I ragazzi sono ormai dipendenti da porno, videogiochi e Ritalin

Aperto da Finnegan, 19 Febbraio 2018, 07:46:23 AM

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Finnegan

Fonte: Guardian

Padri assenti e scuola «femminilizzata» spingono i ragazzi in un mondo virtuale disconnesso fatto di porno e videogiochi

Nell'Inghilterra di oggi un ragazzo è più probabile che, per la fine dell'adolescenza, abbia la tv in camera piuttosto che il padre che vive ancora in casa. Ed anche se c'è, i ragazzi non ne sentono molto la presenza. Infatti, per ogni mezz'ora di conversazione col padre passano 44 ore la settimana davanti alla tv, od allo smartphone od allo schermo del computer.

Domandiamo allo psicologo americano Philip Zimbardo, il quale cita tali cifre nel suo nuovo libro L'uomo (Dis)connesso: come la tecnologia ha sabotato cosa significhi essere maschio, perché i ragazzi hanno bisogno del padre?

Zimbardo, professore emerito alla Stanford University, risponde che tutti hanno bisogno di una madre e di un padre perché danno un tipo diverso di amore: «le madri danno un amore incondizionato: ti amano per il solo fatto che sei uscito dal loro corpo. Torni a casa con un brutto voto? La Mamma ti dice: "Va bene, la mamma comunque ti ama. Farai meglio" I padri danno un amore condizionato: se non vuoi che ti spenga il computer devi impegnarti e dare risultati. Le cose fra padre e figlio vanno così, da sempre: non ti è permesso tutto solamente perché hai il mio cognome sul certificato di nascita. Dunque fai le cose per ottenere l'amore di tuo padre e la sua ammirazione. Questa fonte esterna di motivazione è scomparsa per quasi un figlio maschio su 2».

Il libro di Zimbardo – coautrice Nikita D Coulombe – tratta di come i ragazzi non crescano da maschi come nelle passate generazioni. Vi si sostiene che se da una parte le ragazze hanno sempre più successo nel mondo reale, dall'altra i ragazzi si ritirano sempre più in quello virtuale del ciberspazio, cercando lì quella sicurezza e quelle conferme che non ottengono altrove: annoiati a scuola e con sempre meno padri a motivarli, non sono più in grado di costruire delle relazioni reali con l'altro sesso, si sentono di avere il diritto che gli altri – solitamente i genitori – facciano per loro, e cercano di evitare l'incombente età adulta fatta di debiti, lavoro frustrante e «sgradevoli» responsabilità. Dunque si rintanano nelle loro camere dove rischiano la dipendenza da porno, videogiochi e Ritalin.

Non c'è quindi da meravigliarsi, prosegue Zimbardo, se personaggi che raffigurano cretinetti infantili di ogni sorta abbondano nelle serie tv tipo Jackass, Failure to Launch, Step Brothers, Hall Pass e The Hangover. Privi di qualunque obbiettivo economico, partecipazione emozionale e «costituzionalmente» incapaci di impegnarsi o prendersi delle responsabilità.

Zimbardo afferma che per generazioni la maggioranza dei maschi afro-americani è stata allevata in famiglie matriarcali: «negli anni '60, il 70% cresceva in un mondo femminile dove è mancato un padre a stimolare e porre limiti. Dalla comunità nera, la cosa si sta spandendo in quella bianca».

Negli USA, circa un terzo dei figli maschi cresce in una casa dove manca il padre, in Inghilterra circa il 25% dei figli cresce da madre single: il triplo che nel 1971.

Un attimo: ma la mancanze di un padre non vale tanto per maschi quanto per femmine? Sembra di no:

«I maschi si tirano indietro, mentre le femmine si mettono in  gioco. Le donne si impegnano di più nel lavoro ed a scuola ed hanno successo. Lo scorso anno le donne laureate sono aumentate di numero in ogni disciplina, ingegneria compresa. Sono dati a livello mondiale. Ora c'è una grande differenza fra il numero di maschi e di femmine che abbandonano la scuola di secondo grado o l'università. Differenza a danno dei maschi».

Zimbardo calcola che in Inghilterra e negli USA in molti collegi ed università ci siano dal 5 al 10% di donne in più degli uomini.

Ma perché i ragazzi si rintanano nel ciberspazio più delle ragazze?

«I ragazzi non sono mai stati riflessivi: i ragazzi sono incentrati sul fare e sull'agire, le ragazze sull'essere e sul sentire. Il nuovo mondo dei videogiochi incoraggia il fare e l'agire e non il riflettere. I videogiochi non sono altrettanto attraenti per le ragazze».

Quanto alla pornografia:

«Per le ragazze è molto più "noiosa". In generale, per le ragazze il sesso è sempre stato legato ai sentimenti, più che per i ragazzi per i quali è invece stata un questione molto visiva e fisica. È  possibile che i ragazzi si masturbino molto più delle ragazze, ma non ci sono dati validi sul tema».

Zimbardo ritiene che la pornografia online sia molto più attraente per i ragazzi che per le ragazze, in parte perché non c'è una «trama»: «la pornografia del passato, conteneva solitamente una storia, come nel film Gola Profonda, e nel procedere della relazione c'era il sesso. Ora c'è solo la raffigurazione del contatto sessuale».

Per i ragazzi è una disastrosa introduzione alla sessualità umana: «perché elimina sentimenti ed amore. È solo stimoli visivi e quindi non ti rendi conto di che cosa manchi: il toccare, il baciare, il comunicare, il corteggiare e quando ne vedi 100.000 di quelle immagini, ecco che è diventata la normalità ed i ragazzi credono che sia quello che vogliono le donne, le ragazze».

Zimbardo sostiene che questa tecnologia online impedisce ai ragazzi di acquisire fin i rudimenti della comunicazione sociale, del come si corteggi, di come gestire il rischio del rifiuto e di come si fa ad ottenere un appuntamento. Morale: i ragazzi sono colpiti da una nuova forma di timidezza sociale.

«Per i ragazzi è sempre stato difficile parlare con le ragazze perché non sei mai sicuro di cosa vogliano o di che progetti abbiano; ed ora, senza poter far pratica, la cosa diventa ancora più difficile e rende più facile il rintanarsi in un mondo virtuale. L'unica cosa che tanto un adulto quanto un ragazzo temono è l'essere rifiutato da una ragazza: non voglio che mi baci, non voglio fare sesso con te, non ti voglio, non voglio un appuntamento. Nel mondo della pornografia virtuale, la paura del rifiuto è eliminata».

Zimbardo suggerisce una nuova terminologia per indicare queste persone – nella maggioranza maschi – che non necessitano di una persona fisica per soddisfare gli istinti sessuali. Li chiama «single sessuali». In Giappone c'è una frase specifica che indica il maschio non più interessato al sesso «reale»: soshoku danshi, che si può tradurre con «uomo erbivoro». Zimbardo teme che quello degli uomini erbivori stia diventando un fenomeno mondiale, e che con una pornografia sempre più interattiva e «coinvolgente», le relazioni reali diventeranno sempre meno «attraenti».

«La pornografia è stata portata al nuovo livello: il 3D. Indossi gli occhialini e ti trovi il corpo come lì davanti. Ed in alcuni casi interagisce anche: le puoi dire 'togliti i vestiti' e lo fa... l'idea dei produttori di porno in 3D è infatti quella di rendere il porno virtuale 'più vero del reale'. Come per i videogiochi. Presto il protagonista maschile potrà avere il volto del "giocatore"... e così sarai il maschio col quale le donne vogliono far sesso...».

C'è però un paradosso raccapricciante: il ritirarsi in un mondo virtuale ritenuto sicuro implica una nuova forma di rifiuto.

«Nel mondo del porno online, i maschi sono incredibilmente ben dotati, ed infatti li pagano solo per quel motivo. Inoltre, alcuni si dopano per poter fornire prestazioni da primato, e quando hai 10 o 15 anni ti dici: 'non ce la farò mai!'».

Per Zimbardo è la mancanza di un'adeguata educazione sessuale scolastica che fa diventare la pornografia online il modello di introduzione al sesso per i ragazzi (ovviamente non condividiamo questa soluzione: un male non si combatte approfondendolo o praticandolo in maniera controllata, ndr). Il 25% dei ragazzi inglesi non riceve alcuna educazione sessuale. Purtroppo la scuola è sempre meno in linea coi bisogni dei ragazzi, ed anche questa è una spinta a ritirarsi nel mondo virtuale. Zimbardo ci ricorda che negli USA il 90% degli insegnanti delle elementari sono donne; in Inghilterra il 20% degli insegnanti sono maschi.

«Le insegnanti donne possono essere meravigliose, ma accrescono le capacità per le quali sono adatte le ragazze, e non amano ragazzi che corrano in giro. Con la carenza di fondi, vengono eliminate le palestre scolastiche e così non c'è spazio per l'attività fisica dei ragazzi»

Ci sono casi nei quali l'educazione fisica è stata sostituita dallo scrivere un diario: «i ragazzi non scrivono diari! Tenere un diario è la cosa peggiore da chiedere ad un ragazzo!».

In una simile scuola «femminilizzata», i ragazzi si annoiano e conseguentemente vengono facilmente etichettati come: «affetti da 'disturbo da iperattività con deficit cognitivo' (ADHD) e gli danno il Ritalin». Nei ragazzi infatti è diagnostica 6 volte di più che nelle ragazze. «Sono farmaci che danno dipendenza, li dovranno prendere a vita». Il che fa gli interessi dell'industria farmaceutica.

«È un grosso affare, quindi incoraggiano gli insegnanti a fare la diagnosi e ad inviare i ragazzi dall'equipe medica a prendere i medicinali».

Ma cosa si può fare per «riconnetterli» col mondo reale?

Zimbardo ha molti suggerimenti: più insegnati maschi, più incentivi per gli uomini perché si costituiscano dei gruppi con i ragazzi di modo che possano avere dei mentori maschili, una riforma assistenziale che incoraggi i padri a rimanere nel circuito famigliare, raccolta di fondi per commissionare videogiochi meno violenti e che richiedano maggior cooperazione, maggior colloquio dei genitori sul tema del sesso e delle relazioni affettive di modo che i figli non scambino il mondo del porno per la rappresentazione della realtà.

Il suggerimento che preferisco è che i ragazzi imparino a ballare: «è la cosa più facile al mondo», dice un professore 82enne con l'entusiasmo di un John Travolta.

«Ai genitori dico che la cosa più importante che possono insegnare ad un figlio è il ballare. Oggi si vedono ragazze che ballano con altre ragazze e se sei un ragazzo, ed inviti una di loro a ballare, diventi subito popolare. La maggior parte delle scuole di danza sono per anziani, me ce ne dovrebbero essere per adolescenti».

Se ce ne fossero, i ragazzi potrebbero fare l'esperienza di un qualcosa che è per loro sempre meno probabile dato che le loro vite stano diventando sempre più virtuali: l'esperienza del contatto fisico. Cosa significhi toccare ed essere toccati fra esseri umani vivi e reali.

È un bel sogno, che Zimbardo non pensa si concretizzerà presto. Infatti, ritiene ci siano poche speranze che venga realizzato uno qualsiasi dei suoi suggerimenti:

«La condizione di questi ragazzi mi sconforta profondamente perché non penso ci sia una soluzione di facile realizzazione. Mi fa male, perché io sono ottimista, ma i ragazzi sono in una situazione veramente distruttiva».
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Serenissimo

Citazione. È  possibile che i ragazzi si masturbino molto più delle ragazze, ma non ci sono dati validi sul tema».

Per forza...

Il porno crea false aspettative nei ragazzi su strane pratiche sessuali che le donne di solito non amano ( perchè, parliamo un attimo apertamente, a quale donna potrebbe piacere il sesso anale violento come compare in certi porno ? ) , ed i risultati sono masturbazioni compulsive . Un aggravante di ciò è il poter "guardare ma non toccare", perchè questi pornodipendenti sanno che non arriveranno quasi mai a poter testare "con mano" quello che vedono in queste pratiche.
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Finnegan

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Serenissimo

Citazione di: Finnegan il 25 Febbraio 2018, 11:34:31 PM
Risultato del porno: impotenza e problemi di coppia.

E quindi tradimento , divorzio, false aspettative che peggiorano perchè pare che chi guardi i porno soft poi voglia quelli sempre più estremi . Esattamente come le droghe. Si inizia sempre da quelle "leggere" per finire all'eroina .
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Finnegan

E' tutto arcinoto, altrimenti il porno online non si sarebbe diffuso così a macchia d'olio, ma per il bene supremo degli uomini e della causa maschile bisogna dire che è una conquista di civiltà. "Manco le basi proprio".
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