World Bank e LGBT, la nuova frontiera del potere. Antimaschile

Aperto da Finnegan, 13 Dicembre 2020, 03:34:49 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

Finnegan


Articolo che evidenzia i forti legami col potere - che condivide col femminismo dell'ideologia LGBT. Con la scusa della "pandemia", la gente non viene più curata ma per aborto e cambio di sesso, pagati da tutta la collettività, ci sono sempre fondi e personale disponibile.

Fonte: Undicesima Ora

Per chi lotta contro l'industria dell'identità di genere, non c'è più tempo da perdere. La maggior parte di coloro che combattono questa bestia lo fanno da un punto di vista sociologico, concentrandosi sugli aspetti "di genere" e "identitari"; l'analisi culturale dei danni perpetrati contro la società da questo apparato e da dove esso provenga, rimane però sterile e al lato "industriale" viene dato solamente un breve sguardo. Ma le radici di questo Golia affondano anche nel capitalismo spietato e sanguinario.

Le radici anche corporative dell'identità di genere devono essere poste al centro, altrimenti la compartimentazione degli argomenti a corollario sarà inefficace. Sono le radici che forniscono il potere che l'industria dell'identità di genere brandisce, radici che affondano nel potere aziendale e nel profitto. La malignità della 'teoria queer' e gli sforzi per destabilizzare la realtà, la lotta femminista contro gli stereotipi di genere e per i diritti delle donne e la denuncia dell'omofobia che sarebbe ancora in atto nelle culture occidentali, sono elementi informativi di ciò che sta accadendo nell'arena transgender, ma non ne sono la radice. Invece, è il corporativismo vorace e patologico che ha già distrutto gran parte del pianeta che sta ora colonizzando tutto ciò che rimane. E gli uomini sono l'ultima frontiera del capitalismo avvoltoio e omicida.

In merito alle radici dell'industria dell'identità di genere si è già scritto a riguardo di Big Pharma, e della protezione che l'industria gender riceve dalla Big Tech connessa a Big Pharma; guardiamo ora al ruolo delle banche in questa fiorente industria titanica.

Fabrice Houdart, specialista in diritti umani e responsabilità sociale d'impresa, con 19 anni di esperienza presso la Banca Mondiale e le Nazioni Unite, ha assunto la guida, in qualità di amministratore delegato, di Out Leadership nel gennaio 2020. Out Leadership è l'organizzazione di rete globale LGBT+ per le aziende. All'interno della galassia Out Leadership, Houdart è co-responsabile del progetto Quorum, un database di 900 attuali a aspiranti membri al Board Members LGBT. In qualità di responsabile delle iniziative per l'uguaglianza globale, Out Leadership fa leva sull'influenza di oltre 80 tra le più grandi aziende del mondo allo scopo di spingere per il cambiamento sociale sulle questioni LGBTQ attraverso la "diplomazia silenziosa", l'azione legale e la filantropia, con particolare attenzione all'Europa dell'Est, al Medio Oriente e all'Asia. Out Leadership aiuta le aziende a farsi coinvolgere nella ghiotta opportunità di mercato LGBT+ dal giro di affari di 5,2 trilioni di dollari (sì, avete letto bene. 5,2 trilioni di dollari).

Già, tutto questo gran parlare di diritti umani... ma quello che stiamo realmente osservando sono enormi opportunità di mercato. Sarà questo il motivo per cui la leadership LGBT è piena zeppa di banchieri invece che di attivisti.

Il fondatore e direttore di Out Leadership è l'omosessuale Todd Sears. Sears ha lavorato come banchiere d'investimento, consulente finanziario e leader della diversità. Ha creato il primo team di consulenti finanziari a Wall Street avente l'obbiettivo di concentrarsi sulla comunità LGBT+ portando 1,5 miliardi di dollari in nuovi asset presso il suo cliente Merrill Lynch. Todd ha altresì guidato iniziative pionieristiche di uguaglianza per Merrill Lynch e il Credit Suisse. Sears, in questo articolo, racconta come l'attrazione per lo stesso sesso fosse una questione sociale, ma ora vanga usata per guidare il cambiamento sociale e l'impatto sul business, lasciandosi alle spalle politica, religione e cultura.

Beth Brooke-Marciniak, nominata per dieci volte tra le "100 donne più potenti del mondo" da Forbes, è stata responsabile delle politiche pubbliche presso la società di servizi professionali Ernst & Young (EY). Brooke-Marciniak è responsabile di aver contribuito ad influenzare le politiche relative ai mercati globali dei capitali. In precedenza ha lavorato presso il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, ed era a capo di tutte le questioni di politica fiscale relative alle assicurazioni e alla gestione dell'assistenza sanitaria, ed ha avuto un ruolo nella riforma sanitaria e nella riforma del Superfondo. È stata anche Sponsor della formazione sull'Inclusività e la Diversità presso la Ernst & Young, dove ha guidato la creazione del loro gruppo di Corporate Responsibility e dove ha promosso la mitologia dell'identità di genere dappertutto.

Nel 2018 Brooke-Marciniak è stata nominata "Global Advocate of the Year" dalla Camera di Commercio Nazionale per il suo lavoro a favore delle tematiche LGBT su scala globale. È oggi anche co-presidente della Partnership per l'uguaglianza globale LGBT e siede nel consiglio di amministrazione della Out Leadership.

Nel 2016, Out Leadership ha annunciato il lancio di Out WOMEN, un'iniziativa tesa a promuovere il successo delle donne LGBT senior nel mondo degli affari. Come membro del Global Advisory Board di Out Leadership, Brooke-Marciniak si è unita a Martine Rothblatt, il "padre fondatore" dell'impero transgender, un uomo che finge di essere una donna, CEO di United Therapeutics.

Una menzione anche per Jon Stryker, fondatore della Arcus (All Roads Lead to Arcus), che ha guidato la mitologia dell'identità di genere a livello globale con milioni di dollari dalle sue casse miliardarie gestendo società mediche. Stryker non è sempre stato un filantropo e di certo non è stato un attivista. Prima di dirigere la più grande Ong LGBT del mondo, Stryker è stato un membro fondatore del consiglio di amministrazione di Greenleaf Trust, una società privata di gestione patrimoniale.

Il Center for Hispanic Marketing Communication ci fornisce una spiegazione molto concisa di come l'attrazione per le persone dello stesso sesso sia stata corporatizzata.

"Un comune errore nel coinvolgere un pubblico LGBT è quello di presumere che la comunità LGBT sia un monolite che condivide le stesse convinzioni, idee e valori. La comunità LGBT dovrebbe essere trattata come un mercato target separato. I responsabili del marketing dovrebbero usare strategie diverse per ogni segmento della comunità LGBT e non fare stereotipi", scrive Blanca Villagrana. Se tre identità aziendali sono state redditizie, basta immaginare le porte del mercato che si apriranno per quattro, cinque o 7 miliardi di identità di genere. Le possibilità sono infinite.

Oggi stiamo assistendo ad un numero crescente di giovani nelle culture occidentali che vengono risucchiati in questa matrice di identità aziendale, riorganizzando le loro caratteristiche sessuali attraverso droghe e interventi chirurgici per esprimere una qualche immaginaria "identità di genere" e abbiamo aperto la porta alla colonizzazione non solo dell'espressione sessuale, ma anche dei nostri corpi sessualizzati. La rivoluzione sessuale non sarà nulla se non corporativa.

Grandi banche e identità di genere

Diamo ora un'occhiata agli istituti bancari in sé stessi, che si contorcono in mille modi per sostenere la minuscola parte della popolazione che si definisce "transgender".

Prima di iniziare contempliamo per un momento gli enormi e rapidi cambiamenti globali in atto nelle istituzioni, nelle aziende, nei negozi, nei governi, nelle scuole, nelle strutture mediche, nelle organizzazioni femminili, ecc., a favore delle persone che negano la realtà biologica dei loro corpi, e quanto siano costosi questi cambiamenti. I dizionari sono in fase di revisione, leggi vengono combattute per permettere agli uomini di accedere agli sport femminili e agli spazi sicuri, giovani donne che hanno scelto di farsi amputare il seno e che ora credono di essere sempre state uomini, vengono utilizzate nella pubblicità, segnalando tutto ciò come un "progresso". Aziende, negozi, bar, ristoranti e istituzioni stanno ristrutturando i loro bagni e le loro polizze sanitarie: in generale una gigantesca infrastruttura politica globale è stata costruita per guidare la normalizzazione della dissociazione corporea. E, presumibilmente, tutto questo sta accadendo perché i governi, i politici, Amnesty International, ACLU, ONU e altre miriadi di organizzazioni, si preoccupano così tanto di queste persone con problemi di identità... A chiunque compri queste sciocchezze ho un ponte da vendere.

Ma, andiamo avanti. Le banche. Chi sono i giganti che fanno da apripista allo 0,03% della popolazione?

L'anno scorso Mastercard ha creato la prima carta di credito per persone che si definiscono "transgender" e "non-binario", come se essi fossero un sottoinsieme di esseri umani e non i maschi e le femmine così come sono nati. La carta di credito "True Name" Pride, era il nome dato a questo lancio di prodotto, che fondamentalmente permette alle persone di usare qualsiasi diavolo di nome vogliano sulle loro carte di credito.

Secondo quanto riporta la "Business Statement for Transgender equality", Bank of America, City Bank, BNP Paribas, BNY Mellon, Deutsche bank, Ernst & Young, HSBC, JP Morgan Chase and Co., Morgan Stanley, US Bank, e Visa sono soltanto una manciata di un numero sempre maggiore di banche, società di carte di credito, e società di investimento che hanno fatto all-in a favore dei trans, sotto la bandiera di "inclusività e diversità (I&D)". Il tipico linguaggio corporativo di I&D viene diffuso ovunque, e assomiglia moltissimo a quell'uniformità di pensiero e di comportamento che le persone vengono punite per non aver rispettato. City Bank, Bank of America e Capital One Banks sono sostenitori del PLFLAG, un network avente oltre 400 distaccamenti in tutti gli Stati Uniti, che fornisce supporto riservato, istruzione e sostegno ai membri LGBTQ+.

Rolddy Leyva, Vice Presidente di Global Diversity, Inclusion & Belonging (DIB è una variante di I&D) per Capital One è particolarmente interessato alle "donne nere trans", che secondo lui diventano bersaglio di odio e violenza con spaventosa regolarità, mentre, in verità, non ci sono prove in merito. Secondo diversi rapporti, il numero di uomini di colore che si fingono donne uccise negli Stati Uniti nel 2019 era di 20. Venti uomini a cui piace indossare abiti e svolgere attività femminili, molti dei quali lavorano come prostitute, un'esperienza pericolosa tanto per cominciare, sono stati uccisi da altri uomini nel corso dell'ultimo anno.

Nel 2007 Goldman Sachs ha aggiunto una copertura assicurativa sanitaria per interventi chirurgici genitali non necessari su persone che desiderano riorganizzare i loro marker sessuali, il tutto come parte di una spinta ad attrarre i migliori talenti e a reclutare e mantenere una forza lavoro più "diversificata". L'intervento da solo potrebbe costare a un individuo da 5.000 a 150.000 dollari se pagasse di tasca propria, a seconda della sua situazione. Questa cifra non include i trattamenti ormonali e altri trattamenti farmacologici. Il piano di Goldman Sachs (GS, Fortune 500) copre l'intervento chirurgico vero e proprio così come i farmaci da prescrizione "transgender" — quali iniezioni di ormoni del sesso errato. Goldman non è l'unica società finanziaria che offre tali "benefici". Anche Bank of America (BAC, Fortune 500), Deutsche Bank (DB) e Wachovia (WB, Fortune 500) offrono un certo livello di copertura per i "riordinamenti" delle caratteristiche sessuali —  pratiche brutali, pericolose e malsane.

Maeve DuVally, amministratore delegato di Goldman Sachs con un debole per i décolleté e i tacchi alti, trova che sia facile fingere di essere donna al lavoro. Sachs non solo ha fatto in modo che fosse facile per lui, ma ha fornito parte dello "stimolo" per far sì che DuVally scoprisse la sua "transness" dopo aver partecipato ad un incontro in banca. Prima dell'incontro di marzo 2020, DuVally si vestiva comodamente con "abiti da donna" ma solo a casa. Poi, "un invito è stato rivolto ai dipendenti della banca: La rete L.G.B.T. di Goldman ospitava un panel su 'come essere più forti alleati dei transgender e della comunità non conforme al genere"'. DuVally si è presentato all'evento, nell'auditorium di Goldman, con parrucca e trucco; in seguito si è presentato così conciato ad alcuni impiegati della banca. Alla riunione del 22 novembre i dipendenti sono stati istruiti a smettere di usare pronomi che riconoscono le differenze biologiche, fisiologiche e psicologiche medie tra uomini e donne, diramando un video e complesse istruzioni sul nuovo ordine degli affari in casa Goldman.

"DuVally ha trovato l'evento incoraggiante. Un collega, che l'ha guardato a distanza da Londra, ha preso copiose note e le ha poi inviate via e-mail al gruppo di comunicazione. Tutti coloro che hanno partecipato hanno ricevuto delle schede laminate che illustrano l'uso corretto dei pronomi. DuVally si è reso conto, dice, che era il momento di uscire allo scoperto quale 'transgender' alla Goldman". Ha poi "fatto coming out" in vari talk-show internazionali e su varie piattaforme di notizie. Goldman ha anche avviato un'iniziativa per aggiornare l'elenco interno delle banche per consentire ai dipendenti di designare i loro pronomi preferiti.

Anche la Barclays è da tempo in prima linea per quanto riguarda i diritti LGBT+ sul posto di lavoro. La banca è stata sponsor principale al Pride 2018 in tutto il mondo. Amy Stanning, altro uomo che finge di essere una donna, è stata messa a proprio agio sul luogo di lavoro.

A parte l'ovvia dissonanza cognitiva di questi programmi di D&I aziendali – che da una parte cercano di bilanciare la disuguaglianza basata sul sesso nel loro personale ma poi assumono uomini che possono essere considerati donne –, c'è il curioso massiccio interesse aziendale per lo 0,03% della popolazione che finge di essere il sesso opposto, o di non avere un sesso. A prima vista queste corporations sembrano attendere o aspettarsi che un numero sempre maggiore di persone si identifichino come qualcosa che in realtà non sono.

E per finire, come non nominare il potente e folle che si cela dietro questa facciata di inclusività e il suo programma?

Martine Rothblatt, il padre fondatore dell'impero dei transgender, ha organizzato un pranzo con Beth Brooke-Marciniak nel 2016 per celebrare la leadership aziendale LGBT OutWOMEN Business Leadership. Come ricordato ad inizio articolo, Brooke-Marciniak, responsabile delle politiche pubbliche di Ernst & Young e Co-Chair for Partnership for Global LGBTIQ+ Equality, è stata votata per ben dieci volte come una delle donne più potenti al mondo. Rothblatt è una transumanista che sostiene gli eventi di I&D aziendali e allo stesso tempo, transumanesimo in occasione di altri eventi, promuove l'idea che il transgenderismo sia una rampa di lancio verso transumanesimo, eventi finanziati dalla Arcus Foundation, la più potente ONG LGBT del mondo. "La ricostruzione del corpo umano è già iniziata", ci dice Rothblatt convinta.
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

johann

#1
La teoria gender oggi e' diventata un paradigma universalistico di delirio sfascista di ogni ordine oggettivo del reale,  siamo all'apoteosi dell'io penso,  quindi sono quel che penso, compresa la realta' che mi circonda,  gradualmente e inesorabilmente la realta' oggettiva delle cose e la verita che gli e' propria sono diventate "imposizioni" che vincolano e limitano il dispiegarsi completo della liberta' individuale dell'uomo progressista moderno  la liberta' e' oggi un concetto decollato nell'assoluto, totalmente avulso da qualsiasi riferimento logico-razionale e' un qualcosa di diafano, una chimera, una "bolla" di presunzione umana ingrandita al punto da volersi riferire all'universo di ogni cosa,  un qualcosa talmente ampio da coincidere col tutto, da dissolversi nel tutto in pratica da significare tutto e niente.

proprio per questo la liberta' oggi non puo essere un fine perche qualsiasi tonta di femminista del me too, o neo giacobino centrosocialaro arcobalenato dei black lives matter interrogato in merito non saprebbe dare e darsi la benche' minima giustificazione, forse perche' neanche gli interessa!  quello che gli interessa invece e' assecondare l'impulso, lo stimolo, l'imput rivoluzionario, che gli deriva da tutto questo, una propria "guerra di liberazione" una nuova modalita' di declinazione del sempiterno marxismo,  niente di meglio per poter dare una ragione alla propria smunta di vita, oggi il modo per essere "dentro" il corso degli eventi, e di provocarli ad arte, a prescindere da TUTTO e fregandosene di TUTTO  esattamente come la borghesia dei figli di papa' annoiati  fece con il 68,  ovviamente, se questo e' il moto d'impeto che spinge all'azione non sorprende affatto se nella storia si sia sempre sfogato dal lato distruttivo dell'agire umano  in altre parole questa gentaglia non rappresenta uno spirito di cambiamento costruttivo (verso che cosa poi? ) ma solo uno spirito distruttivo del tutto fine a se stesso,  una costante guerra di "liberazione" che si alimenta da se finche trova sulla sua strada ordinamenti, assetti, schemi, modelli,  ecc da poter distruggere:  avevano cominciato con l'ordine  sociale, poi sono passati all'uomo,  e visto che "funziona"  adesso tocca a tutto il resto dell'ordine naturale del creato  oggi TUTTO cio che arriva alla percezione dei sensi dell'homo arcobalenus come dato di fatto, e visto fastidiosamente come una forma di condizionamento al dispiegarsi del proprio anelito libertario (anzi libertino) che TUTTO deve precedere e presiedere, e già' che ci siamo anche una forma di "ingiustizia" nei propri confronti, da sanare a suon di leggi ad hoc basate ormai sull' abberrante piega presa dal cosidetto diritto positivo ormai completamente genuflesso al p.corretto, in un quadro sociale poi di aperta intimidazione e inquisisione da dittatura per ora ...culturale   ...infatti:  se scrostiamo di mezzo kilometri cubi di sedimentazione demagogica,  le femministe sotto sotto sono in guerra con il loro stesso corpo da cui ....più tentano di "evadere" e ....più esso gli ricorda la loro intrinseca natura genitrice,  lo stesso con i gender gli homo gli lbgt rispetto all'ordine sessuale del creato,  anche qui più vogliono "emanciparsi" da questa cosa e' più' la natura gli palesa che non e' solo questione di genitali: l'uomo e' maschio in tutto se stesso,  la donna e' femmina in tutta se stessa,  un uomo che vuole essere donna sara' sempre solo un'immagine di donna, non ne sara' MAI  la sostanza, e viceversa

malgrado i miliardi di soros  di gates gli intrallazzi di Fabrice Houdart, di attali e degli altri boia del mondo "legittimamente" naturale,  nonostante tutta la loro ideologizzata (dis)informazione pseudoscientista continueranno a nascere maschi e femmine, e se non barano (non sarebbe la prima volta) il gene della omosessualita' non lo troveranno mai, perche' non esiste,  ci sarebbe da continuare con i transumanisti  in guerra con i limiti e i vincoli che la vita ha per ogni essere vivente  ecc  ma basta questo per convincersi che qui quanto a "radicale" siamo al cospetto di una operazione di eradicazione delle radici ultime che tengono in piedi o almeno danno un senso compiuto al mondo che attraverso i millenni e giunto fino a noi,  purtroppo non c'e bisogno di esagerare basta pensare all'emancipazione femminile diventata subito libertinismo,  il libertinismo diventato presto anarchia totale (anche da se stessi)  e l'anarchia totale oggi si avvia gayamanente a trascinarci tutti verso l'abisso nichilista,   fra non molto l'intero ordine oggettivo naturale diventera un unico gigantesco "stereotipo" da cui "liberarsi"  siamo davanti a un fenomeno colletivo di masochismo autolesionista, di follia, e di pazzia suicida,  che trae origine dal delirio dell'uomo nel volersi sostituire a DIO,  di farsi lui stesso il DIO di se stesso,  niente di nuovo se rimettiamo questa paranoia di massa nella sua propria prospettiva storica, e cioe' da quando con la pandemia ideologica illuminista si e' sparso nel mondo il fiele di una concezione dell'uomo totalmente relativizzato,  secolarizzato e materialista,  QUESTA, e non altre E' LA RADICE UNICA da cui sono nate le malerbe del femminismo del gender, lbgt, queer, animalismo, ecc ecc

tutte le ripercussioni economiche finanziarie sociali e culturali di questo stato di cose non sono altro che il percolato di laidezze e abiezioni che questa concezione di "umanesimo" ci sta' rifilando da secoli  esse non sono la diagnosi del male,  ma una delle sue tante prognosi   tentare come mi sembra faccia questo scritto di mistificare la questione volendola piegare a forza dentro le solite categorie di destra / sinistra  capitalismo / marxismo mi sa tanto di sottilissima forma di depistaggio culturale.  non si tratta di negare quello che si scrive perche probabilmente e' talmente vero che lo stesso fronte progressista non ha più abbastanza faccia tosta da negarlo ma di appropriazione indebita di ragioni altrui,  della serie: se l'evidenza mi da torto non resta che approfittare della propria assoluta egemonia mediatica, moltiplicata per la propria mala fede e immoralita per arrivare a rappresentare entrambe le parti in gioco,  e fare in modo di sgonfiare tutto in un grande vaniloquio inconcludente  praticamente quello che vogliono fare con la q.m.
la metastasi indotta dal genderismo inteso come ideologia nello statuto costitutivo dell'uomo, e una cosa che non si spiega ne con il capitalismo sanguinario e spietato, ne con il totalitarismo marxista  ma con la causa comune all'origine di queste due false alternative ideologiche politiche e sociali, conprovato dal fatto che sono sempre state sponsor molto interessate e bipartisan per la diffusione di queste perversioni culturali e di costume   



per chi vuole a seguire un opportuno scritto di qualche anno fa di rodolfo de mattei:
cos'hanno in comune la teoria queer ossia il pensiero gender portato alle estreme conseguenze e l'animalismo vegano fautore di una dura critica allo specismo inteso come l'ideologia grazie alla quale puo mantenersi e prosperare uno sfruttamento della vita animale sempre più intensivo e specializzato»?  l'attivista animalista canadase Rasmus Rahbek Sirnonsen lo spiega nel breve saggio manifesto queer vegan auspicando un'alleanza ideologica tra i due movimenti in nome della comune battaglia contro le norme e i confini etici del sistema sociale dominante.

punto di partenza di tale riflessione sono elucubrazioni filosofiche e la critica alla societa' occidentale antropocentrica di Peter Sin, e Toni Regan. ispirate a loro volta all'utilitarismo del filosofo inglese Jeremy Bentham da lui deriva l'ideologica distinzione tra animali umani e non umani finalizzata a mettere sullo stesso piano gli uomini e le bestie, negando in un'ottica evoluzionista l'esistenza di un primato dell'uomo sugli animali e di qualunque differenza di specie. L'uomo privato dell'anima, della ragione e della libertà viene ridotto ad un essere "senziente" al pari degli animali. Lo specismo, inteso come teoria volta ad affermare la superiorità della "specie umana sugli animali viene cosi considerato dagli animalisti come un pregiudizio equiparabile al "razzismo" o al "sessismo"  Ciò che attribuisce dignità di persona ad un essere vivente non sarebbero la ragione e la volontà, ma la sua capacità di "autocoscienza" e di "desiderio".  Una delirante visione, che porta il filosofo australiano Singer ad affermare: «Uno scimpanze' un cane un maiale per esempio avranno un ben più alto grado di autocoscienza ed una maggiore capacita' di relazioni significative con gli altri rispetto ad un bambino ritardato o a qualcuno in stato di avanzata vecchiaia

Se il primo "antispecismo", al fine di migliorare la condizione animale, si era limitato a ricercare «tratti propriamente umani negli animali, trasformando alcuni di loro in una specie di umanoidi incompiuti e marginali», successivamente il cosiddetto "movimento di liberazione animale" ha compiuto un deciso balzo in avanti, sganciando la propria analisi critica da ogni tipo di riferimento ad una prospettiva identitaria ed antropocentrica, giungendo ad una prospettiva dell'indistinzione tra "Umano" e "Animale". ponendoli su di un unico piano indifferenziato.
Secondo Simonsen, oggi, la critica allo "specismo" promossa dal movimento filosofico del veganismo avrebbe perso la propria purezza e radicalita' teorica iniziale. trasformandosi inconsciamente da pensiero rivoluzionario a nuovo stile di vita, piegato, anch'esso, a tendenze e logiche "istituzionalizzate". Contro tale visione "eretica" dell' antispecismo, l'attivista canadese, nel suo manifesto, afferma la necessita' di «sovvertire il significato del termine "vegano per riportare alla luce il suo potenziale straniante, deterritorializzante, perturbante - in una parola, queer». in tale ottica, Simonsen propone l'alleanza queer vegan", due mondi all'apparenza distinti che condividono, in realtà, le stesse radici teoriche e i medesimi fini ideologici «dalla rivendicazione di un'identità egualitaria tra i due sessi all'esaltazione delle molteplici differenze di genere per concludersi nell'indistinzione rizomatica costituita dall'intreccio di sesso, genere e desiderio».

Nella prefazione al Manifesto, si precisano i termini dell'alleanza fra queer e vegan proposta da Simonsen, specificando come essa non sia un semplice matrimonio di interessi quanto piuttosto, «un rapporto da perseguire fino alla deflagrazione delle architetture su cui l'Umano, si e' retto  Qui è in gioco, né più né meno, che il compito di destabilizzare l'idea stessa di categoria, a partire dallo scandalo che si realizza ogniqualvolta una persona si rifiuta di cibarsi di animali o di sottostare alle regole di genere dichiarandosi una forma di vita critica e creativa  L'originalità e la carica rivoluzionaria di tali prese di posizione critiche nei confronti delle norme e delle prassi stabilite risiede nel rifiuto di costituire nuove identità forti il vegano o il queer per dare vita, al contrario a nuovi soggetti fluidi e complessi, per definizione in divenire.
il minimo comune denominatore tra il movimento queer e quello vegano sta nellorgogliosa rivendicazione della devianza intesa come comportamento antisociale e antinormativo diventare vegani signfica imparare sempre e ovunque a sfidare e a negare le norme dell'antropocentrismo, Simonsen chiarisce il concetto di queer inteso come rifiuto del concetto stesso di identita' richiamandosi al pensiero di un'altra attivista dei diritti degli animali Carmen Dell'Aversano, secondo cui «il queer non mira a consolidare o a stabilizzare l'identità, meno di tutte la propria;  il suo scopo principale è invece quello di sviluppare una critica dell'identità, che non dovrebbe condurre all'egemonia di identità nuove o alternative  ma al congedo da questa categoria».

L'animalista canadese critica anche la pretesa di una parte del movimento vegano di apparire "ordinari", rivendicando orgogliosamente la propria anormalità e il proprio rigetto delle norme costituite in vista di un utopico avvenire da realizzare, strutturato però di fatto sul vecchio schema ideologico eteronormativo. Da tali tendenze normalizzanti, secondo l'autore del Manifèsto queer-vegan, non sarebbero immuni anche le organizzazioni animaliste più popolari come la PETA (Peoplefor the Ethical Treatment of Animals).  In tal senso, secondo simonsen, diventare "veri vegani" significherebbe divenire queer in tutta la sua «spregevole differenza». facendo propria la lettura del veganismo del teorico queer inglese Lee Edelman inteso come una forma di resistenza metaforica e materiale all'ordine sociale dominante.  Il veganismo queer mette così in luce il fatto che le strutture simboliche e ideologiche che legittimano il consumo di carne rispecchino quelle dell'eteronormatività,  eteronormativita' che si pone di stabilire le regole sessuali e alimentari facendo si che l'omofobia si alimenti di vegefobia  «dal-momento che la scelta di mangiare diversamente soprattutto per i maschi, viene associata all'effeminatezza e alla carenza di virilità». Da tali assunti teorici consegue l'alleanza naturale tra veganismo e teoria queer in un'ottica critica verso le «spinte sociali normalizzanti»

Sia i queer che i vegani sono promotori di un'etica negativa": se l'essere queer contrasta il valore assoluto della riproduzione, andando contro il progetto sessuale naturale. il veganismo secondo Simonsen mette in crisi un sistema fondato sulla negazione del valore delle vite non umane  In conclusione del suo manifesto, Simonsen scopre le carte, rivelando le estreme e coerenti conseguenze delle sue deliranti teorie: «L'etica vegana dovrebbe immaginare e istituire  comunità fondate, sulla condivisione di spazi materiali ed affettivi all'interno delle specie e tra di loro»;  parole evidentemente ambigue, che lasciano spazio alle più perverse interpretazioni. Una volta messa da parte la griglia di valori come criterio valutativo per potere filtrare criticamente la realtà, in maniera logica e coerente, anche il comportamento più aberrante diviene possibile ed accettabile. Il Manifesto queer-vegan di Rasmus Rahbek Simonsen ha, del resto, il suo fondamento nella cosiddetta "teoria del caos", il cui fulcro è la negazione del principio di ordine e di causalità in ogni ambito dell'universo. La verità non sarebbe più un dato oggettivo, conosciuto attraverso l'adesione dell'intelletto al reale, quanto un dato soggettivo, conosciuto attraverso un processo di costruzione progressiva in continuo divenire. Il "principio di complessità" sostituirebbe il tradizionale "principio di identità e di non contraddizione", gettando la societa' in un caos schizofrenico. fondato su una rivoluzione permanente destinata ad implodere ed autodissolversi

bene! spero sia chiaro come le premesse ideologiche deliranti che nell'articolo vengono disvelate in merito alle perversioni querr e vegan sono praticamente le stesse che sottostanno alla teoria gender, al mondo lbgt e a certo omosessualismo politicizzato,  quindi secondo me bisogna diffidare di chiunque si mette a sottigliare a distinguere e a puntualizzare dentro e per questo articolato mondo di perversione,  un mondo che va preso e respinto in blocco assieme ai suoi "mentori" e ai suoi supporter cosi ben introdotti nel post iniziale
documentato da radici cristiane
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

#2
La negazione della realtà sensibile in favore del vissuto soggettivo ha lontane radici, in particolare nella fenomenologia che non a caso in ambito cattolico si cerca di sostituire al realismo tomista.
Marshall McLuhan ne rivelò la natura satanica, svelando che la fenomenologia è il prodotto della tecnologia elettrica ed elettronica, che a causa della sua natura eterea crea l'illusione di un corpo mistico (cito) "essenzialmente diabolico".
Il lettore troverà istruttivo indagare su chi promuove, o promosse la fenomenologia nella teologia della Chiesa.

La parola chiave del testo di De Mattei è: deterritorializzante. Per distruggere nazioni e culture bisogna distruggere l'identità - principalmente maschile - fin nelle sue basi biologiche. Altro che alleanza coi trans come viscidamente suggeriscono viscidi soggetti, che si pretendono attivisti maschili.

Non mi pare che questo scritto si basi sulla distinzione destra-sinistra, piuttosto delinea il legame tra presunto progressismo e potere finanziario.

Citazionefare in modo di sgonfiare tutto in un grande vaniloquio inconcludente  praticamente quello che vogliono fare con la q.m.
A proposito di vaniloquio, di recente ho chiesto a un "torero armato di fionda" della QM (olé... ci siamo capiti) come mai nei suoi post non nominasse mai certi poteri forti. Il tizio mi ha risposto come suo solito, evadendo la questione con una lunghissima supercaxxola, coronata dalla domanda finale: "Secondo te dove nei miei post dovrei aggiungere quei nomi?" :doh:
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

johann

Citazione di: Finnegan il 14 Dicembre 2020, 11:11:27 PM
A proposito di vaniloquio, di recente ho chiesto a un "torero armato di fionda" della QM (olé... ci siamo capiti) come mai nei suoi post non nominasse mai certi poteri forti. Il tizio mi ha risposto come suo solito, evadendo la questione con una lunghissima supercaxxola, coronata dalla domanda finale: "Secondo te dove nei miei post dovrei aggiungere quei nomi?" :doh:

ci provasse,  ad avere il coraggio di farne dei titoli dei suoi articoli,      ......anzi!  meglio di no!   ne uscirebbero delle biografie apologetiche di sperticate lodi,  in salsa adulatoria con condimento personale di incondizionato leccamento cortigiano   

viene da pensare che a riguardo milan Kundera titolerebbe inesorabilmente:   l'insostenibile leggerezza del voler essere intellettuali alla moda al giorno d'oggi  :unknown:
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

Secondo me la situazione è ancora più grave, quella conventicola potrebbe benissimo avere legami con poteri forti, poltici o di altro tipo. Non si spiega che un piccolo burocrate che scribacchia pezzi cerchiobottisti riesca a radunare in un attimo esperti, avvocati, psicologi, nani e ballerine in quantità.
Se così fosse, l'ipotesi dell'inquinamento della QM troverebbe definitiva conferma.
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

Risposta rapida

Attenzione: non sono stati aggiunti messaggi in questa discussione negli ultimi 120 giorni.
A meno che tu non voglia realmente rispondere, prendi in considerazione l'idea di iniziare un nuova discussione.

Nota: questo messaggio verrà visualizzato solamente dopo essere stato approvato da un moderatore.

Nome:
Email:
Verifica:
Lasciare vuota questa casella:
Digita le lettere visualizzate nell'immagine
Ascolta le lettere visualizzate / Carica una nuova immagine

Digita le lettere visualizzate nell'immagine:
Cognome del Presidente della Repubblica (minuscolo)?:
Scorciatoie: ALT+S invia msg / ALT+P anteprima