donne femministe vs donne cattoliche

Aperto da dotar-sojat, 2 Ottobre 2020, 09:31:17 AM

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dotar-sojat

se ci fosse ancora bisogno di dimostrare che la sinistra ha proprio intenzione di scardinare la famiglia tradizionale

da il Giornale: https://www.ilgiornale.it/news/politica/vi-spiego-linvidia-femministra-donne-madri-e-cattoliche-1893911.html

Vi spiego l'invidia "femministra" per le donne madri e cattoliche
Dalle polemiche per "Professione mamma" alla giudice americana Amy Coney Barrett: cioè che non rientra negli schemi delle femministe di sinistra diventa retrogrado

Giuseppe De Lorenzo - Ven, 02/10/2020 - 11:16

Ci sono due storie, vicine nei contenuti eppure così lontane nello spazio, che oggi ci permettono di entrare un po' nel magico mondo progressista, femminista, radical e un (bel) po' chic.
La prima vicenda si è svolta a Perugia, un tempo roccaforte rossa e oggi saldamente nelle mani del centrodestra. L'altra invece investe gli Stati Uniti d'America. Entrambe parlano di donne, di madri, di lavoratrici discriminate (davvero) perché non rientrano nel prototipo dell'odierna femministra (che sta per femminista e di sinistra).

A Perugia nei giorni scorsi era in programma un evento "medievale" (dice il Pd) dal titolo "Professione mamma". Un po' di stand sui giochi da tavolo, sui massaggi, su come "farsi belle" (apriti cielo), sulla ceramica, il bricolage, la cucina e su come tenersi in forma. "Professione mamma" ha ottenuto il patrocinio del Comune, così è subito finito al centro delle polemiche. A sollevare la questione è stato Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos Lgbti, ex capo scout di chi scrive, persona a modo che stavolta (mi conceda) ha preso una cantonata stratosferica. Per Bucaioni l'iniziativa era un "concentrato di stereotipi e patriarcato da fare invidia all'epoca medievale più buia". Per il Pd invece è stata espressione della "più classica delle ideologie di destra becera" e "ultraconservatrice", di quella destra che (pensa te!) ha "a cuore" temi come la famiglia e le mamme (che buzzurri!) e che vedrebbe la donna solo "come custode del focolare domestico".

Il cortocircuito delle polemiche è tale che spiega benissimo il femminismo odierno. Se sei donna, lavoratrice, a volte mamma e pure di sinistra va tutto bene. Ma se invece ti ritagli un ruolo e organizzi una manifestazione col benestare del centrodestra vieni demonizzato. Ma perché attaccarle? Se fossero state Alpini avrebbero organizzato il raduno degli Alpini; se fossero state motocicliste avrebbero organizzato un viaggio in sella; invece sono 7 mamme con 47 figli che invece di "stare chiuse in casa con lo scialletto sbiadito, i piatti da lavare e le lavatrici da caricare a mitraglia" hanno deciso di organizzare una "scuola per genitori", condividendo esperienze. È uno scandalo? No. Perché se l'avessero fatto sotto l'ala progressista sarebbe stato fichissimo. Tra loro infatti c'è una donna che lavora in una clinica privata ed ha quattro figli, un avvocato con sei bimbi (di cui due adottati e una in affido) che studia per diventare dirigente dei servizi sociali. E poi una prof di matematica con sei bambini appassionata di cucito e una cuoca con cinque eredi e quattro nipoti che si diletta a fare saponi ecologici fatti in casa. Altro che "sottomesse" o "medievali".

Nonostante tutto questo, il vizio di usare due pesi e le due misure (che come abbiamo detto integrano l'essere intrinseco di un radical chic) non passa mai. Anche in campo femminista. Ne sa qualcosa Amy Coney Barrett. Questa donna modello americana ha partorito cinque figli, ne ha adottati due, ha solo 48 anni, ha studiato molto ed ha fatto una carriera fulminante. Pochi giorni fa Donald Trump (ed è questo il problema) l'ha nominata alla Corte Suprema americana, di cui sarà la più giovane componente. Avete sentito elogi sulle tv italiane a lei dedicati? Avete udito per lei gli stessi osannanti servizi riservati alla sua predecessore, la giudice Ruth Bader Ginsburg? No, ovviamente. Barret è stata subito definita "ultracattolica" (come se fosse un insulto) e "anti-abortista" (come se fosse un peccato), al contrario della Ginsburg femminista, pro-aborto e favorevole ai matrimoni gay. Una è un'eroina, l'altra poco più che una comparsa che sembra quasi stia usurpando il seggio (a vita) che fu della Ruth.

Cosa muove un simile atteggiamento? Da una parte la cecità ideologica, che vuole disegnare le donne mogli, mamme, cattoliche e magari contro l'aborto come delle sottomesse senza prospettive lavorative (non è così: ne conosco diverse e Barrett ne è l'esempio). Dall'altro c'è anche un po' di invidia, credo. Quell'invidia che trasforma "professione mamma" in un raduno medievale di casalinghe e la Barret in una "ultracattolica" che sa di retrogrado. Quando la verità dice tutt'altro.
Spera nel meglio, aspettati il peggio

Ent

Articolo condivisibile, che evidenzia, per l'ennesima volta, l'avversione della sinistra nei confronti della famiglia.
I toni e il lessico dei nemici della famiglia ricalcano quelli utilizzati nei confronti dei partecipanti al Congresso Mondiale delle Famiglie, tenutosi a Verona nel 2019; anche allora i sostenitori della famiglia furono apostrofati come "medievali"; da parte mia, rifiuto di attribuire un significato dispregiativo a questo termine, considerando che la nostra epoca, a differenza del Medioevo, non sa più produrre cultura nè ascendere alle vette della spiritualità, ma annaspa nel pantano materialista, e per questo non ha più nulla da dire.
Dante non è un meteorite cascato dal cielo, ma è figlio del suo tempo, il Medioevo.
Le cattedrali, l'arte e l'urbanistica medievale alimentano ancora oggi il turismo verso il nostro Paese, di cui beneficiano gli stessi spocchiosi che belano contro il Medioevo.
Ma anche all'estero il Medioevo ha lasciato qualcosa in dote, come la S. Chapelle di Parigi:


CitazioneCosa muove un simile atteggiamento? Da una parte la cecità ideologica, che vuole disegnare le donne mogli, mamme, cattoliche e magari contro l'aborto come delle sottomesse senza prospettive lavorative (non è così: ne conosco diverse e Barrett ne è l'esempio).

Rispetto al giornalista, io imposterei la questione da altra prospettiva. Non negherei né la sottomissione delle donne cattoliche né il loro rapporto con il lavoro.
Sotto il primo profilo, la donna cattolica deve essere sottomessa, a Dio in primis, poi al marito; la sottomissione al marito ha però un significato proprio, cristianamente orientato; le donne cattoliche non sono sottomesse al marito come le comuni donne occidentali sono sottomesse al datore di lavoro, perché il marito - che ama di un amore cristiano - vuole il bene della moglie (mentre il datore di lavoro vuole il bene proprio) e la guida, con delicatezza e abnegazione (mentre il datore di lavoro rudemente comanda). Il marito è il capo della moglie, come Cristo della Chiesa, e Cristo ha amato la Chiesa fino a dare la propria vita per lei; questo è l'amore del buon marito cattolico, talmente elevato da non poter più essere compreso dall'effimero e bugiardo sentimentalismo dei nostri tempi.

Quanto alle prospettive lavorative, una rondine non fa primavera. Il matrimonio, come insegna Pio XI - in armonia con la Tradizione della Chiesa - è principalmente per la procreazione e i figli devono essere cristianamente educati, e poiché la nostra società diseduca, i genitori -  per ovvie ragioni soprattutto le madri - devono stare appresso ai propri figli. Vi sono professioni, anche prestigiose, che consentono alle donne di avere sufficiente tempo da dedicare alla crescita dei figli; ma la quasi totalità dei lavori non permette, a mio giudizio, di soddisfare il duplice carattere della famiglia: procreazione ed educazione cristiana della prole. Certamente una donna avvocato può avere diversi figli ed educarli... se non esercita o esercita saltuariamente. Ma un normale avvocato, lavorando dalla mattina alla sera, non può.
Perciò, per non rischiare di venir meno ai propri compiti educativi, di norma una madre dovrebbe non lavorare o lavorare part-time, o da casa, o a tempo ridotto.
È quindi vero che la donna cattolica ha minori prospettive lavorative delle altre donne, ma questo non dovrebbe interessare né lei né chiunque non abbia un'impostazione di vita materialistica. Il successo professionale, la ricchezza, la gloria sono meno che polvere in rapporto all'essere una buona madre e moglie, al coltivare lo spirito (questa è la vera cultura, l'autentica coltivazione dell'animo umano). Analoghe considerazioni valgono per gli uomini cristiani, per cui il potere, eventualmente conquistato, non è altro che una forma di servizio, e non una celebrazione del proprio ego.
Il Vangelo è limpido, nel fondare una nuova scala di valori: Allora Gesù, chiamatili a sé, disse loro: «Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. Il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti.
Se infine si considera che la larga parte delle donne e degli uomini non fa propriamente carriera, ma lavora - in senso etimologico: fatica - allora, a fortiori, anche da un punto di vista materialistico dedicare la maggior parte del proprio tempo alla famiglia sarebbe scelta conveniente.

Da parte mia, credo si sia capito, considero socialmente più importante una madre di cinque figli rispetto ad una amministratrice di s. p. a., più meritevole di ammirazione una buona moglie e madre rispetto ad un giudice di Cassazione. Perchè il corpo deperisce e muore, come le s. p. a., come gli indirizzi giurisprudenziali, ma lo spirito è incorruttibile ed immortale, come la Parola di Dio, e la famiglia su di essa fondata.

Ent

A questo proposito segnalo da http://blog.messainlatino.it/2020/10/famiglia-cristiana-o-pagana.html un articolo di Famiglia Cristiana e il relativo commento del Senatore Pillon, sulla nomina della cattolica Barrett (madre di sette figli) a giudice della Corte Suprema, nomina che, se confermata, potrebbe aprire scenari, fino al primo mandato di Trump, inimmaginabili.
Ecco alcuni passi dell'articolo della rivista (grassetti miei):

- "Ecco che arriva l'ultra-cattolica, l'antiabortista, la conservatrice. Il tutto letto in opposizione alla biografia e all'esperienza di giurista della Ginsburg, che per decenni (già molto prima di arrivare alla Corte Suprema nel 1993, nominata da Bill Clinton) ha segnato la politica e il costume degli Stati Uniti con le sue battaglie per la parità di diritti tra uomini e donne".

- "non si dovrebbe dimenticare un semplice fatto: le battaglie che Ruth Bader Ginsburg conduceva avevano per obiettivo la piena parità di diritti e l'autodeterminazione della donna. Ovvero, perché la donna potesse decidere liberamente, per esempio, di non abortire"

- "Sarebbe curioso se le battaglie per la liberazione della donna dalla sudditanza alle regole del mondo maschile si tramutassero in battaglie per una nuova forma di costrizione della donna"

Il commento di Pillon è questo:

"Poteva Famiglia pagana, alias Famiglia (anti) cristiana evitare di spargere il suo veleno anche su Amy Coney Barrett?
Ovviamente no!
Il settimanale della sinistra radicale si è nuovamente scagliato contro il perfido Donald Trump, reo di aver nominato alla Corte Suprema una "ultracattolica".
Caliamo un velo pietoso sull'impiego di tale termine per definire una donna che come molti di noi cerca, con tutti i limiti propri di ciascun essere umano, di vivere la fede nella sua famiglia e nel suo lavoro.
Ciò che trovo invece davvero penosa è la canonizzazione a prescindere della femminista radical chic e abortista giudice Ginsburg.
Secondo i giornalisti del settimanale rosso la Barrett dovrebbe ringraziare le battaglie abortiste per aver potuto scegliere di "non abortire" il suo figlio disabile. Eh già, perchè prima della Ginsburg le donne erano tutte obbligate ad abortire...
Si giunge poi al grottesco quando si attribuisce alla defunta giudice abortista pure il merito di aver consentito alle donne di "dividere col marito i compiti di cura della famiglia", come se prima della Ginsurg i mariti fossero adusi a passare le giornate sul divano a grattarsi.
Trovo questo modo di fare giornalismo semplicemente vergognoso e fazioso, tutto proteso a tentare di sporcare una donna cui tutti unanimemente nel mondo cattolico dovremmo dire grazie per la coerenza, l'impegno e la testimonianza di genuina fedeltà al magistero della Chiesa.
Francamente mi spiace, perchè quando ero bambino leggevo quel settimanale, che quarant'anni fa meritava il suo nome.
So che da tempo non è più così, ma non riesco a rassegnarmi".

Finnegan

#3
Io credo che i giornalisti di Famiglia Cristiana, come i parroci che la vendono in chiesa, siano genuinamente convinti che la fede cristiana sia una burocrazia della solidarietà, un'opera filantropica tutta terrestre, al servizio dell'utopia mondialista.
L'insegnamento delle Scritture, vedi Torre di Babele, anziché ammaestrarli li infastidisce per cui vogliono riscriverle con continue reinterpretazioni e traduzioni "nuove e rivedute".

Il femminismo è da sempre contro la famiglia, il lavoro femminile non fa che impedire questo compito fondamentale della donna.
Oggi le donne sono mezzi uomini in carriera, spesso più dannose che incapaci (chi ci ha avuto a che fare lo sa) il cui curriculum è artificialmente sostenuto con continui favoritismi. Ma se anche fossero tutti premi Nobel (come Dario Fo), se non facessero figli l'umanità sparirebbe nel giro di una generazione.

Coscienza Maschile ha riserve sul lavoro femminile (che non significa volere "divieti"), salvo casi di necessità o rari talenti, sapendo che per una donna scegliere di lavorare ha sempre un prezzo per lei e la società.
Curiosamente è una delle posizioni più pesantemente criticate (insieme al capofamiglia), il che rivela a qual punto le donne siano oggi abbarbicate a obiettivi mondani per soddisfare la loro vanità.
Purtroppo questa posizione femminista è fatta propria da molti (se non tutti) gli attivisti maschili, che hanno interiorizzato un concetto femminista di parità, oltre a coltivare l'illusione che una donna che lavora non debba essere "mantenuta" quando mai prima d'ora l'uomo era finito sotto i ponti per foraggiare ex mogli in carriera.

Negli stessi spazi maschili hanno scritto donne fiere di fare le segretarie, addirittura le cassiere, devote al capo (uomo) ma non certo al marito quando ce l'hanno.
E' il mondo alla rovescia, che dimostra la massima di Huxley che n mila ripetizioni sui media fanno una verità. E' innegabile la pigrizia mentale dell'umanità contemporanea, educata a essere consumatrice passiva non solo di merci ma anche di idee.
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johann

#4
l'intolleranza mostrata a perugia dal presunto blocco sociale della tolleranza (pd, femministe, sinistrume vario ) e la stessa di quella portata da una marmaglia di femministe il 30 giugno a bergamo contro un abituale presidio informativo anti abortista tenuto dall'associazione pro-life ora et labora, la stessa che in agosto a marsala ha dato di paranoia per l'iniziativa del comune di redigere un registro dei bambini mai nati  la stessa che su scala internazionale ha contraddistinto le devastazioni dei black lives matter e via cosi a ritroso con chissà quanti altri casi fino a (giusto per fermarsi) il già' ricordato congresso di verona del 2019   ormai non ha senso, attardarsi e perdersi dietro all'analisi dei minorati arcobalenati omo-lgbt, femministi, covi sociali, ecc protagonisti di queste "bullonate"  quando e palese che questi e queste rappresentano una forma di incontinenza "fisiologica" tipica delle società ideologicamente compromesse come la nostra,  ...dietro una maggioranza culturale che anche in questo, diversamente dal passato, anziché' esprimere a grandi linee il meglio di una società' manifesta invece il suo carattere più insolente e bifolco. 

la congerie di tutte queste sigle e mezze sigle: omosessualiste, arcobalenate, lgbt, gender, femministe, antagoniste anarco insurrezionaliste, ecologiste, animaliste transu-malthusaliste, compresa adesso la rediviva teologia della liberazione anche se si propongono di "post" in "neo" con mille gradazioni dal moderato all'estremista, se prese di per se sono tutte degli altrettanti vicoli ciechi,  buoni solo a dissipare l'impegno sociale e la buona fede dei pochi onesti in circolazione.  se invece se ne fa un mazzo si puo vedere bene come esse siano una specie di  "manovalanza da soma" dal carattere compulsivo-reazionario molto utile al sistema per far si che  vengano contrastati "spontaneamente" certi ideali antisistema, soprattutto del tipo di quelli sottesi in premessa,  queste masse di "manichini" sono il frutto esclusivo di un preciso combinato disposto di fattori politico-ideologici, che funge da copertura sociale per mascherare il perseguimento sottotraccia di un disegno di totalitarismo sociale portato avanti dal sistema del pensiero unico progressista

oggi non penso di esagerare se affermo che da parte del sistema si vuole forzare sulla scorta della falsariga rappresentata dal paradigma del concetto ecologico di sostenibilità  una sua variante  da applicare al pensiero umano:   tu! singolo ...puoi anche definirti  anticonvenzionale  e controcorrente,  ma ricorda che lo devi fare entro i paletti che il sistema ha stabilito essere  "sostenibili"   cosi che come oggi con la scusa dell'ambiente stanno "irreggimentando"  il modo di vivere della gente,  con la stessa logica non mi sorprende se vorranno arrivare a condizionare il ventaglio del pensiero umano,  chi  sgarra verra' punito perché va contro lo "spirito del mondo" il nuovo paradigma di giustizia universale magari suffragato da un nuovo concetto del diritto  anche questo "sostenibile"
per  capire in autonomia quello che succede  e necessario partire dai fatti  ma  spingere la propria analisi  dietro,  sopra,  oltre,  i fatti stessi,   fino al livello dei  massimi sistemi,   allora si puo vedere lo stigma paradigmatico di tipo neo-sovietico–comunista che il sistema vuole applicare al mondo intero,  uno stigma che dopo i miraggi fallimentari delle passate ideologie,  in piena era post tutto  si propone senza alcuna pulsione ideale a far da guida,  come un mostruoso aggregato  teoretico  di istanze liberticide, sfruttatrici, e utilitaristiche,  lanciate in modo selvaggio alla predazione dell'intero pianeta  uomo compreso,   

la mancanza di spessore morale e' il vero tallone d'Achille  del sistema  il suo punto debole,  il suo nervo scoperto  e' per questo che questioni come l'aborto gli fanno cosi  "male"  perché mettono la gente davanti allo specchio della loro coscienza, con il rischio di farli rinsavire, come accaduto all'ex capogruppo del pd  carla padovani che voto' a favore di una mozione pro life in consiglio comunale a verona nel 2019  o di alcuni voti  "mancanti" dalle file dell'opposizione sul registro dei bambini mai nati a marsala, ecco come mai,  nonostante l'effimera vittoria per il sistema rappresentata dal papa e dalla sua chiesa apostata che gaudente sfila anch'essa in corteo con gli altri sorci dietro al pifferaio progressista, c'e' ancora nell'aria da parte di quest'ultimo il terrore per quello che può provenire dalla manifestazione del libero pensiero,  il motivo e' semplice,  in coscienza il sistema e' consapevole che come per il comunismo esprime  un pensiero filosofico debole anzi moribondo,   Solzenicyn riferito al comunismo disse: che non si puo vivere a lungo nella menzogna, intendendo che non si puo soffocare all'infinito la verità' delle cose,  prima o poi essa emerge inesorabile e fa giustizia di tutto l'egocentrismo ideologico che rende l'uomo non libero ma schiavo di se stesso.   

oggi nel mondo e' in atto uno scontro epocale tra i principi e i valori immortali del cattolicesimo tradizionale, e la loro brutale negazione,  chiunque  sia portatore di un pensiero determinato dalla natura obiettiva e oggetiva delle cose e un nemico dichiarato dell'umanità',   un radicalizzato,  un integralista,  un alieno asociale,  da perseguire e in futuro magari da incarcerare anche in via preventiva.  a questo livello di analisi i termini della questione sono chiari e non si prestano a equivoci,  se non si vuole essere delle effimere comparse intellettuali ma si vuole fare sul serio anche la propria piccola parte, bisogna sfidare il sistema su questioni come l'aborto, la q.m e tutte le altre legate ai principi non negoziabili di B.XVI  che obbligano un qualsiasi confronto sul merito a essere radicale e senza compromessi  es:
-) la  vita,  dal concepimento alla morte naturale, come diritto supremo dell'uomo indisponibile a ogni capriccio ideologico  ...o sei a favore o sei contro! punto
-) la dignità umana e il concetto cristiano di persona, imprescindibile baluardo contro ogni tipo di schiavitù   ...o sei a favore o sei contro! punto
-) l'uomo, e' un essere oggettivo e ontologico, sessualmente determinato risultato dell'unione di una dimensione
   corporale,  e di una dimensione spirituale, niente deve essere inteso a suo carico prescindendo da questo  ...o sei a
   favore o sei contro! punto 
-) ...famiglia ...
-) ...
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

Penso che i non credenti (inclusi i "diversamente cattolici") si renderanno conto della posta in gioco solo molto tardi, quando la natura malvagia di questo sistema sarà definitivamente palese. D'altronde 60 anni di lavaggio del cervello non si annullano in un attimo.
Purtroppo per ora siamo solo al "come concludere una serata con una donna", ma come ho detto altre volte il compito dell'uomo è costruire e conservare la civiltà.
La condizione maschile comincerà a migliorare davvero quando gli uomini si sveglieranno da questo torpore.
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