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Sommario della discussione

Inserito da Finnegan
 - 26 Febbraio 2021, 04:38:00 PM
E noi che dicevamo male della RAI!
Inserito da dotar-sojat
 - 26 Febbraio 2021, 04:08:43 PM


Polemica per finti stupri nelle fiction Rai: "Coincidenze imperdonabili, adesso basta
L'editoriale indipendente Aestetica Sovietica segnala i casi di 'Mina Settembre', 'Lolita lobosco' e 'Che Dio ci aiuti 6' e si rivolge ai vertici di viale Mazzini chiedendo spiegazioni: "Un retaggio culturale imperdonabile in un Paese che già fa molta fatica a credere alle violenze sessuali"
Donne che denunciano finti stupri, presunte vittime che poi si rivelano bugiarde: è accaduto tre volte in poco più di un mese in tre delle principali fiction trasmesse da Rai 1. Prima in Mina Settembre, dove l'assistente sociale interpretata da Serena Rossi scopre che una giovane estetista sta accusando un ginecologo di una violenza sessuale mai avvenuta; poi nella nuova serie Le indagini di Lolita Lobosco dove in una trama più complessa la protagonista Luisa Ranieri smaschera una giovane donna che accusa un uomo di averla stuprata su richiesta della moglie dell'uomo che vuole incastrarlo per poter vivere con il suo amante, e infine di nuovo una denuncia di stupro subito da una donna, che poi si rivela falso, nella serie con Elena Sofia Ricci Che Dio ci aiuti 6.

A notare la ricorrenza sono stati in tanti sui social e la richiesta di chiarimenti alla Rai è partita dall'editoriale indipendente Aestetica Sovietica che in una lettera pubblicata online si rivolge ai vertici dell'azienda. "Quella che poteva sembrare una coincidenza appare sempre più come un disegno politico, o quantomeno come un retaggio culturale imperdonabile in un Paese che già fa molta fatica a credere alle violenze sessuali" scrivono, ricordando poi che il servizio pubblico dovrebbe aiutare l'opinione pubblica nel debellare i pregiudizi nei confronti delle vittime di abusi, purtroppo ancora molto radicati.
"Adesso basta. Pretendiamo spiegazioni. Queste coincidenze sono imperdonabili. Non tollereremo della retorica spicciola il prossimo 8 marzo. Il supporto a una battaglia lo si dà anche attraverso una rappresentazione veritiera del mondo in cui viviamo. E nel mondo in cui viviamo, quando una ragazza denuncia uno stupro, le si chiede se è sicura, se avesse bevuto, se avesse dato modo di credere al suo carnefice di starci, quanto corta fosse la gonna che indossava. Si dubita. E la Rai ci sta insegnando che facciamo bene a dubitare", concludono.

E sulla polemica dei finti stupri interviene il deputato di Italia Viva e segretario della Commissione di vigilanza Rai, Michele Anzaldi che su Twitter scrive: "Sull'imperdonabile ripetersi di finti stupri nelle fiction Rai siano le donne del Cda a chiedere spiegazioni e chiarimenti, prima che a farlo debba essere un uomo, come il sottoscritto, nei confronti di un altro uomo come l'Ad Salini. Chi non ha controllato? Quanto è stato speso?".

Nonostante il successo di pubblico, parlando di rappresentazione della donna la fiction Lolita Lobosco, ispirata ai romanzi di Gabriella Genisi, era già finita nelle polemiche subito dopo la sua messa in onda. E non solo per questioni di dialetto barese troppo marcato nella recitazione della protagonista di origine napoletana. Il personaggio del vicequestore con tacco 12 interpretato da Luisa Ranieri è apparso, secondo molti osservatori, come un concentrato di stereotipi femminili: dal rossetto rosso al tacco 12 appunto.

Nonostante nelle dichiarazioni degli autori e dell'attrice, Lolita dovesse essere una paladina della nuova femminilità. "Lolita-Luisa Ranieri, una donna bella, impegnata, rappresenta una femminilità nuova, contemporanea, sfaccettata, ma fuori da ogni stereotipo. Sarà una sorpresa per tutte le donne anche nella lingua", ha dichiarato durante la conferenza stampa di presentazione Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction.
https://www.repubblica.it/spettacoli/tv-radio/2021/02/26/news/polemica_finti_stupri_fiction_rai_mina_settembre_lolita_lobosco_che_dio_ci_aiuti-289289668/