Chi inquina l'attivismo maschile

Aperto da Finnegan, 20 Settembre 2020, 03:26:06 AM

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Finnegan

Post di Johann (grassetti miei): https://www.coscienzamaschile.com/index.php/topic,2110.msg8130.html#msg8130
L'interesse di questo post va ben oltre la persona, descrive con esattezza certe trappole della mentalità corrente da cui l'attivismo maschile deve smarcarsi.

Stasi Stasi... perché tu Stasi! in fondo se penso a lui e a tutta la massa di quelli come lui non posso fare a meno di rilevare un "peccato originale" legato al loro modo d'essere premesso che come fanno gli animali, non credo che tra gli umani, si sia ancora arrivati a "vivere per vivere" se tu ti prendi uno "Stasi" qualsiasi, te lo giri e rigiri a tutto tondo cercando di individuare il grado di consapevolezza esistenziale, è sicuro che alla fine ti ritrovi ad avere a che fare con una specie di "attendente agli ordini" un essere costitutivamente "dipendente" in senso antropologico, un essere del tutto inabile a determinarsi in autonomia di valori, se poi, di valori si tratta, anziché' viverli scopri che preferisce di gran lunga recitarli. In totale soluzione di continuità rispetto al legame di coerenza e di non contraddizione che qualsiasi assunto ideale, o qualsiasi principio dovrebbe in teoria rivendicare da chi dice di professarlo. Questa genia si è invece adattata a "fluttuare" sulla superficie del significato delle cose e a scappare prontamente da tutte quelle situazioni che intellettualmente parlando comporta una resa dei conti rispetto alle proprie "convinzioni" (ammesso che le abbia).

Abbiamo quindi un'umanità culturalmente: mutevole, sbarazzina e volubile che nel rapportarsi alle questioni non intende compromettersi prendendo le parti di niente e nessuno, un'umanità pervicacemente inchiodata in territorio relativista dove i "sì" sono anche "no" dove il giusto può essere anche sbagliato, dove la "ragione non ha sempre ragione" dove nulla è risolutivo, un'umanità che detesta dogmi, assiomi e ogni altra condizione moralmente e umanamente vincolante; in poche parole un'umanità marcatamente e irrimediabilmente effeminata. La chiave di volta con cui questa umanità "stasiforme" giustifica a se stessa un simile atteggiamento culturale è un concetto di libertà talmente idealizzato, immane, e anarcoide da essere fuori dalla portata interpretativa della stessa ragione umana. Ora, si dà il caso che come scrisse il Cardinale Biffi «l'equità dell'atto libero si giudica dall'equità del fine che persegue» cioè è ciò che con la libertà scelgo di fare, o non fare, che mi qualifica come persona libera e indipendente, la libertà nella sua essenza semplicemente non ha senso se è priva di un orizzonte etico, tolto questo rimane solo un anelito astratto che nell'impraticabilità di un'interazione con la vita reale prima o poi finisce nella categoria mentale dell'ideologia con tutto quello che ne consegue.

Quindi chi come Stasi proclama « io sono libero... e basta « in realtà rivendica per se una precondizione di anarchia totale, una emancipazione radicale non tanto rispetto a una politica o a una dottrina ma rispetto agli stessi vincoli di responsabilità e coerenza che implica il tenere una linea di condotta, con il risultato di assumere un atteggiamento ideologicamente neutrale e "laicista" verso tutto e tutti, anche rispetto a se stessi ....deflagrata dal proprio concetto di libertà... senza alcuna consistenza valoriale e identitaria. L'umanità di Stasi è una "cosa" dalla consistenza culturale "aeriforme", sempre alla caccia di un qualsiasi aggregato ideale che gli consenta di "informarsi" e di darsi una ragione sociale, praticamente un volume che cerca una forma per essere "qualcosa" esattamente la condizione esistenziale antropologica delle femmine e come per le femmine costituisce masse umane istintivamente conformiste, vulnerabili alla strumentalizzazione... e quando questo succede, docili alla manipolazione, niente di meglio per tutte quelle agenzie di potere globaliste per lo più occulte, che abbisognano per i loro piani egemonici di "masse da soma" da poter sfruttare e maneggiare a piacimento. Si può dire che l'eterea umanità di Stasi è progressista non perché ci crede in quanto è incapace di interiorizzare qualsiasi modello di umanesimo ma perché prostituendosi ad esso è diventata il "terminale" operativo contemporaneo del lungo processo caustico introdotto nelle nostre società dall'infame quadriglia illuminista: realismo, materialismo, laicismo, e secolarismo.

Al riguardo si può fare l'esempio di come questa gente si rapporta con il tema della morale: non è l'uomo che deve conformarsi alla morale oggettiva e permanente, ma quest'ultima che deve adattarsi all'uomo in un esercizio di customizzazione ad personam dove ognuno se la "tira e se l'aggiusta" su misura per il proprio tornaconto d'immagine a conferma basta pensare al tema dell'immigrazione dove li senti blaterare e strepitare da ogni pulpito "restiamo umani ani....ani.." ma vorrei chiedergli a quale modello di umanità si riferiscono, perché se è quella che si commuove per gli emigranti o i cani abbandonati e tace omertosa sulla propria responsabilità ideologica per gli ~80000 italiani che vengono ammazzati ogni anno con l'aborto privandoli del diritto n°1 di poter vivere ....beh! se per loro questa è "umanità'" dichiaro che è il contrario della mia.
L'ideologia progressista è l'elemento liquido caustico, l'umanità di Stasi informata in esso rappresenta il mare che opportunamente scosso può a colpi di tsunami (maggioranze numeriche) demolire in modo democratico intere società.

Ed ecco il punto: Stasi e tutti quelli come lui non sono credibili nelle loro posizioni perché sono l'interposta umanità "da soma" di istanze ideologiche esterne a loro. Dare loro credito e cercare il dialogo con loro non serve un c... perché sono interlocutori che non rappresentano un c.... non si affrontano le tematiche cruciali che oggi investono la condizione umana (come la Q.M) con loro perché' farlo significa infognarsi in un labirinto dialettico fatto apposta per far dimenticare il motivo del dialogo e alla lunga la certezza delle proprie stesse idee, per quanto ne so in questo mondo dove nessuno si scandalizza più di niente non sarebbe affatto sconcertante se tra poco questa gente che si è consegnata schiava al paradigma ideologico progressista, responsabile di tutta l'involuzione immorale e depravata che ha ridotto in ginocchio le nostre società, sia la stessa che cascando dalle nuvole con la massima indifferenza e disinvoltura si reinventi bacchettona e magari confessionale per strigliare tutto e tutti sulla necessità di lanciare una "crociata" volta a rimoralizzare la società attraverso la necessità di "riscoprire" i perduti valori tradizionali di cui si scopre unica vera interprete!?
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