"Gli uomini nella caverna" di Massimo Mazzucco

Aperto da dotar-sojat, 4 Novembre 2021, 07:11:32 AM

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dotar-sojat

Gli uomini nella caverna
Pubblicato: 02 Novembre 2021

Siamo tutti ammutoliti, in questo momento. Siamo come uomini raccolti in una caverna, abbracciati l'uno all'altro, che attendono sconcertati e impotenti l'evolversi della tempesta là fuori. Cosa succederà nei prossimi giorni, nelle prossime settimane? Ci sarà finalmente un pò di sereno, o si scateneranno le furie del cielo, con tonnellate di acqua e di vento che si riverseranno su di noi?

Il nostro sconcerto dipende da un fatto molto semplice: l'impossibilità di controllare gli eventi.

Esattamente come l'uomo è impotente di fronte alle forze della natura, così noi siamo impotenti di fronte alla perdita di raziocinio della maggioranza dei nostri concittadini. L'uragano mentale del covid ha spazzato dalle menti dei più deboli ogni residua capacità di ragionare. La paura ha preso il sopravvento sulla logica, e come tutte le greggi impaurite, la popolazione si è andata a rifugiare proprio nella tana che il padrone le aveva preparato: quella della sottomissione incondizionata.

Il martellamento incessante, ripetitivo, ossessivo della propaganda a senso unico ha creato nel cervello delle persone un vuoto pneumatico. Dentro a questo vuoto ogni parola razionale ormai riecheggia inutilmente, senza mai trovare un bersaglio su cui atterrare.

Ormai è diventato facilissimo distinguere a prima vista un cittadino zombizzato da uno che riesce ancora a ragionare. Bastano due scambi verbali, e subito capisci se la persona che hai di fronte segue dei percorsi mentali prestabiliti, oppure se riesce ancora a crearne dei propri.

E tanto è il piacere di trovarsi di fronte a qualcuno che conserva la sua capacità di ragionare, quanto è lo sconcerto che ti assale quando ti rendi conto che chi hai di fronte è stato ormai ridotto ad una ameba mentale.

Ormai la divisione fra i due gruppi è totale, e resta difficile pensare che un giorno possa esserci una qualche forma di riconciliazione, con una società che tornasse tutta insieme a dialogare e a crescere unita.

Chi ha manovrato le leve di questa divisione sapeva bene cosa faceva. Sapeva bene che le sue forze (televisione, giornali, politici e forze dell'ordine), per quanto ingenti, non sarebbero state sufficienti per portare a termine il piano diabolico: era necessario usare la stessa popolazione, aizzando la maggioranza di pecore belanti contro quei pochi che ancora fanno resistenza. Solo così si sarebbe potuto compiere il crimine della prevaricazione, il crimine dell'imposizione di una dittatura mascherata da libera scelta.

Ora noi restiamo chiusi nella grotta, in attesa degli eventi. Sappiamo che finchè non ne usciremo saremo al riparo, ma sappiamo anche che qui dentro la vita ci viene negata, che la libertà e la felicità ci vengono negate, nella speranza di piegare definitivamente anche le nostre coscienze.

Per quanto tempo i protocristiani di Roma hanno dovuto restare nascosti nelle catacombe?

I tempi della storia purtroppo sono molto lenti. Molto più lenti di quanto lo vorrebbero le persone intelligenti. La persona intelligente vede subito quale sia la soluzione giusta da adottare, ma è costretta ad aspettare che lo capiscano anche quelli meno intelligenti, prima che la storia possa procedere.

A meno di decidere di lasciare indietro gli altri, e proseguire per conto nostro.

Io comincio a intravvedere una società futura nella quale i "superstiti" abbandonano progressivamente le città e la schiavitù del lavoro, e fondano nuove comunità rurali, basate sulla solidarietà e sull'autosostentamento, sia economico che culturale. Comunità nella quali l'aggregazione non avvenga per semplice vicinanza geografica, ma per affinità intellettuale. Comunità dove l'insegnamento dei bambini sia basato sui veri valori della vita, e non su un vuoto nozionismo. Comunità dove la regola sia l'esaltazione delle qualità individuali messe al servizio di tutti, e non la soppressione di queste qualità a favore di un potere dominante.

Forse dobbiamo davvero tornare ai tempi delle caverne, rinunciando a tutti i lussi superflui di cui disponiamo oggi, per ricominciare a vivere come esseri umani degni di questo nome.

Massimo Mazzucco

****

Come immagino tutti voi, anche io talvolta mi trovo a parlare con qualche amico o parente, il problema è che non siamo divisi in due, o meglio, siamo due parti ma non equilibrate, almeno 80/20.
Io ho amici/parenti "studiati", laureati, alcuni con ruoli dirigenziali nelle aziende, eppure per loro i cosiddetti "no pass" "no vax" (che poi sappiamo essere la classica etichetta dei media per inglobare tutti) sono persone fuori dal mondo. Alcuni li deridono e basta, del tipo "mi fanno pena, poveretti"; altri, in particolare chi di solito si definisce "democratico", fa la morale, sostiene le lotte per le minoranze (lgbt, immigrazione, ius soli, ecc.) però dice "avere rotto il caxxo, fatevi sto vaccino"; e ci sono anche gli amici "di destra" per i quali i "no vax se ne devono stare chiusi un casa se non vogliono vaccinarsi".
Per cui non è più, e non lo è mai stata, una questione di ideologia o ignoranza; mettere insieme la paura creata in questo anno e mezzo ("ma non ha visto tutti quei morti?"), la fede assoluta nei vaccini ("se vogliamo tornare alla normalità dobbiamo vaccinarci tutti", o il classico "ci vuole l'obbligo vaccinale), che ovviamente sono sicuri ("solo pochi casi avversi", "vuoi mettere con tutti i morti di covid?"); la confusione generata, volutamente, sui social hanno messo alla pari chi fa libera informazione e chi invece fa circolare informazioni strampalate che poi vengono usate contro ("oh, ti sei vaccinato? ti è cresciuta una seconda testa?", "hai paura che ti possano controllare gli alieni tramite il chip?").
I due macromotivi, a parer mio, sono due:
1- l'impossibilità di molte persone di informarsi adeguatamente, la maggior parte delle persone esce di casa alle 7.30 e torna tra le 18 e le 20, poi si deve occupare della famiglia, della scuola, dei figli, della banca, della casa, ecc. ecc. le informazioni arrivano via wazzupp o FB, o in tv (e non certo guardano il canale byoblu) dove sappiamo come sono veicolate. Per cui gli studi e gi risultati sull'idrossoclorochina del prof. Raul (che ha un indice H di 180, più di burioni, pregliasco, bassetti e galli messi insieme) non sanno nemmeno che esistono, e se provi a parlarne (come ho fatto io), ti senti rispondere "ha già detto burioni/bassetti/galli/presgliasco/il corriere che non sono sufficienti/testate/ecc", la risposta è sempre quella, che le "terapie domiciliari" non sono state testate, e chi dovrebbe farlo se non il ministero della salute? di certo non può farlo ippocrate.org che può solo portare i numeri delle migliaia di vite salvate (che però non contano),
2- da qui, il secondo, non credere al governo/media/burioni/bassetti/tv/corriere implica dover credere che lo stato "cospiri" contro i propri cittadini, che abbia "stretto affari con big farma", che sia d'accordo con un oscuro disegno di nuovo ordine mondiale, ecc. ecc. Mentalmente per tanti (80%) è inaccettabile e insostenibile.

Si parla già di quarta dose (la terza sembra sempre più certa), di allungare il green pass fino a giugno 2022, test molecolari quotidiani, per ficcare le ultime resistente, per non parlare della vaccinazione dei bambini dai 5 agli 11 anni (ieri paginone del corriere "Vaccianiamoli tutti!"

Spera nel meglio, aspettati il peggio

Finnegan

Da notare questo, che vado dicendo da tempo:

Io comincio a intravvedere una società futura nella quale i "superstiti" abbandonano progressivamente le città e la schiavitù del lavoro, e fondano nuove comunità rurali, basate sulla solidarietà e sull'autosostentamento, sia economico che culturale. Comunità nella quali l'aggregazione non avvenga per semplice vicinanza geografica, ma per affinità intellettuale. Comunità dove l'insegnamento dei bambini sia basato sui veri valori della vita, e non su un vuoto nozionismo. Comunità dove la regola sia l'esaltazione delle qualità individuali messe al servizio di tutti, e non la soppressione di queste qualità a favore di un potere dominante.
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Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

Il Conte di Lautréamont

Citazione di: Finnegan il  4 Novembre 2021, 08:24:32 AM
Da notare questo, che vado dicendo da tempo:

Io comincio a intravvedere una società futura nella quale i "superstiti" abbandonano progressivamente le città e la schiavitù del lavoro, e fondano nuove comunità rurali, basate sulla solidarietà e sull'autosostentamento, sia economico che culturale. Comunità nella quali l'aggregazione non avvenga per semplice vicinanza geografica, ma per affinità intellettuale. Comunità dove l'insegnamento dei bambini sia basato sui veri valori della vita, e non su un vuoto nozionismo. Comunità dove la regola sia l'esaltazione delle qualità individuali messe al servizio di tutti, e non la soppressione di queste qualità a favore di un potere dominante.

Questo è già successo con le comunità dei Padri del Deserto alla fine dell'Impero Romano.

Finnegan

#3
Loro erano eremiti, ma c'erano i villaggi benedettini. Alcuni miei conoscenti hanno già fondato fattorie, speriamo l'esempio venga seguito perché quello di Mazzucco mi pare consiglio realistico e ispirato a  buon senso.
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Il Conte di Lautréamont

La realtà eremitica era abbastanza varia: ai sistemi territoriali di cenobi di 2 o 5 persone ( esempio Nitria ) c'erano anche grossi insediamenti come quello di Pacomio ( nella Tebaide ). Cito i Padri del Deserto perchè ci sono convergenze storiche tra ieri e oggi che suggeriscono attualmente le persone di abbandonare il moderno convivio (in)civile: la persecuzione, l'elevato fiscalismo, l'ingiustizia sociale, ma soprattutto un mondo sociale in decadenza.

Finnegan

#5
Nel primo Medioevo i centri abitati erano infestati da continue guerre e razzie, il che portò la popolazione a stabilirsi intorno alle abbazie ubicate in luoghi elevati e protetti, si veda il villaggio di Mont-Saint-Michel per esempio, una bellissima rocca circondata dal mare

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