per la sinistra la morte di Saman è femminicidio

Aperto da dotar-sojat, 11 Giugno 2021, 06:32:17 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

dotar-sojat

Da anni abbiamo imparato che con "femminicidio" (termine cui Dante avrebbe qualcosa da dire) si intende un omicidio perpetrato ai danni di una donna, in genere da parte di un uomo (marito, fidanzato, amante, ecc).
Ora scopriamo che per la sinistra una povera ragazza che non voleva chinarsi al matrimonio combinato in pakistan, uccisa dal padre e cugini, è diventato femminicidio, quando invece sappiamo bene di cosa si tratta.

"Saman vittima di femminicidio". Letta & Co. hanno paura di dire islam
10 Giugno 2021 - 12:32
Per i dem quello di Saman è un femminicidio, mentre per Leu le nozze combinate sono "barbare pratiche patriarcali". Nessuno riesce a dire fondamentalismo islamico.

L'ultima peripezia linguistica è ad opera di Enrico Letta. Che dopo giorni di estenuante silenzio, in cui deve aver incessantemente pensato come esprimersi, ha relegato il presunto omicidio di Saman Abbas nella categoria "femminicidio". "Da parte nostra c'è una condanna durissima a quello che sembra essere un efferato femminicidio", ha detto ieri mattina ai microfoni di Coffee break su La7. "Non c'è alcuna possibilità di tollerare queste vicende, non metto in discussione la necessità di impegnarsi tutti affinchè le regole vengano rispettate da tutti". Non una parola sulla matrice religiosa del crimine, non una parola sul fondamentalismo islamico che spinge i genitori a organizzare matrimoni combinati e a punire le figlie che si ribellano. A sinistra il segretario piddì non è l'unico ad avvitarsi sulla lingua italiana pur di non chiamare per nome la furia islamista che in Italia ha tolto la vita a un'altra ragazza. È come se tutti quanti avessero paura a pronunciare la parola islam.

Se si scorrono le dichiarazioni degli ultimi giorni appare evidente l'imbarazzo della sinistra davanti al caso della giovane di Novellara. La prima reazione è stata il silenzio. Ne abbiamo scritto i giorni scorsi. Un silenzio colpevole e complice. Ora però, incalzati dal centrodestra, i soloni dell'integrazione a tutti i costi si sono visti costretti a prendere posizione. Il risultato è stato a dir poco catastrofico. Ecco alcuni esempi tra i democratici: "Se questa vicenda sarà confermata come femminicidio, andrà trattato con la massima durezza" (Enrico Letta); "intollerabile che nel nostro Paese, nella patria dei diritti, esistano zone d'ombra in cui si applicano 'leggi' tradizionali parallele e sanguinarie" (Debora Serracchiani); "La vicenda è inquietante e nessun alibi 'culturale', va dato a quello che in Italia chiamiamo in un solo modo: femminicidio e odiosa violenza contro le donne" (Alessandra Moretti); "Provo orrore per quello che è un crimine contro natura, maturato in un contesto familiare patriarcale e oscurantista, più preoccupato del proprio onore che della felicità delle proprie figlie" (Lia Quartapelle); "La condanna è netta e senza mezzi termini e conferma quanto siano giuste le nostre battaglie a sostegno della libertà di tutte le donne di qualsiasi cultura, popolo, religione" (Stefania Pezzopane).

Anche all'interno del Movimento 5 Stelle e di Liberi e Uguali i toni usati sono simili. Erasmo Palazzotto, per esempio, scagliandosi contro il lassismo delle istituzioni che non combattono a sufficienza il radicalismo islamico, ha parlato di "timidezza con cui evitiamo di combattere barbare pratiche patriarcali ovunque e da chiunque siano perpetrate". Anche i parlamentari grillini, che fanno parte del gruppo Pari Opportunità, hanno denunciato i "retaggi culturali che minano l'emancipazione e i diritti" di ragazze che "vivono nel nostro Paese e che sono perfettamente integrate con la cultura occidentale". Stesso copione dei dem. Quasi tutti (fa eccezione Emannuele Fiano) sembrano, dunque, avere una qualche allergia a parlare di islam. Ma non solo. Molti di loro sono persino insofferenti nei confronti di chi, invece, si batte per condannare il fondamentalismo islamico. Ne sa qualcosa Roberto Calderoli che è stato accusato dalla Pezzopane di occuparsi delle donne "solo per gettare benzina sul fuoco della xenofobia e del razzismo per cercare di lucrare, strumentalmente, consenso". Anche il vignettista Vauro, parlandone con l'AdnKronos, non ha esitato a scagliarsi contro chi, a suo avviso, sta usando il caso Saman per "demonizzare l'islam".

Il punto, però, non è demonizzare l'islam tout court in quanto religione ma far sì che certe pratiche, come i matrimoni combinati, l'infibulazione, l'imposizione del velo, vengano bandite dal nostro Paese. Per far sì che questo avvenga, bisogna in primis denunciare questa barbarie senza perifrasi linguistiche e poi approvare leggi ad hoc per combattere l'islam radicale.
https://www.ilgiornale.it/news/politica/letta-co-hanno-paura-dire-islam-1953488.html
Spera nel meglio, aspettati il peggio

Finnegan

Sempre più spesso, la realtà guasta le uova del paniere di una propaganda che non riesce a tenerla fuori dal suo palcoscenico. E conferma che, nella narrativa dominante, gli immigrati hanno la priorità sulle donne:
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

Ent

#2
Non intendo commentare il caso di cronaca, che non conosco, se non per quanto emerge da questo articolo.

Vorrei però condividere una riflessione sull'islam. A me pare che su questo tema, da destra, emerga una certa forma mentis, assai simile a quella che, da sinistra,
condanna il mondo maschile per fatti che nessun'altra rilevanza hanno se non per se stessi.


Se un uomo su centinaia di migliaia uccide una donna, allora immediatamente il problema sono gli uomini, di cultura patriarcale e non.
Se un musulmano su centinaia di migliaia compie un efferato omicidio, allora immediatamente il problema è l'islam, radicale o non.

E allora si invocano "leggi ad hoc", come se le pratiche contestate all'Islam radicale non fossero già vietate dalla legge; si colga l'analogia con il ddl Zan.

A mio avviso chi afferma di voler inquadrare l'islam radicale, non vuole colpire solo la "barbarie", ma agisce in realtà in prospettiva laicista, al fine di reprimere ogni dissonanza rispetto alla cultura post-Sessantotto, dominante da destra a sinistra.

In Germania, ad esempio, diverse autorità politiche hanno ultimamente denunciato la crescita islamica e la non conformazione dei giovani musulmani ai principi cosiddetti democratici, nonché la tendenza dei medesimi a seguire la cultura delle proprie famiglie.

Nella stessa ottica, in Francia, si è imposto l'asilo nido: il Leviatano statale spera di sottrarre i minori - soprattutto musulmani - all'educazione delle famiglie e produrre, attraverso la propaganda scolastica, cittadini perfettamente allineati ai valori rivoluzionari.

Questo solo conta, che tutti siano uguali, e ciò che ostacola l'uguaglianza deve essere rimosso.

I cristiani che non si sono commisti ai seguaci della Rivoluzione, possono anch'essi rappresentare un problema, quando risultano troppo cristiani.

Non raramente assisto alla contraddizione, che certa stampa cattolica o di destra, attacchi l'islam per principi o pratiche che potrebbero essere propri dei buoni cristiani (es. abbigliamento femminile); ma quando una donna, ministro piddino, auspicò che si togliesse il velo alle suore, allora per gli stessi fu gran scandalo...

Questo mio intervento non vuole essere una difesa dell'islam (che mi rincresce vedere ormai saldo in molti stati europei), ma un'accusa verso l'imperante mentalità laicista e le sue finalità distopiche, cui non conviene associarsi.

Citazionegli immigrati hanno la priorità sulle donne

Fino a quando?

Da parte mia, penso che i progressisti italiani non tarderanno ad aggiornarsi, e procederanno analogamente ai propri colleghi nordeuropei (es. Danimarca), compiendo una bella giravolta sul tema dell'immigrazione.

L'acritica difesa dell'immigrato cesserà nel momento in cui tali politici comprenderanno che la situazione sarà sfuggita loro di mano, e che il progetto dell'amata open society - questo il reale obiettivo - risulterà ostacolato dagli stessi immigrati.

In altre parole, quando anche in Italia gli immigrati cesseranno di essere innocua minoranza, ma società in fieri, allora verranno perseguiti dalle istituzioni con inimmaginabile, solerte, ferocia (corsi di rieducazione coatti, minori sottratti, etc.).

Come ho più volte rilevato, per l'Europa si prospetta da una parte la totalitaria open society; dall'altra la costituzione di società nella società, che al momento giusto si potranno affermare, emancipandosi anche formalmente dalla macrosocietà d'origine.








dotar-sojat

Citazione di: Ent il 11 Giugno 2021, 09:46:39 AM

Non raramente assisto alla contraddizione, che certa stampa cattolica o di destra, attacchi l'islam per principi o pratiche che potrebbero essere propri dei buoni cristiani (es. abbigliamento femminile); ma quando una donna, ministro piddino, auspicò che si togliesse il velo alle suore, allora per gli stessi fu gran scandalo...


che stampa e politici tirano sempre acqua al loro mulino e risaputo, ricordo gente strapparsi le veste in difesa dei "valori cristiani" per poi sapere che nel privato facevano/fanno tutt'altro (divorzi, amanti, ruberie, ecc).
In questo momento ho davvero molta difficoltà a identificarmi con qualcuno
Spera nel meglio, aspettati il peggio

Finnegan

Citazione di: Ent il 11 Giugno 2021, 09:46:39 AM
Non intendo commentare il caso di cronaca, che non conosco, se non per quanto emerge da questo articolo.

Vorrei però condividere una riflessione sull'islam. A me pare che su questo tema, da destra, emerga una certa forma mentis, assai simile a quella che, da sinistra,
condanna il mondo maschile per fatti che nessun'altra rilevanza hanno se non per se stessi.


Se un uomo su centinaia di migliaia uccide una donna, allora immediatamente il problema sono gli uomini, di cultura patriarcale e non.
Se un musulmano su centinaia di migliaia compie un efferato omicidio, allora immediatamente il problema è l'islam, radicale o non.

E allora si invocano "leggi ad hoc", come se le pratiche contestate all'Islam radicale non fossero già vietate dalla legge; si colga l'analogia con il ddl Zan.

A mio avviso chi afferma di voler inquadrare l'islam radicale, non vuole colpire solo la "barbarie", ma agisce in realtà in prospettiva laicista, al fine di reprimere ogni dissonanza rispetto alla cultura post-Sessantotto, dominante da destra a sinistra.

In Germania, ad esempio, diverse autorità politiche hanno ultimamente denunciato la crescita islamica e la non conformazione dei giovani musulmani ai principi cosiddetti democratici, nonché la tendenza dei medesimi a seguire la cultura delle proprie famiglie.

Nella stessa ottica, in Francia, si è imposto l'asilo nido: il Leviatano statale spera di sottrarre i minori - soprattutto musulmani - all'educazione delle famiglie e produrre, attraverso la propaganda scolastica, cittadini perfettamente allineati ai valori rivoluzionari.

Questo solo conta, che tutti siano uguali, e ciò che ostacola l'uguaglianza deve essere rimosso.

I cristiani che non si sono commisti ai seguaci della Rivoluzione, possono anch'essi rappresentare un problema, quando risultano troppo cristiani.

Non raramente assisto alla contraddizione, che certa stampa cattolica o di destra, attacchi l'islam per principi o pratiche che potrebbero essere propri dei buoni cristiani (es. abbigliamento femminile); ma quando una donna, ministro piddino, auspicò che si togliesse il velo alle suore, allora per gli stessi fu gran scandalo...

Questo mio intervento non vuole essere una difesa dell'islam (che mi rincresce vedere ormai saldo in molti stati europei), ma un'accusa verso l'imperante mentalità laicista e le sue finalità distopiche, cui non conviene associarsi.

Citazionegli immigrati hanno la priorità sulle donne

Fino a quando?

Da parte mia, penso che i progressisti italiani non tarderanno ad aggiornarsi, e procederanno analogamente ai propri colleghi nordeuropei (es. Danimarca), compiendo una bella giravolta sul tema dell'immigrazione.

L'acritica difesa dell'immigrato cesserà nel momento in cui tali politici comprenderanno che la situazione sarà sfuggita loro di mano, e che il progetto dell'amata open society - questo il reale obiettivo - risulterà ostacolato dagli stessi immigrati.

In altre parole, quando anche in Italia gli immigrati cesseranno di essere innocua minoranza, ma società in fieri, allora verranno perseguiti dalle istituzioni con inimmaginabile, solerte, ferocia (corsi di rieducazione coatti, minori sottratti, etc.).

Come ho più volte rilevato, per l'Europa si prospetta da una parte la totalitaria open society; dall'altra la costituzione di società nella società, che al momento giusto si potranno affermare, emancipandosi anche formalmente dalla macrosocietà d'origine.
Non è proprio così: i crimini dei musulmano sono MOLTI DI più' di quelli che arrivano alla cronaca e vengono deliberatamente taciuti dale istituzioni, a partire da ministre femministe che si mettono il burqa appena vedono un musulmano.
In altri Paesi ci sono enclave musulmane dove si preparano milizie armate e lo Stato neanche entra. Non penso si reprimerà proprio nulla, già ora in molte nazioni c'è una guerra civile costante, molecolare e la polizia sta a guardare fumandosi una sigaretta, immigrati che incendiano macchine indisturbati.
Se poi dovesse succedere - cosa non improbabile - che lo Stato dovesse cessare di pagare gli stipendi alle forze dell'ordine, il caos sarebbe immediato e totale.
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

Ent

CitazioneIn altri Paesi ci sono enclave musulmane

In Svezia o in Francia, ad esempio. Resta da capire come si comporteranno le istituzioni europee per contenere il fenomeno in espansione.

Di recente:

- In Danimarca: https://www.iltempo.it/esteri/2021/06/04/news/danimarca-legge-contro-migranti-respingimenti-onu-unione-europea-sinistra-clandestini-rimpatrio-27466205/

- In Germania, ad aprile, il gruppo parlamentare della CDU ha promulgato un documento intitolato: "Preservare la società libera, promuovere la coesione sociale, combattere l'islamismo politico" ( ).

Il tema è d'attualità, se ne vedranno gli sviluppi.


Citazione di: dotar-sojat il 11 Giugno 2021, 01:20:19 PM

ricordo gente strapparsi le veste in difesa dei "valori cristiani" per poi sapere che nel privato facevano/fanno tutt'altro (divorzi, amanti, ruberie, ecc).


A me vengono in mente certi politici, che al modo dei venditori, fiutano il mercato e offrono prodotti per conquistarlo. Come molti venditori, non sono davvero interessati ai prodotti che vendono (il programma elettorale), ma recitano una parte per convincere il potenziale cliente/elettore. E screditano costantemente la concorrenza.

Citazione di: dotar-sojat il 11 Giugno 2021, 01:20:19 PM

che stampa e politici tirano sempre acqua al loro mulino e risaputo,


Vero, ma ancora non riesco ad accettare la logica del "due pesi, due misure".

Parrebbe che il dibattito politico e culturale sia ridotto a tifo calcistico, per cui la propria squadra ha sempre meriti e gli avversari sempre torto.
E che le azioni umane diventino buone o cattive a seconda di chi le compia.

Finnegan

Posto che oggi nessun partito fa realmente l'interesse del Paese, ce ne sono alcuni che non lo fanno mai, in nessun caso.
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

johann

Citazione di: Ent il 11 Giugno 2021, 09:46:39 AM

A mio avviso chi afferma di voler inquadrare l'islam radicale, non vuole colpire solo la "barbarie", ma agisce in realtà in prospettiva laicista, al fine di reprimere ogni dissonanza rispetto alla cultura post-Sessantotto, dominante da destra a sinistra.



sono d'accordo, in entrambi questi atteggiamenti fideisti ciechi e bigotti ...anzi talebani vedo un parallelismo tra l'islam e il laicismo occidentale, entrambe sono "religioni" oscurantiste e massimaliste, la devozione e il fideismo assolutista dei mussulmani verso l'islam sotto sotto e' il traguardo ideale che i progressisti vorrebbero per le società occidentali riguardo alla loro religione laicista e al verbo del suo p.unico
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Risposta rapida

Attenzione: non sono stati aggiunti messaggi in questa discussione negli ultimi 120 giorni.
A meno che tu non voglia realmente rispondere, prendi in considerazione l'idea di iniziare un nuova discussione.

Nota: questo messaggio verrà visualizzato solamente dopo essere stato approvato da un moderatore.

Nome:
Email:
Verifica:
Lasciare vuota questa casella:
Digita le lettere visualizzate nell'immagine
Ascolta le lettere visualizzate / Carica una nuova immagine

Digita le lettere visualizzate nell'immagine:
Cognome del Presidente della Repubblica (minuscolo)?:
Scorciatoie: ALT+S invia msg / ALT+P anteprima