Quando lo schiavismo si praticava coi bianchi

Aperto da Finnegan, 18 Luglio 2019, 09:21:51 PM

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Finnegan

Non c'è giornale o emittente che non dica regolarmente che l'uomo occidentale è per natura schiavista, mentre gli altri popoli solo vittime. Non si parla mai dello schiavismo molto più crudele dei mercanti arabi, o delle stesse tribù africane. Ma c'è un fatto ancora meno noto: la riduzione in schiavitù da parte del civile popolo inglese, di altri uomini bianchi, in quanto irlandesi, e ovviamente cattolici.

Buona lettura:

Sulla tratta degli schiavi nelle Americhe è stato detto molto, ma non molti sanno che i negrieri acquistavano la "merce" agli africani che schiavizzavano le tribù rivali e agli arabi musulmani che dello schiavismo erano i principali mercanti. Si stima che tra il 650 e il 1900, il numero degli africani schiavizzati dai mercanti islamici sono tra gli 11 e i 18 milioni, un numero superiore alla tratta atlantica che viene stimata sui 7-12 milioni. Ma questa pagina oscura della storia europea ha un precedente che i testi scolastici e i media hanno metodicamente oscurato.

Dopo i massacri attuati da Enrico VIII e dalla figlia regina Elisabetta, la popolazione irlandese, colpevole di praticare la religione papista, fu ridotta drasticamente. Dall'altra parte dell'Atlantico, nel Nuovo Mondo, gli inglesi avevano una persistente mancanza di braccia lavorative, fu così che Giacomo I d'Inghilterra prese la palla al balzo per utilizzare schiavi cattolici.

Il primo documento di vendita di schiavi bianchi fu stilato nel 1612, sette anni prima che i primi schiavi africani arrivassero a Jamestown in Virginia. Nel 1625 Giacomo II stabilì ufficialmente che tutti gli irlandesi detenuti fossero inviati nelle Indie Occidentali (Caraibi) e venduti ai proprietari delle piantagioni. Le prime navi deportarono 30.000 irlandesi, a metà del 1600 costituivano la maggioranza degli schiavi delle colonie.

Dal 1641 al 1652, oltre 500.000 irlandesi furono uccisi dagli inglesi e 300.000 venduti come schiavi. A partire dal 1650 più di 100.000 bambini irlandesi tra i dieci e i quattordici anni furono strappati alle loro famiglie e venduti nelle Indie Occidentali, in Virginia e nel New England. Nello stesso periodo 52.000, soprattutto donne e bambini, furono venduti nelle Barbados e  in Virginia.

Oltre ad utilizzare le giovani per il piacere personale, i coloni pensarono di incrementare il loro mercato accoppiando le ragazze, a partire dalle dodicenni, con gli schiavi neri. Questa nuova razza mulatta costava meno del nero, permettendo notevoli risparmi ai coloni. Gli accoppiamenti forzati andarono avanti per alcune decine di anni, quando, a causa del diffondersi della pratica, nel 1681 i legislatori decisero di fermarla, poiché nuoceva ai profitti delle compagnie che importavano schiavi neri dall'Africa.

In Inghilterra c'erano anche i kidnappers, ladri di bambini di professione arruolati dai mercanti che catturavano la giovane "merce"nelle strade per schiavizzarli. Il termine utilizzato per definire il mercato umano era "Indentured Servants", Servitù a Contratto. Come vediamo l'antilingua, o se vogliamo, la manipolazione della parola era già in voga.

Il tasso di mortalità degli schiavi sulle navi britanniche andava dal 37% al 50%. Il ricercatore indipendente A.B. Ellis a proposto degli schiavi bianchi, commenta: «Il carico umano, molti dei quali ancora tormentati da ferite aperte, non poteva coricarsi sulle assi senza stendersi gli uni sugli altri. Non era mai permesso loro di recarsi sul ponte. Il boccaporto era continuamente sorvegliato da sentinelle armate di archibugi. Nelle galere sottostanti tutto era buio, fetore, lamenti, malattie e morte».

Lo storico statunitense Marcus Jernegan, così descrive il trattamento che ricevevano gli schiavi irlandesi: «Il viaggio spesso ripeteva gli orrori delle famose 'middle passages' di fama schiavistica. Un carico medio era di 300, ma l'armatore, per aumentare il guadagno, talvolta ammucchiava fino a 600 schiavi in un piccolo piroscafo. La mortalità in questi casi era tremenda, spesso più della metà. Mittleberger racconta che vide gettare in mare 32 bambini durante un solo viaggio. Le ditte mercantili, importatrici degli schiavi bianchi, non si preoccupavano del loro trattamento, dato che lo scopo più importante della transazione era di far arrivare le navi nella Carolina del Sud per caricare i prodotti locali per l'Europa».

Intorno al 1691 il traffico di schiavi ebbe un vasto declino, ma a partire dalla Rivoluzione francese ci fu una travolgente ripresa. Attraverso testimonianze documentate veniamo a sapere che nel 1798 gli inglesi gettarono vivi in mare 1.302 schiavi nell'oceano Atlantico per avere più cibo a disposizione per l'equipaggio. Al momento dello sbarco i sopravvissuti venivano ispezionati più o meno come bestiame, tanto che per non essere confusi coi i padroni  inglesi, bianchi come i papisti, li si marchiava a fuoco con le iniziali del proprietario.

Don Jordan, scrittore, direttore e vincitore di un award televisivo e Michael Walsh vincitore di diversi award per i suoi lavori storici e politici, nel 2008 pubblicano White Cargo: The Forgotten History of Britain's White Slave in America, dove tra l'altro descrivono i metodi che utilizzavano gli inglesi per punire gli schiavi bianchi. Essi venivano maltrattati più spesso e duramente dei neri, sia perché cattolici, sia perché costavano molto meno: 5 sterline contro le 50 dei neri. Difatti, mentre i neri  si dovevano acquistare dai mercanti africani e musulmani e il viaggio del trasporto era molto più lungo, i papisti erano a portata di mano. A questo si aggiunge che il nero era più resistente al clima torrido delle Nuove Indie. Per qualsiasi minima mancanza lo schiavo bianco veniva frustato o appeso per i pollici ad un albero in modo che non toccasse terra, gli avvolgevano i piedi con la paglia e dato fuoco. Chi invece veniva bruciato vivo, gli mozzavano quello che restava della testa e, a monito, veniva esposta conficcata nei bastoni del mercato.

Nel 1680 gli inglesi arrestarono la schiava cattolica Ann Glover, che lavorava come governante in una famiglia inglese nella cittadina di Salem. Quando i bambini di cui si occupava si ammalarono, venne accusata di stregoneria. Durante il processo le fu chiesto di pregare il Padre Nostro, lei lo fece, ma in gaelico, perché parlava poco l'inglese. I giudici, considerando il gaelico una lingua satanica, la condannarono. Fu impiccata.

Agostino Nobile

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Paol

Seguono i link a due libri, in Inglese, sulle razzie e sul commercio di europei da parte di razziatori e schiavisti Ottomani e nordafricani:

White Slavery In The Barbary States:

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White Gold: The Extraordinary Story of Thomas Pellow and North Africa's One Million European Slaves:

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Paol
"God, give us grace to accept with serenity
the things that cannot be changed,
Courage to change the things
which should be changed,
and the Wisdom to distinguish
the one from the other. "
di Reinhold Niebuhr,

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