Europa: ci hanno imposto sofferenze del tutto inutili

Aperto da Finnegan, 8 Marzo 2019, 11:29:33 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 2 Visitatori stanno visualizzando questa discussione.

Finnegan



Alberto Bagnai: "Il PD ha distrutto l'economia. I disoccupati sono almeno il triplo"

"Le forze economiche che sostengono il PD non vogliono che scenda la disoccupazione, perché ciò che abbassa i salari aumenta le rendite. Il PD è il partito della rendita. Comprendendo sottoccupati e scoraggiati, l'Italia è in testa alla classifica sulla disoccupazione"

Renzi ha detto che lei è un pericoloso estremista che vuole sfasciare tutto.

....La mia candidatura è stata commentata dagli avversari politici come la dimostrazione del pericoloso estremismo della Lega. In particolare perché secondo i miei avversari politici io sarei uno che vuole sfasciare l'Europa. È divertente notare che immediatamente dopo, Toni Negri, forse leggermente più estremista del sottoscritto, ha rilasciato un'intervista a Vanity Fair nella quale auspicava che Bruxelles prendesse le redini del governo italiano. È la dimostrazione che esiste un provato estremismo tra i sostenitori del progetto europeo. Progetto che studiosi autorevoli come Vladimiro Giacchè, Luciano Barra Caracciolo e Giuseppe Guarino hanno dimostrato come sia incompatibile con la nostra Costituzione. Non a caso gli avversari che mi danno dell'estremista sono quelli che hanno cercato di cambiare La Costituzione. Da questo punto di vista i conti tornano. Per quanto riguarda l'estremismo: nessuno vuole la guerra e nessuno vuole sfasciare alcunchè. Studi come quello del Fondo monetario internazionale dimostrano che da quando siamo nell'eurozona è in atto una disgregazione delle strutture economiche dei paesi. Nel senso che l'euro avvantaggia i paesi forti e svantaggia quelli deboli. È assolutamente moderata e prudente la posizione di Salvini che si pone il problema di cosa fare ove mai uno scenario di disgregazione dell'eurozona non venisse arrestato. Quello che può arrestarlo, come dice Stiglitz, sarebbe la volontà politica dei paesi del centro dell'Europa di cooperare con la periferia dell'Europa. Ma vediamo ogni giorno di più che questa volontà non c'è. E anzi vediamo che Bruxelles si prepara a un'ulteriore stretta sul sistema bancario che rischia i metterci definitivamente in ginocchio, cosa di cui il nostro attuale governo pare essere inconsapevole. Questo non è essere moderati e prudenti, è essere estremisti: l'estremismo del mercato, l'estremismo del pensare che affidandoci totalmente ai mercati finanziari loro sapranno cosa fare di noi. E infatti lo sanno: carne di porco.

Renzi e il governo PD portano avanti questo tipo di disegno piegandosi ai diktat di Bruxelles?

È un dato oggettivo che ho analizzato nel mio blog in un post intitolato Renxit (uscita da Renzi): i governi a guida PD o quelli tecnici sostenuti dal PD hanno portato avanti il programma contenuto nella lettera della Banca centrale europea dell'agosto 2011. Tutto quello che la Bce chiedeva, punto per punto, è stato fatto. Ad eccezione di modificare la costituzione, lì non ci sono arrivati per il voto del dicembre 2016. Hanno fatto la riforma che rende più stringenti le regole di bilancio, introducendo il pareggio di bilancio in Costituzione. Hanno abolito strati amministrativi intermedi come le province, anche se in modo pasticciato creando confusione. Sono intervenuti ulteriormente sul sistema pensionistico, con la riforma Fornero. Hanno rivisto le norme che regolano l'assunzione e il licenziamento dei dipendenti, col Jobs Act. Queste misure sono state chieste dall'Europa 7 anni fa e dopo 7 anni vediamo quello che hanno prodotto: un disastro, un deserto nell'economia italiana. Questa agenda era sbagliata, perché impedisce allo Stato di avere quegli ammortizzatori che consentono di intervenire quando c'è bisogno di sostenere l'economia in caso di crisi.

[....]

Nel suo blog scriveva che i dati reali della disoccupazione sono molto più alti: sommando disoccupati, scoraggiati e sottoccupato si sfiora il 40%, saremmo in situazione peggiore rispetto a Grecia e Spagna. Ma in televisione ci raccontano che la disoccupazione diminuisce e che c'è la ripresa, gli elettori cosa devono pensare?

Salvini dice che lui vorrebbe un paese normale. Una mia definizione di paese normale: quello in cui viene considerato occupato solo chi guadagna abbastanza da mantenere se stesso e la famiglia. Io sono nato in un paese normale: a quel tempo lavorava solo mio padre, poi mia madre quando siamo cresciuti ha voluto dedicarsi a un'attività lavorativa, ma l'ha fatto per scelta, non perché costretta dalla fame. Adesso se non hai almeno due lavori non puoi mantenere una famiglia, e a volte non bastano nemmeno a mantenere un figlio. Le statistiche non sono truccate, si tratta di criteri statistici condivisi a livello europeo, ma come ho dimostrato nel post di agosto, l'Eurostat ha preso una decisione diversa rispetto a quanto avviene negli Stati Uniti, dove il Bureau of labour statistics (ufficio di statistica del lavoro) riporta sei definizioni del tasso di disoccupazione. La più ampia considera disoccupati anche i lavoratori che hanno un part time involontario, cioè coloro che vorrebbero lavorare a tempo pieno ma non gli è consentito, e anche i lavoratori scoraggiati, coloro che non risultano disoccupati perché non stanno cercando un lavoro avendo rinunciato a cercarlo. Se si adotta questo criterio, l'Italia è in testa alla classifica della disoccupazione.

Le stime ufficiali della disoccupazione, fornite dal governo per tranquillizzarci, sottostimano molto il fenomeno: i disoccupati veri, coloro che non mantengono una famiglia col proprio lavoro, sono circa il triplo di quello che ci viene raccontato. E lo sono in conseguenza di una serie di riforme che hanno precarizzato il mercato del lavoro. Se sei in un sistema nel quale l'aggiustamento macroeconomico deve avvenire con l'abbassamento dei salari, perché il valore della moneta rispetto a tuoi partner commerciali è 1 a 1, essendoci l'unione monetaria, devi rassegnarti ad avere più disoccupati. Il PD è il partito che genera disoccupati, il partito della disoccupazione.

(Il resto si legge qui:

http://www.ilpopulista.it/news/7-Febbraio-2018/23157/alberto-bagnai-il-pd-ha-distrutto-l-economia-i-disoccupati-sono-almeno-il-triplo.html#.XH6bjqQuWvU.twitter
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

Padano74

Personalmente non sono concorde nel vedere l'Europa (e l'euro) come l'origine di tutti i nostri mali.

johann

Alcuni mali nostrani sono metastasi incancrenite che vengono dall'unita d'Italia, sono convinto che alcuni di questi sono praticamente irrisolvibili in quanto fusi nell'identita stessa dell'italia ,  identità che di fatto non essendoci mai stata veramente,  ha fiinito per coincidere con la reputazione di riflesso che l'italiano medio crede di leggere nella considerazione degli altri popoli  (da qui l'esterofilia viscerale e l'autocritica ai limiti del masochismo)
tuttavia secondo me su un substrato già compromesso di suo,  l'avvento dell'oppressiva  burocrazia tecnocratica europea  con  il suo  carico da novanta rappresentato dall'euro sta' indubbiamente  portato al  collasso  il sistema     
l'europa e' come una casa  che si  e' voluto costruire dal tetto  (euro)  invece che dalle fondamenta  (storia condivisa e valori fondamentali)   l'europa di oggi e' un assembramento di stati  tenuto insieme solo da vincoli  commerciali,  per il resto nessuno sa realmente su quali basi (valori) giustifichiamo la nostra forzata coabitazione
Credo che la cupola ideologica progressista al potere in Europa  tema  più di ogni altra cosa che proprio questo argomento sia posto all'ordine del giorno da un nuovo fronte di  autentici europeisti in "entrata"   perché se fosse, sarebbero loro a dover prendere "l'uscita" di servizio
(senza tante illusioni) speriamo nelle prossime elezioni 
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

#3
Citazione di: Padano74 il  8 Marzo 2019, 12:28:16 PM
Personalmente non sono concorde nel vedere l'Europa (e l'euro) come l'origine di tutti i nostri mali.
Ogni opinione è benvenuta ma dev'essere dimostrata ;)
Citazione di: johann il  8 Marzo 2019, 01:01:14 PM
Alcuni mali nostrani sono metastasi incancrenite che vengono dall'unita d'Italia, sono convinto che alcuni di questi sono praticamente irrisolvibili in quanto fusi nell'identita stessa dell'italia ,  identità che di fatto non essendoci mai stata veramente,  ha fiinito per coincidere con la reputazione di riflesso che l'italiano medio crede di leggere nella considerazione degli altri popoli  (da qui l'esterofilia viscerale e l'autocritica ai limiti del masochismo)
tuttavia secondo me su un substrato già compromesso di suo,  l'avvento dell'oppressiva  burocrazia tecnocratica europea  con  il suo  carico da novanta rappresentato dall'euro sta indubbiamente  portando al  collasso  il sistema     
l'europa e' come una casa  che si  e' voluto costruire dal tetto  (euro)  invece che dalle fondamenta  (storia condivisa e valori fondamentali)   l'europa di oggi e' un assembramento di stati  tenuto insieme solo da vincoli  commerciali,  per il resto nessuno sa realmente su quali basi (valori) giustifichiamo la nostra forzata coabitazione
Credo che la cupola ideologica progressista al potere in Europa  tema  più di ogni altra cosa che proprio questo argomento sia posto all'ordine del giorno da un nuovo fronte di  autentici europeisti in "entrata"   perché se fosse, sarebbero loro a dover prendere "l'uscita" di servizio
(senza tante illusioni) speriamo nelle prossime elezioni 
L'unità d'Italia è stata condotta come una campagna di occupazione straniera (e con aiuti dall'estero), non soprende che l'identità nazionale ne sia ancora segnata.
Abbiamo pagato un costo altissimo per diventare nazione, la sfida di quest'epoca sarà di restare uniti e non far la fine dei Balcani divisi in staterelli insignificanti. Abbiamo un territorio più piccolo del Texas e una popolazione di poche decine di milioni e dobbiamo fronteggiare giganti di dimensione continentale come Cina o India.
Qualcuno dice che la Corea del Sud ha un territorio ancora più piccolo e prospera, dimenticando che è colonia USA da decenni (come quella del Nord, risucchiata nell'orbita cinese) a differenza di altri Paesi liberi di perseguire l'interesse nazionale.
Almeno l'Europa ha il pregio di ricordarci che possiamo affrontarla solo uniti. Il punto è vedere se quando crollerà, l'Italia proietterà il suo film risorgimentale all'indietro oppure saprà darsi un nuovo volto.
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

Padano74

Personalmente ci tengo molto di più ad essere Europeo, piuttosto che italiano, che sono mio malgrado.

Finnegan

Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

Padano74

Gli Europei hanno un patrimonio culturale indubbiamente comune; le tre radici della civiltà europea sono:
- la culla, la civiltà greco-romana
- il sistema di valori, che discendono innegabilmente dal cristianesimo (il che vale anche per gli atei: in quali altre civiltà del mondo, o del passato, la solidarietà è un valore, ad esempio?)
- l'illuminismo, che ha esteso e integrato i valori cristiani (Libertà, Uguaglianza, Fratellanza; quest'ultimo, che deriva in toto dal principio di Carità cristiana)
Al contrario, una delle più curiose "invenzioni" della civiltà europea è stata devastante: il nazionalismo.
Esso mette al centro dell'identità la "lingua": il che è abbastanza singolare, in quanto non sarebbe qualitativamente diverso basare l'identità "tribale" (nazionale) su, che so, la gastronomia.
Lo sviluppo degli Stati nazionali ha comportato il ricorso alla violenza "totale" a due livelli: locale, con la negazione e, talvolta, la distruzione fisica delle comunità locali, e globale, con l'affermarsi di un nazionalismo basato sull'esaltazione delle differenze, il che comporterà sistematicamente un atteggiamento aggressivo verso le altre nazioni.
Nel caso dell'Italia, l'esperimento è stato decisamente artificioso per le seguenti ragioni:
- Nel Sud, si era già sviluppato (per iniziativa, anche qui, esogena: i Normanni) uno Stato nazionale fin dall'XI secolo, il che ha prodotto effettivamente (con l'eccezione della Sicilia) un'identità comune (un calabrese e un pugliese si riconoscono come "affini" molto più di un piemontese e un veneto)
- Nel Nord-Est, Venezia consolidò un piccolo impero talassocratico (e, quindi, con finalità essenzialmente economiche): il che ne faceva per definizione un'entità "sovranazionale", dove si fondevano le identità latina, greca, slava
- L'unificazione forzosa operata dai Savoia nel 1859/60, senza il coinvolgimento delle istanze locali (Veneto e Lombardia, in cui mancò totalmente quella partecipazione popolare che pure era stata fortissima solo dieci anni prima) o, addirittura, contro le stesse (l'insurrezione del Meridione nota come "Brigantaggio") si raffigurò come mero disegno "imperialistico" della dinastia (la quale, a dispetto della retorica ancora diffusa "del piemontesismo" postunitario dimostrò, "democraticamente", di non fare alcuna distinzione tra vecchi e nuovi sudditi, massacrando i dissenzienti indifferentemente a Bronte nel 1860, a Torino nel '64 o a Milano nel '98)
L'artificiosità del processo ebbe il suo culmine con la promozione di una lingua locale (la più elegante a livello letterario, il volgare fiorentino) a lingua nazionale, e la retrocessione di tutte le altre a "dialetti".
Si è parlato a lungo della natura della costruzione statuale italiana, evidenziandone l'origine nei disegni massonici britannici, volti a ridimensionare il potere dell'Impero asburgico. Ipotesi senz'altro fondata, ma è indubbio che l'esperimento si basava su una motivazione sicuramente solida, ma che non viene notata dagli stessi storici: dal 1494 al 1800 la penisola, e in primis la pianura padana, è una facile destinazione per le scampagnate militari francesi e ispano/asburgiche (un po' come accade nel "Paese parallelo", la Germania); la costruzione di uno Stato unitario determina il riempimento di quel vuoto di potere che attraeva le mire dei potenti vicini.
Ma l'inesistenza di una reale identità culturale-nazionale porterà alla (inevitabile?) identificazione (a partire dall'affermazione, nel 1876, della Sinistra Storica, in quanto non legata, a differenza della Destra liberale, all'ambiente piemontese) dello Stato sabaudo nella Nuova Roma, con l'assunzione dell'oneroso impegno di ricostituirne, in qualche misura, la grandezza: pertanto, se nell'originale disegno massonico lo Stato Italiano doveva svolgere un ruolo di "cuscinetto" e, pertanto, di mantenimento della stabilità, il giovane Regno diventerà lo Stato più provocatore e guerrafondaio d'Europa fino al 1914 raggiungendo l'apice, come noto, nelle spropositate e grottesche ambizioni mussoliniane. A proposito della resa del 1943, si è parlato non inopportunamente di "morte della Patria", in quanto crollò in toto ogni ipotesi di realistica identificazione con la Romanità (unico elemento su cui si era tentato di costruire l'identità "nazionale"), ed emergeva la realtà di uno Stato che aggregava due entità socio-economiche, Nord e Sud, che, a parte il gettito fiscale della prima, non avevano nulla da condividere.
Al contrario, il più grande risultato della (parziale e migliorabile) costruzione europea è stato il venir meno della mera ipotesi di guerra europea: un risultato "colossale", assolutamente insperabile soli cent'anni fa.

Finnegan

Ma con l'Europa il nazionalismo esiste ancora, è quello franco-tedesco che ci sta schiacciando per liberarsi di un concorrente. La Francia stampa Euro, noi lo paghiamo con l'interesse facendo il tanto vituperato "debito pubblico". Tutte le nostre attività produttive sono acquistate dai francesi, in particolare nell'agroalimentare, e da tempo hanno colonizzato con Carrefour e Auchan anche la distribuzione. I nostri aiuti all'Africa sono tratenuti al 50% dalla Francia come deposito di garanzia grazie al trucco del CHF; se però noi vogliamo acquisire un'industria francese la UE pone il veto. Questa non è l'Europa, è la prigione (francotedesca) dei popoli.
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

johann

#8
Citazione di: Padano74 il 15 Marzo 2019, 02:13:40 PM
Gli Europei hanno un patrimonio culturale indubbiamente comune; le tre radici della civiltà europea sono:
- la culla, la civiltà greco-romana
- il sistema di valori, che discendono innegabilmente dal cristianesimo (il che vale anche per gli atei: in quali altre civiltà del mondo, o del passato, la solidarietà è un valore, ad esempio?)
- l'illuminismo, che ha esteso e integrato i valori cristiani (Libertà, Uguaglianza, Fratellanza; quest'ultimo, che deriva in toto dal principio di Carità cristiana)
Al contrario, una delle più curiose "invenzioni" della civiltà europea è stata devastante: il nazionalismo.
Esso mette al centro dell'identità la "lingua": il che è abbastanza singolare, in quanto non sarebbe qualitativamente diverso basare l'identità "tribale" (nazionale) su, che so, la gastronomia.
Lo sviluppo degli Stati nazionali ha comportato il ricorso alla violenza "totale" a due livelli: locale, con la negazione e, talvolta, la distruzione fisica delle comunità locali, e globale, con l'affermarsi di un nazionalismo basato sull'esaltazione delle differenze, il che comporterà sistematicamente un atteggiamento aggressivo verso le altre nazioni.
Nel caso dell'Italia, l'esperimento è stato decisamente artificioso per le seguenti ragioni:
- Nel Sud, si era già sviluppato (per iniziativa, anche qui, esogena: i Normanni) uno Stato nazionale fin dall'XI secolo, il che ha prodotto effettivamente (con l'eccezione della Sicilia) un'identità comune (un calabrese e un pugliese si riconoscono come "affini" molto più di un piemontese e un veneto)
- Nel Nord-Est, Venezia consolidò un piccolo impero talassocratico (e, quindi, con finalità essenzialmente economiche): il che ne faceva per definizione un'entità "sovranazionale", dove si fondevano le identità latina, greca, slava
- L'unificazione forzosa operata dai Savoia nel 1859/60, senza il coinvolgimento delle istanze locali (Veneto e Lombardia, in cui mancò totalmente quella partecipazione popolare che pure era stata fortissima solo dieci anni prima) o, addirittura, contro le stesse (l'insurrezione del Meridione nota come "Brigantaggio") si raffigurò come mero disegno "imperialistico" della dinastia (la quale, a dispetto della retorica ancora diffusa "del piemontesismo" postunitario dimostrò, "democraticamente", di non fare alcuna distinzione tra vecchi e nuovi sudditi, massacrando i dissenzienti indifferentemente a Bronte nel 1860, a Torino nel '64 o a Milano nel '98)
L'artificiosità del processo ebbe il suo culmine con la promozione di una lingua locale (la più elegante a livello letterario, il volgare fiorentino) a lingua nazionale, e la retrocessione di tutte le altre a "dialetti".
Si è parlato a lungo della natura della costruzione statuale italiana, evidenziandone l'origine nei disegni massonici britannici, volti a ridimensionare il potere dell'Impero asburgico. Ipotesi senz'altro fondata, ma è indubbio che l'esperimento si basava su una motivazione sicuramente solida, ma che non viene notata dagli stessi storici: dal 1494 al 1800 la penisola, e in primis la pianura padana, è una facile destinazione per le scampagnate militari francesi e ispano/asburgiche (un po' come accade nel "Paese parallelo", la Germania); la costruzione di uno Stato unitario determina il riempimento di quel vuoto di potere che attraeva le mire dei potenti vicini.
Ma l'inesistenza di una reale identità culturale-nazionale porterà alla (inevitabile?) identificazione (a partire dall'affermazione, nel 1876, della Sinistra Storica, in quanto non legata, a differenza della Destra liberale, all'ambiente piemontese) dello Stato sabaudo nella Nuova Roma, con l'assunzione dell'oneroso impegno di ricostituirne, in qualche misura, la grandezza: pertanto, se nell'originale disegno massonico lo Stato Italiano doveva svolgere un ruolo di "cuscinetto" e, pertanto, di mantenimento della stabilità, il giovane Regno diventerà lo Stato più provocatore e guerrafondaio d'Europa fino al 1914 raggiungendo l'apice, come noto, nelle spropositate e grottesche ambizioni mussoliniane. A proposito della resa del 1943, si è parlato non inopportunamente di "morte della Patria", in quanto crollò in toto ogni ipotesi di realistica identificazione con la Romanità (unico elemento su cui si era tentato di costruire l'identità "nazionale"), ed emergeva la realtà di uno Stato che aggregava due entità socio-economiche, Nord e Sud, che, a parte il gettito fiscale della prima, non avevano nulla da condividere.
Al contrario, il più grande risultato della (parziale e migliorabile) costruzione europea è stato il venir meno della mera ipotesi di guerra europea: un risultato "colossale", assolutamente insperabile soli cent'anni fa.

massimo rispetto per le tue opinioni (e non per modo di dire)

io ho una visione leggermente diversa della cosa
l'occidente oggi è in grave crisi di identità' e questo è il riflesso dell'ancora più grande crisi degli occidentali stessi
Malgrado la cultura dominante imponga a tutti la lettura del divenire di qualsiasi cosa con l'indimostrata teoria darwinista di un'evoluzione fatta di una sequela di successive mutazioni estemporanee sulla base del principio della casualità, (perfettamente coerente con la filosofia modernista dell'immanentismo relativista) io penso invece che questa logica (sbagliata di suo) non si deve applicare alla storia perché TUTTO nella storia è collegato, tutto è concatenato "in serie"  tutto è strutturato sul meccanismo causa - effetto,  per questo motivo mi sento di dire che il termine invenzione sia in ambito storico un tantino improprio

NON possiamo NON dirci cristiani disse il laico Benedetto Croce riferendosi all'essenza cristiana dell'occidente,
che piaccia o meno questa dovrebbe essere un'evidenza impossibile da negare visto che ci "sovrasta" come fosse una montagna eppure quale è la biografia dell'occidente che esce dalle aule scolastiche, o dagli schermi dei media?
1) il passato classico greco romano (da rivalutare)
2) medioevo: secoli bui di regressione umana e sociale (da disprezzare)
3) tardo medioevo l'era della "rinascita": protestantesimo, illuminismo e le sue varie mode ideologiche: stato modernità progresso socialismo nazismo destra sinistra ecc  (da proclamare)
4) l'era attuale che si definisce post.......boh!?   (se qualcuno lo sa lo dica)

perché sono sempre i soliti "ignoti" della disonesta cricca culturale sinistrorsa a vergare a nome di tutti la biografia della storia ufficiale (vedi mieli) in totale mala fede ideologica?
Perché da parte di questa cupola mistificatrice il medioevo viene passato come  "i secoli bui", al punto che è entrato come massima nella cultura contemporanea
perché il ruolo della chiesa viene subdolamente associato come causa prima di questa presunta stagnazione storica?

Il perché di tutti questi perché, e che c'è in atto sottotraccia a tutto quanto riguarda l'occidente un letale scontro "all'ultimo sangue" che contrappone la millenaria struttura valoriale cristiana con quella illuminista giacobina nata dalla rivoluzione francese la quale ha elevato come premessa per la propria identificazione e affermazione LA DISTRUZIONE DEFINITIVA DELLA CHIESA CATTOLICA POSSIBILMENTE INSIEME A TUTTA LA SUA EREDITÀ STORICA,
Nel loro ideale si vorrebbe resettare al 1789 l'anno 0 della nuova storia occidentale
Attenzione che non si tratta del sofferto avvicendamento di due strutture di valori differenti ugualmente originati nella sostanza umana,   NO! da una parte c'è la vittima predestinata e cioè l'umanesimo cristiano con tutti i suoi (veri) valori, tra cui quello della DIGNITA' umana propria di ogni essere umano ricco o povero,  maschio o femmina  sano o deforme, concetto che' ha tratto l'umanità' dalla schiavitù e tratto l'uomo dalle crudeltà' della rupe del taigeto o dai
sacrifici umani tipici del mondo pagano, e poi il concetto di PERSONA: sostanza individuale di natura razionale (come disse severino boezio) che nell'antropologia cristiana deve possedere costitutivamente la libertà e essere artefice del proprio destino
E dall'altra parte (escluso il nucleo basilare di valori cristiani riciclati solo perché entrati nel DNA delle popolazioni)  c'è un mero programma ideologico che postula la divinizzazione dell'uomo messo letteralmente al posto di DIO al centro dell'universo,  da questo assunto sono discese tutte le infamie che hanno riempito gli ultimi 2 secoli incluso il "risorgimento" (de che?) italiano  che sostanzialmente ha condiviso la stessa matrice di fondo

E curioso costatare come uno dei dati strutturali alla storia occidentale e la costante influenza INDIRETTA che la chiesa cattolica ha sempre portato avanti senza MAI cedere alla tentazione di riservarsi il potere TEMPORALE
Per tutto il corso della storia occidentale L'ULTIMA PAROLA riguardo la politica le leggi l'economia e spesso anche la religione stessa E' sempre rimasta in mano alla oligarchia delle teste coronate (molte di queste regine) che aldilà' delle diversità' spazio temporali, è sempre rimasta uguale a se stessa nella cinica brama del potere per il potere frutto del "diritto" che proviene dalla sola autorità della FORZA e della VIOLENZA (machiavelli docet)
L'ipocrisia istillata nella gente vuole far passare il concetto che l'insieme del "pacchetto" cristiano se adottato dal potere temporale sarebbe valso comunque come una dittatura confessionale omettendo apposta il fatto che i primi esperimenti di democrazia sono rinati nell'Italia medioevale dei comuni, e che il principio della laicità con la distinzione tra istituzioni e chiesa lo ha proposto la chiesa stessa dai tempi del "date a cesare quel che è di cesare e a DIO quel che è di DIO" , oltre al fatto che il cristianesimo pretende anzi esige la piena liberta dell'uomo come premessa indispensabile per ogni sua scelta di vita compresa quella confessionale.     

Non ho voglia di dilungarmi sul glossario di preconcetti negativi suscitati ad arte  nella cultura occidentale riguardanti il medioevo a cui non basterebbe una collana di libri per rendergli giustizia, delle falsità spacciate per verità storiche
Quindi tornando alla lacerazione che strazia l'anima identitaria degli occidentali vista la spirale autodistruttiva a cui si sta abbandonando e vista la metastasi progressista insinuarsi fin ai piani alti della stessa chiesa cattolica,  dovrei concludere amaramente che l'opzione in campo "identita' cristiana" vs progressismo o come diavolo si dovrebbero chiamare i nipotini di Rousseau e Robespierre è sul punto di essere persa per la chiesa e con essa il de profundis dell'occidente tutto
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

Questi miti illuministi-risorgimentali sono nichilisti nel fondo, spero l'umanità se ne accorga prima di esserne distrutta come da un virus.
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

johann

Citazione di: Finnegan il 17 Marzo 2019, 11:30:21 AM
Questi miti illuministi-risorgimentali sono nichilisti nel fondo, spero l'umanità se ne accorga prima di esserne distrutta come da un virus.

Benedetto XVI: c'è qui un odio di sé dell'occidente che è strano e che si può considerare solo come qualcosa di patologico; l'occidente non ama più se stesso della sua propria storia vede ormai soltanto ciò' che e deprecabile e distruttivo, mentre non è più in grado di percepire ciò in cui e stato grande e puro, L'occidente per sopravvivere ha bisogno di una nuova accettazione di se stesso

Parlando di Europa e di rimando anche di occidente, gira e rigira per quanto "scassi i maroni" E' Sempre li che si va a parare,   E' Sempre li che "il dente duole " :   
Entrambi sono come affetti dalla variante pestilenziale del morbo di Alzheimer che ad oggi gli è costata un'amnesia totale della propria identità' che (come per una persona) riguarda la consapevolezza della propria storia e del proprio passato

Secondo me, nel considerare l'Europa ci si deve soffermare al livello del suo psicotico sadomasochismo superficiale e cioè' di come è usa affrontare i suoi problemi confondendo e sovvertendo causa ed effetto in un circolo vizioso del tipo  " prima l'uovo o la gallina?" 
es:(misandria, crisi della famiglia, denatalità')        /      (femminismo, aborto, unioni tra omosessuali, contraccezione, immigrazione)         In cui dimostra di non capire, o non voler capire quali sono i fattori che producono i problemi,  qui ci sarebbe motivo per considerare la necessita di una seduta di psicanalisi "continentale"
fuor di metafora, non è del tutto peregrino pensare che anche la diffusione esponenziale delle stesse discipline parolaie (non chiamiamole scienze!) psicologia psicanalisi psi.. psi... che tanto piacciono alle femmine, con tutta la sua mistica del "se" e del "ma" abbia contribuito a relativizzare il modo di pensare della gente estromettendo la capacita di risolversi in CERTEZZE OGGETTIVE,  fatto sta che L'occidente e diventato il continente del "ni" rispetto a qualsiasi cosa (compresa la sua identità) un accenno appena appena più definito, e uno si ritrova praticamente già in territorio  intolleranza
Ottima la definizione di ida magli: il politicamente corretto è (di fatto) l'obbligo del non giudizio, che ha annientato la fiducia degli europei in se stessi nel proprio sistema logico nella propria storia nella propria tradizione

Eppure mi si potrebbe rispondere, il primo articolo del trattato dell'unione europea del 1992    recita:
l'unione si fonda sui valori del rispetto della dignità' umana della libertà' della democrazia dell'uguaglianza dello stato di diritto e del rispetto dei diritti umani compresi quelli delle persone appartenenti a minoranze, questi valori sono comuni agli stati membri in una società' caratterizzata dal pluralismo dalla non discriminazione dalla tolleranza dalla giustizia dalla solidarietà' e dalla parità' tra donne e uomini

Con un simile compendio dei migliori propositi umani manifestati dalla preistoria a questa parte,  e chi se ne frega!  direbbe in coro i 4/5 dell'Europa progressista se nel trattato VOLUTAMENTE non c'è nessun rimando alle radici cristiane dell'Europa!, e invece è proprio qui che sta il problema! perché se il frutto del decalogo di questa "paradisiaca società" è il cesso dell'Europa attuale allora vuol dire che quegli aulici propositi non vengono intesi molto oltre un dozzinale e insulso buonismo di facciata, dalla consistenza non molto diversa dagli sbalzi umorali di una donna qualsiasi

O ci sei  o ci fai!  si potrebbe chiosare, e infatti come E' possibile fondare un così vasto progetto politico su cotanti nobili principi, senza fare riferimento a un qualche sistema di valori trascendente che li giustifichi e li fissi nel cuore degli europei in modo permanente?, Il trattato parla di "valori" di "diritti" di "giustizia" ma si astiene scrupolosamente dal fondarli su un'etica oggettiva, In questo modo i suddetti diritti e valori avranno il significato ultimo che di volta in volta l'oligarchia regnante a Bruxelles deciderà' di dargli ovviamente su base politico ideologica
se vuoi costruirci sopra una società' un valore un principio DEVE essere riconosciuto come dato oggettivo e permanente, non immanente e relativo a qualcosa
Ad esempio prendiamo l'inflazionato valore della libertà' :
Di per se non può essere valore fondante di niente, libertà' implica facoltà capacita di fare qualcosa,  io non sono "libero" e basta  io sono libero di poter fare qualcosa ed è ciò che scelgo di fare che mi qualifica, l'equità dell'atto libero si giudica dall'equità del fine che persegue. Senza un orizzonte etico la "libertà' non è altro che uno slogan vuoto   
Lo stesso per il pluralismo, che se deve significare la rinuncia a priori di affermare qualsivoglia principio significa solo mero relativismo
E cosi via ...

Diceva il cardinale biffi sulla situazione europea:
ciò che mi pare senza avvenire è la "cultura del niente"  della libertà senza limiti e contenuti,  dello scetticismo vantato per conquista intellettuale, la cultura del niente non è in grado di reggere nessun assalto (invasione dell'islam) proprio perché' per definizione il niente è ........niente
documentato da radici cristiane
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

CitazioneBenedetto XVI: c'è qui un odio di sé dell'occidente
Non è certo un caso, queste idee sono come dei virus inoculati in una collettività per distruggerla dall'interno. Non hanno altro senso né altro scopo, per questo devono essere rigettate senza compromessi.
Citazionequi ci sarebbe motivo per considerare la necessita di una seduta di psicanalisi "continentale"
:lol: Cominciando dalle donne, specie quelle che ci affollano nei vari Parlamenti.
Citazionese vuoi costruirci sopra una società' un valore un principio DEVE essere riconosciuto come dato oggettivo e permanente,
Qui c'è (molto) da lavorare, sono secoli che inculcano alla gente (a cominciare dalla scuola) che le certezze sono superstizioni di una passata infanzia dell'umanità, la religione porta le guerre e le "crociate" (ne vedremo qualcuna tra non molto, temo), l'amore per il proprio Paese la "dittatura". Questo armamentario ideologico, cacciato con l'imbuto nelle teste della gente, provoca dei veri e propri blocchi nei confronti di azioni risolutive. Basta leggere i commenti ai nostri post su Facebook: "Avete ragione, ma l'umanità si è evoluta (?) e non si può tornare indietro". Chi lo dice? E se accantonando scelte sbagliate, invece di tornare indietro si andasse avanti? E' come dire ai tempi di Stalin e dei gulag: "Ora c'è L'Unione Sovietica e non si può tornare indietro".
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

Risposta rapida

Attenzione: non sono stati aggiunti messaggi in questa discussione negli ultimi 120 giorni.
A meno che tu non voglia realmente rispondere, prendi in considerazione l'idea di iniziare un nuova discussione.

Nota: questo messaggio verrà visualizzato solamente dopo essere stato approvato da un moderatore.

Nome:
Email:
Verifica:
Lasciare vuota questa casella:
Digita le lettere visualizzate nell'immagine
Ascolta le lettere visualizzate / Carica una nuova immagine

Digita le lettere visualizzate nell'immagine:
Cognome del Presidente della Repubblica (minuscolo)?:
Scorciatoie: ALT+S invia msg / ALT+P anteprima