Ci hanno insegnato a vergognarci di noi

Aperto da Finnegan, 9 Gennaio 2019, 01:37:50 PM

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Finnegan


CI HANNO INSEGNATO A VERGOGNARCI DI NOI

Il primo passo per distruggere la libertà di un popolo è distruggerne l'identità.
Per abbattere un albero, tagliare le radici.

Occorre ridicolizzare la religione di quel popolo, con uno stillicidio continuo di minuscoli gnomi, sedicenti intellettuali, cantanti, presentatori, attori, registi, fotografi, pubblicitari, artisti postmoderni, giornalisti, scrittori, eccetera con uno stillicidio continuo di odio e sarcasmo.
La storia di quella religione e la storia di quel popolo viene ridotta ai suoi episodi peggiori, ovviamente enfatizzati e i fiumi di gloria vengono cancellati.
Questa Europa ogni istante più ridicola nega il cristianesimo e si apre all'islam più radicale, di cui cela la realtà.
La generazione Bataclan colora i marciapiedi con i gessetti e canta Imagine.
La nostra storia è infangata, ridotta al suo peggio, perché la generazione fiocco di neve, l'ultima, possa credere che è meglio vergognarsi della propria storia.

Per abbattere un albero occorre sradicarlo.
Dopo aver abbattuto la sua religione e infangato la sua storia, occorre recidere il legame con la terra.
La terra non deve più essere coltivata: le quote latte hanno ammazzato le nostre vacche, buttiamo le arance perché quelle straniere costano meno, il 60% dei nostri pelati è made in Cina, gli agricoltori si suicidano.
La terra non deve essere più amata.
Ora il legame deve essere spezzato.
Erasmus come unico bene, scambi culturali, il mito del migrante come elemento sempre positivo, mentre chi resta a combattere per la propria terra e a farla fiorire non raccoglie simpatie, servono a creare l'apolide, lo sradicato, il fiocchetto di neve che non combatterà mai per nulla.
L'annientamento dell'identità territoriale, dell'identità storica e dell'identità religiosa sono venduti come apertura al mondo, in realtà servono a creare un'umanità intercambiabile, incapace di combattere, manipolabile, un mondo di consumatori che riempiranno con lo smartphone e la cannabis legale la lunga fila di giorni che li separa dalla tomba.
Quanto un popolo è in ginocchio lo si deduce dal tasso di natalità basso e dal tasso di suicidio alto.

Ritorniamo alla terra.
Noi siamo noi, noi siamo la nostra storia, noi siamo la nostra fede.
Noi siamo noi, e questo non vuol dire che siamo migliori degli altri, esattamente come amare la propria famiglia ed esserne fieri non vuol dire voler schiacciare gli altri, ma noi siamo noi. Ogni popolo ha diritto alla sua storia, alla sua religione e alla sua terra.
Questo vale anche per noi.

Alla prossima catastrofe non aspetteremo più il suono della campane. Saremo soli.
Silvana De Mari

https://www.silvanademaricommunity.it/2018/07/08/ci-hanno-insegnato-a-vergognarci-di-noi/
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Serenissimo

Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Finnegan

#2
Se non lo leggevo non ci credevo. L'articolo merita un meme. Complimenti Serenissimo, sei un gran "cacciatore" :good:
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johann

Tutto vero ...tutto condivisibile (purtroppo)
Lo stato di putrefazione dell'occidente in un certo senso si commenta da solo e non e' più confutabile nemmeno ai diretti interessati le cui tradizioni  ideologiche sono state nel corso degli anni le principali responsabili del suo stato
Penso che continuare infinitamente nella denuncia senza mai fare  "nomi e cognomi" su chi dobbiamo ringraziare per tanto lerciume, alla fine finisca per tornare utile ai suddetti responsabili, i quali se mai chiamati in causa potranno permettersi l'infamia di aggiungersi al coro dell'indignazione pubblica (quando diventasse maggioritaria) alla faccia della coerenza e dell'onesta intellettuale

A questi livelli di "massimi sistemi" almeno una volta ogni secolo dovremmo abituarci a fare una specie di "inventario" mirato a "tirare le somme" "senza pietà ideologica" rispetto a tutte le questioni e a i suoi protagonisti che hanno segnato "pesantemente" le nostre società'
essendo potere per il potere, e proprio per questo senza alcuna forma di onorabilità' propria, non ho mai creduto possibile che l'ideologia progressista abbia mai voluto emendare veramente il suo criminale passato, essa si limita solo a intorbidire la lettura della storia in modo che tutto comprese (soprattutto) le responsabilità' risultino "relative"
Quando ci si trova, che la solita "cricca" dei soliti attempati intellettuali di matrice sinistrorsa che a tutt'oggi "tracimano" da ogni canale e carta stampata sono gli stessi che "ieri" ad esempio sulla "sbornia" schizoide del 68 si sono "svezzati" creando "l'evento" in ogni senso (anche criminale) e che poi si sono "fatti le ossa" a pane e sanpietrini  "adesso" nel 50esimo di quegli stessi eventi anziché' zittirsi nella vergogna ci tocca sorbirceli nella veste di "storici" intenti a vergare i libri di storia della "loro" verità'
La tattica del sistema per non essere messo sotto accusa nei suoi fondamentali e proprio la sua prospettiva futura di annacquare tutto in un mieloso ecumenismo universale dove la giustizia storica non avrà' più' alcuna importanza   

Tornando all'argomento, al capezzale dell'occidente tradizionale rantolante, per un sussulto di onesta' intellettuale dovremmo sentire tutti il dovere quanto meno di non mentire a noi stessi e anche in regime di libertà' di espressione dovrebbero esserci dei livelli di sfrontatezza che non andrebbero tollerati pena l'obbligo (quello si ) di immediata DENUNCIA e PROTESTA
Per me i tempi sarebbero maturi perché quando si parla di decadenza dell'occidente l'eventuale denuncia si sbilanci nel cominciare a "denunciare" (ognuno secondo il suo punto di vista) i fondamentali RESPONSABILI di tanto scempio, e già che ci siamo visto che parliamo di nominare quanto e' ufficialmente "innominabile" per me nella questione occidentale si tratta di DENUNCIARE la cultura ideologica che nasce dall'illuminismo: l'uomo innalzato a dio di se stesso, la dittatura del relativismo, lo stato ateo "lavacro" per ogni immoralità e perversione, l'umano soggettivo prima del naturale oggettivo l'agnosticismo e la libertà' intesa come licenza di irresponsabilità' anche verso se stessi fino alle perverse ideologie politiche che già abbiamo avuto il dispiacere di conoscere (comunisti nazisti)

Mi risulterebbe un'insulto personale,  e credo offesa al più nobile senso di giustizia, se al funerale dell'occidente tradizionale (avanti cosi non manca molto!) ci trovassimo a doverci sorbire i "sermoni" degli stessi "boia" che l'hanno giustiziato, magari millantando pure della falsa e calcolata indignazione per la " l'assenza di morale e la corruzione raggiunta dai tempi moderni" 
Se un certo occidente viene meno, significa che in egual misura c'e un altro occidente che si vuole instaurare al suo posto
io sto con la tradizione dove affondano le vere radici della nostra' identità'

Per quanto mi riguarda niente ecumenismo, niente commistione tra opposti che saranno sempre alternativi, penso che anche se perdenti il miglior servizio che si puo dare alla giustizia storica e tenere duro su una sana "profilassi" ideale e non cedere mai al revisionismo storico ufficiale anche se d'ora in poi provenisse dalla cattedra di s.pietro 
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

CitazioneLa tattica del sistema per non essere messo sotto accusa nei suoi fondamentali e proprio la sua prospettiva futura di annacquare tutto in un mieloso ecumenismo universale dove la giustizia storica non avrà' più' alcuna importanza   
Così è accaduto finora ma non sottovalutiamo il cambiamento epocale presente in cui i vecchi sistemi di manipolazione delle masse non funzionano più. La fine dei monopoli della conoscenza e la democratizzazione (in senso buono) dell'accesso ai media sono una realtà con cui i vecchi padroni del discorso devono già fare i conti.

C'è ancora da lavorare per diffondere un quadro intelligibile della realtà. Il mondo maschile fa ancora fatica a comprendere le dinamiche della "guerra ibrida" (in Italia la sinergia tra economia, ingegneria sociale, media e clientelismo) e molti ripetono istupiditi gli slogan del femminismo e del '68.
Non parliamo dell'altra metà del cielo, che salvo rare eccezioni è completamente mesmerizzata dalla narrativa di un sistema che la corrompe con inutili titoli ed onori per avviarla verso aborti, solitudine, sterilità e povertà.
Come la gente è immersa in una specie di sogno collettivo, in cui coabitano idee contraddittorie (basti vedere il favore del femminismo verso gli immigrati), il mezzo più efficace consiste nel richiamarla alla realtà dei fatti.
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