La colpa delle cosiddette "stragi di famiglia" è da imputare al femminismo ?

Aperto da Serenissimo, 11 Marzo 2018, 12:18:58 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

Serenissimo

In merito al fattaccio del carabiniere di Latina, ho trovato questo commento interessante nel web :

CitazioneViaggiando per anni anche in epoca pre-cellulare mi facevo compagnia col "baracchino", il CB in uso ai camionisti. Ho sentito centinaia di storie di uomini - da "ascoltone" - di autisti di "barre pesanti" che raccontavano esperienze familiari di cui nessuno parla. Mogli egoiste, avide, irriconoscenti. Pronte ad opporre la prole al padre. Storie di abbandono, e di affetto maschile non corrisposto. Mi ha riportato al ricordo di quei tempi la telefonata del carabiniere assassino (trasmessa senza comprenderne il tragico peso) che voleva solo uscire a vedere mi pare fuochi artificiali con moglie e figlie. Richiesta negata, e il tono di lui implorante alla ricerca del contatto con una realtà affettiva su cui aveva edificato la propria esistenza che gli stava sfuggendo. Nessuno ha minimamente spiegato le ragioni della follia criminale dell'uomo. Nessuno. Se non i soliti luoghi comuni sulla possessività maschilista e banalità connesse. Come pure non si è detto che "l'amante" era una realtà recente, emersa probabilmente nel tentativo (fallito) di crearsi una parodia di nuova famiglia dopo esserne stato escluso. Il gesto dell'uomo è inescusabile. Ma insisto nell'aver trovato in esso degli accenti di disperazione che evocano storie sentite nei dettagli e che gettano luci assai diverse da quelle del politicamente corretto sul come e perchè di certi crimini liquidati con facilità e superficialità.


Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Serenissimo

Lo posto perchè mi è venuta in mente un'altra analogia con questo caso :

http://www.corriere.it/cronache/09_agosto_07/varese_delitto_99925678-8342-11de-ac4b-00144f02aabc.shtml


Notate che in diversi casi c'è questo denominatore comune :

"L'uomo, rimasto da poco senza lavoro" " A far scattare la molla potrebbe essere stata la richiesta della donna di separazione, giunta dopo il recentissimo licenziamento dell'uomo dall'azienda del suocero dove lavorava"

In questo caso lancio una provocazione : considerato che :

1) è la maggioranza delle donne a richiedere la separazione ( 80 % dei casi di divorzio)
2) un uomo licenziato perde il rispetto della moglie in molti casi (come scritto in altro topic)
3) le separazioni danno tutele e vantaggi economici e affidatari alle donne
4) un uomo divorziato finisce in rovina economica ed affettiva

Si può dire che della maggioranza dei fatti di cronaca di questo genere le colpe vanno addebitate al femminismo ?
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Finnegan

La responsabilità ultima è di chi preme il grilletto. Ma sussiste senz'altro una grave corresponsabilità di altri soggetti, in primo luogo istituzionali: se gli uomini potessero condurre un'esistenza dignitosa e la paternità venisse tutelata, se il divorzio non fosse una specie di vincita alla lotteria per la donna e si tenesse conto delle effettive responsabilità, sicuramente ci sarebbero molti meno fatti di tal genere.

Di recente sono venuto al corrente di tensioni in quattro coppie dovute alla perdita del lavoro del marito, anche quando era attivamente impegnato a cercare un nuovo lavoro. La gente dovrebbe sapere che la disoccupazione è ormai endemica, che tende ad aumentare con le delocalizzazioni e l'automazione, senza contare le quote rosa e la netta prevalenza femminile in alcuni settori come quello impiegatizio e dell'insegnamento.
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

Serenissimo

Citazione di: Finnegan il 12 Marzo 2018, 12:57:52 AM
La responsabilità ultima è di chi preme il grilletto. Ma sussiste senz'altro una grave corresponsabilità di altri soggetti, in primo luogo istituzionali: se gli uomini potessero condurre un'esistenza dignitosa e la paternità venisse tutelata, se il divorzio non fosse una specie di vincita alla lotteria per la donna e si tenesse conto delle effettive responsabilità, sicuramente ci sarebbero molti meno fatti di tal genere.

Di recente sono venuto al corrente di tensioni in quattro coppie dovute alla perdita del lavoro del marito, anche quando era attivamente impegnato a cercare un nuovo lavoro. La gente dovrebbe sapere che la disoccupazione è ormai endemica, che tende ad aumentare con le delocalizzazioni e l'automazione, senza contare le quote rosa e la netta prevalenza femminile in alcuni settori come quello impiegatizio e dell'insegnamento.

La responsabilità ultima certamente è di chi preme il grilletto. Da parte mia condanna a chi compie stragi di famiglia, specie se ci sono figli di mezzo, ma il problema si risolve a monte, ossia cominciando a tagliare i vantaggi alle donne che un divorzio promette . E cominciando a reintrodurre concetti perduti come l'etica : lasciare il marito per "noia", o per avventure sessuali, è quanto di più antietico esista , e se dovesse succedere bisognerebbe introdurre delle sanzioni . Non esistono le scuse (tipiche) come "ma io non pensavo che il matrimonio fosse così, me lo immaginavo diverso mio marito, non vuole cambiare" : queste sono scuse, perchè hai il tempo del fidanzamento per decidere se il tuo futuro marito diverrà tale.

Fin quando sei fidanzato/a non devi niente, ma quando sei sposato il discorso cambia e devi rispettare i doveri etici .
Questi sono i componenti principali del vaso di pandora che a volte genera certi eventi criminosi, è ora di chiuderlo.

Il femminismo invece pensa ad inasprire le "punizioni" contro i cd. molestatori, stalkerizzatori etc. anzichè risolvere il problema alla base, perchè il vaso di pandora di cui sopra l'ha prodotto il femminismo. Da qui il mio pensiero che le stragi di famiglia sono da imputare al femminismo .
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Finnegan

Il sistema lavora in direzione della conflittualità, prima a colpi di sentenze, poi con la repressione indiscriminata e "preventiva". Queste stragi (ripeto da condannare) sono anche il sintomo di un vuoto di giustizia sociale. Sopprimere il sintomo aggrava il problema, bisogna risolvere le cause scatenanti e riportare vera parità nel diritto di famiglia, applicando anche il principio di responsabilità.
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

Serenissimo

Citazione di: Finnegan il 12 Marzo 2018, 04:49:58 PM
Il sistema lavora in direzione della conflittualità, prima a colpi di sentenze, poi con la repressione indiscriminata e "preventiva". Queste stragi (ripeto da condannare) sono anche il sintomo di un vuoto di giustizia sociale. Sopprimere il sintomo aggrava il problema, bisogna risolvere le cause scatenanti e riportare vera parità nel diritto di famiglia, applicando anche il principio di responsabilità.

Per applicare il principio di responsabilità bisogna introdurre delle sanzioni . Vuoi lasciare tuo marito per noia  ? Bene, pagherai un tot di risarcimento per ogni anno in cui ci sei stata assieme . Più anni passano più il risarcimento sarà alto perchè sarà più alto il danno psicologico che causerai .

Questo sarebbe un buon inizio .
Da una dona a un molin no gh'è gran diferenza.

Finnegan

E infatti è il diritto a rovescio: tuo marito ti ha mantenuta? Se lo lasci per capriccio viene punito. Assurdo, dovrebbe essere ricompensato invece.
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

Leopard

Ogni omicidio è da valutare caso per caso, di certo però il femminismo con la sua cultura dello "scarica marito" ha creato nuove forme di disperazione e infelicità, e quindi ha incrementato le condizioni che creano conflittualità e violenza.
Red Pill fino alla Vittoria.

Finnegan

Citazione di: Leopard il 28 Marzo 2018, 11:05:47 PM
Ogni omicidio è da valutare caso per caso, di certo però il femminismo con la sua cultura dello "scarica marito" ha creato nuove forme di disperazione e infelicità, e quindi ha incrementato le condizioni che creano conflittualità e violenza.
Esatto. questa non è certo una giustificazione degli omicidi, ma se si vuole realmente risolvere il problema bisogna puntare sulla rimozione delle cause di conflittualità piuttosto che su una "guerra preventiva" agli uomini.
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

Derry

Spesso, quando vengono riportati fatti di cronaca nei quali un uomo ha ucciso la compagna che lo stava lasciando, o lo aveva appena lasciato, i mezzi di (dis)informazione si sentono in dovere di chiarire le cause che, secondo loro, avrebbero mosso l'omicida (anzi, il "femminicida"), e in genere concludono lapidariamente la raffinata analisi psicologica con una frase che suona sempre più o meno così: probabilmente l'uomo non si rassegnava alla separazione, voluta dalla donna, e ha voluto in questo modo riaffermare il suo potere su di lei.

Premesso che uccidere qualcuno è un gesto che va sempre condannato (c'è bisogno di dirlo?), ma quanto alle motivazioni, vorrei fare un'osservazione.

Avete presente la piramide di Maslow? Si, quella che elenca i bisogni di un essere umano: al primo livello, alla base della piramide si trovano i bisogni di tipo primario, fisiologico, come mangiare, dormire, respirare ecc.
Nello strato successivo della piramide, al secondo livello, troviamo i bisogni relativi alla sicurezza, sia come protezione dai pericoli esterni, sia come sicurezza di vita: avere un lavoro, avere una casa, avere una stabilità, poter avere il controllo della propria vita.
Al terzo livello stanno i bisogni di affetto e di appartenenza: avere una famiglia, degli amici, sentire di appartenere, essere accettati e avere buone relazioni col prossimo.
Nel livello successivo (il quarto) troviamo i bisogni di riconoscimento sociale, ovvero la necessità di sentirsi importanti, di essere oggetto di attenzione, stima e rispetto.
Al vertice della piramide, al quinto livello, troviamo i bisogni di autorealizzazione, che riguarda i fini superiori dell'individuo: ottenere il meglio da se stessi, in ultima analisi dare un senso alla propria vita.

Non è molto più probabile che un tizio, al quale, in seguito alla separazione/divorzio vengono improvvisamente tagliati i primi tre "strati" della piramide di Maslow, cioè quelli fondamentali, si trovi in una situazione nella quale non ha più alcun senso parlare di potere? Se improvvisamente uno si ritrova privo di risorse economiche, senza casa, senza famiglia, non è probabile che sia distrutto e che i suoi problemi non derivino da una sete di potere, ma piuttosto dalla pura e semplice sopravvivenza?

E in tali circostanze, non è possibile che una persona così psicologicamente e materialmente distrutta, non finisca per perdere la ragione e arrivare alla distruzione e all'autodistruzione?
"Nothing can stop the man with the right mental attitude from achieving his goal; nothing on earth can help the man with the wrong mental attitude."

Finnegan

Omettono il lieve dettaglio che l'uomo aveva perso o rischiava di perdere tutto. In tutti i Paesi, la separazione viene presentata come una conquista sociale, un diritto inalienabile e un esempio di parità.
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

RedPillSwinger

Ho letto l'articolo e subito una parola mi è balzata all'occhio, "riconoscenza".

Per gli anglofoni posso un articolo (un po' vecchiotto a dire il vero) di Rollo Tomassini che, a mio avviso, spiega benissimo come le donne siano realmente impossibilitate ad apprezzare ciò che facciamo per loro:

https://www.google.no/amp/s/therationalmale.com/2011/11/14/appreciation/amp/

Una delle cose più utili che si può insegnare ad un uomo è di smetterla di andare avanti con questa mentalità cavalleresca del sacrificarsi per poi averci una ricompensa, non è così che funziona la natura, ed è esattamente questa la ragione per la quale ci hanno propinato questa illusione.

Finnegan

Concordo anche con l'articolo, credo che questo sia dovuto al fatto che agli uomini si impongono regole da cui le donne sono esenti.
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

Risposta rapida

Attenzione: non sono stati aggiunti messaggi in questa discussione negli ultimi 120 giorni.
A meno che tu non voglia realmente rispondere, prendi in considerazione l'idea di iniziare un nuova discussione.

Nota: questo messaggio verrà visualizzato solamente dopo essere stato approvato da un moderatore.

Nome:
Email:
Verifica:
Lasciare vuota questa casella:
Digita le lettere visualizzate nell'immagine
Ascolta le lettere visualizzate / Carica una nuova immagine

Digita le lettere visualizzate nell'immagine:
Cognome del Presidente della Repubblica (minuscolo)?:
Scorciatoie: ALT+S invia msg / ALT+P anteprima