Minimalismo per tornare ad essere uomini

[Finnegan]

A mio parere non si può essere uomini senza seguire lo stile di vita minimalista. Ma oltre ad imparare a vivere entro le nostre disponibilità finanziarie (e senza doverci accollare il fardello rappresentato dalla donna moderna) qual è il livello di Minimalismo che un uomo deve perseguire? Secondo me il livello supremo da raggiungere è quello in cui non si desidera più niente di tutto ciò che il Sistema ci dice di comprare e nel trovare ridicola l'idea stessa di consumare le sue trappole scintillanti. E' assurdo farci schiavizzare dai nostri desideri.

Mi sono recentemente reso conto di progredire verso questo livello perché posso veramente guardare le cose che il Sistema tenta di vendermi e in tutta sincerità dire al venditore di non essere interessato. Non desidero quello che potrebbe portarmi via né tanto meno voglio essere controllato dalla roba poiché è chi possiede poco che ha il maggior controllo sulle sue azioni quotidiane.

Il Minimalista è in assoluto l'uomo più libero. Non vuole cadere nelle trappole del Sistema e non vuole la sua robaccia: i gadget che invadono la privacy, le villette a schiera che alla fine con gli interessi verranno a costare 2-3 volte tanto, le infinite tasse sulla proprietà, le donne esigenti ed ingrate, le utilitarie di plastica e i fuoristrada, il sistema educativo che serve solo a produrre degenerati, la servitù a contratto, i lavori massacranti e mentalmente alienanti, le tasse provenienti dal duro lavoro degli uomini che vanno a finanziare programmi destinati alle donne alle quali tutto è dovuto perché...donne.

Il minimalista sa che i beni di consumo non sono nient'altro che catene. Fuori dal Sistema la vita semplice è di gran lunga superiore al mostro generato dalla nostra cultura. Quando ne prendiamo atto la nostra esistenza è destinata a cambiare per sempre. L'unica maniera per liberarci dal giogo del Sistema è controllare i nostri desideri. E' una verità che Seneca conosceva già più di duemila anni fa:

    "La vera felicità sta nel vivere il presente senza dipendere ansiosamente dal futuro, senza farci distrarre troppo da speranze e paure ma accontentarci di quello che abbiamo, che per chi non desidera niente è sufficiente. La più grande fortuna dell'umanità è dentro di noi e a portata di mano. L'uomo saggio è soddisfatto di quello che ha, qualsiasi cosa sia, senza desiderare quello che non ha".

Oggi comincio a capirne la saggezza nella mia stessa esistenza. Stranamente nella "povertà" volontaria c'è tanta abbondanza. Ancora Seneca riecheggia nei miei pensieri:

    "Non è chi ha troppo poco ma è chi desidera sempre di più che è povero".

Rinunciare allo stile di vita che il Sistema ci ha imposto permette di riprenderci il nostro tempo e la nostra libertà. E' solo evitando le donne che l'uomo può osservare come le loro vite fatte di consumismo e materialismo siano caratterizzate da famelico spreco. Una volta capito non vi è altro modo per vivere. E' solo tramite questa constatazione che gli uomini possono abbandonare la piantagione degli schiavi e la prigione mentale del Matrix.

Seneca sapeva:

    "Il più potente in assoluto è colui che ha il controllo di se stesso".

Parole di antica saggezza che risuonano attraverso i Tempi, persino nell'era della moderna macchina culturale i cui ingranaggi lentamente si avviano all'arresto.

Vedi anche: https://mgtowitalia.wordpress.com/2018/12/26/minimalismo-al-quadrato/

[Derry]

E' vero, Finnegan: la vera libertà risiede proprio in questo.
Mi viene in mente quello che diceva un filosofo, (mi spiace ma non ricordo chi), a proposito del fatto che lui andava volentieri a fare il giro dei mercati perchè in questo modo vedeva tutto quello di cui poteva tranquillamente fare a meno.
Se solo entrassimo in quest'ottica, credo che moltissimi problemi cesserebbero di esistere.

[Finnegan]

E' capitato anche a me pensare la stessa cosa passando davanti a mercati stagionali.

[johann]

Per me, uno stile di vita minimalista finche' rientra nel campo delle scelte individuali di una persona e' al riparo da qualsivoglia critica, se invece immaginiamo un approccio simile quale parte di una "strategy exit " per la questione maschile allora non mi convince per niente

oggi per rinnegare il ruolo di protagonismo assoluto che i maschi hanno MERITATAMENTE avuto nella storia e nel contempo per "asfaltare" la strada alla "riscossa" femminile/femminista tutto deve essere considerato in "libera uscita" ruoli, titoli, compiti, competenze, tutto viene svincolato da ogni suo retaggio storico culturale e tradizionale, ciò che e' stato vale solo se puo essere strumentalizzato a favore delle femmine altrimenti e' solo "spazzatura storica"

La stessa tradizione e' vista come complementare, anzi espressione del patriarcato storico e quindi maschilista senza "appello"
In ossequio al progressismo relativista e la sua mentalità neo pagana laicista ed edonista, siamo all'anno "0" di tutto,  e visto che il futuro e' "fascista" perché introduce la categoria del dovere, ci ritroviamo a vivere in un "eterno presente" dominato sempre più' dal diktat e dalla deterrenza culturale del politicamente corretto dove le femmine/femministe hanno lanciato "l'OPA" finale al dominio diretto e indiretto di tutta la società'

In questa guerra (tipicamente femminile) senza regole, senza onore, senza esclusione di colpi, dove la scalata sociale premia il collettivo nella  ruffianeria (femminile) negando la concorrenza nella meritocrazia (maschile) tutta la partita si gioca primariamente sulla tenuta psicologica dei protagonisti 
Sarebbe letale per la consapevolezza e l'orgoglio maschile autoconfinarsi in un'angolo dell'organigramma sociale

invece che chiuderci in un minimalismo da eremiti (anticamera dell'estinzione), secondo me dovremmo compiacerci con noi stessi visto che se non rinneghiamo il passato e la tradizione abbiamo a disposizione milioni di motivi per andare orgogliosi di noi stessi (basta guardarci intorno)

[Finnegan]

invece che chiuderci in un minimalismo da eremiti (anticamera dell'estinzione),

L'avevo scritto mesi fa riguardo agli MGTOW USA che rifiutano qualsiasi impegno sociale dedicandosi allo spasso consumistico.
Ma non propugno alcun eremitaggio: il minimalismo è uno sguardo al futuro. Posto che non c'è scelta in un sistema con le regole truccate al femminile, il presente apparato è irrecuperabile data l'inerzia economico-istituzionale che lo sta portando al collasso, quindi non ha senso seguire le sue regole come fanno oggi le donne.
Il minimalismo è innanzitutto rifiutare di alimentare la macchina del consumo, ma anche piantare il germe delle future forme di organizzazione sociale. Non dimentichiamo che la civiltà occidentale è stata salvata da pochi monaci che vivevano in luoghi appartati, dove in seguito sono nati i primi agglomerati umani dopo l'apocalisse dell'Evo Antico.
Diceva McLuhan (e molti dopo di lui) che il mondo che verrà somiglierà molto al Medioevo, "scadente dal punto di vista del consumatore", ma ricco di valori umani e con uno stile di vita più a misura d'uomo.

[ContraTenebras]

Non mi sembra una soluzione ma penso sia un aiuto per vivere meglio. Non si tratta solo di rifuggire il consumismo sfrenato. Si dovrebbe anche scansare tante ritualità imposte da questo "mondo", dal quale è meglio staccarsi. Offro alcuni spunti: esprimere con gli interlocutori del momento un'opinione differente da quelle che innegabili per quest'epoca, non guardare più la tv, andare a votare solo per annullare le schede elettorali, fare una vita sana evitando alcool o droghe, non tirar tardi nei doposerata, scansare le donne che si vestono o si atteggiano in modo provocatorio, costruirsi un lavoro o ritagliarsi un posto di lavoro che dia il necessario sostentamento ma che allo stesso tempo sia di qualità per sè, per i clienti e per i fornitori rimuovendo brame di grande ricchezza, il parossismo di ritmi e tempistiche disumane e rinunciando ad ogni frode, leggere, un po' alla volta, Nuovo e Vecchio Testamento, meditandolo (la vulgata prevalente recita che siano barzellette, ma non lo sono). In ultimo, ma non ultimo per importanza, tagliare con persone che, al contrario, seguono il "mondo"

[Finnegan]

Non è una soluzione se non di sopravvivenza ma può essere una base per costruire un futuro migliore se si riesce a creare comunità con regole diverse da quelle attuali. I cristiani sono avvantaggiati perché hanno già un ideale trascendente che li unisce e. specialmente all'estero, hanno già piccoli gruppi (parrocchie ma anche fattorie) dove il divorzio e le altre futilità del vivere "moderno" non esistono.

[Derry]

Non mi sembra una soluzione ma penso sia un aiuto per vivere meglio. Non si tratta solo di rifuggire il consumismo sfrenato. Si dovrebbe anche scansare tante ritualità imposte da questo "mondo", dal quale è meglio staccarsi. Offro alcuni spunti: esprimere con gli interlocutori del momento un'opinione differente da quelle che innegabili per quest'epoca, non guardare più la tv, andare a votare solo per annullare le schede elettorali, fare una vita sana evitando alcool o droghe, non tirar tardi nei doposerata, scansare le donne che si vestono o si atteggiano in modo provocatorio, costruirsi un lavoro o ritagliarsi un posto di lavoro che dia il necessario sostentamento ma che allo stesso tempo sia di qualità per sè, per i clienti e per i fornitori rimuovendo brame di grande ricchezza, il parossismo di ritmi e tempistiche disumane e rinunciando ad ogni frode, leggere, un po' alla volta, Nuovo e Vecchio Testamento, meditandolo (la vulgata prevalente recita che siano barzellette, ma non lo sono). In ultimo, ma non ultimo per importanza, tagliare con persone che, al contrario, seguono il "mondo"

L'idea di rifuggire il conumismo è uno dei fili conduttori delle mie azioni. Sarò onesto: nulla mi diverte come vedere le facce scandalizzate dei miei interlocutori quando estraggo dalla tasca un telefono di alcune generazioni fa, ma al fondo di tutto c'è il fatto che proprio non riesco ad accettare i troppi riti che il consumismo vorrebbe imporci.

Basta fermarsi un attimo a riflettere sulla quantità di oggetti che entrano nelle nostre case e che subito diventano inutili, non dico rifiuti, ma proprio inutili.
Sono stato tentato più di una volta di portare queste cose inutili in uno dei templi ad esse dedicati (i centri commerciali), e di abbandonarlo lì...chissà se esiste un reato diametralmente opposto al furto?