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Sommario della discussione

Inserito da Finnegan
 - 12 Ottobre 2021, 09:37:08 PM
L'Italia è in prima fila per il crematorio. Caduta l'Italia probabilmente cadrà l'Europa perché no si può fare come per la Grecia che è un Paese piccolo
Inserito da Il Conte di Lautréamont
 - 12 Ottobre 2021, 08:14:19 PM
L'elite al potere ha molte frecce nella sua faretra: l'omosessualità, l'attacco alla famiglia, il femminismo, le leggi antiuomo che rendono impossibili le relazioni con le donne, etc., etc., etc. Vengono scagliate tutte insieme verso una sola e unica direzione: il depopolamento mondiale. D'altra parte è uno degli obiettivi principali dell'agenda della cricca di Davos. Non ci credete? Comprate il libro di Schwab in inglese e saprete che fine farà l'Europa e in particolare l'Italia entro il 2030.
Inserito da Finnegan
 - 12 Ottobre 2021, 09:22:29 AM
Non sarò io a piangere per il tracollo di Playboy. Ora c'è YouTube, per il trucco gay intendo, le cose serie come Byoblu le censurano
Inserito da dotar-sojat
 - 12 Ottobre 2021, 09:16:20 AM
articolo che non ha bisogno di commenti

https://www.adhocnews.it/playboy-e-la-deriva-gay-stanno-distruggendo-tutto/
Playboy, non una semplice rivista. Un mito della mia generazione. E di tutte quelle generazioni che mi hanno preceduto. Sì perché, cari millennials, ai nostri cari vecchi tempi era molto complicato essere adolescenti. Non c'era internet. Non c'era niente di niente. Per i più fantasiosi c'era Postalmarket.

Playboy era il massimo del massimo. Bellissima carta che ritraeva donne meravigliose. Il sogno dell'americana: coscia lunghissima, seno perfetto, sedere da perdere i sensi. Erano bellezze vere, senza uso di siliconi e chirurgia. La classica ragazza della porta accanto, denudata e fotografata dai migliori professionisti della macchina fotografica.

Poi è arrivata l'ondata di modernità: bisturi e silicone. E le bellezze del paginone centrale hanno cominciato a diventare un po' tutte uguali. Ma pur sempre donne. E ci facevano ancora sognare. Perché Playboy era Playboy. E tutti noi lo abbiamo sfogliato più e più volte.

Bretman Rock
Adesso questo mondo impazzito ha sgretolato un altro punto di riferimento della nostra gioventù. È stato abbattuto, polverizzato, macerato e massacrato, svilito sotto il nome di Bretman Rock.

Costui è un influencer USA di origine filippina di 23 anni. Si è dichiarato omosessuale e pertanto è appoggiato dalla potentissima lobby gay. Nella vita insegna a truccarsi. Su YouTube. Naturalmente è anche protagonista di un reality su Mtv, ha un seguito su Instagram di oltre 17 milioni di seguaci. Ovviamente è pure un attivista (con o senza apostrofo?) militante della comunità Lgbtq.

Quindi la gloriosa rivista fondata nel 1953 da Hugh Hefner (per fortuna passato a miglior vita prima di vedere questa eresia) ha fatto il salto della barricata. Si è piegata al racket delle minoranze. Asteroide, arriverai sempre troppo tardi!

«Il fatto che Playboy abbia un maschio in copertina è una gran cosa per la comunità Lgbt, per la mia comunità di colore, ed è tutto così surreale. Viene da chiedersi, sta succedendo davvero? E io sono così grazioso». Queste sono state le pregnanti e profonde parole che l* nuov* conigliett* ha scritto su Twitter (vaffancul*).

C'è da dire che Playboy aveva avuto un tracollo verticale di letture negli ultimi anni. Adesso è praticamente morto. Sepolto dall'idiozia del genere umano.