Manodrome, gli uomini sono pericolosi

[dotar-sojat]

ed ecco il primo film di propaganda misandrica, tra l'altro anche con un bel budget ed attori famosi

vi segnalo alcuni commenti della rete:
"Inizia la produzione hollywoodiana sui cupi e drammatici temi incel/redpill: troppi ne vedremo in futuro grazie al wokismo e all'egoismo matriarcale di chi ha deciso di giocare con cicciobello in solitaria, colpevolizzando gratuitamente la figura maschile mentre oggi la realtà è all'insegna del "je la famo pagare scappando noi". Il tutto è sciroppato in una disgustosa melassa iperdrammatica vagamente surreale, volutamente deprimente e totalmente non credibile, nel tentativo (fallito) di art film anni 70 invero diretto e recitato piuttosto male da tutti: Eisenberg tenta di ripetere sé stesso ma con scarsi risultati, Brody quasi imbarazzante. Curioso trovare la Keough tra i produttori, brutto segno in generale.
Se ne può fare a meno? Avoglia..."

"100% propaganda misandrica ma noto che la bevono in molti, quindi ottimo lavoro da parte degli autori: lo diceva pure il mitico René Ferretti (da Boris, miglior serie italiana di tutti i tempi e per sempre: recuperatela) "Basta qualità! Il pubblico vuole lammè!"
Stranamente la setta Manodrome è piuttosto mono-colore: si vede che gli attori più abbronzati erano impegnati dalle altre sceneggiature woke."

"noir cupo, passa il messaggio woke, ragazzo psicopatico e disturbato viene ulteriormente confuso dalla setta odiadonne con epilogo scontato, tuttavia non è malaccio,via"

[Finnegan]

L'assenza degli abbronzati era scontata. Esilarante lo "scappiamo noi", altro che dating qui è fuga da New York (e da Los Angeles)

[Finnegan]

Scrivete qualche recensione negativa. Dubito che anche le donne più pasionarie lo vedranno, ma neppure gli uomini. Anche avendo idee femministe, è un film assolutamente stupido e inguardabile, di una brutalità sorda, indecifrabile e gratuita.
Tra gli esempi che come al solito ritraggono un mondo al rovescio, il protagonista maltratta la compagna incinta oltretutto senza alcuna ragione. Lei ovviamente è un angelo di gentilezza e affetto anche se poi gli molla il bambino e se ne va. La parola misoginia echeggia molte volte in modo da imprimersi bene nella coscienza degli spettatori: il mondo sarebbe inspiegabilmente pieno di uomini che odierebbero donne angeliche come fate e principesse. Ideologia allo stato puro contro la realtà, per acuire il divario già non indifferente tra i sessi e fomentare odio e pregiudizi (veri questa volta) nei confronti del genere maschile.
Vengono completamente omessi gli esempi positivi (la stragrande maggioranza) di uomini che ogni giorno salvano donne anche a rischio della loro vita: non solo professionisti ma anche cittadini comuni. Film gravemente offensivo e pieno di pregiudizi, che a parti invertite solleverebbe un vespaio indescrivibile e non sarebbe neppure proiettato.
Hollywood non vi dirà mai che la stragrande maggioranza di morti sul lavoro sono uomini, che non ci sono quote rosa per miniere e cantieri e del gran numero di uomini che si suicidano (250 l'anno solo in Italia, il doppio dei "femminicidi" ma senza alcun allarme sociale) perché rovinati da una separazione fino all'indigenza e alla perdita dell'abitazione. Altro che "sette misogine", andatevi a vedere Gli Equilibristi con Valerio Mastrandrea, uno dei rari bagni di realtà che si possono trovare al cinema, sempre meno impegnato e sempre più fabbrica di illusioni