia della corale mediatica il grosso degli italiani a parita' di tasche vuote, pidocchi, e soliti annessi atavici problemi verranno convinti che grazie a san draghi  l'hanno comunque "scampata" sono stati comunque "salvati"  ..da cosa? .dal default ..dalla recessione ..dall'oblio culturale,  no! ..da una sorte peggiore. 
e sempre la solita storia, non cambia niente, se e' vero che al peggio non c'e' mai fine, allora e' altrettanto vero che ci sara' sempre l'alibi di un peggio scampato. il massimo della capacita' politica di operare concretamente sul momento, e' sempre stata una sostanziale continuità' del passato, il problema quindi non e' tanto risolvere i problemi ma tenere lontana la coscienza pubblica dal riscontro della sua grama esistenza presente  bisogna abbindolarla e ammagliarla con la mistica delle riforme e del cambiamento in modo da rasserenarla sul fatto che e' comunque dentro le meravigliose sorti progressive del prossimo venturo futuro globalizzato, quella Gerusalemme terrena dove il particolare singolare si dissolvera' nel tutto plurale.   ovvio che fare politica in questo senso sia molto più facile visto che si opera più' sul teorico virtuale che sul reale concreto,  la realta' verra' mischiata al virtuale a tal punto che non sara' più necessario distinguerle, la storia stessa smettera' di catalogare il vissuto e passera' a catalogare il virtuale. 


Il sistema ha fretta, macerato e rammollito il "materiale" umano da una previa femminilizzazione di massa, la prevista umanità' transumanista verrà attuata in forza di ripetuti e reiterati stupri e abusi ideologici sul corpo sociale,  nessun risparmio di mezzi, specialmente quelli che garantiscono l'irreversibilità' delle conseguenze e con un ottimo rapporto tempo/efficacia (come l'aborto, l'eutanasia, il gender, l'eugenetica, ecc)  se il femminile DEVE imporsi, non e' per un (ammesso non concesso) superiore concetto di giustizia, e' l'ideologia a volerlo! quella stessa estremista radicale oltranzista propria di quei macachi sempre pronti ad accusare gli altri di essere fascisti, fondamentalisti, intolleranti ecc   
il sistema ha fretta, perché del suo modello ideologico esistenziale basato sui principi della "trinità laicista": Liberté, Égalité, Fraternité  (frodati dal patrimonio valoriale cristiano) "spuntate" le voci riguardanti la libertà' che oggi significa anarchia irresponsabile  e la fraternità' che con il meticciato universale ha scatenato una guerra totale contro ogni forma di identità storica,  non gli rimane che la carta dell'equita',  (abbiamo presente no!: disuguaglianze, redistribuzione, discriminazioni, disparità di genere bla bla ) per la quale e' stata scatenata (in senso marxista) un'offensiva ad ampio spettro, contro tutto quello a questo mondo non vuole saperne di omologarsi, e che insiste in una condizione di differenziazione naturale,  prima fra tutte la dicotomia sessuale, e il suo concetto di complementarità'  tutto deve essere schiacciato su uno stesso livello, ecco anche dove nasce la retorica psicotica del femminismo,  psicotica perché' nella mente bacata delle  femministe tutto l'argomento si coniuga e riassume in questi termini:  le differenze sono discriminatorie perché esprimono per loro natura delle divergenze e delle diversità' (?!)  e poi sono ingiuste  perché per via' del loro (femmine) latente e inconscio complesso di inferiorità' scaricano contro la figura maschile tutte le proprie frustrazioni e i propri sensi di colpa, per questo sono sempre le femmine le prime ad associare ad ogni differenza con il sesso maschile le categorie del:  migliore /peggiore,  del superiore / inferiore  del  forte/ debole ecc  incapaci di fermarsi fino ovviamente al fatidico giusto / sbagliato  ecco il lato caustico dell'egualitarismo che dall'ambito famigliare a quello sociale non puo che produrre disfacimento nel momento in cui disintegra il quadro della differenziazione complementare in una  visione preconcetta di una serie di prevaricazioni e privilegi.


il sistema ha fretta di guastare una volte per tutte quel delicato equilibrio che nella naturale e spontanea complementarietà' dei sessi ha saputo sublimare in civilta' delle semplici comunità umane, il maschio esprime un'indole differenziatrice, la femmina un'indole nominalizzatrice, la figura maschile in forza delle sue qualità' virili:  potenza, determinazione, combattività', fermezza, ostinazione ecc, e' molto meglio portato delle femmine a: sfondare, avanzare, penetrare, esplorare, e svelare, il muro dell'ignoto e delle difficoltà' che lo circondano, il maschio in un certo senso e' una specie di forza bruta, indispensabile tutte le volte che serve andare ..."oltre",  non a caso e' prerogativa quasi esclusiva maschile esprimere gli estremi della curva delle "performance" umane, sia in positivo che bisogna dirlo anche in negativo (enciclopedia del sapere, da una parte  guerre dall'altra) la femmina invece rappresenta ed eccelle come forza mediatrice di ogni circostanza, una forza che interviene ad implementare a fondo i cambiamenti, prodotti dal maschio e a valorizzarne i benefici, se il maschio forgia dal nulla una civiltà', e' la femmina che la rende a misura d'uomo,  se una società sceglie l'egualitarismo femminista-laicista  anziché ampliare come crede le prerogative femminili a coprire anche gli estremi della curva al pari dei maschi, in realtà otterra' (a conferma della regola) di aggiungere solo qualche altra eccezione femminile alla suddetta regola, in un mondo che rimarrà' mortalmente livellato sulla media delle cose, se per convesso si prova a mediare il range espressivo dell'indole maschile si finisce inesorabilmente per ucciderla,  un maschio (che sia tale) soffoca in una realta effeminata da "calma piatta" 


una societa al femminile significa una eterna ricapitolazione che gira a vuoto sempre sullo stesso iniziale background sapienziale, per quanto indietro si torni, ogni passo in avanti sul cammino del progresso e' stato fatto da gambe maschili, non a caso gli ultimi "sfondamenti" li abbiamo visti  quando la societa' era ancora ordinata al suo senso naturale, basta pensare al programma apollo al concord, al computer ecc  Con il progressivo ingresso delle donne nell'insegnamento,lo status della scuola è di pari passo inversamente decaduto, lo stesso sta' succedendo per le discipline legate alla giustizia, a quelle tecnico-scientifiche, al mondo marziale, ecc, più viene fatta avanzare la tentacolare infiltrazione femminile nel mondo maschile tanto più avanza la quantita' e si ritira la qualita' per non parlare del merito. la retorica egualitarista ha svilito la qualità dell'insegnamento al punto che il valore "produttivo" dei titoli di studio oggi è ai minimi storici. sapere per il sapere al femminile , non per aggiungere altro sapere al maschile, la tragicità di questa cosa la si puo constatare nel nostro tempo: nonostante il pieno di femmine: Ing. Dott. e proff.  si è bloccato il processo di elaborazione e realizzazione di nuove scoperte (grazie a maschi ogni decennio del novecento ha avuto grandiosi passi in avanti scientifici e tecnologici)  oggi si ci si applica solo all'esistente (ecologia, gender queer ec) e andra sempre peggio quando la mistica estremista ambientalista si saldera' con quella femminista e un domani, ad esempio le tecnologie le professioni legate a: cemento, ferro, legname, allevamento, ecc saranno tutte progressivamente demonizzate per l'essenza e l'impatto maschilista che esprimono sia a livello "dell'affronto" di genere che sul quello della "sostenibilita" ambientale   alla fine della fiera, il femminismo e solo un paravento, dietro si nasconde una contesa molto più grande delle schiocchine e puerili rivendicazioni femminili, una contesa di politica estrema che ha l'intera civiltà' umana come posta in gioco
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

Lo scopo del sistema non è certo mantenere in eterno una società inefficiente dominata dalle femmine, ma nulla di meno che l'annientamento di larga parte del genere umano.
Lauree e posti regalati a capre (non solo femmine) obbedienti, in vista di professioni inutili sono solo l'inizio. La verità è che molte professioni, specialmente ad alto tasso di estrogeno, sono diventate superflue. Già ora i centralini e le casse sono automatizzati, e l'università occupata dalle femmine non coltiva il sapere ma l'ignoranza (la conoscenza rende il "fattore umano" ancora più imprevedibile).
La (vera) classe dirigente non sa che fare di queste docenti in studi di genere e scienze del nulla. Per ora le mantiene, credo, per impedire che procreino (l'aborto è comunque garantito in ogni momento, anche in caso di pandemia).
Credo che abbiamo tutti la stessa opinione qui sull'arte contemporanea. Eppure, mi colpirono in un museo i filmati di un "artista" che mostrava enormi strutture automatizzate, senza alcuna presenza umana.
All'élite non interessa né l'intelligenza né il progresso tecnologico, oggi neppure il lucro e il potere. Vuole solo mantenere i suoi privilegi. Per questo, deve disfarsi di gran parte dell'umanità. L'abbrutimento delle masse e il "comunismo" (che già ha dato ineguagliati esempi di sterminio di massa in passato) sono solo tappe intermedie.
La distruzione del genere maschile di cui si fa carico il femminismo ne è il necessario preludio. Quando gli uomini cominceranno a rendersene conto, sarà un grande passo avanti ammesso che ci saranno ancora uomini.
Citazionela storia stessa smettera' di catalogare il vissuto e passera' a catalogare il virtuale.
Oggi perfino la cronaca è manipolazione pura (non rispolvero recenti fatti). Di questo passo, un giorno insegneranno che l'Occidente è caduto spontaneamente per cause misteriose, ma riconducibili solo ad esso.
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