"Sii sottomesso", l'anti-manuale di Zemmour

Aperto da Finnegan, 29 Novembre 2020, 01:17:17 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

Finnegan


Ho letto il libro anni fa, è tra i pochi che evidenzia il patto di ferro tra femminismo, omosessualismo e immigrazionismo.

La Piemme ha ripubblicato, cambiandone il titolo ("Sii sottomesso"), il noto pamphlet ("Le premier sexe") del giornalista francese: una denuncia della fine dei valori virili nell'Occidente. Ma, se il femminismo vince, le donne perdono...

Il titolo originario era Le Premier sexe. Nell'edizione italiana del 2007 era già divenuto un poco corretto L'uomo maschio. Oggi, sempre a cura della stessa casa editrice, viene dato nuovamente alle stampe come Sii sottomesso. La virilità perduta che ci consegna all'Islam (pp. 144, € 14,00). Titolo e sottotitolo che, evidentemente, intendono sfruttare la tematica caldissima dei rapporti Occidente-islam. In realtà, l'autore affronta tale argomento solo in poche pagine, alla fine del libro. La problematica centrale sviluppata, invece, è la femminilizzazione della nostra società, con conseguente perdita – non priva di gravi conseguenze – dei valori virili che l'hanno a lungo caratterizzata.

Negli ultimi decenni, grazie – si fa per dire – ai movimenti femministi e sessantottini (e, come vedremo, soprattutto alle astute strategie e agli inganni del capitalismo e del consumismo), il precario equilibrio tra femminilità e mascolinità si è spezzato a tutto (apparente) vantaggio della donna. Si è trattato di una trasformazione antropologica epocale, riuscita perché, come tutto ciò che è sollecitato dal politically correct, motivata da buoni propositi: l'uguaglianza, il superamento del maschilismo, insomma, una società migliore, nella quale «è l'uomo che deve diventare una donna». Se lo fa, bene, altrimenti si usa la forza, sotto forma di scherno, stigmate sociali, leggi ad hoc.

La donna ha voluto tutto (calco del celebre "Vogliamo tutto" sessantottino): essere moglie, madre, amante "libera e liberata", donna in carriera. Divorzi e aborti a tutto andare. Risultato: non avere niente e cadere nelle nevrosi, nella solitudine e nell'infelicità. Perché l'eros femminile si basa su un sentimentalismo e su un bovarismo di fondo: "il grande amore", storie romantiche, assolute, eterne (quasi sempre da romanzetto rosa), che, per il loro utopismo, finiscono per non reggere alla prova della realtà. Risultato odierno: donne "schizzate", insoddisfazione femminile perpetua e richiesta di divorzio alla prima seccatura. E restano tali e quali i vecchi, atavici, meccanismi, a causa dei quali la donna si innamora sempre del «maschio capace di proteggere al meglio il futuro bambino». E, nel mondo di oggi, chi è questo maschio "potente"? Il danaroso. Donne belle e giovani con uomini anziani e brutti, ma ricchi: visto mai il contrario? E se il partner diventa povero, ecco il divorzio "riparatore"!

La trasformazione è stata persino fisica, con la perdita dei tipici caratteri e forme femminili: ecco le donne anoressiche, come le modelle, o quelle palestrate o addirittura culturiste. Entrambe tipologie androgine. E che dire di piercing e tatuaggi, una volta riservati ai galeotti e ai criminali? Al contrario, il maschio si è femminilizzato. Si depila completamente, la sua voce è diventata più dolce, ingentilita, aggraziata, usa cosmetici, va dal parrucchiere e non dal barbiere. Ma non è sufficiente la trasformazione fisica. Occorre anche quella psicologica, della personalità.

Tormentato da un mondo dominato da donne nevrotiche e mascoline, impossibilitato persino a esprimersi col proprio linguaggio (vedi Scrivere come vogliono le femministe: una nuova dittatura), l'uomo abdica al proprio ruolo nella famiglia e nella società. È un disastro epocale per i figli: «La femminizzazione dell'uomo provoca un immenso smarrimento, una frustrazione insopportabile per loro e una disgrazia intollerabile per i figli». Che, del resto, «dagli anni Settanta, nelle società occidentali, appartengono alle donne». Basta vedere le sentenze sull'affidamento e la progressiva estromissione dei padri dalla loro crescita, anche di quelli non ancora divorziati!

Anche la scuola ha fatto e fa "la sua parte" in questo processo di femminilizzazione: «L'istruzione, quella che fa appello all'intelligenza, alle capacità razionali, viene soppiantata dall'educazione, con la sua dimensione affettiva [i corsivi sono nostri]». Per di più, una scuola dove non si insegna più, con orgoglio, la cultura nazionale, le proprie radici, ma informatica, economia, inglese, buonismo ecumenico, multiculturalismo, cioè il nulla.

Perché è avvenuto tutto ciò? È stata una "normale" evoluzione della società? No. La moda (e le modelle) sono letteralmente in mano soprattutto a omosessuali «che le considerano semplici "attaccapanni"». La pubblicità e le riviste femminili divulgano le nuove tipologie. E vi si vedono i frutti del «lavoro ideologico delle femministe e degli attivisti omosessuali», una "santa alleanza" che ha come obiettivo l'annientamento del maschio tradizionale. La trasgressione diviene normalità; la "normalità" è da soccombenti. Si attiva un business miliardario in vestiti, cosmetici, estetisti, palestre, apparecchi tecnologici, «prodotti che non hanno più nulla di primario», stupidaggini che fino a pochi decenni fa non rientravano nei consumi dei padri e delle madri di famiglia, in tutta Europa da secoli prudentemente parchi ed economi.

Ed ecco arrivati al vero punto: il capitalismo consumista ha bisogno di «nuovi target di consumatori, [...] individui leggeri come bolle di sapone», che adottino «i valori ludici e vivaci dei "gay"». E, dopo «la società multirazziale e multiculturale», ecco la femminilizzazione degli uomini. Il prossimo passo del neocapitalismo sarà la «fabbricazione di un uomo senza radici né razza, senza frontiere né paesi, senza sesso né identità». E completamente asessuato (vedi Teoria gender sì, teoria gender no): «Effeminandosi, gli uomini si sterilizzano, si inibiscono qualunque audacia, qualunque innovazione, qualunque trasgressione».

Anche l'altra grande "conquista femminile", il lavoro, è stata, invece, ben adoperata dal capitalismo e dal padronato, rendendola «una straordinaria trappola». Le donne sono state considerate un "esercito di riserva" per far abbassare i salari. Che diminuiscono ancora di più con l'arrivo degli immigrati, i quali accettano retribuzioni al di sotto dei prezzi di mercato, facendo automaticamente scendere gli stipendi degli operai. Due al prezzo di uno, anzi tre al prezzo di uno: «femminizzazione e proletarizzazione» dell'intera società. Ecco cos'è, infine, la globalizzazione: si distribuisce la miseria mondiale, non la ricchezza, sempre di più nelle mani di pochi. Agli aborti e alla denatalità non si è risposto con un recupero dei fattori socioculturali di contrasto a quei nefasti fenomeni, bensì con l'immigrazione, e annesso ricongiungimento familiare. Quindi, non «immigrazione per lavoro», ma «di ripopolamento» e, per di più, non da assimilare, come da tradizione, ma da accogliere. E, afferma con decisione Zemmour, «rinunciare ad assimilare gli immigrati e i loro figli vuol dire rinunciare a imporre loro – virilmente – la nostra cultura».

Un libro che non piacerà alle femministe e alle donne in generale. Pazienza. Prossimamente, sempre di Zemmour, recensiremo anche Il suicidio francese (Enrico Damiani editore), che affronta e amplia il tutto in un discorso complessivo più ampio. E quest'opera, stavolta, risulterà sgradita a tutti... a tutti i cultori del pensiero unico conformista, omologato, allineato alla nuova dittatura, fondata sui dogmi della globalizzazione, del multiculturalismo, del politicamente corretto, del libero mercato, dell'espropriazione della moneta, oltre che della fine della democrazia intesa come possibilità per i popoli di decidere sulle questioni che li riguardano.
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

Risposta rapida

Attenzione: non sono stati aggiunti messaggi in questa discussione negli ultimi 120 giorni.
A meno che tu non voglia realmente rispondere, prendi in considerazione l'idea di iniziare un nuova discussione.

Nota: questo messaggio verrà visualizzato solamente dopo essere stato approvato da un moderatore.

Nome:
Email:
Verifica:
Lasciare vuota questa casella:
Digita le lettere visualizzate nell'immagine
Ascolta le lettere visualizzate / Carica una nuova immagine

Digita le lettere visualizzate nell'immagine:
Cognome del Presidente della Repubblica (minuscolo)?:
Scorciatoie: ALT+S invia msg / ALT+P anteprima