The Great Resignation: i giovani non vogliono più lavorare

Aperto da dotar-sojat, 16 Settembre 2022, 04:05:58 PM

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dotar-sojat

Occupandomi professionalmente di sicurezza sul lavoro, un argomento piuttosto recente riguarda il burn out, lo stress e ora anche le cosiddette grandi dimissione. Un fenomeno globale esploso in particolare con il lockdown.
Posto un articolo del Redpillatore che dà una lettura RP che ovviamente in giro non si trova.

https://www.ilredpillatore.org/2022/09/the-great-resignation-i-giovani-non-vogliono-più-lavorare.html

The Great Resignation: i giovani non vogliono più lavorare
Di Il Redpillatore - 15/09/2022 Aggiornato: 15/09/2022

L'Estate che sta volgendo al termine verrà ricordata come la prima stagione senza stagionali. Mai come quest'anno in Italia gli imprenditori del settore turistico si sono lamentati di non riuscire a trovare camerieri, cuochi e in generale altri lavori minori nella attività ricettive.
Il fenomeno però non è circoscritto al nostro Paese, né tantomeno è passeggero. Già da almeno un anno gli analisti parlano di "Great Resignation" (grandi dimissioni) per descrivere quell'abbandono di massa, in particolare fra i giovani, che si sta verificando nel mondo del lavoro in Occidente.
Le motivazioni sono molteplici, ma ce n'è una importantissima che i media omettono sempre di menzionare: la difficoltà, quando non l'impossibilità, di gran parte dei giovani di allacciare relazioni con le donne.

Da che mondo è mondo ogni società funzionale si è sempre basata su due principi:

uomini che si sbattevano e producevano
donne che li ricompensavano per i loro sforzi con il sesso
Per molte generazioni la promessa che veniva fatta ad ogni uomo è stata "studia, impegnati, lavora sodo, fai carriera, ottieni una stabilità finanziaria e vedrai che troverai facilmente una compagna". Per i nostri nonni è stato così, ma già da tempo questa promessa non può essere mantenuta, perché con la rivoluzione femminista le donne sono diventate indipendenti e non hanno più bisogno di un marito. Con l'emancipazione femminile ormai tutti i lavori (anche di alto livello) da dipendente o da libero professionista sono tremendamente inflazionati, nel mercato del lavoro come nel mercato sessuale.
Perdipiù, essendo per natura selettive, le donne hanno riparametrato i loro standard sul nuovo benessere economico acquisito: ora prendono ancora più in considerazione fattori superflui come la bellezza e la competizione è di conseguenza andata fuori controllo.
Se i lavori di altissimo livello non ti salvano più dalla solitudine e dalla frustrazione sessuale e sentimentale, figuriamoci quale può essere la motivazione a fare dei lavori umili, sottopagati e socialmente bistrattati come il cameriere. Immaginate un poveretto sfigato, vergine a 25 anni, che come umiliazione massima si trova anche a portare la cena alle coppiette il sabato sera e svuotar loro il posacenere.

Che senso ha lavorare 40 e passa ore a settimana e farmi il culo quadro quando tanto rimango sempre un povero stron*o che al massimo a 30 anni potrà ambire a fare da paggetto a una cessetta smandrappata che mi tradirà con l'istruttore figo (magari proprio mentre sono al lavoro) e chiederà il divorzio poco dopo?
Che senso ha sbattermi tanto per contribuire al progresso e al benessere di una società che se ne frega delle mie esigenze e sofferenze, per la quale sono un elemento di serie C?


Per non parlare del convivere con donne nel posto di lavoro, a cominciare da quando lo cerchi. Subordinare tutti gli sforzi e progetti di una vita ad un mondo, quello della selezione del personale (le cd. "risorse umane"), che è completamente in mano alle donne, spesso delle bocchinare coi capelli viola laureate in psicologia o scienze di staminchia che utilizzano la propria posizione lavorativa per discriminare pesantemente gli uomini o per farsi trombare da eventuali candidati.

L'abbandono di massa, o la virata verso professioni meno retribuite ma con meno responsabilità, che lasciano più tempo libero e generano meno stress, è favorito anche dal fatto che oltre a mancare la motivazione figa mancano anche le altre motivazioni connesse al lavoro, prima fra tutte il non morire di fame. I giovani di oggi vivono un relativo benessere grazie alla ricchezza accumulata dalle generazioni precedenti. Hanno bene o male tutti un tetto garantito sopra la testa e cibo nel frigo. Si sono accorti che il denaro non rende felici e gli danno meno importanza. Non hanno più quel desiderio di sfuggire alla povertà o quella voglia di riscatto sociale che caratterizzava le generazioni passate.
Anche la favoletta del lavoro come autorealizzazione ormai non regge più. Forse alcuni potranno sentirsi realizzati, ma quanti sono? Quanti continuerebbero a svolgere il proprio lavoro se vincessero 50 milioni di euro al Superenalotto? Molto pochi.

Va detto che anche le donne stanno perdendo motivazione a lavorare, anche se per motivazioni opposte. Perché andare a servire ai tavoli quando vivo in un'ecosistema nel quale posso tranquillamente pormi al vertice della catena alimentare sfruttando il mio potere sessuale?
Con internet e i social la curva delle occasioni di arricchimento per una qualunque ragazza giovane ed esteticamente decente ha subito un'impennata. Bastano poche foto o contenuti su onlyfans o instagram per far saltare fuori uno stipendio, o per trovare innumerevoli polli che la portino a spasso e le paghino di tutto. Su tik tok e Instagram è pieno di annunci di ragazze che cercano uomini per vacanze in barca, e state certi che li trovano.
Una tipa normaloide può tranquillamente sbarcare a Mykonos con 20 euro in tasca, godersi settimane di divertimento tra yacht, ristoranti e locali alla moda, e ritornare a casa con ancora la sua bella banconota blu intatta. Perché dovrebbe passare l'Estate a faticare?

Viviamo in una società edonistica -Hic et Nunc- fatta su misura per le donne e gli uomini belli, che sono in grado di procurarsi denaro con facilità senza lavorare. Si vive una volta sola, è tutto un mega baccanale. Se posso, perché non dovrei godermi la vita? E se non posso, perché dovrei accettare di buon grado di tenere in piedi la baracca mentre faccio da spettatore della vita altrui?
Spera nel meglio, aspettati il peggio

Finnegan

La frase clou ùdell'articolo è qui:

"Immaginate un poveretto sfigato, vergine a 25 anni, che come umiliazione massima si trova anche a portare la cena alle coppiette il sabato sera e svuotar loro il posacenere."

Anno 1926: P. W. Lewis scrisse che sarebbe stato creato un sesso neutro di avoratori precari sottopagati, per permettere a pochi privilegiati dal sistema di averne.
Il lavoro oggi non permette di costruirsi un futuro. Non sarebbe una cattiva idea darsi all'agricoltura, anche perché i posti qualificati sono occupati da galline (che dovrebbero invece riprendere a zappare) con tutte le conseguenze del caso
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Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

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