Sanremo : assolto da false accuse , ora l'ex moglie rischia

Aperto da Serenissimo, 18 Gennaio 2020, 01:32:37 PM

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Serenissimo

https://www.ilsecoloxix.it/imperia/2020/01/14/news/maltrattamenti-in-famiglia-viene-assolto-in-appello-l-ex-accusata-di-calunnia-1.38327368?fbclid=IwAR2usj7sz1yQ7LhTU3975LLPwxSnhV1LtC2eg0fNW-CZdWGCIRb1APGR1to

Sanremo - Nel 2016 era stato condannato a due anni di carcere, con sospensione condizionale, per maltrattamenti ai danni della moglie e di una delle tre figlie, oltre che per non avere versato gli alimenti dopo la separazione. Accuse che per la Corte d'Appello di Genova erano totalmente infondate: l'uomo, un 56enne, è stato assolto con formula piena da entrambi i reati «perché i fatti non sussistono». Ma ora è l'ex moglie a rischiare seriamente di essere indagata: i giudici genovesi hanno inviato gli atti del procedimento penale alla Procura di Imperia perché valuti di procedere nei confronti della donna per calunnia.

L'odissea dell'uomo era iniziata nel 2013, proprio nella fase la separazione dalla moglie, con la quale aveva avuto tre figlie. La donna lo aveva denunciato alla polizia, raccontando di essere stata più volte picchiata e minacciata dal marito nel corso degli anni, anche alla presenza delle figlie piccole. Sostenendo che anche una delle bambine sarebbe stata vittima delle ingiurie e delle minacce dell'uomo. E, ancora, che una volta andato via di casa si era disinteressato completamente delle figlie, omettendo di versare loro il denaro necessario per la spesa, la scuola e altro. Non solo: sempre descrivendo il marito come una persona estremamente violenta, lo aveva anche accusato di avere ucciso un gatto con un colpo di fucile.

Come primo effetto della denuncia, il 56enne era stato indagato per maltrattamenti in famiglia e colpito da un divieto di avvicinamento. Poi, il rinvio a giudizio, il processo e la condanna a 2 anni da parte del Tribunale di Imperia: tra le prove determinanti, anche la testimonianza resa da una figlia in incidente probatorio.

Il 56enne, difeso dall'avvocato Alessandro Moroni, si è sempre proclamato innocente, negando di avere picchiato o minacciato moglie e figlie. E, durante il dibattimento di primo grado, come è stato evidenziato nell'appello dal legale, anche diversi testimoni, tra cui i vicini di casa della coppia, avevano negato di avere assistito a maltrattamenti, o di avere sentito violenti litigi. Per i giudici genovesi, insomma, la condanna si era basata solamente sulle dichiarazioni della donna, dei suoi genitori (che però vivevano all'estero) e della figlia piccola. Le prime ritenute false, le seconde conseguenza di una possibile manipolazione. Di qui la decisione di inviare gli atti alla Procura perché indaghi la donna per calunnia.
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

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