Perché uomini e donne non vanno più d'accordo

Aperto da Finnegan, 6 Gennaio 2019, 04:18:19 AM

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Finnegan


Scriveva Wyndham Lewis che la nota politica del divide et impera si può impiegare non solo in senso spaziale ma anche temporale. La divisione sociale si ottiene non soltanto con le frontiere geografiche, ma anche facendo muovere gli esseri umani in distretti cronologici differenziati.
Ce ne accorgiamo quando veniamo a contatto con culture ferme all'età della pietra: sono mondi completamente differenti dal nostro. Questo fenomeno è meno evidente, ma non meno presente all'interno della complessa civiltà occidentale, che grazie a media e tecnologie virtuali ha un accresciuto potere di creare nicchie socioculturali e di distanziarle a piacimento.
Basta osservare quanto siano lontani i "mondi" in cui vivono uomini e donne nella società tecnologica. Mentre gli uomini, esclusi dal gioco a causa di regole truccate a favore delle donne, sono spinti ad esplorare nuove strade per sopravvivere, le donne indulgono in un sistema burocratico fermo al 19° secolo i cui ingranaggi si avviano gradualmente all'arresto.
Le donne vengono viziate dalle vecchie strutture in declino mentre gli uomini ne sono esclusi e devono esplorare nuove vie e costruire il futuro. E' questo alla base dell'incomunicabilità tra i sessi.
Lo svantaggio maschile, che tanto disorientamento causa negli uomini di oggi, è in realtà un vantaggio a patto di saper cogliere l'opportunità che ogni cambiamento epocale presenta.

Vediamo in cosa consiste questo declino
Come già fanno intuire le quote rosa, l'eclisse della meritocrazia è il sintomo dello scacco del sistema-occidente, che da tempo mostra di non essere in grado di rinnovarsi elevando le persone al livello della loro incompetenza. Quando un numero sufficiente di persone raggiunge questo stadio, si costituisce una sede per tenerle lontane dal mondo reale. Al lettore pronto verranno in mente gli uffici e i laboratori affollati di donne dove non si inventa mai nulla; gli inutili congressi in ambienti fuori dalla realtà, dall'eloquente forma di nuvola; le emozioni stereotipate e i divertimenti confezionati che donne dalla personalità ingabbiata ci costringono a sorbire. L'uomo che non accetta l'insulsaggine contemporanea che la sua donna pedantemente difende, viene trattato come un bambino o uno yeti.
Le stesse donne che associano il genere maschile al passato, prendono in massa un fortino abbandonato di vecchie prerogative maschili, nel momento esatto in cui la frontiera si è spostata in avanti. Occupano campi dell'attività umana in cui non c'è più nessun valore da esprimere.
Nella nostra epoca conosciamo bene quello stato di fatto che consiste nel sostenere le vecchie strutture con le nuove tecnologie. L'automobile crea un traffico caotico che necessita uno "stato poliziesco" per dirigerlo. Qualsiasi burocrazia costretta alle nuove velocità dei media elettrici diviene uno "stato poliziesco". Questo è un altro modo di considerare le istituzioni educative attuali. Ci si serve di tutti i vecchi metodi di organizzazione e di trasmissione di dati per costringerli a velocità che essi non possono sopportare e a cui le persone non riescono a collegare i propri bisogni e le proprie funzioni. L'omogeneizzazione e il centralismo sono ibridi antiquati del vecchio "hardware" del 19° secolo e del "software" dell'informazione elettrica.

E gli uomini, sono davvero inutili come affermano alcune femministe?
Nel mondo femminizzato della tecnofinanza sì. Ma sono chiamati a capire la complessità del presente per divenire attori del futuro. Il vecchio mondo gestito da donne addormentate assume sempre più il volto futile del gineceo e della scuola materna e non è in grado di svolgere un indispensabile compito maschile: trasmettere la civiltà.
In quest'epoca di mutamenti accelerati è essenziale saper cambiare rapidamente ruoli, in modo da restare in contatto con l'azione laddove gli organismi commerciali e amministrativi, si ritrovano a essere guardiani di apparati svuotati di significato.

Il ritardo delle donne e la divisione artificiale tra i sessi
Il ritardo delle donne nel collocarsi del presente è tutt'altro che spontaneo ed è, tra l'altro, un mezzo per dividere i sessi in mondi paralleli, in un caos gestito tramite mansioni, spettacoli e stili di vita separati che fomentano ostilità e incomprensione e invece di creare comunità la dissolvono.
I media sono una risorsa essenziale, come l'acqua e l'atmosfera terrestre, ma consideriamo ancora normale lasciarli in mano a società private che plasmano il nostro mondo con notizie fasulle, mitologie artificiali ed emozioni confezionate.

A chi giova?
Anche se nel lungo periodo, una simile politica fa implodere la società, nel breve termine giova al capitalismo globale che può beneficiare di lavoratori celibi, che non avendo figli a carico costano meno e consumano di più. Come diceva Proudhon, "dobbiamo abolire la famiglia perché costa troppo".

Che fare?
Un modo semplice per ridurre questo divario è staccare la spina, almeno di tanto in tanto. Non servono molte parole per fare intuire quanto gioverebbe ai rapporti tra i sessi, che uomini e donne riprendessero a socializzare di persona e a vivere insieme; collaborando a un progetto comune senza le artificiali barriere legali, sociali e sensoriali, evidenti specialmente in ambienti urbani affollati e tecnologicamente ipertrofici. Uno stile di vita condiviso da tutti, essenziale (fare sempre più con sempre meno), atemporale è l'antidoto contro il cambiamento accelerato e le divisioni sociali.

Noi e non i politici dobbiamo cambiare le cose
Inutile oggi cercare di ottenere strapuntini nella stanza dei bottoni. Quelli che tentano di accedervi "per il nostro bene" si lasciano invariabilmente corrompere, perché l'inerzia delle vecchie strutture è troppo grande e possiamo solo aspettare che crollino da sé, creandone nel frattempo di nuove.
Oggi è compito degli uomini, più che elemosinare diritti secondo regole sorpassate, creare un mondo in cui gli esseri umani possano ancora abitare. Questo articolo vuole invitare noi uomini a guardare avanti.
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ContraTenebras

Il corpo umano è uno ed è composto dall'uomo e dalla donna. Lo pensa uno come me che a 53 anni non ha mai avuto una fidanzata e non è mai stato sposato. Il corpo, dall'azione satanica e massonica, è stato diviso. Starebbe a pochi eletti e martiri ricomporlo.

Serenissimo

CitazioneNel mondo femminizzato della tecnofinanza sì.

Il punto è che il mondo femminizzato della tecnofinanza presto verrà reso inutile, se non sarà  dagli uomini stessi locali lo sarà dagli uomini di alte culture, ad esempio quelle islamiche, le quali sono attualmente più compatte di quella occidentale .
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Finnegan

Citazione di: ContraTenebras il  6 Gennaio 2019, 10:24:10 AM
Il corpo umano è uno ed è composto dall'uomo e dalla donna. Lo pensa uno come me che a 53 anni non ha mai avuto una fidanzata e non è mai stato sposato. Il corpo, dall'azione satanica e massonica, è stato diviso. Starebbe a pochi eletti e martiri ricomporlo.
O otterremo grandi numeri o gli italiani diventeranno un ricordo.
Citazione di: Serenissimo il  6 Gennaio 2019, 09:50:41 PM
CitazioneNel mondo femminizzato della tecnofinanza sì.

Il punto è che il mondo femminizzato della tecnofinanza presto verrà reso inutile, se non sarà  dagli uomini stessi locali lo sarà dagli uomini di alte culture, ad esempio quelle islamiche, le quali sono attualmente più compatte di quella occidentale .
Non c'è dubbio, bisogna vedere se quel giorno saremo ancora maggioranza nel nostro stesso Paese.
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johann

per quanto possono essere giustificate e personalmente condivisibili certe estraniazioni dagli aspetti più fetidi e degenerati del mondo attuale (consumismo, materialismo) e a prescindere dalla buonafede degli interessati per me rischiano tutte di risolversi in altrettante fughe dalla realtà'(nemmeno la vita conventuale non e' più quella di una volta)

qualsiasi cosa sara' della nostra societa' lo sara' dalla graduale mutazione di quella presente, tutto incluso compresi noi maschi (ammesso che saremo ancora "distinguibili")
Se esiste un "senso civico" si dovrebbe spendere rispetto ai problemi che ci riguardano prima di dissiparci nella marginalità di altri temi (per quanto importanti possono essere) 
Nello sfasciume generale il deterioramento dei rapporti maschi / femmine e "quasi" un effetto collaterale rispetto al quadro generale che vede "premiato" dalla moderna società' progressista  l'individualismo più sfrenato e il conseguente disfacimento di TUTTI i rapporti interpersonali a ogni livello e in ogni ambito (siamo saturi di mezzi di comunicazione ma di fatto nessuno vuole ammettere che siamo sempre più soli)
Domanda: rispetto all'essere maschi oggi, prima di ogni altra cosa abbiamo un problema di consapevolezza identitaria? Si!......no!.....non so!
A ognuno la risposta, per me SI, mi torna alla mente il manifesto dello zio sam (che additava gli statunitensi perché' si arruolassero) che userei come richiamo ideale verso gli uomini perché si ricordino e riscoprano cosa significa essere maschi al giorno d'oggi, davanti alla  necessita' di reagire all'attacco concentrico cui siamo oggetto

Non e' mai troppo, ricordarsi che il sistema reclama come sacrificabile la nostra stessa identità maschile, e lo fa usando ogni mezzo per   squagliarne la consapevolezza più intima, usando la tattica di far scivolare l'universo maschile su un crinale alla cui fine c'e' ad aspettarlo l'omologazione coatta alle prerogative caratteriali e narcisistiche FEMMINILI,
partendo dagli effeminati/femministi tutta la "filiera" lgbt" sta li a dimostrarlo oltre al "format" generalizzato della attuale narrazione televisiva  piena zeppa di programmi a misura di audience femminile (es: i programmi della de filippi e gli x factor assortiti) "arene" di ogni tipo dove furoreggiano le "arti marziali" femminili: parlantina pettegolezzi frivolezze vanità' e amenità' di ogni genere al punto che già adesso nelle nuove generazioni di uomini (es: i miei nipoti) si possono già' coglierne i primi sintomi dei loro effeminati effetti (come se non bastasse l'educazione al 90% fatta da femmine) 

E questo e' solo il 1mo tempo, quello successivo, sarà' l'era post umana dove anche il genere femminile sara' superato e si approdera' a popolare il pianeta di "entità" umanoidi indiferenziate (sessualmente, culturalmente, e politicamente)
Il sistema nel suo fine di destrutturare tutto usa come grimaldello il mondo femminile, per raggiungere i suoi scopi, infatti chiacchiere a parte le femmine hanno sempre avuto scarsa autostima e orgoglio di se stesse e quindi sono molto più "malleabili" alle forzature ideologiche
Sono sempre state il "ventre molle dell'umanità'" e il fatto che sembrano fregarsene alla grande di essere a loro volta strumentalizzate dal sistema per un fine che contemplerà' anche la loro dissoluzione, da un po' la misura di quanto siano stolte, paradossalmente, o meglio  "come al solito" nella nostra battaglia per salvaguardare la nostra identita' maschile e' l'ordine naturale costituito finiremo per doverci occupare anche a far rinsavire le nostre sciocchine di coetannee femmine, e fargli capire tra una loro mazzata e l'altra che il loro nemico non siamo noi ma il lercio sistema imperante che ci vuole estinti entrambi
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

#5
Citazione di: johann il  8 Gennaio 2019, 02:10:37 PM
per quanto possono essere giustificate e personalmente condivisibili certe estraniazioni dagli aspetti più fetidi e degenerati del mondo attuale (consumismo, materialismo) e a prescindere dalla buonafede degli interessati per me rischiano tutte di risolversi in altrettante fughe dalla realtà'(nemmeno la vita conventuale non e' più quella di una volta)
E' necessario porsi una domanda: queste estraniazioni sono volontarie o involontarie? Da Desocializzazione di Matthew Fforde:

La persona che salvaguarda la propria spiritualità è anche soggetta alla pena di non essere compresa da coloro che la circondano, e questo è un aspetto saliente dell'aggressione nei suoi confronti. Le sue prospettive, i suoi punti di vista, i riflessi, le reazioni e i sistemi di comprensione sono quelli della vita secondo lo Spirito. I suoi avversari vivono in un universo differente, e il modo in cui sperimentano il mondo appartiene a un ordine diverso. Di conseguenza, non solo non riesce a instaurare una comunità con le persone spiritualmente malate (perché esse non vogliono e non ne sono capaci), ma trova quasi impossibile farsi capire, una condizione da non augurare a nessuno. Così la comunicazione, quell'elemento vitalissimo della comunità, viene compromessa alla base. La persona di buona volontà si ritrova quasi in un'altra dimensione in cui gli altri sono come fantasmi — apre la bocca e fa gesti, ma gli altri non possono veramente sentirla o vederla.

Il medesimo discorso vale per le donne:
Citazionee fargli capire tra una loro mazzata e l'altra che il loro nemico non siamo noi ma il lercio sistema imperante che ci vuole estinti entrambi
Qualcuno è mai riuscito nell'impresa?

Scriveva Jacques Ellul che le persone assuefatte alla propaganda non sono più in grado di comunicare e ragionare.
Lucien Cerise ha impiegato il termine zombie per l'uomo (e le donne) contemporanee, affermando che sono irrecuperabili e si può interagire con loro soltanto col linguaggio della propaganda e le sue risposte condizionate.
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