Ida Magli: “I governanti ci vogliono uccidere”

Aperto da Finnegan, 1 Aprile 2021, 10:50:35 PM

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Finnegan

Ida Magli non è l'unica ad aver avvertito che la sfida per il genere umano oggi, non riguarda la semplice affermazione di una visione politica ma la sua stessa sopravvivenza e che l'obiettivo finale delle ideologie disfunzionali che ci affollano (femminismo, LGBT, immigrazionismo, transumanesimo solo per citarne alcune) è l'annientamento, indolore o meno di intere popolazioni e la riduzione dell'umanità a una "riserva" di pochi milioni di persone (si vedano le Georgia Guidestones). E' un tema affrontato anche da Hollywood (iRobot, Kingsman) e tuttora sottovalutato dall'attivismo civile, che presume di vivere in un mondo evoluto, civile e amico del genere umano, che necessita solo di correttivi secondari. Buona lettura:

Minimalista, depressa, costantemente sull'orlo del baratro. E' questa l'Italia che vuole l'Europa? O è la conseguenza di errori politici? Ne discutiamo con Ida Magli, antropologa e saggista italiana. Nel suo lavoro ha applicato il metodo antropologico alla cultura occidentale, pubblicando i risultati delle ricerche in numerosi saggi dedicati al cristianesimo, alla condizione delle donne, agli strumenti della comunicazione di massa. Ida Magli, nel 1997, con il suo saggio "Contro l'Europa", ha previsto ciò che oggi sta accadendo in Europa, in Italia.

Dal 1997 lei afferma che l'Europa, questa Europa, è dannosa per l'Italia. Come spiega l'europeismo italiano a tutti i costi?
"Sono i governanti, i politici, i sindacalisti, più qualcuno dei grandi industriali per ovvi motivi di allargamento del mercato, ad aver imposto l'europeismo italiano a tutti i costi. Lei fa bene a sottolineare che è 'italiano': in tutti gli altri paesi, sebbene i governanti spingano verso l'unificazione europea, non c'è l'assolutezza che c'è in Italia, naturalmente anche a causa dell'obbedienza dei mezzi d'informazione nel tenere il più possibile all'oscuro i cittadini sugli scopi dell'Europa e sui suoi aspetti negativi, un'obbedienza quasi incredibile. Faccio un solo esempio: tanto Mario Monti quanto Emma Bonino sono stati compartecipi del più grosso scandalo avvenuto in seno al governo europeo (La Commissione Santer: Commissione Europea in carica dal 1995 al 1999, quando è stata costretta alle dimissioni perché travolta da uno scandalo di corruzione – ndr) e costretti alle dimissioni con due anni di anticipo dalla scadenza del mandato per motivazioni ignobili quali nepotismo, contratti illeciti, enorme buco di bilancio, come recitala Gazzetta ufficiale dell'UE. Ma nessun giornalista lo dice mai e nessuno l'ha mai sottolineato, neanche quando Mario Monti è stato capo del governo e oggi in cui Emma Bonino è ministro degli esteri nel governo Letta."

Quali sono gli interessi in gioco?
"I motivi di esclusivo interesse per i governanti sono molti, ma mi fermo a illustrarne soltanto due. Il primo è di carattere politico: distruggere gli Stati nazionali e per mezzo dell'unificazione europea, distruggere i popoli d'Europa, ossia i 'bianchi', facilitando l'invasione degli africani e dei musulmani per giungere a un governo 'americano mondiale'. Naturalmente per la grande maggioranza degli italiani, quella comunista, l'universalizzazione era già presente negli ideali marxisti ed è persistita, malgrado le traversie della storia, fino ad oggi in cui vede finalmente realizzati i propri scopi nel governo Letta. Si spiega soltanto così la lentezza e la tortuosità che sono state necessarie per giungere al governo Letta: era indispensabile creare le condizioni che giustificassero il vero governo 'europeo', abilitato a distruggere l'Italia consegnandola all'Europa. Il secondo motivo è esclusivamente d'interesse personale: si sono costruiti, spremendo e schiacciando il corpo dei sudditi, un grande 'Impero' finto, di carta, che non conta nulla e non deve contare nulla in base ai motivi che ho già esposto, ma che per i politici dei singoli Stati è ricchissimo. Ricchissimo di onori, di benemerenze, di poltrone, di soldi. Governare oltre cinquecento milioni di persone, con tanto di ambasciate aperte in tutte le parti del mondo, fa perdere la testa a questi politici che vengono dal nulla e che non sono nulla e che, quando manca una poltrona in patria, la trovano in Europa per se stessi, parenti, amici, amanti, con un giro immenso di possibilità e libero da ogni controllo. Non c'è praticamente nessuno dei politici oggi sulla scena che non sia stato parlamentare europeo: Napolitano, Bonino, Monti, Prodi, Letta, Rodotà, Bersani, Cofferati e tanti altri ancora, con un ricchissimo stipendio e benefici neppure immaginabili  per i comuni lavoratori. Essere parlamentare europeo significa anche impiegare il poco tempo passato a Bruxelles a tessere i legami e scambiare i favori utili per la futura carriera in patria, godendo anche alla fine di questi ben cinque anni di dura fatica, di una cosa strabiliante: la pensione per tutta la vita."

In un suo recente intervento ha affermato che non c'è nessuna luce al termine del tunnel della crisi. Il tunnel è dunque la realtà alla quale dobbiamo abituarci?
"Sì, il tunnel è la realtà. Non dobbiamo abituarci, però, anzi: dobbiamo guardarla in faccia come realtà. Niente di ciò che dicono i politici prospettando un futuro miglioramento nel campo economico è vero e realizzabile, perché non possiamo fabbricare la moneta, come fa ogni Stato sovrano (Come fanno in questi giorni il Giappone e l'America per esempio – ndr). Una moneta uguale fra paesi diversi è una tale aberrazione che non è possibile credere a un errore compiuto dai tanti esperti banchieri ed economisti che l'hanno creato, fra i nostri Ciampi e Prodi. E' stato fatto volutamente per giungere a una distruzione."

Per distruggere cosa?
"L'introduzione dell'euro ha sferrato il colpo di grazia all'economia degli Stati. Se viceversa si fosse trattato davvero di un errore, allora perché, invece di metterli alla gogna, continuiamo a farci governare da quegli stessi banchieri ed economisti che non sopportano la minima critica all'euro? Dunque la situazione economica continuerà ad essere gravissima e il solerte Distruttore si prepara a consegnarci all'Europa sostenendo che mai e poi mai potremo mancare agli impegni presi e che per far funzionare l'euro bisogna unificarsi sempre di più. Questa è la meta cui si vuole giungere. Visto che la moneta unica non funziona, perché sono diverse le produzioni dei singoli Stati, cambieranno forse queste produzioni unificando le banche e le strutture economiche? Bisogna farsi prendere per imbecilli non reagendo a simili affermazioni. L'unica possibilità che abbiamo per salvarci è che sorga qualcuno in grado di organizzare una forza contraria. Io non lo vedo, ma lo spero. Lo spero perché l'importante è aver capito, sapere quale sia la verità, guardare in faccia il nostro nemico sapendo che è 'il nemico'."

In Italia, come in altri paesi colpiti da questo nuovo assetto di mercato che tanti chiamano crisi economica, spesso il suicidio è visto come una soluzione. Come si spiega antropologicamente che è meglio morire invece di ribellarsi?
"La spiegazione si trova in quello che ho detto: i governanti ci vogliono uccidere, lavorano esclusivamente a questo scopo, obbligandoci a fornire loro le armi per eliminarci il più in fretta possibile. Questo è il 'modello culturale' in cui viviamo. In base alla corrispondenza e l'interazione fra modello culturale e personalità individuale, chi più chi meno, tutti gli italiani percepiscono il messaggio di condanna a morte che i governanti hanno stabilito per noi in ogni decisione che prendono, in ogni discorso che fanno, in ogni persona che scelgono, in ognuno dei decreti, delle leggi che emanano e delle tasse che impongono. E tuttavia non se ne può parlare: la condanna a morte è chiara ma implicita, sottintesa, segreta, nascosta perché ovviamente l'assassinio individuale così come il genocidio di un popolo, è un delitto e non si può accusarne il governo, il parlamento, i partiti: nessuno. E' questo il motivo per il quale ci si uccide: l'impossibilità a parlarne, a dirlo chiaramente perfino a se stessi, a fare qualsiasi cosa per evitarlo e ad accusare il proprio 'padre'. Neanche Shakespeare sarebbe stato in grado di descrivere la tragedia che stiamo vivendo, per la quale stiamo morendo. Qualcuno riesce forse a rendersi conto di che cosa significhi eliminare volontariamente i 'bianchi', la civiltà europea, invece che tentare di allontanare il più possibile questa fine, di imprimere nella storia lo sforzo per la salvezza? Qualcuno riesce a concepire un delitto più nefando di questo: che si siano assunti il compito di agevolare  questa morte soprattutto gli italiani, i governanti italiani, quando viceversa avrebbero dovuto essere loro a impedirlo, a voler conservare il più possibile l'immensa Bellezza che gli italiani hanno donato al mondo?"

https://www.disinformazione.it/ida_magli.htm

Il Fastidioso. L'informazione che dà fastidio:

Ma quale Europa? La sociologa Ida Magli aveva già previsto e denunciato tutto 20 anni fa...

Europa – Ne parla determinata, sicura, convinta. Le sue parole, i suoi libri ed i suoi discorsi contro questo "disegno Europeo" non sono certamente paragonabili a quelli di tutti quegli intellettuali che oggi osano criticare senza aver prima mai mosso un dito per frenare tutto ciò.

Le denunce di Ida Magli, antropologa e saggista italiana deceduta il 21 febbraio 2016, sorgevano già nel 1997 quando nel suo libro "Contro l'Europa – tutto quello che non vi hanno detto di Maastricht"  parlava di rinuncia alla sovranità nazionale, del  rischio della frammentazione dello Stato e di tutto ciò che in Italia, come in altri paesi dell'Unione Europea, costituiva indubbiamente motivo di censura. Ma cosa sarebbe cambiato se un po' tutti, politici e giornalisti compresi, avessimo ascoltato le sue parole, prendendole come le predilezioni di un indovino? O forse, più che indovino, di uno studioso che accompagna ogni discorso con documentazioni attendibili?

Forse nulla o forse tanto: direte, col senno del poi è facile parlare. Fatto sta che ieri come oggi, a regnare in questo clima sempre più "politicamente corretto" è la rassegnazione, lo status di passività di chi è stato introdotto in un circolo vizioso senza essere stato interpellato: d'altronde, ci hanno mai chiesto se questa "Europa delle banche" la volevamo anche noi? Siamo come quella rana immersa in un pentolone d'acqua messa a bollire che si accorge di essere sopra il fuoco solamente in punto di morte, quando le sue forze sono state ormai lobotomizzate dall'effetto inizialmente piacevole del calore.

E poi ancora, per l'antropologa "i governanti ci vogliono uccidere, lavorano esclusivamente a questo scopo, obbligandoci a fornire loro le armi per eliminarci il più in fretta possibile. Questo è il 'modello culturale' in cui viviamo". Come darle torto? Come confutare l'affermazione  secondo cui troppi trattati europei sono stati "ratificati senza che i cittadini ne siano stati informati"? Se fosse stato così, anche gli italiani possibilmente avrebbero avuto la possibilità di dire No.

Ne parlano in pochi, forse i meno ascoltati, ma il trasferimento del potere di governo dai politici ai banchieri sembra proprio lo scopo principale di quelle decine di persone che detengono in mano la vita dell'intero popolo europeo. Sono riusciti a trasformare un'Europa dei popoli in Europa delle banche, dei finanzieri, delle borse in prima pagina e dei crolli incostanti dei mercati come mezzo fondamentale per l'instaurazione di quella "Shock economy" si cui ha parlato il giornalista canadese Naomi Klein nel suo saggio pubblicato nel 2007.

Quella di Ida Magli continua ancora oggi ad essere una posizione fortemente critica verso quel progetto di "distruzione dell'Europa come entità politica, economica e culturale", come la stessa lo definisce, un disegno il cui obiettivo sembrerebbe quello di "giungere al Nuovo Ordine mondiale: una sola lingua, una sola moneta, una sola religione, una sola cultura".

E se i politici italiani, come quelli di ogni Stato membro, rappresenterebbero quei "ladri" (termine usato nelle comuni discussioni popolari per indicare il politico disonesto) che abbracciano i bambini per rubar loro le caramelle, i massoni dei più grandi club come Bilderberg, la Commissione Trilaterale, l'Aspen Institut, di certo non si accontentano di poco ma vogliono direttamente il controllo delle nostre vite, del nostro intimo e della nostra quotidianità [a buon intenditor].

"Apri un conto corrente" e se non lo fai, pensa un po', dovrai fare le file per andare a ritirare i soldi, pagare le bollette, rischiando di imbatterti con un comune mortale come te pronto a raccontarti delle sue difficoltà per arrivare a fine mese. Anche questo è un disturbo per il sistema: noi cittadini non dobbiamo incontrarci, non dobbiamo unirci per lottare anche semplicemente discutendo, non siamo chiamati ad associarci per creare qualcosa che possa opporsi a quel disegno. Il cittadino, secondo chi controlla il mondo, è chiamato a lavorare come uno schiavo per poi tornare stanco la sera e rifilarsi poi tutta la serie di messaggi subliminali proiettati nei nostri cervelli dalle tv.

Insomma, dove arriveremo di questo passo? Fuori da questa visione e da questi loschi disegni, ci sono giovani pronti a lottare per un paese diverso, un'Europa nuova, un mondo dove l'uomo vale più di un contratto.

tratto da: https://www.ilfarosulmondo.it/quale-europa-avessimo-ascoltato-ida-magli-2/

IL TESTAMENTO DI IDA MAGLI: "I NOSTRI GOVERNANTI CI ODIANO, RIBELLIAMOCI"

L'ultima intervista di Ida Magli, morta l'anno scorso, proprio in questi giorni. La ricordiamo, questa grande italiana, attraverso queste sue parole, che sono un testamento per ogni patriota:

«Hanno fatto di tutto per uccidere gli europei», dice Ida, e quasi sussurra, accomodata sul divano della sua casa luminosa in un bell'angolo verde di Roma. «Ma nessuno può sostituirli. Una volta morti... C'è stata una volontà precisa: questa immigrazione sregolata è stata utilizzata per uccidere gli europei. Ma, dico, perché ci dobbiamo lasciare uccidere senza un tentativo di reazione? Ripristiniamo i confini! Altri mettono le reti? Facciamo anche noi una rete col filo spinato! Se non avessimo dei governanti che odiano gli italiani... Questa è la verità: non so perché, ma i nostri governanti ci odiano».

Però a quanto sembra vogliono molto bene agli immigrati.

«Questo è buonismo da quattro soldi. Le dico una cosa: nessuno ha il diritto di uccidere il proprio popolo. Un tempo si costruivano le torri per vedere se arrivavano i barbari o i turchi. Noi oggi abbiamo aerei ed elicotteri, non abbiamo nessuna difficoltà a vedere da lontano chi sta arrivando attraverso il Mediterraneo. Che bisogno abbiamo di aspettare che arrivino? Li andiamo persino a prendere... Dico fino in fondo quello che penso: gli africani non hanno saputo fare nulla a casa loro e non faranno nulla pure qui. Hanno un territorio sconfinato, foreste, fiumi, metalli preziosi e non ne hanno fatto nulla. Una volta uccisi gli europei, non ci sarà più niente. Questo è certo».

Resteranno i musulmani...

«Un tempo c'erano musulmani che producevano e pensavano, venivano per lo più dall'Egitto. Ma le civiltà muoiono. Quello che sapevano fare allora, non lo sanno più fare. I musulmani che vengono qui sono prima di tutto incapaci di pensare. L'islamismo organizza tutta la loro giornata e dunque anche la loro struttura psicologica. Anche per i cristiani del medioevo funzionava così, in gran parte. I musulmani non avrebbero alcun problema a farci fuori subito. Ma non hanno bisogno di farlo. Noi ci ammazziamo già da soli».

Potremmo anche reagire, in qualche modo.

«I musulmani sono tanti, talmente tanti... Di che cosa vuole che abbiano paura? Sono in tanti e hanno un fortissimo senso di obbedienza al Corano. Credono che Allah li guardi e li protegga. Noi abbiamo perso tutto, invece. Persino il Papa...».

Qual è la sua opinione su Bergoglio?

«È la prima volta che un gesuita diventa papa. L'ordine dei gesuiti è stato creato da Sant'Ignazio di Loyola per difendere il papato in un momento di crisi. Fare papa un gesuita è un po'come mettere un pretoriano al posto dell'imperatore. Hanno scelto un papa gesuita perché la Chiesa è in grave pericolo, e hanno sperato così che riprendesse forza. Ma è stato un errore».

E perché?

«Perché Bergoglio non è un europeo, non sa niente di tutte le trame tipiche dell'Europa. Per giunta è molto accomodante. I gesuiti ce l'hanno come atteggiamento, quello di venire incontro agli altri. Era la tecnica di Ignazio: venire incontro alle persone che la pensano diversamente per non creare troppo attrito. Solo che la Chiesa di oggi o la salvi con forza, con severità oppure con la misericordina non la salvi. Che ci fanno gli europei con la misericordina? La tattica di Bergoglio è fallita in partenza».

Nelle ultime settimane il Vaticano è stato sferzato da un bel po'di scandali. Prima Charamsa, il monsignore gay con tanto di compagno. Poi "Vatileaks" e l'attico di Bertone. C'è un attacco alla Chiesa? Un complotto, come sostiene qualcuno?

«Macché complotto. Non c'è nessun complotto. Bergoglio è papa da quasi tre anni. L'attico di Bertone l'avrà visto tutti i giorni. Lo abbiamo visto noi, figuriamoci lui. Quanto all'omosessualità dei preti, ormai è un fatto noto, dato per scontato da tutti. La crisi della Chiesa non è tanto una crisi dell'istituzione. Nasce dalla difficoltà di reggere il mondo di oggi. Un mondo in cui o il cristianesimo diventa la parola di Gesù senza Chiesa – cosa impossibile – oppure è costretto a venire a miti pensieri, ad accomodare, cosa che sta facendo Bergoglio».

La sensazione è che la Chiesa sia molto accomodante anche sui temi dell'immigrazione, della "accoglienza".

«La civiltà europea sarà fatta fuori prestissimo dai musulmani, attraverso questa immigrazione che è praticamente tutta islamica. Certo, probabilmente i cattolici qualche resistenza all'islamizzazione la farebbero volentieri. Però dovrebbero essere i preti a indirizzarli, e non lo fanno. Oppure dovrebbero essere i politici, ma pure loro... Rimangono la Chiesa e il potere d'Oriente. La Russia sarà uno scoglio. Qui nessuno vuol sentirne parlare, ma se qualcuno salverà l'Europa – non intendo salvarla oggi, ma per il futuro – questo qualcuno sarà la Russia. Se qualcosa rimarrà della civiltà europea, sarà la Russia a tenerlo in piedi. Avessimo dei politici più intelligenti, ci affideremmo alla Russia. Ma ormai è troppo tardi, abbiamo fatto entrare troppi immigrati...».

Non crede che la responsabilità sia anche nostra, se la civiltà europea va scomparendo? Non difendiamo la cultura umanistica, per esempio.

«Cultura è un termine ambiguo. È stato inflazionato. Tutti lo adoperano. Nel senso tecnico dell'antropologia, la cultura è l'insieme dei costumi, delle tradizioni e delle leggi. Questo insieme – che è il termine più importante – è stato svuotato. Se si toglie il concetto di insieme alla cultura, si toglie la sua maggiore forza. I politici di oggi sono molto ignoranti anche perché sono i figli della nostra scuola. Faccio un esempio: i grillini. Io avevo molta simpatia per loro, in un primo momento. Mi dicevo: finalmente viene gente giovane che non è assetata di potere... Mi sono sbagliata! Come mi sono sbagliata! I grillini sono i figli della nostra scuola: non sanno niente! Poverini... Non sanno niente! Sono i figli di ciò che gli hanno insegnato le donne, non sanno pensare. Mi hanno fatta arrabbiare da morire, i grillini. Pochi giorni fa hanno passato la legge dello Ius Soli. Non hanno idea di che cosa sia, lo Ius Soli. Si usava tremila anni fa quando un emigrante arrivava per caso su un terreno che non era il suo. Allora non si trattava di spostamenti di milioni di persone. Come si fa a prendere una usanza di tremila anni fa e applicarla oggi? È come se mi volessi curare con le terapie dello sciamano».

Che cosa pensa di Matteo Renzi?

«Prima di tutto devo dire che una democrazia dove non si sono fatte le elezioni è una democrazia malata. E perché non si sono fatte? Per colpa dei partiti, che lo trovano comodo. Non è solo Renzi il dittatore: ognuno ha fatto il dittatore nel suo piccolo. Inoltre, Renzi sarà pure un dittatore, ma gliel'hanno lasciato fare. Questo premier è molto bravo. Bisognerebbe copiare da lui. Ha creato un governo di belle donne, di cui naturalmente si infischia, perché tanto fa quello che gli pare. Un governo di belle donne incapaci, inesperte, brave soltanto a camminare sui tacchi di undici centimetri. Come vuole che governino, costoro? Le pare possibile mettere come ministro della Difesa una tizia che non si sa che capacità abbia? Sono andata a vedere il suo profilo. Mi sono detta: magari avrà studiato, avrà fatto... Macché. Stava nella commissione del partito che si occupava di difesa. E la Mogherini? Sarà pure molto carina, molto madonnina, ma che competenze ha? E la Lorenzin? Perché fa il ministro della Sanità? Il risultato è che gli italiani sentono di non essere governati».

È molto dura con, le donne.

«Io sono una donna e posso dire cose che sono in apparenza contro le donne e cioè che la scienza, l'arte, tutta l'attività intellettuale fino ad oggi è stata fatta dei maschi. Poiché oggi i maschi si sono allontanati, la nostra società è povera intellettualmente, culturalmente. Non è una società "femminilizzata", come dice qualcuno, ma malata, patologica. Dobbiamo immediatamente riprendere il controllo. E tocca ai maschi riprenderlo».

https://voxnews.info/2017/02/22/il-testamento-di-ida-magli-i-nostri-governanti-ci-odiano-ribelliamoci/

Vorrei suggellare queste citazioni con un'immagine, che vale mille parole:

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Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

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