Perché l'Occidente è diventato così stupido

Aperto da Finnegan, 27 Aprile 2024, 02:06:37 AM

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Finnegan

Tralascio spiegazioni lasciando ogni riflessione al lettore. Da un articolo di Blondet:

Le nostre élite sono straordinarie, senza esempio, senza precedenti, con una stupidità che finisce per darti una sorta di vertigine, quasi l'ebbrezza degli abissi senza fondo.
L'egemonia liberale occidentale è fallita, ha dichiarato giovedì il primo ministro ungherese Viktor Orban.
Rivolgendosi alla Conservative Political Action Conference (CPAC Hungary) di Budapest, Orban ha criticato l'attuale "ordine mondiale basato sull'egemonia liberale progressista", affermando che ha generato numerose figure che "non sono adatte ad essere leader", con persino "concorsi di bellezza" che ne sanno di più sulla pace.

Confrontate quanto sopra con un testo introvabile di McLuhan:

The Western world, fascinated by the meeting with the East and with tribal societies of high culture, became increasingly unaware of the role played by its own electric technology [per tecbologia elettrica intende anche i mass media e Internet] in initiating and reinforcing the "inner trip" that the whole society was now committed to. The East be-came much more self-conscious and individual in its encounter with the electric age, which had the reverse effect upon the Western world.

Management by Self-Deception
Somnambulism is the normal response to new knowledge. The West pays a price of somnambulism and loss of self-awareness as it extends its power over the world. Many would consider it a terrifying fate for a con-queror to fall asleep in the very moment of conquest.
In the age of the new knowledge industries the paradox of somnambulism amidst vast new acquisitions of knowledge was amply documented by Alexander Pope in The Dunciad early in the eighteenth century. He lived when it was quite observable that floods of printed materials had lowered the levels of conversation and social awareness to the point where a univer-sal DULLNESS covered all. We now know that sleep and dullness can be the effects of overstimulation and excess of data.
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Derry

E' perfettamente chiaro che sovrastimolazione ed eccesso di dati abbiano effetti negativi sugli esseri umani, ma aggiungerei un altro elemento: il cambiamento.
Infatti, uno dei ritornelli che sentiamo ripetere continuamente è quello che ci dice che "viviamo in un'epoca di cambiamenti sempre più rapidi", ma che significa in pratica?
Quello che non è chiaro è a cosa debbano servire, di quale disegno facciano parte questi rapidi cambiamenti; infatti, se è perfettamente comprensibile che una nave in movimento cambi rotta, se i cambi di rotta sono continui, siamo legittimati a pensare che al timone ci sia un ubriaco, cosa che non è proprio augurabile.
Inoltre, sempre con riferimento a questa ipotetica nave, c'è da considerare il fatto che una nave, per  cambiare rotta, ha bisogno di un tempo e uno spazio tutt'altro che brevi: non potrà certo fare lo slalom come gli sciatori. Per gli esseri umani, il discorso è analogo: non possono assorbire cambiamenti troppo rapidi (e neppure cambiamenti artificiosi); se i cambiamenti sono continui o illogici, l'uomo reagisce in modo in modo logico: aspetta di vedere che direzione prenderà finalmente la nave, in modo da poterla inquadrare in una prospettiva sistemica che abbia senso.
 
"Nothing can stop the man with the right mental attitude from achieving his goal; nothing on earth can help the man with the wrong mental attitude."

Il Conte di Lautréamont

#2
Facciamo un pò di chiarezza. Il cambiamento è obbligatorio, perché abbiamo fondato la nostra economia sul petrolio, sull'inquinamento spudorato e sull'urbanizzazione massiccia. Questo modello di sviluppo è giunto alla morte naturale e occorre ripensare l'economia e la società a cui è collegata. C'è poco da recriminare se non il fatto che, diversamente dal passato, è l'economia a plasmare la società mentre dovrebbe essere il contrario attraverso la cultura. A tal proposito, per chi ancora non è a conoscenza di queste tematiche, dovrebbe seguire quello che ripete da anni Valerio Malvezzi con la sua teoria economica basata sull'economia umanistica, o a Diego Fusaro sulla distizione tra economia e crematistica, a cui naturalmente nessuno presta ascolto.
Detto questo riprendo la metafora della nave. La rotta è stata tracciata da tempo e si tratta di traghettare l'umanità verso l'abisso. È chiaro che, se si dirigono spediti in linea retta, tutti sono nella condizione di capire che stanno andando verso l'abisso e naturalmente insorgerebbe spontaneamente la protesta. Invece che fanno? Hanno messo un timoniere che cambia continuamente direzione, cosicché ci si avvicina verso l'abisso ma tutti pensano che stanno andando in un'altra direzione. Perché è indispensabile l'abisso? Per il semplice motivo che le risorse della terra non sono sufficienti per l'attuale popolazione. Anche dal punto di vista energetico le fonti rinnovabili possono al massimo soddisfare un miliardo di persone. I costi della conversione energetica saranno quasi insostenibili, ma potrebbero essere ragionevoli solo abbassando ulteriormente la soglia dell'utenza. Ecco, il meraviglioso mondo futuro dove tutti vivranno felici è pensato per un numero esiguo di privilegiati. Credo ad un numero assai inferiore ai 500 milioni annunciati dalla Georgia Guidestones in un ipotetico futuro post-atomico ( e notare che l'imminenza di una guerra nucleare pare avvicinarsi a grandi falcate ).
Da qui si giunge alla dimostrazione del teorema della stupidità dei politici. La stupidità non consiste nel portare i popoli in bilico sull'orlo dell'abisso e soffiare sui loro corpi affinché cadano dentro, ma nel pensare che loro si salveranno. I politici che lavorano sotto traccia per questi programmi di depopolamento sono i classici "utili idioti" che faranno la fine del loro stesso popolo. D'altra parte trovate qualcuno di destra/sinistra che ha paura di una guerra nucleare? Loro pensano di sopravvivere, che le bombe non gli cadranno sulla testa e che saranno refrattari alla radioattività come i bacherozzi. La stupidità che si manifesta travalicando il livello minimo di una istintiva autoconservazione si chiama follia. Chiamiamo dunque i politici con il loro nome: questi sono semplicemente pazzi da legare.

Finnegan

#3
Secondo vari testi molte cose cambieranno nel futuro ma una rimarrà: il cambiamento accelerato, l'unica costante della nostra epoca. L'essere umano è fatto per la continuità, per cui occorre guidare il cambiamento e compensarlo con radici culturali, sacre e familiari. Tutte cose artatamente distrutte dalla "modernità" (si vedano i documentari di Vittorio De Seta).
I politici credevano di sopravvivere anche al vax (fasullo o meno) e invece cadono come mosche amministratori comunali, assessori e anche sul Berlusca c'è un dubbio (gli altri effettivamente resistono come gli scarafaggi)
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Il Conte di Lautréamont

#4
Sotto questo punto dissento. Dagli studi storici di Jacob Burckhardt è emerso che ciò che caratterizza il cambiamento è proprio la continuità con il passato. La crisi socio-culturale che innesca il cosiddetto cambiamento altro non è che il tentativo di rinnovare il passato. Questa acquisizione di un secolo fa è stata largamente confermata anche dagli storici successivi. Il cambiamento che noi vediamo oggi sotto i nostri occhi è solo il modo per continuare il consumismo di ieri, di cui ha una parte importante la produzione della grande industria "multinazionalizzata", mentre la distruzione dei ruoli tradizionali all'interno della società contemporanea ( Stato, famiglia, uomo, donna ) è solo fumo negli occhi. Ti pare che le elite che stanno al potere non credono in Dio, non hanno una famiglia tradizionale e non fanno i figli? I cambiamenti imposti riguardano il popolo affinchè questo possa scomparire e la società vada avanti con le stesse istituzioni del passato. Se scompaiono gli stati nazionali non è perché si vuole costruire un mondo senza stati, praticamente il sogno degli anarchici, ma dare origine all'unico stato che deve esistere, cioè il governo mondiale, che agirà con le stesse dinamiche e strutture di un macro-stato. Anche l'ateismo non è il fine delle elite al potere, ma piuttosto il mezzo per attuare il cambiamento. Ti pare che i presidenti americani siano atei? E proprio in questi giorni in Israele stanno discutendo dell'opportunità di costruire il Terzo Tempio sbaraccando le due moschee. L'ateismo dilagante fa parte di un piano escatologico che sta unendo Cristiani ed Ebrei. Tralascio gli approfondimenti, ma dovrebbe essere chiaro che l'ateismo sia parte integrante del messianismo a cui aspirano questi attori politici per attuare il loro domani.
Sull'ultima parte concordo. Padre Kolbe aveva già profetizzato che questi utili idioti che si prestano alle attuali politiche di depopolamento periranno assieme ai loro popoli...specificando "per malattia".

Finnegan

Non mi riferivo al cambiamento inteso come mera distruzione dei ruoli tradizionali, ma all'obsolescenza accelerata di conoscenze, mansioni e altri assetti sociali.
E' vero che l'élite cerca di conservare il potere in questo modo ma il cambiamento in sé è dovuto al fatto che oggi tutto avviene "alla velocità della luce", cioè della tecnologia elettronica. Non possiamo realisticamente tornare al tram a cavalli per cui occorre compensare proprio con le radici tradizionali di cui le élite ci hanno privati
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Il Conte di Lautréamont

Ma è naturale che il cambiamento avviene velocemente. Da un lato le elite hanno fretta di vedere il loro piano realizzato; dall'altro la nostra civilità è caratterizzata dal mito della velocità che proviene a sua volta dall'altro mito moderno che è quello della macchina. Questo è uno dei motivi per cui tutto finisce per essere obsoleto nel giro di pochi anni, dagli eroi contemporanei della letteratura ( che poi passano in un battito di ciglia all'anonimato ) alle stesse scoperte scientifiche che vengono soppiantate continuamente dalle nuove. Produciamo cultura USA... e getta. Alle elite importa un fico secco di quel che patisce il popolo, visto che loro campano con il lavoro del popolo. Pensa al meraviglioso mondo che hanno programmato, dove continuano a non fare un fico secco perché tutto il lavoro verrà svolto dalle macchine, senza che queste possano protestare per qualunque cosa. L'hanno già battezzata "era dell'acquario" oppure "la civiltà dello spirito (santo)". C'è persino un teologo contemporaneo, quello spretato di Vito Mancuso, che fa il tifo affinchè la Cristologia venga messa in pensione e sogna un mondo dove finalmente la Chiesa realizza se stessa, sparendo dalla terra, ah ah ah non riesco a trattenere le risate! E i cardinali gli danno anche ragione! È evidente che anche loro sognano di vivere in un mondo futuro dove tutti non fanno un fico secco. Certamente noi non siamo stati invitati e ci dobbiamo rassegnare a considerarci come ospiti sgraditi che devono togliersi dai piedi il più velocemente possibile. Tuttavia...non prevalebunt!

Finnegan

Secondo me le élite, che non brillano certo per lungimiranza, sono costituite da sonnambuli manovrati dalla tecnologia e dagli algoritmi. C'è tutta una letteratura, dal ciclo Dune ad alcuni manga giapponesi, che descrive questo con decenni di anticipo (quando non erano diffusi neppure i computer ed Internet non esisteva).
Il cambiamento accelerato, scriveva McLuhan su Playboy già nel 1969, produce anomia e apatia.
La civiltà cibernetica è femminilizzata, spiegano i manga giapponesi, dalle soinistre Mazoniane di Harlock al Bandar del "dio dei fumetti" Tezuka, in cui il mondo è governato da un megacomputer non a caso chiamato Vaxena.
Il folclore popolare (anche moderno), spiegava McLuhan e anche Federico Zeri, è spesso superiore a tanti trattati sociologici
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Il Conte di Lautréamont

Sicuramente la cibernetica giocherà un ruolo preponderante. D'altra parte non ci saranno più lavoratori dovunque, non solo nelle fabbriche. Già iniziano a usare algoritmi per le gestioni bancarie, per gli accertamenti fiscali. Con l'impiego su larga scala dell'AI tutti i lavori saranno cancellati. Guarda solo ora quante filiali bancarie vengono chiuse. E secondo te lasciano milioni di persone a casa senza far niente? Il fareunficosecchismo è un diritto delle sole elite, non dei comuni mortali. Qualcosa si inventeranno per togliere di mezzo il surplus umano, ormai obsoleto. Benvenuti nel post-umano, per chi non lo ha ancora capito.

Finnegan

Questa è l'idea ma le cose non vanno sempre come programmato, leggo che le élite temono il popolo perché loro sono pochi e noi tanti
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