Fallimenti femministi: Svezia sull'orlo della guerra civile

Aperto da Finnegan, 29 Dicembre 2018, 11:31:23 AM

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Finnegan

A quanto pare l'utopia femminista non sembra in grado di durare a lungo. Il pietoso modello a base di coccole, caffè e focacce, non è stato efficace. Chi scrive ritiene che la dilagante criminalità specialmente degli immigrati, non sia un imprevisto ma l'inevitabile conseguenza dell'impossibile utopia di una società femminista e delle sue (falsificate) parole d'ordine: "tolleranza, rispetto, apertura, dialogo".


Fonte: Voice of Europe
https://voiceofeurope.com/2018/12/international-security-expert-sweden-is-heading-for-civil-war/

ll consigliere per la sicurezza internazionale Olle Fjordgren vede la Svezia come un treno merci che si sta per schiantare su una parete rocciosa.

"Abbiamo praticamente gettato la spugna e i criminali hanno preso il potere. In questo momento non abbiamo nulla contro cui opporci e non vedo come invertire questa tendenza ", ha detto al blog di notizie Ingrid & Maria.

Già nel 2013, la Svezia era in una guerra civile a bassa intensità che i criminali stavano vincendo, secondo Fjordgren. Ora, cinque anni dopo, hanno vinto in molte aree che a suo avviso sono giustamente chiamate no-go zone.

La riluttanza politica nell'ammettere quanto le cose stanno andando male , in combinazione con incapacità e ignoranza, ha portato la Svezia a essere molto vicina a diventare uno stato fallito.

La società gioca con regole vecchie e obsolete. La polizia pattuglia in modo tradizionale, mentre il lato opposto, i criminali, agiscono con regole completamente diverse.

Secondo lui, la ricetta contro questo è zero tolleranza come per il modello di New York. Il potere giudiziario deve rendere incapaci queste persone pericolose di scendere nelle strade, questo è l'unico modo per affrontare i problemi.

Il pietoso modello a base, di coccole, caffè e focacce, non e` stato efficace. Spetta agli stessi residenti delle no go zone, smettere di drogarsi e abbandonare la loro vita criminale. Ognuno è responsabile per se stesso.

Se continua così, Olle Fjordgren vede solo un possibile sviluppo: la guerra civile. Potrebbe iniziare nelle no go zone, o quando gli svedesi ne avranno finalmente abbastanza e decideranno che non c'è altra via d'uscita che una rivolta armata.

Sottolinea che non è troppo tardi, anche se l'orologio ha raggiunto i cinque minuti a mezzanotte. I politici devono prendere coraggio e smettere di mettere i propri interessi prima di tutto.

I politici devono essere pronti ad agire risolutamente se vogliamo avere la minima possibilità di interrompere questi sviluppi, conclude.
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Finnegan

#1
A seguito di alcuni commenti su Facebook, secondo i quali l'articolo non menziona esplicitamente il femminismo, ricordo che il governo come la società svedesi seguono da decenni la filosofia femminista, con politiche conseguenti a base di "coccole, caffè e focacce" verso gli stranieri che arrivano in massa. Gli uomini svedesi ed europei, invece, finiscono in galera persino se mollano un benevolo scapaccione al figlio (successo a un turista italiano) e sono addirittura obbligati per legge a urinare seduti per motivi di "parità".
Ricordo anche che un tipico tratto maschile è la difesa del proprio territorio e della propria civiltà, atteggiamenti che il governo e i media femministi della Svezia biasimano e reprimono.
Gli uomini svedesi non potranno proteggere le loro (ex) mogli, la polizia non è in grado di farlo e censura le notizie. Dove andrà la Svezia?
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Derry

Se non fossimo Uomini, vale a dire quegli esseri strani abituati a riflettere sulle cose e decisi a combattere per cambiarle, potremmo dire semplicemente che chi semina vento...

Invece riflettiamo sul fatto che quello che accade in Svezia è il risultato finale al quale sono destinate tutte le nazioni occidentali che si faranno infinocchiare dal femminismo. Chissà che non serva da monito per tutti gli altri: forse non è troppo tardi per prendere coscienza del problema e rinsavire (finalmente).
"Nothing can stop the man with the right mental attitude from achieving his goal; nothing on earth can help the man with the wrong mental attitude."

Finnegan

#3
In tutte le questioni di oggi, "la soluzione è nel problema": come diceva Kennedy, i problemi dell'umanità sono creati da uomini e possono essere risolti da uomini.
In tal senso la nostra azione non è volta a suscitare facile indignazione, ma l'inizio di un processo riparativo che, partendo da una presa di coscienza della gente, porterà naturalmente alla messa in atto di soluzioni. Che saranno tanto più semplici quanto più i nostri problemi sono artificialmente creati, o il frutto di approcci sorpassati (la "burocrazia") a nuove configurazioni della società.
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