"Pregate e zitti"?!

Aperto da Finnegan, 25 Marzo 2024, 08:22:40 PM

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Finnegan

Ma la Chiesa, il mondo cattolico, le scuole cattoliche, le università cattoliche, l'editoria cattolica, la comunicazione d'ispirazione cattolica, il popolo dei credenti dove sono finiti, come mai non si fanno sentire mai sulle questioni decisive e rilevanti che riguardano gli orientamenti civili e culturali, l'arte, il pensiero, la scienza e la tecnologia, la letteratura, la musica e il cinema, il politically correct, la cancel culture e l'ideologia woke? Ma anche nelle scelte della vita comune, la vita intima, le sue inclinazioni non si avverte mai un punto di osservazione religioso, prima che cattolico e cristiano...

Noi risolviamo tutto risalendo a Papa Francesco, a lui attribuiamo ogni merito, ogni colpa, ogni responsabilità della presenza o dell'assenza cristiana nel mondo; ma non possiamo caricare sulle sue spalle, piuttosto malandate e forse inadeguate, tutto il peso della cristianità. Ma nemmeno sulla Conferenza Episcopale o su qualche suo portavoce o esponente di spicco. Certo, l'ordine e la gerarchia delle responsabilità è a partire da loro che sono ai vertici della cristianità; ma non possiamo esaurire un mondo vasto che un tempo coincideva quasi col mondo occidentale, con la società, ad alcune figure apicali o rappresentative.

Sull'Avvenire di qualche giorno fa, il teologo Pierangelo Sequeri ha denunciato l'irrilevanza dei cattolici sul terreno culturale e sul piano comunitario. Tema ripreso da Roberto Righetto. Persiste solo un flebile moralismo, solitamente sconfinante nella filantropia sociale, soprattutto in tema di accoglienza e migranti. Anche il cardinale Zuppi riconosceva una certa timidezza dei cattolici rispetto ad atteggiamenti aggressivi "di una certa cultura dominante"; magari si dovrebbe avere il coraggio di chiamare con i suoi nomi propri, per non restare nella stessa timidezza subalterna che viene denunciata: l'egemonia radical-progressista, d'impronta atea, irreligiosa e laicista. Giusto il suo appello alla fantasia creativa, ma probabilmente non basta, occorre una visione del mondo calata nella vita dei giorni, l'ardire di un confronto, il coraggio civile, la capacità di dialogo e pure di dissenso, il non aver paura di essere troppo innovatori o troppo conservatori; l'amore per la realtà, per la natura, per la storia e per la tradizione in una società che preferisce il loro contrario. E poi, se permettete, avete ormai la prova che il mimetismo fino all'assimilazione al gergo e alle attitudini del presente non funziona e non fa proseliti, anzi allontana sempre più i popoli e i singoli credenti dalla vita e da ogni concezione religiosa: se credete di contare di più mettendovi semplicemente al passo dei tempi, sposando il linguaggio e le preoccupazioni correnti, perdete il senso radicale e originale della vostra missione e del vostro messaggio e il motivo per cui potete trovare attenzione nel mondo. Se non parlate di morte e resurrezione, di senso della vita e amor di Dio; di mistero e scommessa sul rischio della fede, non c'è bisogno di voi nel mondo. E se dimenticate i simboli, i riti, le liturgie, le rappresentazioni del sacro, per mimetizzarvi di più nel paesaggio corrente, vi confondete col mondo, passate inosservati, perdete la grazia del vostro linguaggio divino e differente, che solo può destare attenzione e ammirazione. Poi è inutile prendervela col supermercato delle religioni, la paccottiglia spirituale, la sottocultura new age, l'analfabetismo religioso, se rinunciate a coltivare la forza e il mistero della vostra testimonianza, del vostro linguaggio, della vostra capacità di parlare oltre la vita e oltre la morte, di esprimere il desiderio d'eternità. Quelle pseudoreligioni coprono un vuoto che voi lasciate incustodito...

Però, come dicevo agli inizi, non si può risolvere il problema additando i vertici della Chiesa per i loro errori, la loro compiacente neutralità sui temi cruciali della vita, la loro riluttanza a portare lo scandalo della religione in una società radicalmente e superficialmente irreligiosa. C'è un problema più vasto che riguarda proprio il mondo cattolico, anche quello che va oltre le chiese e le sacrestie. E' un ritirarsi, uno spegnersi, un essiccarsi della fiamma, un'accettazione di disfatta e di abbandono che ormai è in ciascuno. Non c'è mai un organismo d'ispirazione cristiana, a qualunque livello, che prenda posizione su temi, dibattiti, personaggi, aggressività e supponenza della cultura dominante. Prevale un senso di inadeguatezza e la percezione di essere comunque soccombenti, fuori luogo: dunque inutile cimentarsi, meglio mettere da parte le proprie convinzioni, o tenersele per sé, fino a privatizzare la propria fede cristiana a ridurla a un intimismo privo di porte e di finestre. Non c'è questione culturale, storica o ideale in cui si avverta la presenza di un punto di vista schiettamente cristiano e cattolico, mai un segno né di fedeltà né di originalità; come se già la definizione di cultura, di storia o di pensiero ponesse confini laici e razionali da non oltrepassare, fino a circoscrivere al proprio tempo o alla competenza tecnico-scientifica di quei saperi specifici, l'ambito adeguato di quelle controversie. Ogni "intrusione" religiosa è considerata come impropria, fuori luogo, anche se in realtà il sottinteso è che sia "fuori tempo". Quello è già il segno di una capitolazione, il cedimento alla pigrizia e al decorso degli eventi, perché è faticoso oltre che creativo, saper rispondere alle controversie della contemporaneità, al narcisismo, ai coming out, ai desideri di mutare natura, sesso, corpo, età, famiglia, città che prevalgono nel frasario più diffuso del momento.

Si tratta in una parola – ma che diviene fatto, scommessa e ammissione di identità – mettere in gioco il senso religioso della vita e farlo valere nelle scelte quotidiane. Anche in quelle scelte di ogni giorno, che sembrano attenere ad ambiti neutrali, asettici, o semplicemente profani, vitali, tecnici, è in gioco il senso religioso o irreligioso della vita. Finché non si riparte da lì, i cattolici proseguiranno nel loro progressivo passaggio alla clandestinità, in una parabola che va dall'irrilevanza alla scomparsa.

La Verità – 10 marzo 2024
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dotar-sojat

diciamo che i cattolici ormai da anni sono piuttosto spaesati da certe notizie che provengono dal Vaticano (i vari Becciu, Zuppi, ecc) dove girano soldi che non vanno certo nelle missioni o per aiutare i "poveri".
I parroci di paese fanno quello che possono, ma di certo i fedeli sono un po' spaesati e dubbiosi, anche per certe posizioni papali che ben conosciamo (dall'accoglienza indiscriminata ai matrimoni gay, più altro che i fedeli comuni per fortuna ignorano).
Ormai i giovani non partecipano più alle funzioni o anche solo alla vita oratoriale (dove noi siamo cresciuti), non si sposano più (nel 2023 solo tre matrimoni qui in parrocchia).
Diminuiscono i sacerdoti, quando ero ragazzo nel comune c'erano almeno due sacerdoti per ognuna delle 4 parrocchie, tra poco ci sarà un solo sacerdote per tutte e 4, e non bastano di certo i seminaristi stranieri a tamponare l'emorragia.
Si sono persi tanti valori, di fronte ai drammi le persone si recano in chiesa in cerca di conforto, di parole di sostegno, mentre spesso invece si beccano sermoni dove vengono accusati di non aiutare il prossimo (lo straniero), di non dare tutto ai poveri (però leggono dei cardinaloni che i soldi li hanno eccome), e di non essere accoglienti.
Da troppo tempo ormai la chiesa è entrata nella politica e questo ha creato una deriva ormai irrefrenabile.
Spera nel meglio, aspettati il peggio

Finnegan

#2
Sintesi perfetta della situazione:
Citazione di: dotar-sojat il 26 Marzo 2024, 08:08:15 AMOrmai i giovani non partecipano più alle funzioni o anche solo alla vita oratoriale (dove noi siamo cresciuti), non si sposano più (nel 2023 solo tre matrimoni qui in parrocchia).
Fatti evidenti ma nessuno sembra preoccuparsene, anche in rete si parla di papi, di perfidi disegni globalisti ma non del problema più grave ed urgente: la sparizione dei cattolici per allontanamento o mancanza di figli.
Ormai nelle chiese si vedono poche persone anziane, che continuano ad assistere alla Messa per questioni legate all'età avanzata ma non importa a nessuno, neppure ai prelati conservatori che non vi fanno neppure cenno (perché? sa di polvere sotto il tappeto).
CitazioneDiminuiscono i sacerdoti, quando ero ragazzo nel comune c'erano almeno due sacerdoti per ognuna delle 4 parrocchie, tra poco ci sarà un solo sacerdote per tutte e 4, e non bastano di certo i seminaristi stranieri a tamponare l'emorragia.
Si sono persi tanti valori, di fronte ai drammi le persone si recano in chiesa in cerca di conforto, di parole di sostegno, mentre spesso invece si beccano sermoni dove vengono accusati di non aiutare il prossimo (lo straniero), di non dare tutto ai poveri (però leggono dei cardinaloni che i soldi li hanno eccome), e di non essere accoglienti.
La ricetta la conosciamo: più "aggiornamento", più "rinnovamento" (ricorda "più Europa", più-più), difesa ad oltranza di riforme che desertificano le chiese e allontanano i fedeli. Quando si tratta di tali questioni i sacerdoti si fan vivi in massa, altrimenti non li vedi neppure nel confessionale (devi cercarli ovunque per una confessione, ad orari tipo 2 volte a settimana 15:30-16:30).
Citazionederiva ormai irrefrenabile.
Qui salta sempre fuori qualche prelato che addita il "pessimismo" (il "pensiero positivo" è entrato anche nella pastorale) ovvero minimizza e DICE che il Conclave, o non so cos'altro, risolverà tutto. Dimenticando che è una deriva in corso da decenni, sostenuta da forze potenti e soprattutto da una liturgia e teologia (in gran parte omissive) che non si vogliono assolutamente mettere in discussione.
Ormai non ci spreco quasi più fiato, sia perché ricordare l'ovvio è futile, sia perché si ha la tendenza a prendersela con il dito che indica la luna anziché affrontare la realtà.
Spero di sbagliarmi (ma sono in ottima compagnia) ma la Chiesa in Occidente è già un fantasma come l'impero romano nel 450 d.C., neppure il peggior "pessimismo" riuscirebbe a peggiorare le cose però è l'unica cosa che preoccupa questi signori,  a cui il silenzio di fedeli e clero sembra andar bene. Il che lascia sospettare complicità nella (cit. Paolo VI) autodistruzione della Chiesa
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Derry

A questo punto, vista la situazione, pensate che le cose peggiorerebbero, se un ipotetico nuovo Papa, ammesso che ne abbia il potere senza indire Concilii ecc., decidesse di tornare alla Messa in latino in tutte le chiese, una ipotesi fantascientifica?
Provocherebbe uno scisma? Oppure un bel po' di gente tornerebbe in Chiesa, se non altro per curiosità?

Che ne dite?
"Nothing can stop the man with the right mental attitude from achieving his goal; nothing on earth can help the man with the wrong mental attitude."

Finnegan

La gente tornerebbe in chiesa e il Papa sarebbe costretto a dimettersi per revoca dello SWIFT. Ma prima registi prezzolati gli farebbero il film come ballon d'essai, per sminuirlo agli occhi del popolo. In effetti è già successo
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Il Conte di Lautréamont

Citazione di: Finnegan il 27 Marzo 2024, 07:28:19 AMLa gente tornerebbe in chiesa e il Papa sarebbe costretto a dimettersi per revoca dello SWIFT. Ma prima registi prezzolati gli farebbero il film come ballon d'essai, per sminuirlo agli occhi del popolo. In effetti è già successo
Ma senza swift come fanno? Di questi tempi i sacerdoti vogliono essere pagati. E il film convince solo quelli che sono già convinti prima...gli atei e gli agnostici. Piuttosto, vedendo la gente che continua ad andare in chiesa, si moltiplicheranno gli incendi. Ma non come in Francia: questa volta con la gente dentro.

Finnegan

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Il Conte di Lautréamont

Citazione di: Finnegan il 27 Marzo 2024, 12:41:03 PMLO dice Bruno Cornacchiola nelle sue profezie
Vedo che hai trovato subito la mia fonte, ma non ci vuole molto a capirlo anche senza averlo letto.

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