La bufala del femminismo "buono"

Aperto da Finnegan, 29 Dicembre 2018, 07:42:04 PM

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Finnegan


Visto un certo numero di commmenti su Facebook, da parte di uomini sostenitori di un femminismo presunto "buono", postiamo questo illuminante testo. Il lettore frettoloso può andare ai grassetti:

Il Femminismo "Buono" – La Prima Ondata

Una delle opinioni più ricorrenti riguardanti il femminismo, è quella secondo cui questa ideologia, agli albori della sua storia, fosse niente più che un contenitore di buone idee, persino ingenue nel loro candore, e che poi, non si sa bene come e perché, nell'andare degli anni sia degenerata, fino ad arrivare alle Valerie Solanas, alle Mary Daly e alle Germaine Greer.

Questa convinzione di parecchie persone deriva molto spesso da pura e semplice ignoranza su cosa è stato il femminismo, ma non di rado capita anche che taluni assumano questo genere di posizione per la paura di venir etichettati come "estremisti", e quindi "persone poco raccomandabili".

Limitarsi a condannare solo il femminismo degli ultimi decenni, considerandolo a torto un "femminismo degenerato", è infatti un ottimo espediente per presentarsi come dei "moderati", nello stile classico del più untuoso e viscido "politically correct".

In questo articolo cercherò di presentare alcuni cenni sul femminismo storico, quello in particolare della Prima Ondata (dalla fine del 1800 ai primi decenni del 1900), attraverso questioni poco conosciute ai più, compresi alcuni attivisti anti-femministi, che si preoccupano perlopiù della Seconda e Terza Ondata femminista, ritenendole a torto "la causa di tutti i mali", e non vedendo invece che queste ondate altro non sono che due tessere del domino femminista che mai sarebbero potute "cadere" se la prima non avesse dato il via all'intero processo. E' quindi di fondamentale importanza arrivare alle radici del male che ancora oggi pervade la nostra società, scoprendo le origini nefaste del femminismo originario, quello della Prima Ondata.

Per cominciare con questa breve rassegna sul femminismo storico, partiamo con una delle principali eroine della Prima Ondata Femminista, ovvero la statunitense Elizabeth Cady Stanton, nata nel 1815 e morta nel 1902. La Stanton era nota fra le altre cose per le sue idee razziste sui "negri", che definiva in modo sprezzante "sambos", e per il suo malcelato classismo. Quando nel 1868 venne emendato il 14° articolo della Costituzione degli Stati Uniti, che garantiva i diritti civili degli schiavi afroamericani, la Stanton affermò: "Se tutti gli uomini devono votare – neri e bianchi, colti e ignoranti, puliti e sporchi, allora la sicurezza della nazione richiede di bilanciare questa imminente ondata di ignoranza, povertà e vizio, con la virtù, la ricchezza e l'istruzione delle donne del paese". La Stanton, assieme all'amica Susan B. Anthony (un altro bel soggetto...), fondò allora nel 1869 l'Associazione Nazionale per il Voto delle Donne, che pose la propria base nel Sud del paese, e organizzò un gruppo di sole donne bianche contrarie al diritto di voto per gli uomini afroamericani. Già due anni prima, nel 1867, la Stanton e la Anthony si allearono con il noto razzista George Francis Train, un Democratico contrario al voto dei neri, che finanziò poi la rivista "La Rivoluzione" pubblicata proprio dalle due femministe, e che esaltava le donne bianche, istruite e del ceto medio, come "superiori" alla popolazione maschile afroamericana.

Il pensiero, se così si può definire, della Stanton, è ben illustrato nelle lettere raccolte nel suo diario personale. Questa è datata 27 Dicembre 1890:

"Ho appena scritto ad una corrispondente: "Tu dici, 'Perché siamo nate donne?' Ti sto inviando assieme a questo messaggio un foglio contenente un mio articolo nel quale mostro la superiorità della donna come un fattore della civilizzazione. Il nostro problema non è la nostra femminilità, ma gli ostacoli artificiali di costume sotto false condizioni. Noi siamo, come sesso, infinitamente superiori agli uomini, e se fossimo libere e sviluppate, sane nel corpo e nella mente, come dovremmo essere in condizioni naturali, la nostra maternità sarebbe la nostra gloria. Questa funzione da alle donne una tale saggezza e un tale potere che nessun maschio potrà mai possedere. Quando le donne potranno sostenersi da sole, avere accesso a tutte le professioni e i commerci, con una casa propria sopra la testa e un conto in banca, allora possederanno il proprio corpo e saranno dittatrici nella vita sociale"."

Come ben si può vedere, mentre il linguaggio dato in pasto alle masse dalle femministe era di tipo essoterico, e cioè per ingannare il maggior numero di persone si parlava di "parità", "pari opportunità", "uguaglianza" e via discorrendo, il linguaggio usato tra di loro era di tipo esoterico, destinato a circoli intimi e ristretti, e si parlava di "superiorità della donna" e altri concetti simili.

L'analisi della Stanton sul fatto che in una società dove le donne si possono sostenere in completa autonomia (la famosa "emancipazione femminile"), queste finiscono per divenire "dittatrici nella vita sociale", è quanto mai azzeccata, lucida e lungimirante. La Stanton ci aveva visto giusto, e la realtà che aveva immaginato si sta realizzando adesso sotto i nostri occhi. Il mezzo grazie al quale questo processo prende piede, non è la maternità tanto esaltata dalla Stanton, bensì il Potere Sessuale Femminile, che lasciato a "briglie sciolte" è in grado davvero di costituire una dittatura nella vita sociale nel quale gli uomini competono fra di loro, scannandosi per entrare nelle grazie di una femmina, in modo molto più cruento del normale.

Sempre dal diario di Elizabeth Cady Stanton, un pezzo di rara comicità, se non fosse che questo caso psichiatrico di donna venga considerato come un'eroina per le femministe di tutto il mondo:

Basingstoke, 31 Gennaio, 1891
"Dopo aver letto per sei mesi sul matriarcato, sono sbalordita di aver scoperto di quanto siamo più indebitati alla donna che all'uomo non solo per l'intelligenza e la moralità della razza, ma per molti dei più grandi passi avanti nel progresso materiale. Due cose sono subito chiare – che la donna non è sempre stata la schiava dell'uomo, e nè che è sempre stata fisicamente inferiore a lui. Nei primi periodi selvaggi lui si prendeva cura solo di sè stesso, mentre lei si prendeva cura di sè stessa e dei figli. Nessuno storico fino a trent'anni fa aveva mai notato per quanto a lungo le donne regnarono supreme, e il grande sviluppo fisico e di forza che possedevano in libertà. La maternità era la fonte e il centro di tutti i primi passi verso la civilizzazione. Per via della varietà di cose che era costretta a fare, la donna necessariamente raffinò varie abilità; per cui era fisicamente più sviluppata dell'uomo al suo fianco; e, costretta a provvedere per gli altri, i suoi sentimenti morali vennero svegliati molto prima di quelli dell'uomo."

C'è bisogno di analizzare parola per parola un simile delirio allucinatorio ? La Stanton dice che per molto tempo le donne "regnarono supreme", senza citare le fonti che attestano l'esistenza di questo Impero Perduto, e negando anche uno dei dogmi della religione femminista, cioè l'oppressione millenaria delle femmine da parte dei maschi. In questo Impero Femminile, le donne si svilupparono fisicamente fino a diventare superiori ai maschi: purtroppo però non ci è giunta traccia di questa sfavillante e iper-sviluppata civiltà femminile del passato. Deve trattarsi sicuramente di un complotto degli archeologi maschi. In altre lettere, ugualmente deliranti quanto quella riportata sopra, la Stanton millanta spaventose abilità guerriere delle donne, arrivando a lanciare velate minacce agli uomini che in un futuro non molto lontano potrebbero rivedere all'opera cotanta ferocia sul campo di battaglia.

La Stanton è solo uno dei tanti esempi di femministe della Prima Ondata che parlavano di "superiorità femminile", mostrando così le vere intenzioni del movimento femminista. Oltre alla superiorità femminile, un altro argomento di cui già al tempo discutevano le femministe era la partenogenesi.

Come si può intuire, già da questi primi esempi, le femministe della Seconda Ondata (il famoso '68), e più tardi quelle della Terza Ondata (dal 1990 ad oggi), non si sono inventate niente, ma hanno semplicemente appreso le basi del femminismo originario e poi ci hanno ricamato sopra. Si potrebbe anzi dire che, considerando molte questioni demenziali del quale si occupano abitualmente le attuali femministe, le loro antenate erano molto più estremiste nella loro opera di distruzione della società e di aggressione all'Universo Simbolico Maschile.

Si diceva che appunto uno degli argomenti già in voga durante la Prima Ondata era la partenogenesi [dedicato agli uomini che vagheggiano dell'utero artificiale]: l'esempio forse più celebre, in questo caso, è il lavoro della femminista americana Charlotte Perkins Gilman, che nel 1915 scrisse il romanzo utopico "Herland" (la "Terra di Lei"). In Herland tre amici si uniscono ad una spedizione scientifica per esplorare uno degli ultimi luoghi del pianeta ancora sconosciuti, e durante questo viaggio vengono a sapere di una terra nascosta nelle montagne dove esiste una civiltà formata da sole donne. I tre si incuriosiscono, e proseguono la spedizione da soli. Sorvolando con l'aereo la zona interessata, riescono finalmente a trovare il luogo esatto dove vive questa civiltà completamente al femminile.

La caratterizzazione dei tre protagonisti maschili è, ovviamente, tagliata con l'accetta: c'è Vandyck, il maschio-femminista che si ciuccia completamente questo pseudo-paradiso perduto, c'è Jeff, il maschilista inconsapevole, cioè il gentiluomo romantico e sensibile che ha una "visione idealizzata" della femminilità e pretende di prendersi amorevolmente cura della sua compagna, e poi c'è ovviamente il cattivo del gruppo, il misogino Terry, che alla fine abbandona questo paradiso dopo un tentato stupro (poteva mancare lo stupro del porco-maschio in un libro simile ?).

Anche la caratterizzazione dei personaggi femminili non lascia spazio a vie di mezzo: tutte iper-atletiche (fisicamente al pari o migliori dei maschi), tutte intelligentissime, meravigliose, colte e sagge. La Gilman non ci dice se queste creature angeliche pisciano Champagne, cagano gelato alla crema e scorreggiano Chanel N°5, ma il lettore è chiaramente portato ad immaginarsi un simile scenario. I tre protagonisti maschi vengono subito fatti prigionieri dalle donne, ma "con dolcezza". Molto presto cercano di scappare, e quando quasi ci riescono, poi alla fine si accorgono di esser stati controllati per tutto il tempo da queste amazzoni con il cervello di Einstein, e vengono rifatti prigionieri. La scena è simile a quella di una madre che controlla il proprio figlio piccolo, cioè di un'intelligenza superiore che ha sotto il proprio controllo totale un esserino dall'intelligenza limitata. In questo caso gli esserini stupidi sono i tre protagonisti maschi. Si viene a sapere, però, e questa è solo una delle tante contraddizioni del libro, che queste amazzoni iper-intelligenti hanno vissuto da sole senza uomini per gli ultimi 2,000 anni. C'è da chiedersi come mai, i tre maschi stupidi siano riusciti a raggiungere quel Paradiso Perduto con l'aereo, cioè il prodotto della tecnica avanzata e dell'intelligenza maschile, mentre questa civiltà di sole donne non sia stata in grado di costruire qualcosa di simile, tecnologicamente parlando. Eppure, non son state "oppresse dagli uomini", non essendocene nemmeno uno.

Le donne raccontano allora la storia della loro terra, e di come 2,000 anni prima una serie di guerre catastrofiche e disastri naturali portarono al completo annientamento degli uomini, lasciando alle donne la possibilità di andare al potere. Dopo un pò di tempo, una ragazza rimase magicamente incinta, e partorì una bambina dotata anche lei di questa miracolosa abilità, quella di procreare senza bisogno dell'apporto maschile: siamo cioè alla partenogenesi, parola introdotta nel romanzo da uno dei tre protagonisti maschili, ma sconosciuta alle amazzoni-cervellone, che credono di rimanere incinta per grazia divina.

Nel corso del tempo, essendo la società di Herland sotto il controllo completo delle femmine, si andò ad affermare un sistema sociale pacifico, ordinato, senza crimini, senza competizione e assente da comportamenti [stigmatizzati come] antisociali. Addirittura in Herland non esiste povertà e nemmeno la spazzatura. Anche la proprietà, ad Herland, è pubblica, tutta in comune, essendo la società una sola "grande famiglia". Gli uomini ovviamente sono meravigliati da tutto questo splendore, e si ricredono sulla superiorità del sistema sociale Statunitense ed Europeo, che ormai considerano inferiore a quello di questo Paradiso Matriarcale. Ovviamente l'unico scemo dei tre che proprio non vede la superiorità del sistema sociale di Herland è Terry il misogino. Le donne di Herland sono tutte robuste, vestite con abiti che non rassomigliano in alcun modo ai normali vestiti femminili del mondo esterno, portano i capelli corti (i capelli lunghi sono un'imposizione patriarcale) e in sostanza poco si distinguono dai maschi. Terry dice che con i capelli lunghi le donne sarebbero più femminili, mentre Vandyck il femminista ovviamente è pronto a ribattere dicendo che invece lui le trova molto bene con i capelli corti.

Per quanto riguarda la religione, in Herland viene venerata la maternità e la natura, mentre Dio viene visto come una "madre sacra". In Herland le donne non sono però le uniche creature meravigliose e iper-intelligenti: ci sono anche i gatti, anche loro descritti come sani, bellissimi, intelligentissimi e "cittadini modello" [anche nella vita reale le donne hanno spesso più stima degli animali domestici che degli uomini]. Questo sarebbe il prodotto di una selezione fatta dalle donne per far riprodurre solo i gatti con il miglior comportamento. Questi gatti sono talmente bravi, che cacciano i roditori ma lasciano in pace gli uccelli. Non si capisce come mai, nel mondo "paritario" di Herland, i roditori vengano visti come animali di serie B. Le abitanti di Herland vengono descritte invece come asessuali, non fanno sesso, e infatti quando verso la fine della storia i tre protagonisti maschi si sposano con tre donne del luogo, tutti incontrano problemi perché le loro rispettive consorti considerano il sesso (fra maschi e femmine) utile solo per procreare.

Alla fine del libro, Terry il misogino cerca di stuprare la sua compagna, e lui e i suoi due amici vengono esiliati. Vandyck e Jeff, che ormai sono diventati dei perfetti maschi-zerbini femministi, vengono riammessi nel villaggio, mentre Terry è ben contento di andarsene. Il libro termina con Terry, Vandyck, e una delle femmine di Herland che partono per far vedere a quest'ultima il mondo esterno, di modo che lei poi possa ritornare e raccontare alle altre quel che ha visto.

Lungo tutto il libro le donne di Herland vengono presentate come incredibilmente atletiche, e questo tema ricorrente viene descritto dalle "studiose" femministe come la prova che le nostre nozioni circa la "superiorità fisica maschile" sono completamente sbagliate. Infatti, le straordinarie capacità atletiche delle femmine di Herland dovrebbero essere la prova (?) che la "presunta debolezza fisica" delle donne è un prodotto della cultura [è un romanzo, ma si vedono oggi i prodotti ben reali di questa ideologia: https://www.coscienzamaschile.com/index.php/topic,921.msg2582.html]. Quando i tre protagonisti del libro sono sotto detenzione, durante vari giochi ed esercizi fisici vengono umiliati da donne più vecchie, che corrono più veloce di loro e si dimostrano più atletiche, battendoli facilmente. Più tardi, vengono anche battuti con grande facilità da tre bambine, in un gioco sul lancio delle pietre. Sempre secondo le "studiose" femministe, questi aneddoti di fantasia sarebbero la prova provata che "distrugge il mito" della debolezza fisica femminile.

Non è raro, infatti, trovare femministe che per avvalorare le loro tesi sulla pari o maggior prestanza fisica femminile, citano come prove film di Hollywood o anche videogiochi. D'altronde, anche la già citata Elizabeth Cady Stanton, credeva che il corpo femminile fosse il risultato della cultura, e non della natura, e che in una società paritaria le femmine diverrebbero fisicamente uguali o superiori ai maschi. Spesso le femministe utilizzano l'espressione "cresciuta come un maschio", riferendosi all'ipotesi che se una femmina venisse "cresciuta come un maschio", da grande sarebbe fisicamente uguale ad un maschio. Pene compreso, immagino.

C'è un'altra cosa che accomuna la Gilman con la Cady Stanton: anche lei era una bella razzistona, come ben fa intuire in alcuni passaggi del libro, dove descrive la popolazione femminile di Herland come composta solo da donne "bianche", e probabilmente di origine "Ariana".

Il tipo di società "ariana" presentata in Herland sarebbe certamente piaciuto a Margaret Higgins Sanger Slee, femminista americana e attivista eugenetica nata a New York nel 1879 (fate sempre ben attenzione alle date: questo dovrebbe essere il "periodo d'oro" del femminismo, secondo i testi scolastici femministicamente corretti).

Anche la Sanger, come le due sue colleghe sopracitate, oltre ad essere misandrica era infatti una gran razzista:

"La massa di Negri, in particolare nel Sud, continua a procreare con non curanza e in modo disastroso, con il risultato che l'incremento fra i Negri, ancor più che fra i bianchi, è in quella porzione di popolazione che è anche meno intelligente e adatta e meno abile a crescere in modo adeguato i figli."

In una lettera privata, scrisse invece questo illuminante passaggio che ben spiega il suo modo di pensare e agire:

"Non vogliamo che circoli la voce che intendiamo sterminare la popolazione Negra, e il ministro è l'uomo giusto che può raddrizzare questa idea se mai dovesse passare per la mente dei loro membri più ribelli."

La Sanger stava tentando di portare avanti il "Negro Project", un programma per il controllo demografico della popolazione afroamericana, e per evitare che qualcuno si ribellasse, vennero ingaggiati dei "ministri" neri da infiltrare nelle comunità afroamericane per placare efficacemente ogni possibile ribellione. Da brava eugenetista e fondatrice di Planned Parenthood, la Sanger vedeva il controllo delle nascite come uno dei metodi utili per "migliorare la razza", in una corsa verso "l'eliminazione degli inadatti", che chiamava anche "igiene razziale". Tra le razze inferiori da sterilizzare, c'erano i neri, gli ebrei, gli Slavi e gli Italiani. Nel 1926, come era d'abitudine al tempo anche per molte altre femministe, venne invitata come oratore in una manifestazione del Ku Klux Klan che si tenne nel New Jersey. Nel suo libro "Il Fulcro della Civiltà", la Sanger raccomanda l'estirpazione dal pianeta delle "erbacce umane", e la sterilizzazione delle "razze geneticamente inferiori".

Per quanto riguarda il matrimonio, la Sanger lo definiva come una "noiosa pozza di vita domestica". Betty Friedan (vero nome "Betty Naomi Goldenstein" [1]) ovvero la femminista che definì il matrimonio come "un confortevole campo di concentramento", e che diede il via alla Seconda Ondata Femminista, cita più volte nei suoi libri proprio la Sanger, dimostrando qualora ce n'è fosse ancora bisogno la continuità tra le ideologhe femministe della Prima Ondata con quelle delle ondate successive.

Non c'è da stupirsi quindi che avendo avuto come predecessori simili squilibrate, scioviniste e misandriche, poi le femministe della Seconda Ondata e quelle della Terza abbiano semplicemente continuato a percorrere la stessa strada, inventandosi ben poco di più rispetto a quello che venne tramandato loro dalle femministe della Prima Ondata.

Germaine Greer, è una delle femministe della Seconda Ondata che ha assimilato tutto l'odio misandrico e lo sciovinismo femminista delle sue antenate, e l'ha riversato sulla società tanto per dare il suo personale contributo alla distruzione del tessuto sociale e a fomentare la Guerra fra i Sessi. In un suo articolo pubblicato il 16 Novembre 2002 nel Guardian, la Greer scrive:

"...gli uomini son sempre stati di troppo [...] le donne e i bambini se la sono sempre cavata senza di loro, facendo finta nel frattempo che fossero indispensabili."

La Greer continua dicendo che l'inutilità maschile deriva dalla propria biologia, dal fatto che un uomo può ingravidare facilmente un numero enorme di femmine, mentre una donna ci mette 9 mesi per fare un figlio. Proseguendo su questo ragionamento, la femminista australiana cita la vita di vari tipi di animali, tra cui i leoni. Secondo la Greer, i leoni maschi sono dei "toyboy" [2] nelle mani delle leonesse, che dopo esser state ingravidate, gli fanno credere di essere necessari, e "lo fanno per amore". A parte la follia di un simile ragionamento applicato a delle bestie (la Greer penserà forse che le leonesse leggono Donna Moderna ?), evidentemente questa demente-femminista non ha mai visto documentari sui leoni, dove dopo aver catturato una preda, questa viene sottratta alle leonesse da un branco di iene, salvo poi venir recuperata da un possente leone maschio che da solo le mette in fuga tutte, recuperando il cibo che poi verrà consumato (dopo di lui generalmente) anche dalle leonesse e dai piccoli.

L'articolo prosegue con simili sparate senza senso:

"Le donne son sempre state capaci di sopravvivere senza uomini. E per di più, le autorità hanno sempre saputo che le donne potevano sopravvivere senza uomini, e hanno rimosso i loro uomini ogni qualvolta servisse, per il commercio, la guerra o altri motivi."

La parola chiave in questa frase è: "sopravvivere", che è molto diverso da "vivere in modo decente e confortevole". Ma la Greer, che utilizza un computer che è frutto del genio maschile, e vive circondata da comodità varie anch'esse frutto al 99% del genio maschile, adesso che la "civiltà" sembra essersi stabilizzata in uno stato di agiatezza, sicurezza e benessere diffuso, dice che "le donne possono anche fare a meno degli uomini". Ci vuole un gran coraggio e soprattutto una grande ipocrisia per rivendicare, ora, la propria "emancipazione" dal Genere Maschile.

Continua la Greer:

"Gli uomini si arrabbiano quando li descrivo come 'scherzi della natura, fragili, fantastici, bizzarri', e come ritardati mentali, 'pieni di stravaganti ossessioni su attività feticistiche e obiettivi arbitrari, condannati alla competizione e all'ingiustizia non solo verso le femmine, ma verso i bambini, gli animali e gli altri uomini."

Dev'essere davvero un'umiliazione insormontabile, per le femministe, descrivere un passato (e un presente), di terribile oppressione maschile: c'è forse un'umiliazione più grande che venir dominati e oppressi da esseri "fragili", "scherzi della natura" e "ritardati mentali" ?

Chi può venir dominato da questi esseri inferiori, se non esseri ancora più inferiori ?

Ovviamente la Greer, che si è fatta un'idea della storia leggendo i testi femministi, e del rapporto fra maschi e femmine basandosi sulle proprie psicosi misandriche e degenerate, si sbaglia di grosso, per cui l'intera equazione salta e tutte queste domande perdono di significato.

Da notare che "l'ingiustizia degli uomini", oltre che alle donne, per la Greer si rivolge anche verso i bambini e gli animali: un classico del polpettone propagandistico femminista, che cerca di mettere tutte le "vittime" in unico calderone, e indica come colpevole l'onnipresente Orco Maschio. La Greer non può non essere a conoscenza delle statistiche sui maltrattamenti sui minori, che vedono proprio le femmine come principali responsabili, e non può nemmeno far finta di niente quando per strada vede una donna con la borsetta in pelle di coccodrillo o la pelliccia di visone.

La Greer continua dicendo che, comunque, per tutte le sciocchezze bizzarre che gli uomini fanno quotidianamente, l'audience è sempre composto da donne, e che anche se i maschi "sono di troppo", l'esistenza umana "non ha comunque uno scopo", quindi in questo contesto caotico e senza senso anche i dementi maschi ci stanno bene.

L'articolo chiude con la Greer che, dopo aver sputato parecchio veleno, dice che "non sono le donne che sognano un mondo senza uomini; ma gli uomini che sognano un mondo senza donne".

Ci vuole una gran bella faccia di bronzo per sostenere, alla fine di un articolo intero che parla di inutilità maschile, che "gli uomini sognano un mondo senza donne". Ci vuole una gran bella faccia di bronzo, per far parte di un movimento che ha prodotto dozzine di scrittrici che prefigurano un mondo tutto al femminile, e poi affermare che "gli uomini sognano un mondo senza donne".

Questa, in psicologia, si chiama "proiezione" [3], cioè "il meccanismo con cui una persona proietta i propri desideri personali, stimoli, sentimenti e pensieri indesiderabili su altre persone o gruppi di persone". La Greer, come tante altre sue colleghe femministe, pensa effettivamente ad un mondo tutto al femminile, lo desidera, fa intendere che sarebbe il migliore dei mondi possibile, ma alla fine del processo, in un fugace attimo di presa di coscienza sulla negatività dei suoi pensieri, li rigetta "proiettandoli" sui maschi, spaventata dal pensiero che anche questi possano intrattenere simili elucubrazioni mentali.

Germaine Greer ha dimostrato questo suo modo di pensare già in passato, su altri temi, come nel suo libro "L'Eunuco Femmina", dove cerca di spiegare come le donne non capiscano quanto gli uomini le odiano. Anche qui, la parola chiave è "proiezione": l'atto del riversare sul prossimo un pensiero proprio che, in fondo, si sente essere ingiusto, e genera quindi la paura che anche il prossimo intrattenga gli stessi pensieri.

La Greer e le altre femministe si mettano l'anima in pace: gli uomini non sognano di vivere in un mondo senza donne, e gli uomini non odiano le donne.

Si chiedano, invece, queste femministe esperte di proiezione, perché loro odiano tanto gli uomini e sognano un mondo senza di essi.

...

[1]
Era ebrea, come ebree erano anche tutte le principali femministe della Seconda Ondata: oltre a Betty Friedan, l'agente della CIA Gloria Steinem, Susan Brownmiller, Andrea Dworkin e Susan Sontag. Quest'ultima durante i suoi studi universitari prese lezioni anche da Leo Strauss [...].

[2]
Termine in slang utilizzato per descrivere aitanti e giovani uomini che vengono usati come passatempo da donne più vecchie o più ricche. Notare la demenza nel fare del male-bashing non solo verso i maschi del Genere Umano ma... anche verso gli animali, utilizzando gli stessi termini usati per denigrare gli uomini.

[3]
"L'operazione di espulsione di sentimenti o desideri che l'individuo trova completamente inaccettabili -troppo vergognosi, troppo osceni, troppo pericolosi- e l'attribuzione di questi a qualcun altro" -Peter Gay

http://www.centriantiviolenza.eu/ilfemminismo/il-femminismo-buono-la-prima-ondata/
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Serenissimo

Furbescamente le femministe si sono "evolute", adesso nessuna parla di sterminio maschile - sarebbe come ammettere la loro vera ideologia - , ma parlano di privilegio degli uomini che vanno rieducati al femminismo .

Si ricordi che il diavolo per poter vincere deve fare di tutto pur di non rivelarsi per quello che è .
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Finnegan

Qualcuna invero parla ancora di uomini superflui e di un mondo senza uomini :hmm:
Parafransando Baudelaire, la più grande astuzia del femminismo è di convincerci che possa essere buono.
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johann

Se si riducono a citare a supporto delle proprie tesi romanzi fantadeliranti come quello della Gilman  film e videogiochi potremmo chiuderla qua con le femministe, come dissi tempo fa siamo al caso clinico: mera disperazione esistenziale per la consapevolezza (disperante) della pochezza che sono ....da SEMPRE

Tanto revanscismo scaricato verso gli uomini dissimula in malomodo il gigantesco conflitto interiore che le divora: hanno stupidamente rinnegato l'unico "alveo" (quello materno) nel quale da sempre hanno espresso il meglio di se stesse, e guadagnato quell'aura di innato rispetto e considerazione da sempre riservato alla figura della madre, (pilastro non solo famigliare ma sociale) per avventurarsi in un marasma psico identitario dove odiano e allo stesso tempo invidiano gli uomini praticamente per le stesse cose

Supponendo per mera commiserazione che, (come dicono loro) sono  antropologicamente "superiori" ai maschi, dovremmo chiedergli conto del perché di un FALLIMENTO che perdura da millenni, visto che, non possono millantare referenze storiche di alcuna importanza,  magari, (sono pronte a giustificarsi) la loro "augusta predestinazione" le ha sempre esonerate dallo spendersi per i prosaici problemi del mondo materiale, in ogni caso nel frattempo 
i maschi hanno esplorato conquistato FORGIATO di se stessi l'intero pianeta (non servono esempi) e stiamo ancora aspettando che il "genio" femminile dispieghi il suo operato non fosse altro che per dimostrare che esiste 
Poverine!!?  soggiogate,  costrette, oppresse, per tutto il corso della storia dai  questi "bruti" che sono gli uomini   
E grottesco  pensare come nella "narrativa corrente" tutte le volte che si torna al passato sia quasi d'obbligo citare per dovere d'ufficio (p.corretto)  la questione femminile come summa di tutte le ingiustizie,  stigmatizzando e spandendo indignazione a  destra e manca per presunti secoli e secoli di confinamento della donna nella vita domestica  come se i maschi nel frattempo se la siano spassata  alla grande e come se i contenuti importanti non siano ben altro che questo
Dobbiamo stare tutti molto attenti a questo strisciante laido "revisionismo" storico che in nome del politicamente corretto si insinua dappertutto pretendendo di  reinterpretare e mistificare tutto  dal passato storico al dato naturale
La realtà e' che, attraverso i secoli fintanto che "l'economia" dei sacrifici che il vivere comportava assegnava TROPPA FATICA da condividere (nei campi, in miniera, sul mare, nei ponteggi, in armi) alle femmine gli ha fatto fin troppo COMODO "ritirarsi nell'ambito del focolare domestico    altro che "prigione domestica" e che la cosa sia stata ben calcolata e VOLUTA sta il fatto innegabile che proprio per essere parte fondamentale "dell'alcova riproduttiva" hanno da sempre goduto gratis di ogni ricaduta dell'inventiva e dell'operosità', maschile più'  una effettiva neutralita nei conflitti visto che la storia e' costellata di guerre tra gli stessi  maschi, ma MAI contro le femmine   

Anche la loro estraneita' alla "polis" e in fondo e il frutto del loro carattere naturale remissivo e passivo rispetto agli eventi, infatti potremmo chiedere a  queste chiocce ringalluzzite perché nonostante le non poche regine nella storia (Dalla regina di saba fino ad elisabetta 2) nessuna abbia mai approfittato del suo potere per femminizzare radicalmente le proprie civiltà' (divinità', ruoli sociali, classe dirigente, esercito) 
Tuttavia solo ORA  le femmine/femministe hanno trovato "le palle" per lanciare il guanto di sfida finale, al patriarcato chiedendo "soddisfazione" come mai ? 
Semplice  vedi,    leggi,   dappertutto di:  scienziate, comandanti "pilote", camioniste, soldatesse ecc.ecc. grazie alla prosopopea sessista della lurida cricca dei media misandrici, ma in realta' tanta bravura  si "scrive: " informatica, piloti automatici, navigatori GPS  satelliti, guida fly/drive by wire, automazione  robotizzazione, intelligenza artificiale ecc  più' tutto il patrimonio di esperienza a cui attingere acquisita sul merito e qualche volta sulla pelle dei maschi
Adesso che la stagione delle grandi scoperte scientifiche e' invenzioni tecnologiche e' acquisita (non certo grazie a loro) il sapere e diventato solo "nozionale" , la stessa tecnologia e' passata dalla fase "eroica" (primitiva e analogica) all'era digitale (sempre per merito nostro) raggiungendo livelli di fruibilità' a prova di bambino quindi anche di femmine

Come già detto nel loro curriculum storico non possono vantare poco più di niente,  e a tutte quelle che se la cavano dicendo che dietro ogni grande uomo ci sia stata una grande donna ricordo  che neanche a masturparsi le femmine sono state in grado di "fare da se" inventandosi modi e orpelli alla bisogna  (C'e' un film di cui non ricordo il titolo che e' illuminante a proposito)
Non potendosi rivalere su  niente visto che sono perdenti su tutta la linea dove altro vanno a "parare" ? Il sesso
Avete fatto caso!  Ogni post   femminista direttamente o indirettamente finisce sempre per "puntare" sull'argomento sessuale come se nel rapporto maschi femmine esistesse solo questa materia discriminante
Il sesso (soggetti alpha, accoppiamento, cromosomi x y ecc) e' l'unico ambito di "scontro" nel quale per il combinato disposto di clishe luoghi comuni e stereotipi fossilizzati nella testa dei maschi le femmine oggi possono vantare remote possibilità di imporsi 
Come e' stato già' detto milioni di volte e' nel gioco dei rapporti di forza sul terreno sessuale che avremo la resa dei conti finale,  In fondo non e' forse vero che chiacchiere a parte il confronto diretto (imparziale) maschi vs femmine non si verifica MAI per diserzione di quest'ultime, vedi ad esempio lo sport dove preferiscono insistere per la promiscuità nelle squadre, ma MAI per lo scontro diretto di squadre di sesso opposto

Ecco come grandi e complesse questioni antropologiche e sociali alla fine si riducono a dei fondamentali che si possono riconoscere benissimo anche su scala "micro" il comportamento di una femmina tipo nel rapporto con un maschio tipo e grossomodo lo stesso con il quale l'intero universo femminile si e sempre rapportato con quello maschile nel corso de secoli
In altre parole alle femmine/femministe nella loro ""scalata sociale"" a spese del maschio non hanno mai avuto altra arma che "valorizzare" le loro lusinghe sessuali: quel mix mellifluo di meschinità', pavidita', e piaggeria, chiamato   ruffianeria (o prostituzione per me), cioè l'arte innata di abbindolare i maschi e quel che resta della (meritata) societa' maschile per estorcere vantaggi (qual'e' il lavoro più vecchio del mondo?)
Il risultato di tanta  millenaria "immoral suasion" e' l'attuale clima sociale sovrastato dalla vile, ignobile, vigliacca, "spada di damocle" dell'intimidazione femminile/femminista costituita da tutto il campionario di leggi scritte e non scritte a loro favore al punto da rappresentare una vera e propria deterrenza contro la liberta d'espressione maschile

Paradossalmente condivido anch'io l'analisi della Stanton sul fatto che in una società dove le donne si possono sostenere in completa autonomia (la famosa "emancipazione femminile"), queste finiscono per divenire "dittatrici nella vita sociale",
Finche non "spezzeremo" quella sudditanza sessuale che ci incatena al loro dispotismo non potrà' mai cambiare niente
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

Citazione di: johann il  1 Gennaio 2019, 02:29:23 PM
Paradossalmente condivido anch'io l'analisi della Stanton sul fatto che in una società dove le donne si possono sostenere in completa autonomia (la famosa "emancipazione femminile"), queste finiscono per divenire "dittatrici nella vita sociale",
Finche non "spezzeremo" quella sudditanza sessuale che ci incatena al loro dispotismo non potrà' mai cambiare niente
Mi ha detto una volta una donna stessa: la donna che lavora non rispetta l'uomo.
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Serenissimo

Citazione di: Finnegan il  1 Gennaio 2019, 03:49:47 PM
Citazione di: johann il  1 Gennaio 2019, 02:29:23 PM
Paradossalmente condivido anch'io l'analisi della Stanton sul fatto che in una società dove le donne si possono sostenere in completa autonomia (la famosa "emancipazione femminile"), queste finiscono per divenire "dittatrici nella vita sociale",
Finche non "spezzeremo" quella sudditanza sessuale che ci incatena al loro dispotismo non potrà' mai cambiare niente
Mi ha detto una volta una donna stessa: la donna che lavora non rispetta l'uomo.

C'è però il problema di non poco conto che , in molti casi , se in una famiglia di 5 persone - ma anche 4 - lavora solo l'uomo , spesso non arrivano a fine mese . Purtroppo a volte sono COSTRETTI a lavorare entrambi .
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Finnegan

So di famiglie di otto figli (o più) in cui la donna non lavora. L'uomo svolge un lavoro ordinario ma non manca loro niente e sai perché? Perché nel loro bilancio manca la voce "shopping femminile".
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Luca

Articolo estremamente interessante.Spero che coloro che dichiarano che all'inizio il femminismo fosse "giusto e praticamente doveroso"(come dispiace dirlo la dottoressa De Mari)siano in buona fede.
P.S.Aneddoto personale:mia sorella è proprio una femminista di quelle che scassano i cosiddetti e ogni volta che faccio discorsi"maschilisti"(cioè realisti)si spazientisce enormemente(e una volta era addirittura peggio).

Finnegan

Il mondo cattolico ha smarrito i più elementari punti di riferimento, al punto che l'adesione al femminismo è considerata da alcuni "doverosa".
Sei fortunato che sia tua sorella e non tua moglie
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dotar-sojat

Citazione di: Finnegan il  1 Gennaio 2019, 04:59:07 PM
So di famiglie di otto figli (o più) in cui la donna non lavora. L'uomo svolge un lavoro ordinario ma non manca loro niente e sai perché? Perché nel loro bilancio manca la voce "shopping femminile".
Anche io per lavoro ho conosciuto anni fa alcuni rumeni evangelici, ottime persone tanto che un paio di loro c'è anche un rapporto amicizia, loro sono tutti di famiglia allargati hanno 5 o 6 fratelli/sorelle, e a loro volta hanno avuto 5 o 6 figli a testa. Si fanno il mazzo dal mattino alla sera, la moglie è a casa ad accudire i figli a cui non manca nulla.
Ora leggo sempre più di coppie "children free" per le quali i figli sono solo un costo, una perdita di tempo, una distrazione da viaggi e tempo libero; se anche loro genitori fossero stati children free?
Spera nel meglio, aspettati il peggio

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