Generale Laporta: Aldo Moro non era a via Fani quel 16 marzo

Aperto da Finnegan, 16 Marzo 2020, 08:28:56 AM

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johann

Mah!  ........Quest'ultimo  intervento  mi ricorda i libri di erich von daniken dove per andare sul sicuro aveva fatto dei bei cocktail di tutti i misteri veri o falsi in circolazione e li "disvelava" come fossero dovuti agli alieni 1mi colonizzatori del pianeta terra.......molte teorie suggestive........molte deduzioni affascinanti .......qualcuna forse attendibile ........sicuramente veri però i soldi che ci ha guadagnato sopra   

certo!  visti i personaggi di cui si parla  io non gli faccio alcuno sconto  e credo veramente all'esistenza di una o più' consorterie di poteri forti che usa le posizioni chiave dei propri affigliati per influenzare soprattutto i governi di tipo democratico  tuttavia  non esiste un sovragoverno di pochi "dei" dell'olimpo che determinano continuamente il fato di milioni di miserabili mortali,  si tratta di ripetuti tentativi di condizionamento politico miranti a far si che certe tendenze politiche in un dato paese non diventino radicali e irreversibili  perche a quel punto ogni condizionamento sarebbe vano perche andrebbe oltre le possibilita della politica ancorche corrotta

quando leggo le ricostruzioni storiche che in un contesto di guerra fredda si concentrano quasi sempre da una sola parte (guarda caso l'occidente) mi si accende la spia del sospetto e dello scetticismo, secondo me la vicenda moro non deve essere avulsa dal quel contesto altrimenti si perde l'unica chiave di lettura attendibile di quei fatti  e non solo di quelli  il problema dei problemi e che in premessa a ogni analisi ci dovrebbe essere la disponibilita' di una base storiografica obiettiva e oggettiva e invece qui abbiamo a che fare con quella "ufficiale" che ha mistificato in modo indecente la storia del nostro paese dalla (dice lei?!) unita'  in poi     numerosissimi sarebbero i capitoli della storiografia italiana che andrebbero  "disinfestati"  dalla narrativa "ufficiale" ......alla "mieli"  per intenderci  e quello   del  II dopoguerra  assieme al risorgimento e forse il più mistificato e omesso  che ci sia mai stato......il motivo e' sostanzialmente ideologico e si ricollega alla sorgente del titanico scontro ancora in atto tra l'umanesimo cattolico e quello laicista

proprio per come le vicende della nostra storia vengano "istituzionalmente" mistificate sin dai banchi della scuola che gli italiani devono il fatto che tranne la parentesi del 1mo conflitto mondiale un vero sentimento nazionale nel nostro paese non ci sia mai stato non si costruisce una identità e individualità' storica sulle menzogne e sulle omissioni e questo secondo me e' il peccato originale del nostro popolo che fa da sfondo sicuramente a tutte le vicende del II dopoguerra rivelando l'Italia per quello che e' ......ancora adesso  e cioè il "ventre molle"  del continente europeo  uno stato estremamente vulnerabile a tutte le istanze politico-ideologiche-economiche portate avanti non solo dalle superpotenze di turno ma anche dai nostri "vicini" di casa europei basta pensare storicamente a tutto quello che e passato dal ruolo britannico nella spedizione dei mille al ruolo francese nel disastro di ustica 

l'Italia e sempre stata considerata un paese "incompiuto" a sovranità' limitata  psicologicamente di serie b  perennemente bisognoso della considerazione altrui  questo lo si vede anche solo nelle circostanze dei bilaterali internazionali......della serie!:.....attenzione! arriva il premier italiano occhio all'etichetta';  si mobilitino fanfare, parate, drappelli d'onore, e poi mi raccomando!...discorsi di circostanza con profluvio di lodi e apprezzamenti sperticati    cheee ....tanto basta agli italiani perché se ne ritornino a casa appagarli e rinfrancati sul proprio "ruolo" tra i grandi (mi ricordo berlusconi a Washington)  per le cose serie ci sono sempre i tedeschi gli inglesi ecc con cui negoziare e decidere
anche volendo credere a un moro visionario che immaginava un'italia fiera e indipendente da ogni condizionamento internazionale mi chiedo in tutta franchezza come possa un politico del suo rango molto addentro a tutto lo spessore della realtà ultima della condizione italiana credere possibile la realizzazione di un simile disegno senza mettere in conto "l'himalaya" di impedimenti e difficoltà che gli si sarebbe frapposta e verso cui  sarebbe andato inesorabilmente a infrangersi

l'errore di moro fu che si illuse ingenuamente che ci fosse spazio per aprire con i comunisti una stagione di unita' e concordia nazionale sufficientemente granitica da rendere indipendente il futuro del paese dal resto del mondo ma i veri statisti sono tali  perche sanno inseguire delle visioni politiche camminando sul pragmatismo e sulla real politik del realisticamente possibile   ora anche se per fantapolitica fosse stato possibile una sintesi politico ideale a supporto di un governo di unita nazionale tra PCI e DC  da quale parte si sarebbe schierato il paese visto che la posizione geostrategica italiana imponeva di farlo?  Con mosca? Provocando un isolamento internazionale e il sicuro intervento militare degli USA,  oppure con Washington? Scatenando una sicura guerra civile con la scorza fanatica del comunismo rivoluzionario in servizio permanente effettivo?

in un contesto come quello volendo fare comunque della mera speculazione fine a se stessa  penso che per concretizzare una simile visione bisognava assumersi per tempo la responsabilità politica e ideale di creare dei sia pur minimi presupposti di base   a cominciare dal rendere irreversibile una  inequivocabile (nel senso di convinta e convincente) scelta di campo verso l'occidente  liberale e democratico  traendone tutte le conseguenze e le implicazioni politiche che comportava in primis la messa all'angolo del PCI  sostenendo e favorendo la sua contrapposizione in ogni campo possibile soprattutto culturale   facendo diventare prassi ordinaria (soprattutto in ambito cattolico) quell'opera di sensibilizzazione popolare di massa sul pericolo comunista messa a punto nel 48 che permise di vincere le prime elezioni libere   e poi lavorare per rendere ideologicamente bipolare l'intero arco parlamentare (come nel resto d'europa) con la galassia comunista filosovietica da una parte   una terra di nessuno politica nel mezzo   e tutto il resto dei partiti dall'altra parte  del resto se moro era arrivato al punto di pensare a una convergenza politica coi comunisti mi chiedo perche invece non penso' di farla con tutti i partiti atlantici compresi i socialisti    nell'assurdo generale  sarebbe stato comunque più sensato

per quanto riguarda i fatti in se  alla fonda   nel porto delle nebbie cui sono stati confinati dalla vile convenienza politica delle classi dirigenti di ogni tempo, bisognerebbe concentrarsi sugli spiragli di luce offerti da tutti quegli "imprevisti" non contemplati dagli intrighi e dalle cospirazioni incrociate che si consumarono sul nostro paese  a cominciare ad esempio da ustica da un lato   e il caso mitrokhin  dall'altro
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

#21
Citazionemi chiedo in tutta franchezza come possa un politico del suo rango molto addentro a tutto lo spessore della realtà ultima della condizione italiana credere possibile la realizzazione di un simile disegno senza mettere in conto "l'himalaya" di impedimenti e difficoltà che gli si sarebbe frapposta e verso cui  sarebbe andato inesorabilmente a infrangersi
E' uno degli argomenti più usati in interviste o trasmissioni per criticare il suo progetto politico, anche il cad. Siri s'infuriò per i rischi che un tale governo comportava al tempo della Guerra Fredda. Forse è un argomento valido e lo sarebbe sicuramente se questo progetto fosse stato portato avanti da personaggi come De Mita o Napolitano (la cui "luce" massonica brillava verso Washington e Mosca).
Ma si dà il caso che fosse Moro, e che Mosca, com'è noto, era contraria al progetto, fatto curioso se si sostiene che le avrebbe permesso di fare la "rivoluzione" comunista in Italia.
Se poi si voleva davvero impedire l'avvento al potere delle sinistre, consumatosi pochi anni dopo con una devastazione del Paese di cui non si vede ancora il fondo, non vedo la ragione per ammazzare Moro.
Moro non era uno sciocco e probabilmente il cd. compromesso era la punta dell'iceberg di un progetto ben più vasto ed articolato (forse con altri protagonisti) di quanto potesse sembrare.
Non affermo questo come una certezza, mi pongo più di una domanda sul suo progetto politico. Solo che il quadro di un Moro ingenuo ed illuso, utile idiota di Mosca (con Kissinger, le BR e tutto il resto della compagnia necessariamente nel ruolo di salvatori dell'Italia :ohmy:) non regge ad un esame appena attento.
CitazioneScatenando una sicura guerra civile con la scorza fanatica del comunismo rivoluzionario in servizio permanente effettivo?
La rinuncia del PCI a una rivoluzione rossa in Italia era avvenuta già con Togliatti, c'era Gladio (già...) e il rischio di mettere il PCI fuori legge.
Il declino dell'URSS galoppava già dalla fine degli anni '60, L'italia era uscita da periodi in cui il pericolo comunista era ben maggiore, una rivoluzione pilotata da Mosca (e conseguente Guerra Mondiale) negli edonisti anni '80 era se non impossibile estremamente improbabile. Anche il clima culturale non è solo una moda, può essere più forte delle armi come abbiamo visto di recente con le rivoluzioni colorate.
Citazionefacendo diventare prassi ordinaria (soprattutto in ambito cattolico) quell'opera di sensibilizzazione popolare di massa sul pericolo comunista messa a punto nel 48 che permise di vincere le prime elezioni libere
Già ma DC e Vaticano si erano rammolliti, col Concilio deliberatamente non ci fu nessuna condanna del comunismo. Inoltre i comunisti erano il 35% dei votanti, a parte vincere le elezioni la pressione culturale non li avrebbe neutralizzati.
Ripeto non difendo il compromesso storico che già all'epoca appariva una follia geopolitica, è sicuramente il progetto più controverso e incomprensibile di Moro, solo non torna l'ipotesi che un politico navigato come lui fosse un povero illuso che scommetteva sulla "bontà" dei comunisti.
E' però ormai accertato che voleva rivedere la logica di Yalta che non dava all'Italia piena sovranità e anche se non ne sappiamo ancora molto è da lì che ogni obiettiva indagine storica deve partire.

Considerazione finale: forse era un grave errore portare i comunisti al governo, tale sicuramente sembrava ma oggi il comunismo è imploso da tempo mentre l'Italia vive una delle peggiori stagioni della sua storia e rischia letteralmente di scomparire come Paese e come civiltà.
Sappiamo con certezza che Moro aveva previsto e si opponeva a tutto ciò ed è per questo che ne ho grande considerazione al punto da chiedermi se, malgrado il suo inspiegabile azzardo politico, con lui vivo l'Italia sarebbe stata migliore di com'è oggi.
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