Aggiungi una risposta

Nota: questo messaggio verrà visualizzato solamente dopo essere stato approvato da un moderatore.
Allegati: (Rimuovi allegati)
Restrizioni: 2 per messaggio (2 rimanenti), dimensione massima totale 1 MB, dimensione massima individuale 1 MB
Deseleziona gli allegati che si vogliono rimuovere
Clicca o trascina qui i file per allegarli.
Allegati e altre opzioni
Verifica:
Lasciare vuota questa casella:
Digita le lettere visualizzate nell'immagine
Ascolta le lettere visualizzate / Carica una nuova immagine

Digita le lettere visualizzate nell'immagine:
Cognome del Presidente della Repubblica (minuscolo)?:
Scorciatoie: ALT+S invia msg / ALT+P anteprima

Sommario della discussione

Inserito da Finnegan
 - 30 Aprile 2023, 05:22:18 PM
Pensa che questo prof. è dovuto andar via da Oxford per le sue opinioni! Non è successo neanche a Tolkien che aveva idee simili alle sue
Inserito da Anima Zen
 - 30 Aprile 2023, 05:14:41 PM
wow,interessantissimo!!!!
Inserito da Finnegan
 - 28 Dicembre 2021, 12:30:12 AM
A mio parere Fforde fa la consueta concessione (che qui non ho citato) al politicamente corretto, per non apparire "retrogrado & misogino": non a caso le maggiori critiche femministe a Coscienza Maschile sono dovute alla nostra posizione sul lavoro femminile, che contribuisce a spopolare il nostro Paese.
Non esiste un femminismo moderato opposto a uno estremista. Il femminismo moderato non è che la tappa precedente del programma del femminismo radicale, la distruzione dell'uomo e della famiglia.
Sostengo da sempre che le idee che governano la società sono ispirate, prima che da cerchie di potere, dalle tecnologie usate dall'uomo. Parole altisonanti come emancipazione e parità sono il banale prodotto della civiltà industriale, che vede uomini e donne come macchine neutre senz'anima, le cui uniche differenze sono costituite da "parti" destinate a compiti specializzati. E' l'ipnosi prodotta dalla tecnologia, la nostra "Sposa Meccanica" (altro libro che consiglio di mettere sotto l'albero).
Da decenni noti autori affermano che il lavoro è diventato superfluo: un parcheggio per ritardare la maternità e non c'è praticamente donna che non ci caschi. Computer e macchinari già sostituiscono egregiamente donne (e uomini) alle casse, ai centralini, persino in professioni qualificate. Aver figli viene considerato degradante per il genio femminile, l'abbrutimento di lavori monotoni no.

Una parola sulle donne "cristiane": per non poche di loro la religione è un'evasione dalla loro missione terrena. Praticano devozioni come usano il cellulare, o il Tamagochi. A vent'anni dovrebbero scegliere tra marito e convento; invece, indulgono in un limbo di devozioni, prosternazioni e (le più moderne) "volontariato". Un altro segno di decadenza ma è inutile dirglielo, hanno sempre ragione.
La verità è che le donne moderne detestano il matrimonio e la famiglia e fanno di tutto per fuggirli. E' l'inevitabile frutto della civiltà ludica urbana, per cui è scontato che anche quando saremo minoranza nel nostro Paese, continueranno a sprecare la loro vita nell'intrattenimento sacro e profano.

Per invertire questa tendenza (ammesso che siamo in tempo) occorrerebbe liberarsi di tutte le zavorre che ci hanno cucito addosso: materialismo, consumismo, evasioni da sé e false simbologie e mitologie fornite dai media. Ci provò Joyce a ripulire queste stalle di Augia, ma non a caso il suo lavoro è seriamente negletto.
Vi lascio immaginare quanto sia entusiasmante oggi per un uomo la compagnia di una donna, che deve fare di continuo ridere, emozionare e divertire senza affaticarle minimamente il cervello.
Inserito da Ent
 - 27 Dicembre 2021, 11:18:54 PM
Quest'anno Babbo Natale – a proposito: auguri a tutti - mi ha portato proprio il libro "Desocializzazione".
Dall'osservazione del sommario e da una rapida occhiata, direi che tale testo promette piuttosto bene. Devo però anche rilevare una certa delusione da parte mia nel leggere le opinioni dell'autore sul femminismo, contestato esclusivamente nella sua parte più radicale, e non integralmente (pagine 247-251).
Si afferma, a ragione, che "il femminismo è stato un movimento piuttosto eterogeneo, composto da una varietà di convinzioni, obiettivi e aspirazioni che si sono modificati nel tempo".  Ma poi si aggiunge -  e qui dissento profondamente - che "alcuni risultati positivi sono stati senza dubbio raggiunti, non da ultimo nella sfera economica e professionale".
Dopodiché si attacca in molteplici occasioni il solo femminismo radicale.
Di questi temi abbiamo già discusso; già ho sostenuto che non mi oppongo alla distinzione tra femminismo moderato e radicale, ma all'asserzione secondo cui quello moderato sia buono.

Oggi però arrivo ad affermare che il femminismo moderato sia oggettivamente peggiore del femminismo radicale.
Per quanto odioso sia infatti il femminismo egualitario e misandrico, che strizza l'occhio verso arcobaleni vari, di certo non è a causa di esso che la civiltà occidentale è decaduta. Il femminismo radicale è soggettivamente peggiore, e ha certamente fatto danni: non più però di quanti ne abbia fatto il femminismo moderato (e, ancora per molti, "buono").

I risultati ottenuti "nella sfera economica e professionale" sono una delle principali cause della crisi tra i due sessi. Voglio essere paradossale: uomini e donne si sono allontanati, perché... si sono avvicinati. L'attrazione deriva dalla diversità, dal trovare nell'altro ciò che a noi stessi manca.

Ma il femminismo moderato (o emancipazione femminile, che dir si voglia), che spronava le donne a conquistare terre storicamente maschili, è stata una sciagura per la nostra civiltà, anche per un'altra ragione: la denatalità.
Mi si spieghi, per favore, come può una società replicare se stessa, se la quasi totalità delle donne in età fertile lavora a tempo pieno.
Come evidenzia Eric Zemmour nel libro "Le Premiere Sexe" "le donne hanno sempre lavorato", ma lavoravano in famiglia, e quindi potevano ottemperare pienamente alla loro fondamentale e lodevolissima funzione di mogli e madri. Con i cambiamenti prodotti sul mercato del lavoro in conseguenza del progresso tecnico, le donne sono state poste davanti a un bivio: famiglia o lavoro fuori casa. Ha prevalso la seconda opzione, con l'illusione di poter perfettamente conciliare le due cose.
Niente di più falso. Il numero medio di figli per donna italiana in età fertile è 1,1, quando dovrebbe essere 2,1 per arrivare "alla sufficienza"; i dati degli altri Paesi europei sono anch'essi negativi, soprattutto se privati del contributo alle nascite dato dagli immigrati.

Se si fosse seguita la dottrina cristiana su famiglia e matrimonio - dottrina splendidamente delineata dalla enciclica "Casti Connubii" di Pio XI nel 1930 – la nostra civiltà non sarebbe decaduta, ma avrebbe prosperato, come sempre stato, quando si è seguita la legge di Dio.
Ma l'Occidente ha preferito ascoltare la voce del femminismo "buono", che tuttora canta con giubilo.
E forse, questo Occidente, non si ravvederà nemmeno quando l'Islam sarà maggioranza nelle nostre città, capitali, nazioni. Quando questo avverrà, però, che nessuno osi piagnucolare, soprattutto certi cattolici, quelli che "emancipazione sì, femminismo no", quelli che se la prendono con le Boldrini, ma approvano "senza dubbio" la moltiplicazione di bancarie, avvocate, politiche, soldatesse, manager.

Un'ultima precisazione: con queste considerazioni non contesto il valore del libro di Fforde – che, lo ribadisco, si preannuncia lettura assai interessante – ho voluto piuttosto rimarcare il mio pensiero, che nulla, ma proprio nulla, ha da concedere al femminismo.
Inserito da Padano74
 - 30 Settembre 2020, 01:54:59 PM
Sono alcune delle tattiche utilizzate dagli agenti provocatori.
Inserito da Finnegan
 - 30 Settembre 2020, 08:54:52 AM
Puoi spiegarti meglio?
Inserito da Padano74
 - 30 Settembre 2020, 08:24:23 AM
Citazione di: Finnegan il 29 Settembre 2020, 11:01:21 PM
Ritengo rilevante aggiungere questo documento nella discussione. Descrive tecniche un tempo usate sui prigionieri di guerra ed oggi divenute strategia di governo della popolazione civile:

La Carta della Coercizione di Biderman

Maurizio Blondet

Adesso è metodo di governo.

"Negli anni Cinquanta, lo psicologo Albert Biderman sviluppò un modello descrittivo detto "Diagramma di Biderman": uno strumento che illustra i metodi coercitivi della pressione manipolatoria esercitata sui prigionieri di guerra, e non solo: anche dai capi delle sette "religiose" e persino dai perpetratori di abusi domestici. Lo scopo è distruggere la volontà degli assoggettati ed esercitare il controllo mentale totale".


Isolamento
"Distanziamento sociale", mascherine, allontanamento dalle famiglie
Le sette pseudo-religiose [ma non solo quelle] "lavorano per isolare le persone dagli amici e dalla famiglia"
Biderman: I gruppi settari [ma non si pensi solo alle sette] " possono rimuovere i bambini dai loro genitori, controllare tutti i soldi del gruppo, organizzare matrimoni, distruggere oggetti personali dei membri ".

Monopolizzazione della percezione
Frustra tutte le azioni non coerenti con la conformità, punisce l'indipendenza e la resistenza.

Umiliazioni degradazioni
Rende la resistenza più costosa che la conformità


Esaustione indotta
"....C'è la sensazione di camminare sulle uova
. Tutto diventa importante in termini di come il gruppo o i suoi leader risponderanno... privazion del sonno, del cibo... serve a indebolire la capacità mentale e fisica di resistere.

Minacce anche vaghe e imprecisate
Es. minacce di chiuderti in quarantena e non poter lavorare
"Vi ricordiamo che dovete avere paura, quando vi svegliate e anche quando dormite, di ogni cosa. Finché non vi sarete sbarazzati di questa irresponsabile libertà" (E. Pennetta).

Indulgenze Occasionali
Fornisce motivazione alla conformità sociale
I leader di gruppi coercitivi possono improvvisamente offrire una sorta di indulgenza, amore o affetto, attenzione dove prima non c'era. La vittima spera che la situazione cambierà o si dubita di se stessi ("Forse sto solo immaginando che la situazione sia così brutta")...

Dimostrazioni di onnipotenza
Crea sentimenti di impotenza
Sviluppa mancanza di fiducia nelle capacità individuali
"... ridurre tutti a una sorta di minimo comune denominatore in cui nessun dono o abilità naturale viene valutato o apprezzato, ma sono molto più apprezzati il servizio, l'obbedienza, la sottomissione all'autorità e le prestazioni che non esaltino doni o abilità individuali. [es. università, come confermato da vari autori come M. McLuhan e J. Jacobs].


https://www.maurizioblondet.it/la-carta-della-coercizione-di-biderman/

E' ciò che viene fatto anche nei confronti degli indagati o addirittura dei semplici "attenzionati" (quindi, va da se, illegalmente) da parte delle FF.OO.
Inserito da Finnegan
 - 29 Settembre 2020, 11:01:21 PM
Ritengo rilevante aggiungere questo documento nella discussione. Descrive tecniche un tempo usate sui prigionieri di guerra ed oggi divenute strategia di governo della popolazione civile:

La Carta della Coercizione di Biderman

Maurizio Blondet

Adesso è metodo di governo.

"Negli anni Cinquanta, lo psicologo Albert Biderman sviluppò un modello descrittivo detto "Diagramma di Biderman": uno strumento che illustra i metodi coercitivi della pressione manipolatoria esercitata sui prigionieri di guerra, e non solo: anche dai capi delle sette "religiose" e persino dai perpetratori di abusi domestici. Lo scopo è distruggere la volontà degli assoggettati ed esercitare il controllo mentale totale".


Isolamento
"Distanziamento sociale", mascherine, allontanamento dalle famiglie
Le sette pseudo-religiose [ma non solo quelle] "lavorano per isolare le persone dagli amici e dalla famiglia"
Biderman: I gruppi settari [ma non si pensi solo alle sette] " possono rimuovere i bambini dai loro genitori, controllare tutti i soldi del gruppo, organizzare matrimoni, distruggere oggetti personali dei membri ".

Monopolizzazione della percezione
Frustra tutte le azioni non coerenti con la conformità, punisce l'indipendenza e la resistenza.

Umiliazioni degradazioni
Rende la resistenza più costosa che la conformità


Esaustione indotta
"....C'è la sensazione di camminare sulle uova
. Tutto diventa importante in termini di come il gruppo o i suoi leader risponderanno... privazion del sonno, del cibo... serve a indebolire la capacità mentale e fisica di resistere.

Minacce anche vaghe e imprecisate
Es. minacce di chiuderti in quarantena e non poter lavorare
"Vi ricordiamo che dovete avere paura, quando vi svegliate e anche quando dormite, di ogni cosa. Finché non vi sarete sbarazzati di questa irresponsabile libertà" (E. Pennetta).

Indulgenze Occasionali
Fornisce motivazione alla conformità sociale
I leader di gruppi coercitivi possono improvvisamente offrire una sorta di indulgenza, amore o affetto, attenzione dove prima non c'era. La vittima spera che la situazione cambierà o si dubita di se stessi ("Forse sto solo immaginando che la situazione sia così brutta")...

Dimostrazioni di onnipotenza
Crea sentimenti di impotenza
Sviluppa mancanza di fiducia nelle capacità individuali
"... ridurre tutti a una sorta di minimo comune denominatore in cui nessun dono o abilità naturale viene valutato o apprezzato, ma sono molto più apprezzati il servizio, l'obbedienza, la sottomissione all'autorità e le prestazioni che non esaltino doni o abilità individuali. [es. università, come confermato da vari autori come M. McLuhan e J. Jacobs].


https://www.maurizioblondet.it/la-carta-della-coercizione-di-biderman/
Inserito da Finnegan
 - 18 Febbraio 2018, 03:08:57 PM
Per fare del nostro viaggio qualcosa di più nobile, dovremo compiere un atto di umiltà, da due punti di vista. Per prima cosa, occorre riconoscere che nonostante la nostra potenza e capacità abbiamo molto da imparare e molto da rimpiangere. Nonostante il progresso in campo scientifico e tecnologico, siamo colpiti da un notevole regresso spirituale. Riconoscere il fallimento dovrebbe condurre a una profonda autoanalisi. Per nostra consolazione, e nonostante ciò che l'ambiente umano post-moderno ci vuole così spesso infliggere, non siamo soli. Diversamente detto: solo coloro che non adorano se stessi sono capaci di migliorarsi, e accettando la spiritualità autentica — come fa il girasole con il sole — riceveremo energie nuove e molto speciali. Per queste ragioni, ed altre ancora, le parole di Solzenicyn suonano ancora in tutta la loro imperiosa opportunità:
«L'umanità comprese l'erroneità della deviazione verso l'intolleranza del tardo Medioevo e se ne allontanò; ora noi dobbiamo capire la pericolosità degli eccessi del tardo Illuminismo. Siamo stati travolti da un culto servile dei beni di consumo, del piacere e della comodità materiale. Riusciremo a scuotere via questo giogo, a riaprire le ali dello Spirito che fin dalla nascita ci è donato ed è ciò che unicamente ci distingue dal regno animale?»
In questi giorni post-moderni, invece di aggredire l'anima dovremmo imparare ad amarla.
Inserito da Finnegan
 - 18 Febbraio 2018, 03:08:32 PM
Dello stesso processo fa parte anche lo smascherare le false antropologie post-moderne [femminismo incluso] per quello che sono: errori. Parimenti bisogna ripudiare i comportamenti generati dal paradigma materialista.
In secondo luogo va chiarito che le persone vivono in un contesto culturale più ampio che di per sé esercita su di loro un grande influsso; devono essere rese consapevoli della loro ecologia antropologica. Va sottolineato che in seno alla società dovrebbe vigere un accordo condiviso da tutti che miri a esprimere e promuovere il benessere spirituale, e che il raggiungimento di questo stato di salute dovrebbe costituire il progetto comune alla base della cultura collettiva. Bisognerebbe continuamente ricordare il fatto che le persone hanno una loro incidenza sull'ambiente degli altri, il quale a sua volta incide su di loro. Tale sollecitazione della consapevolezza culturale deve condurre le persone a comprendere i mali di buona parte del contesto attuale e ad impegnarsi nel comune tentativo di creare un ambiente sociale che operi a loro autentico beneficio.
In terzo e ultimo luogo bisogna attirare l'attenzione sull'intensità della solitudine e sui danni provocati dalla condizione di anonimia. Questa realtà, così come il ruolo del rapporto fra anima e cultura nel determinarla, va messa in risalto, spiegando che un accordo per il ritorno alla salvaguardia della nostra spiritualità potrà rigenerare la nostra cultura e respingere gli effetti dell'atomizzazione.
Inserito da Finnegan
 - 18 Febbraio 2018, 03:08:07 PM
Dedicato a chi pensa che risolvere la QM sia al di sopra delle nostre forze:

Andrebbe fatta loro un'osservazione speciale: è già stato sottolineato come la cultura desocializzata spesso contrasti l'apporto positivo nell'ambiente umano da parte delle persone spiritualmente sane collocandole non di rado in una sorta di vuoto. Privando le anime sane di punti di contatto con gli altri, il nostro oscuro modello culturale li priva anche dello spazio di manovra. Nel desiderio di comportarsi in modo nobile e fare del bene, coloro che vivono nella luce si trovano pertanto esclusi da un gran numero di occasioni atte a dare espressione concreta a quell'impulso interiore. Eppure è proprio in così ardui contesti che sono più necessari, come, i lumi accesi nell'oscurità o le sorgenti nel deserto. Messe di fronte a una terra desolata, le anime sane troveranno sempre la presenza di altri esseri umani, per quanto distanti. Non necessariamente saranno capaci di agire in grande scala, ma troveranno comunque brevi momenti e piccoli spazi. :fiocco: Gli spiriti sani dovrebbero comprendere come in tali circostanze un'azione minore possa avere un valore immenso, e testimoniare in modo ancora più efficace l'importanza di ciò che essi desiderano e rappresentano. Da questo punto di vista, la natura senz'anima del nostro mondo massificato e desocializzato dovrebbe costituire una sfida anziché una barriera. Una pacata azione positiva, in un contesto impoverito come il nostro, ha una dignità tutta sua. A volte è necessario nascere in una stalla. In questo senso le anime sane dovrebbero sempre tenere a mente di essere chiamate a salvare la città, nonostante il compito sia apparentemente temibile.
Inserito da Finnegan
 - 18 Febbraio 2018, 03:07:47 PM
QUESTO E' IL PASSAGGIO FONDAMENTALE DEL LIBRO

Ciò che ci si prospetta, quindi, è una grande e storica opera di guarigione. L'uomo britannico è sempre più malato, colpito dalla perdita di legami nelle sue numerose espressioni. È nostro dovere assicurarci che guarisca da questa malattia che si è auto-inflitto. La fine della divisione fra l'uomo e la sua anima farà sì che vengano colmate le voragini che separano le persone in seno alla società. Gli amari frutti di questa divisione, che trovano espressione in una miriade di forme di disordine sociale e sofferenza personale, diventeranno così fenomeni di un passato sbagliato, conseguenze di un errore di percorso storico ormai respinte. E ricordiamoci che la guarigione è un processo autorigenerante: dopo un po' la ripresa si sostiene da sé. Ma perché questo avvenga, bisogna oltrepassare una determinata soglia, e in questo cammino emerge il ruolo di due categorie in particolare: coloro la cui anima è sana.
In questo libro abbiamo soprattutto tentato di spiegare a coloro che curano la propria anima — implicitamente o esplicitamente — il motivo per cui diventano tanto spesso il bersaglio delle forze culturali dominanti. Si è cercato di descrivere le entità che operano contro di loro, e di chiarire la natura della loro esperienza. Si è cercato di dir loro che non sono soli, che la loro condizione non è unica, e che ciò che fanno è giusto. Si è cercato di convincerli che ciò che provano non è anormale, non è una loro colpa, o qualcosa da ripudiare, ma una parte del prezzo da pagare per uno stile di vita fondato sulla nobiltà dei sentimenti. È venuto il tempo, per queste persone, di venir fuori dal nascondiglio, di farsi coraggio e di agire insieme. Dovrebbero cercarsi fra loro e diventare forti agenti di rinnovamento. A questi eroi del nostro tempo il presente volume offre un pensiero semplice: nonostante altri abbiano tentato di spegnere la luce che portate, voi dovete reagire irradiando ancora più luce, che permetterà sia di illuminare ciò che avete intorno, sia di accecare i vostri nemici. C'è bisogno di un'alleanza di spiriti vivi, siano essi ricchi o poveri, di sinistra, di centro o di destra, bianchi, neri o gialli, scozzesi, gallesi, inglesi o nord-irlandesi, vecchi o giovani, uomini o donne, cristiani, ebrei, musulmani, buddisti, indù o non credenti, laureati o non, in buona o in cattiva salute, insomma i portatori della luce dovrebbero creare la loro contro-cultura. «Siamo stati testimoni silenziosi di azioni malvagie» rifletteva Bonhoeffer, «Non di geni, di cinici, di dispregiatori di uomini, di strateghi raffinati avremo bisogno, ma di uomini schietti, semplici, retti». Alle persone spiritualmente sane, quindi, questo libro lancia un appello semplice: venite fuori, ovunque voi siate!
Inserito da Finnegan
 - 18 Febbraio 2018, 03:07:28 PM
In quest'impresa è necessario avere sempre un'idea molto chiara di quello che dobbiamo affrontare. Bisogna rendersi conto, sia come individui che come popolo, che contro di noi operano meccanismi potenti che cercano di ostacolare questo corso d'azione.
Ci dovremo impegnare in un Kulturkampf mirato ad estirpare il pensiero e la pratica del paradigma materialista; dovremo ripudiare l'affermarsi di modelli umani, sociali e universali come quelli che si sono radicati negli ultimi secoli; dovremo ricacciare indietro i demoni, e sacrificare ben più di una vacca sacra post-moderna. Una volta realizzato tutto ciò, bisognerà assicurarsi di non ripetere gli stessi errori. Dobbiamo imparare la lezione da ciò che è avvenuto in questi secoli, ed essere pienamente coscienti delle implicazioni e degli obiettivi reali di certe idee e dottrine determinanti. In futuro dovremo essere costantemente pronti e impegnati in una salvaguardia culturale.
Inserito da Finnegan
 - 18 Febbraio 2018, 03:06:59 PM
Ancora una volta l'autore evidenzia i rischi di menefreghismo e disimpegno:


L'importanza attribuita al ritorno alle virtù e alla centralità del loro ruolo nel garantire coesione sociale è benvenuta ma sorge spontanea la domanda: come concretizzare tutto ciò? La gente potrà pure essere d'accordo sulla necessità di gettare queste fondamenta per la comunità, ma è sufficiente questa presa d'atto collettiva? Se la gente è sprofondata nell'individualismo egoistico, come faranno queste proposte a trovare terreno fertile? Questo programma può diffondersi fra coloro che non sentono alcuna inclinazione interiore per l'amore e per la verità?
È il benessere dell'anima che genera la virtù, espressione naturale e inevitabile della salute spirituale. Le virtù si possono insegnare, mettere in vigore e sostenere, ma se non si preserva l'uomo interiore le fonti della virtù non possono che estinguersi. È necessario sbloccare la sorgente di quest'acqua vitale, e questo richiede un ritorno alla nostra spiritualità.
Dopo la decostruzione materialista, la ricostruzione spiritualista.
Dedicarsi all'anima ricomporrà la comunità proprio come il famoso alito soffiato sull'argilla diede vita al primo uomo, e allo stesso tempo la nostra cultura diventerà sempre più ricca di contenuti e capace di garantire la coesione. Questa è la strada per la pace nella vita insieme, per la creazione di un contesto realmente favorevole, e per la trasformazione della società in ciò che dovrebbe essere: una casa.
Inserito da Finnegan
 - 18 Febbraio 2018, 03:06:41 PM
Guardando alla fisionomia dell'esperienza umana sul finire del Novecento e nell'era post-moderna si possono costatare sviluppi che suscitano angosce profonde. È come se una folla di oche guardiane si fosse data appuntamento a una determinata ora per lanciare all'unisono un grido di avvertimento. Ma che cosa significa tutto ciò, e come possiamo penetrare il significato profondo di questa cacofonia? Il diffondersi della desocializzazione; l'impatto della deculturalizzazione e la crisi dell'identità personale; l'aumento della criminalità e la diffusione dello stress; il declino dell'istituzione familiare e la confusione sull'identità sessuale; il dilagare della solitudine e la delegittimazione delle istituzioni: tutti questi elementi, sommati a molti altri, rendono la nostra epoca minacciosa e dominata dall'incertezza. Indipendentemente dal vero significato della crisi e da come vogliamo decodificarlo — in termini escatologici o altro — si impone ormai una reazione decisa. Di fatto, l'insorgenza e l'accettazione di errori di ogni tipo fa pensare che il peggio debba ancora venire — la resistenza a virus ancora più potenti si indebolisce con l'avanzare della malattia. Una risposta rapida è necessaria, perché le tendenze in atto fanno prevedere un'accelerazione del processo di declino.
Per ripetere una frase contenuta in questo libro, molti figli della post-modernità non sono figli felici. Forse dovremmo fare un passo indietro rispetto alla travolgente velocità del cambiamento, ai frenetici ritmi della vita quotidiana, ai caleidoscopici processi di alterazione costante che caratterizzano i tempi, al fine di riflettere sul significato di questa infelicità. Per l'uomo contemporaneo, uno dei modi per celebrare l'inizio del terzo millennio potrebbe essere proprio quello di concedersi una pausa di riflessione. A partire dall'Illuminismo, la società ha intrapreso strade nuove e diverse; è arrivato il momento di soffermarci sulle mete a cui siamo giunti e di valutare la saggezza di quelle scelte. La diffusa "perdita di legami", con tutta la sofferenza che essa comporta, indica che le cose non sono riuscite poi così bene. Il diffondersi della disgregazione, del malessere e dell'isolamento all'interno della società occidentale e britannica rivela che vi è qualcosa di sbagliato nell'orientamento del mondo moderno e post-moderno: andando contro la nostra interiorità spirituale e biologica abbiamo seguito strade che vanno contro l'umano.