In migliaia alla marcia per la vita. Nonostante pavidumi ecclesiastici

Aperto da Finnegan, 19 Maggio 2018, 07:59:25 PM

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Finnegan

Le foto (e le scritte sugli striscioni) sono ancor più eloquenti del testo.

Oggi pomeriggio si è svolta la Marcia per la Vita nella sua ottava edizione. Molte persone; un giornale della capitale ha parlato di centomila persone come obiettivo degli organizzatori. Questo nonostante che in conferenza stampa alla collega fosse stato ribadito almeno due volte che la valutazione della partecipazione oscillasse fra i dieci e quindicimila. Una scorrettezza evidente, funzionale – scommettiamo – all'obiettivo di poter dire che la partecipazione è stata inferiore alle attese. Abbiamo visto sfilare i partecipanti; e ci sembra che una cifra fra dieci e quindicimila sia ragionevole, alla luce della nostra esperienza cinquantennale di manifestazioni. Tenendo conto di due sostanziali vergogne. La prima: le fratture del mondo cattolico e il boicottaggio (incredibile, vero? Eppure...) di un importante pezzo laicale alla marcia. Assurdo, ma reale. E poi l'atteggiamento dei vescovi, inesistenti. Trovano tempo e modo di presiedere veglie su un fenomeno inesistente, quale sarebbe l'omofobia, strumento fasullo ma efficace per tappare la bocca a opinioni contrarie, o a partecipare a temi cari alla narrazione del politically correct; ma sono troppo pavidi o calcolatori per rispondere alle parole di Giovanni Paolo II:

"Ci alzeremo in piedi ogni volta che

la vita umana viene minacciata...


Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita

viene attaccata prima della nascita

Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha

l'autorità di distruggere la vita non nata...".

No, loro non hanno nessuna voglia di alzarsi in piedi, stanno bene seduti dove sono, sulle loro poltrone.

Alla marcia abbiamo visto molti giovani, più sacerdoti, ci sembra, dell'anno scorso, molte famiglie. Vi offriamo una storia fotografica della Marcia, sperando di fare cosa gradita.






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Finnegan

https://www.corrispondenzaromana.it/marcia-per-la-vita-2018-il-discorso-di-virginia-coda-nunziante/

Marcia per la Vita 2018: il discorso di Virginia Coda Nunziante

Abbiamo ascoltato delle testimonianze meravigliose.

Le mie povere parole possono aggiungere ben poco a quanto è stato detto fino ad ora. Ciò che avete ascoltato non sono solo parole, sono fatti, è vita vissuta, è qualcosa che è tragicamente accaduto e che accade ogni giorno, qualcosa che interpella la nostra coscienza, che spinge noi a testimoniare e la Marcia per la Vita è prima di tutto una testimonianza, un impegno che ci siamo assunti per non tacere, per essere vicini a chi soffre, a chi ha subito ingiustizia, per esprimere solidarietà alle vittime di un massacro, come quello causato dalla legge 194 che ha legalizzato l'aborto in Italia.

C'è un libro della vita e c'è un libro della morte. In questo libro della morte la data del 22 maggio 1978 è scritta con caratteri di sangue, il sangue di quasi 6 milioni di vittime, 6 milioni di bambini non nati che ci trasmettono un messaggio che vogliamo raccogliere: è l'urlo silenzioso, uso l'espressione di un celebre documento del dott. Nathanson, la cui eco non si spegne e che noi vogliamo amplificare e ritrasmettere.

6 milioni in Italia in 40 anni ma 50 milioni di bambini uccisi all'anno nel mondo, 137.000 al giorno , 5.700 all'ora.

Non vogliamo far passare questo anniversario senza chiedere ai nostri politici, e principalmente a coloro che sono qui in piazza con noi, di abrogare la legge 194, e in attesa che si arrivi a questo, intanto di togliere immediatamente dalla spesa pubblica i 2-300 milioni di euro che ogni anno sono dedicati ad uccidere i nostri bambini. Tutti sappiamo qual è la situazione della Sanità pubblica nel nostro paese: è mai possibile che per avere un'ecografia, una tac, una risonanza, ci vogliono mesi se non ci si può permettere di pagare profumatamente le analisi, ed invece per abortire, per uccidere, tutto si risolve in pochi giorni ed è tutto gratuito perché a spese dello Stato e dunque di tutti noi contribuenti?

Tutto questo noi vogliamo denunciare perché la nostra è una società molto ipocrita che ormai pratica l'eugenetica e l'infanticidio di Stato di cui abbiamo avuto un drammatico esempio in Gran Bretagna con l'uccisione del piccolo Alfie Evans.

Noi però non vogliamo solo piangere le vittime ma onorare l'esempio di tanti uomini e donne che con coraggio difendono la vita. Uomini e donne come i genitori di Alfie Evans e i genitori di Vincent Lambert che ci insegnano come il coraggio e la determinazione con cui si combatte sono una forza inarrestabile. Ciò che ci proponiamo con la Marcia per la Vita è anche incoraggiare ognuno di noi a non sottrarsi all'impegno, ma a reagire con tutte le proprie forze all'aggressione a cui siamo sottoposti. Sappiamo di avere di fronte un sistema politico, economico, giuridico e mediatico apparentemente invincibile che ci vuole togliere anche la libertà di espressione: ma sappiamo che con l'aiuto di Dio tutto è possibile e anche se la nostra Marcia riunisce credenti e non credenti nella comune difesa della vita, noi non abbiamo timore a proclamare pubblicamente in questa piazza, il nome di Dio, Creatore e Signore della vita e della morte di ognuno di noi. Siamo certi che Egli ci ascolta, siamo certi che Egli ci aiuta, siamo certi che Egli non cesserà di assisterci giorno per giorno, momento per momento, fino alla vittoria contro la cultura di morte che ci minaccia. Questa cultura, questo sistema, ha in sé stesso i germi della sua auto-distruzione. La causa per cui combattiamo contiene invece in sé i germi della vita e della vittoria. Noi rappresentiamo il futuro, non solo per quanto riguarda l'Italia, ma per quanto riguarda il mondo. Per questo siamo vicini a coloro che domani marceranno in Argentina e venerdì prossimo voteranno in Irlanda, in ambedue i casi per evitare che sia introdotta una legislazione abortista nei loro paesi. La dimensione internazionale della lotta è una delle ragioni della nostra fiducia.

Vogliamo esprimere infine la nostra fiducia e la nostra convinzione con un gesto simbolico, che chiuderà ufficialmente la nostra manifestazione.

Chiedo perciò agli amici di Alfie, che rappresentano tutti coloro che hanno seguito con tanta apprensione e affetto quanto succedeva a Liverpool, di salire sul palco mentre prego tutti voi di rimanere ancora qualche minuto in piazza.

Un grazie caloroso a tutti e appuntamento per il 18 maggio 2019 per la prossima Marcia per la Vita.
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Derry


Un evento molto importante, che i media hanno cercato in tutti i modi di ignorare o far passare in secondo piano rispetto ad altri avvenimenti di cronaca, tipo il "royal wedding" (vuoi mettere?).
Difficile ignorare la marcia per la vita, quando ad ogni piè sospinto si citano le statistiche Istat sul fatto che "in Italia non si fanno più figli"...

Sarebbe utile una statistica che desse la percentuale di quanti dei potenziali figli "non fatti" dagli Italiani siano dovuti all'aborto: credo che scopriremmo molte cose interessanti. Infatti, premesso che l'aborto è sempre qualcosa di dirompente dal punto di vista umano, lo è anche dal punto di vista sociale, con la differenza che un governo può intervenire attivamente per eliminare la piaga dell'aborto con politiche a favore della famiglia. Altrimenti, è come lamentarsi che la gente non prende il treno dopo aver tolto i binari.
"Nothing can stop the man with the right mental attitude from achieving his goal; nothing on earth can help the man with the wrong mental attitude."

Finnegan

Quel che lascia stupefatti è che anche in contesti di attivismo maschile l'aborto è considerato una "conquista", una "libertà" e chi lo critica un "bigotto".
Nessuno pensa alle conseguenze sociali della denatalità, sull'economia, ma anche sul ruolo dell'uomo e del padre.
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