Gli uomini sono "mostri tossici" ma non chi mette la Francia a ferro e fuoco

[Finnegan]

Uomini definiti mostri, incel, femminicidi, maschi tossici... ma nessuno chiama "mostri" le migliaia di teppisti che stanno mettendo a ferro e fuoco la Francia:

L'appello di Macron: «Tenete i vostri figli a casa». Ma quale "casa"?

«Un terzo delle violenze dei fermati sono dei giovani, o anche giovanissimi. È responsabilità dei genitori tenerli in casa», questo è stato il primo intervento del presidente Macron quando è iniziata la violenza che ha infiammato la Francia dopo l'uccisione, il 27 giugno, del diciasettenne magrebino Nahel per mano di un poliziotto in servizio a Nanterre. Anche Gérald Moussa Darmanin, ministro dell'Interno, che bacchettava nei giorni scorsi l'Italia per l'insipienza nel gestire l'emigrazione, ha sottolineato il «problema genitori». Ma davvero? Nella laica, liberale, ugualitaria, fraterna Francia, si richiama all'importanza del padre e della madre e della casa come "rifugio" per lo Stato che si trova di fronte al tumulto di immigrati di seconda, terza e anche quarta generazione?

Paradossi e contraddizioni senza misura spopolano nel pensiero progressista e globalista. Le famiglie e gli individui che hanno culture diverse da quelle europee non si possono integrare perché se lo facessero rinuncerebbero ad essere se stessi. D'altro canto, se parliamo delle famiglie da sempre europee, esse sono diventate allargate (separazioni e divorzi), arcobaleno, "mille foglie", ma non funzionano e non potranno mai funzionare perché tutte queste sono contro natura.

Certo, è giusto l'appello di Macron perché questo è secondo natura: i genitori per primi hanno il compito di disciplinare i propri figli, ma secondo quali principi? Siamo entrati ormai in una spirale di tragica autoviolenza e di violenza ai danni del prossimo (le cronache riempiono ormai i notiziari quotidianamente), il nostro mondo è fagocitato da uno stile di vita immanente, cinico e talvolta sadico, a cominciare proprio dai minori, che già a 9/10 anni assorbono dai media, dal cinema, dai videogiochi e, soprattutto, dai social network (che Macron ha pubblicamente denunciato nel considerare che i raduni aggressori in strada vengono organizzati proprio attraverso questi strumenti) il gusto per il male, l'odio, l'invidia, la rivalità, la lussuria, lo "sballo", disprezzando le cose buone, genuine e innocenti.

Ma l'autocritica delle autorità laiche, ma purtroppo anche ecclesiastiche, non esiste e si prosegue nel difendere le ideologie dalla matrice sinarchica e anticristiana. Le differenze delle culture e delle religioni esistono e far finta di nulla, cercando di forzare a tutti i costi sistemi di convivenza incompatibili fra di loro è un assurdo, che produce solo malessere su malessere ed autodistruzione dell'Europa in quanto tale, con la sua storia e la sua identità. L'Europa non è l'Africa, l'Asia, il Medio oriente, la Cina, gli Stati Uniti...

L'emigrazione e il multiculturalismo cercati, voluti, imposti con la forza hanno creato e continuano a creare un vortice di criminalità così massiccio da ledere persino l'innocenza della gran parte dei bambini. Il fenomeno delle baby gang, come tutti sanno, è in forte crescita. Una realtà che in Italia non è mai esistita, ma è stata importata e la musica rapping ne è la colonna sonora ideale, dove droga, sesso e violenza sono i temi maggiormente trattati in questi tempi.

I sociologi affermano che fra le motivazioni che possono indurre un ragazzo ad entrare in una banda c'è "l'esigenza di fare parte di qualcosa di più grande" che spinge l'adolescente a identificarsi all'interno dei gruppo, l'aderirvi infatti, "può colmare il senso di solitudine" e suscitare nel giovane il desiderio di appartenenza e attaccamento con lo stesso, rendendo possibile la condivisione di interessi comuni ed esperienze di vita. Questa disamina non dà però la risposta alla domanda essenziale: a cosa è dovuta la solitudine dei giovani pieni di "amici" su Istagram, TikTok, Snapchat ...? È dovuta alla latitanza genitoriale. Il ruolo preciso del padre (che è autorità, sicurezza, regole) e della madre (che è dolcezza, protezione, cura fisica e spirituale) sono indispensabili; fin dalla notte dei tempi è così, e sarà così fino alla fine del mondo. Ciò che forgia nella persona un sano equilibrio psicologico nel rispettò di sé e del prossimo è l'educazione che si riceve nella prima infanzia e giovinezza.

Nel mondo, secondo i dati Unicef, quasi 46.000 adolescenti muoiono a causa di suicidio ogni anno (più di uno ogni 11 minuti) e la maggior parte delle 800.000 persone che muoiono per suicidio ogni anno sono giovani. Il suicidio è la quinta causa di morte per i giovani tra i 15 e i 19 anni e, badiamo bene, la seconda in Europa. Quasi la metà di tutte le problematiche legate a disturbi neuropsichici inizia entro i 14 anni di età e il 75% di tutte le problematiche legate alla salute mentale si sviluppano entro i 24 anni. In Italia, nel 2019, la prevalenza dei problemi di salute mentale si collocava intorno al 18-20% della popolazione, ovvero tra 1.800.000 e i 2 milioni di persone minorenni. Sempre in quell'anno, si stimava che il 16,6% dei ragazzi e delle ragazze fra i 10 e i 19 anni, circa 956.000, soffrissero di problemi di salute mentale, con una prevalenza in questa fascia d'età maggiore nelle ragazze (17,2%, pari a 478.554) rispetto ai ragazzi (16,1%, pari a 477.518) e con una incidenza in aumento con l'età.

I modelli di vita proposti ai giovanissimi dalla discultura contentemporanea non funzionano: non è libertà l'aborto, non è libertà non avere un padre ed una madre che facciano il loro dovere, non è libertà avere insegnanti che danneggiano il cervello con l'inesistente e antiscientifico gender, non è libertà avere continuamente sotto gli occhi e nelle orecchie parole che inneggiano al benessere materiale e alla competizione sfrenata, non è libertà drogarsi, non è libertà usare il proprio corpo come fosse merce concreta o virtuale, non sono libertà i contraccettivi. Tutto ciò non è libertà, bensì galera, schiavitù, coercizione crudele da parte di oligarchi che "democraticamente" ordinano e coordinano.

Per far fronte ai problemi statistici riportati che cosa chiede l'Unicef al governo italiano?

Aumentare significativamente gli investimenti a lungo termine nei servizi di salute mentale e benessere psicosociale dal momento che, in base ai più recenti dati OCSE, in Italia la spesa pubblica per questo settore è tra le più basse d'Europa;
garantire un sistema uniforme e integrato di servizi di assistenza neuropsichiatrica infantile e adolescenziale;
promuovere su tutto il territorio nazionale interventi a sostegno della genitorialità consapevole rispetto al tema del benessere mentale;
permettere a tutte le bambine, i bambini e gli adolescenti di beneficiare di un supporto per la salute mentale nelle scuole e nelle comunità;
garantire, consolidandone la diffusione, i servizi di prevenzione e sostegno psicologico nei contesti educativi e comunitari.
La diga si è rotta, l'innocenza è stata violata e l'infanzia è stata corrotta nel midollo. Gli investimenti da fare non sono finanziari e il più delle volte non servono neppure psicologi e neuropsichiatri: la maggior parte dei bambini e degli adolescenti hanno bisogno, innanzitutto, di genitori che facciano i genitori e di insegnanti votati all'educazione corretta, dove prevalga il buon senso e non la corruzione di menti ed anime, secondo elucubrazioni di rivoluzionari incalliti. Ecco perché le scuole parentali sono sempre più richieste da famiglie rimaste con la testa sul collo. San Giovanni Bosco, che ebbe a che fare con minori disagiati e anche abbandonati a se stessi, trovò la soluzione nel Sistema preventivo: Ragione, Religione, Amorevolezza, che si rifà al metodo educativo secondo Gesù Cristo, che ha offerto, quando applicato, risultati incomparabili. Giunti ai livelli in cui ci troviamo oggi è impossibile agire in tal senso? No, affatto. Don Bosco iniziò la sua impresa mondiale sotto una tettoria e un prato davanti: aveva Fede e operava per il Regno di Dio in terra.

https://www.corrispondenzaromana.it/lappello-di-macron-tenete-i-vostri-figli-a-casa-ma-quale-casa/