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Sommario della discussione

Inserito da Finnegan
 - 24 Maggio 2020, 02:50:33 PM
Messo in sezione pubblica
Inserito da Finnegan
 - 12 Dicembre 2019, 10:08:40 PM
Nell'articolo di oggi Stasi riferisce di sue interviste da parte dei media. Ottima cosa direte voi, col lieve dettaglio che Stasi, che non cita mai altri siti maschili, parla anche al posto vostro qualunque cosa dica. Come questa: interpellato sul perché ci sarebbe questo inesplicabile favoritismo nei contronti delle donne, Stasi per paura di evocare (cito) "complotti" tenta di smarcarsi dall'angolo dicendo che le madri non si preoccupano di risparmiare per i figli e scialacquano tutto in beni di lusso contro la volontà dei padri.
Non sono mancati numerosi commenti di critica: è un'ipotesi quantomeno difficile da dimostrare nei grandi numeri e facilissima da screditare più di qualunque "teoria del complotto". Tra l'altro sui social c'è un esercito di separate che si lamentano (molto spesso a torto ma non sempre) di non poter sbarcare il lunario. Non siete d'accordo? Ebbene, ne è venuta una anche da lui e ha trovato tutta la solidarietà di Stasi, che le ha detto che lo Stato dovrebbe farsi carico delle sue spese familiari.
Forse è più vicino alla verità il privilegio ideologico accordato alla donna di disfarsi dell'uomo con tutte le spese pagate. Ma questo, leggiamo, non si deve dire perché sa di complotto.
Gli studi americani sul consumismo femminile sono a naso attendibili, ma qui si nota una curiosa omissione: lo stile di vita dei gay, che almeno per ora non hanno figli è decisamente orientato al superfluo, al punto che le multinazionali se li contendono a suon di pubblicità. E' un fatto noto è stranoto, di cui parlano anche i media. Se a ciò si aggiungono le discriminazioni positive nel mondo del lavoro (perché non hanno famiglia e per altri motivi) il quadro è completo: migliaia di persone (destinate ad aumentare) con uno stile di vita scialacquone e sterile che avrà un costo rilevante sulla collettività (chi gli pagherà le pensioni?).
E' il classico elefante della stanza di cui per opportunismo politico non si vuol parlare.