Un sondaggio sulla "parità di genere"

Aperto da Ent, 8 Agosto 2021, 08:17:08 PM

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Ent

Su un sito istituzionale ho trovato un interessante sondaggio circa la "parità di genere", realizzato da Euromedia Research.
I dati che emergono possono essere consultati qui: http://www.sondaggipoliticoelettorali.it/GestioneDomande.aspx (Sondaggi --> Elenco Sondaggi --> 03/08/2021)

A me ha colpito la contraddizione tra le risposte date alla prima e alla seconda domanda.

1) Esiste la parità di genere, ossia la parità tra uomini e donne, sul Suo posto di lavoro?
Sì 41,5%
No 36%
Non sa/Non risponde 22%

Dunque secondo la maggior parte degli intervistati che hanno risposto, sul proprio posto di lavoro esiste la parità di genere.

2)  Esiste la parità di genere nel mondo del lavoro?
Sì 24%
No 69,6%
Non sa/Non risponde 6,4%

Parrebbe allora che l'italiano medio riconosca che sul proprio posto di lavoro ci sia parità tra uomo e donna, ma non presso altre realtà lavorative (il "mondo del lavoro").
Ma ciò costituisce una contraddizione, perché la somma dei luoghi di lavoro degli intervistati (domanda 1) sostanzialmente coincide con il concetto di "mondo del lavoro" (domanda 2).

In altre parole, se è vero che c'è parità di genere sul posto di lavoro degli italiani - sono gli stessi italiani ad affermarlo - allora è falso che nel mondo del lavoro non ci sia parità di genere. Eppure la maggior parte degli italiani (circa il 70%) lo ritiene vero.

Finnegan

La realtà la fanno i media, specialmente su ciò che non si conosce direttamente. Nell'era di Internet è stupefacente quanto ancora tanata gente faccia affidamento sulle reti tradizionali o su costose TV a pagamento di gruppi internazionali
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johann

Citazione di: Ent il  8 Agosto 2021, 08:17:08 PM
Su un sito istituzionale ho trovato un interessante sondaggio circa la "parità di genere", realizzato da Euromedia Research.
I dati che emergono possono essere consultati qui: http://www.sondaggipoliticoelettorali.it/GestioneDomande.aspx (Sondaggi --> Elenco Sondaggi --> 03/08/2021)

A me ha colpito la contraddizione tra le risposte date alla prima e alla seconda domanda.

1) Esiste la parità di genere, ossia la parità tra uomini e donne, sul Suo posto di lavoro?
Sì 41,5%
No 36%
Non sa/Non risponde 22%

Dunque secondo la maggior parte degli intervistati che hanno risposto, sul proprio posto di lavoro esiste la parità di genere.

2)  Esiste la parità di genere nel mondo del lavoro?
Sì 24%
No 69,6%
Non sa/Non risponde 6,4%

Parrebbe allora che l'italiano medio riconosca che sul proprio posto di lavoro ci sia parità tra uomo e donna, ma non presso altre realtà lavorative (il "mondo del lavoro").
Ma ciò costituisce una contraddizione, perché la somma dei luoghi di lavoro degli intervistati (domanda 1) sostanzialmente coincide con il concetto di "mondo del lavoro" (domanda 2).

In altre parole, se è vero che c'è parità di genere sul posto di lavoro degli italiani - sono gli stessi italiani ad affermarlo - allora è falso che nel mondo del lavoro non ci sia parità di genere. Eppure la maggior parte degli italiani (circa il 70%) lo ritiene vero.


in un ambiente sociale dove l'omertà' su se stessi e la falsità' dei rapporti interpersonali e' elevata a paradigma esistenziale, pensare che la gente sia schietta e sincera quando viene interpellata da un sondaggio telefonico, e' per me fuori dalla realtà' (quantomeno la mia)  in entrambi i casi le risposte passano dal convenzionale al prestabilito passando per il pretestuoso. in questo mondo schifoso dove per un niente si viene "giustiziati" dalla gogna mediatica del p.unico mainstream  SI e NO non fanno alcuna differenza perché entrambi sono da intendersi a senso unico. In entrambi i quesiti i SI sono probabilmente a carico di professionisti, datori di lavoro, artigiani, imprenditori e valgono come una mera forma di difesa verso quella che si recepisce come un'intromissione nello specifico del proprio personale e privato ambito lavorativo. In altre parole  ..beccatevi una risposta, non rompete ....  e girate al largo!!  per quanto riguarda i NO di entrambi i quesiti, facile dedurre che sono quasi tutte donne accompagnate da quella sordida umanità maschile che per convinzioni politiche ideologiche o per degradazione LGBT ha fatto dell'autocolpevolizzazione sado masochista una specie di cilicio mentale per l'espiazione dal nuovo peccato originale laicista: quello di essere nati maschi.
il dato da analizzare semmai sarebbe quello relativo a quanti non sanno o non rispondono,  e non tanto perché' come la distorta logica dei sondaggi vorrebbe dare a intendere e cioè' che si tratta di gente che non vuole affrontare il problema impegnandosi in una risposta,  ma perché secondo me sono tutte persone che non condividono la domanda oppure nutrono forti riserve su come e' formulata.  Indirettamente questa e' la risposta più' significativa e per certi versi più veritiera che si può trarre da questo sondaggio. (altro discorso, ma non molto diverso il risultato, per quanto riguarda i sondaggi stessi e o la cosiddetta democrazia diretta)
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

#3
Ottime osservazioni. La vita sociale reale diventa sempre più penosa nella misura in cui, per paura ma soprattutto per omologazione, la gente recita un copione (quello del "tutto va bene" e il dickensiano "è il migliore dei migliori mondi possibili") e parla solo di banalità: vacanze, auto, intrattenimento, gadget di consumo. Se ci sono donne al seguito la banalità (anche degli uomini) viene elevata al cubo: per una donna è intollerabile sentire che questo non è un mondo perfetto.
Argomenti spirituali e culturali meglio lasciarli stare, al solo accennarli si crea un penoso disagio.
Chi vive come uno zombie alla fine pensa come uno zombie e chi ha interessi di qualsiasi spessore viene visto con crescente sospetto anche dalle istituzioni: in Cina già vige il riconoscimento facciale nelle scuole, ogni trenta secondi. Chi non si esalta troppo all'idea del capitalcomunismo finisce in miniera o disoccupato. E non succede solo in Cina, ve lo garantisco per esperienza diretta (anticipatami peraltro da un noto giornalista).
Da un lato abbiamo una tribù di sudditi sempre più robotizzati e disumanizzati, dall'altra i banditi (nel senso di bando, almeno se non introducono il reato d'opinione). Nella mia città c'è un anziano signore che vive in una roulotte e passa le sue giornate a leggere libri. E' tutto quel che resterà, tra qualche anno, dell'Occidente.
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dotar-sojat

Beh ma perché si dà per scontato che la disparità di genere implichi un vantaggio maschile.
Anche io risponderei che esiste ma con vantaggio femminile
Spera nel meglio, aspettati il peggio

Risposta rapida

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