Sen. Pillon sotto scorta per aver difeso la famiglia

Aperto da Finnegan, 3 Marzo 2019, 09:00:17 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

Finnegan


"La famiglia è stabilità e sicurezza e può salvare il mondo". Questa frase non contiene un messaggio pericoloso, ostile, eversivo o sovversivo. Si tratta in realtà di una frase pronunciata dal Senatore Simone Pillon, durante un recente convegno a Varese. Si sia d'accordo o meno col concetto in sé, è un componente delle istituzioni democraticamente eletto a pronunciarlo, così esprimendo una propria libera opinione.

Ed è così anche quando Pillon parla di altri temi come l'aborto, la fecondazione, le separazioni e gli affidi dei minori. Certo sono temi caldi, attivano immediatamente, come si è visto di recente, un settore ideologico ben identificato, che reagisce in modo animoso, stile cani di Pavlov, non tanto per la sostanza dei concetti ma per il solo fatto che chi li esprime faccia parte del movimento detto "Pro-Vita". Una formula che suscita subito slogan e frasi fatte sul ritorno al medioevo e cose del genere. In ogni caso non mi risulta, ad oggi, che il Senatore Pillon si sia occupato o abbia rilasciato dichiarazioni scomode sulla criminalità organizzata, il traffico d'armi o di droga, le ecomafie e cose del genere. Eppure al citato convegno di Varese si è presentato sotto scorta.


E' importante sapere se è vero ciò che si dice, ossia che da qualche tempo quella scorta lo accompagna sempre. Non sarebbe normale: la protezione viene data in genere ai ministri-chiave o alle cariche istituzionali, non basta essere senatori. A meno che non vi siano oggettive condizioni di pericolo per l'incolumità del parlamentare. Ma quali pericoli? Lo si è detto: non si occupa di questioni "a rischio" come mafia, camorra, droga, armi o cose del genere. E' un senatore qualunque, con idee legittime come tante altre, che si esprime e propone leggi coerentemente con le proprie idee. Eppure potrebbe essere a rischio. Vero, qua e là sono spuntate scritte minacciose sui muri di alcune città, sui muri virtuali dei social network girano contenuti ancora più espliciti e in alcuni incontri pubblici si è trovato di fronte a incursioni e provocazioni di femministe radicali, nulla  però che non possa essere classificato come puramente incivile.

Qualcosa di più che non è dato sapere dev'essere accaduto se davvero ora Pillon va in giro con una scorta. Qualcosa di molto più grave, che oltre tutto sta spingendo il Senatore a evitare determinati incontri pubblici. Ben inteso: dico questo parlando di Pillon, ma lo direi per chiunque altro nelle sue condizioni. Mi sono già espresso molte volte in modo molto critico rispetto al suo discusso DDL, dunque non posso essere fatto passare per un fan di quella proposta. Stimo l'uomo Pillon, e non ne ho fatto mai mistero, ma questo esula dai principi che costituzionalmente dovrebbero proteggere lui e chiunque altro dal sopruso e dal bavaglio ottenuto con la forza. Nessuno in Italia dovrebbe finire ostaggio di gruppuscoli sparuti e fuori controllo per la violenza ideologica che esprimono, né tanto medio di mass media passivi quando non complici. Un crocevia dove la storia italiana è già passata, per altro. Ad aprire la strada a questi virus della democrazia è probabilmente anche la scomparsa di un serio partito di sinistra: in un quadro organizzato i cani sciolti vengono messi alla catena e tenuti buoni con qualche biscottino. Ora che la sinistra è una poltiglia di hashtag, slogan e poco altro, le gabbie sono aperte e il fanatismo può dilagare senza controllo. Costringendo ogni persona libera, senatore o meno che sia, comunque appartenente a una comunità teoricamente democratica, a tacere, ad aver paura a parlare o esprimere le proprie idee.

Alla luce di questo, ha senso chiedersi quale sia il livello di libertà e democrazia in questo paese. E' ancora possibile per una persona qualunque, e ancor più a un rappresentante eletto, esprimere la propria opinione liberamente e pubblicamente? Quale forma di democrazia deviata consente a gruppi organizzati di fanatiche e fanatici di chiudere la bocca a chi esprime concetti con cui costoro non sono d'accordo? La scorta di cui si vocifera e le effettive rinunce di Pillon ad alcuni incontri pubblici "a rischio" sono la prova che l'intimidazione è diventata uno strumento legittimo di questa democrazia spacciata per 2.0, ma che in realtà torna indietro ai tempi del fascismo e delle sue squadracce. Proprio quel periodo storico che così tanto e così spesso le pasionarie di oggi evocano con tremebonda retorica. Solo io trovo tutto questo tremendamente preoccupante? Solo a me pare che un senatore ostaggio del fanatismo sia il simbolo di un'intera comunità vicina a diventare un bivacco di manipoli? Lo dico ora in tempi ancora non del tutto sospetti: le Brigate Ro$a e le loro propaggini vanno debellate. Sul piano culturale e mediatico, prima ancora che sul piano organizzativo o penale. Prima accade, meglio è. Per tutti.

Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

Risposta rapida

Attenzione: non sono stati aggiunti messaggi in questa discussione negli ultimi 120 giorni.
A meno che tu non voglia realmente rispondere, prendi in considerazione l'idea di iniziare un nuova discussione.

Nota: questo messaggio verrà visualizzato solamente dopo essere stato approvato da un moderatore.

Nome:
Email:
Verifica:
Lasciare vuota questa casella:
Digita le lettere visualizzate nell'immagine
Ascolta le lettere visualizzate / Carica una nuova immagine

Digita le lettere visualizzate nell'immagine:
Cognome del Presidente della Repubblica (minuscolo)?:
Scorciatoie: ALT+S invia msg / ALT+P anteprima