La Caduta del Maschio: oggi in streaming

Aperto da Finnegan, 7 Febbraio 2021, 10:27:18 AM

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A margine del video ho notato un interessante commento da parte di una spettatrice cattolica, garbatamente critico nei confronti di D'Amico; non specifico l'identità della medesima, perché mi interessa soltanto approfondire tre affermazioni, che hanno oggi una certa rilevanza nella collettività, ed anche all'interno del cattolicesimo.

Citazione1) Secoli di dominio maschile non hanno portato al bene dell'umanità

Questo è un luogo comune femminista che, da una parte, tace i successi e il progresso - in qualsivoglia scienza, disciplina o arte - raggiunti dalla civiltà occidentale cristiana, che era patriarcale, come ogni civiltà; dall'altro si omettono le nefandezze, anche particolarmente cruente, compiute dalle donne che hanno esercitato il potere nel corso della storia.
Vedremo - anzi, vediamo - quali benefici sta portando la femminile società post-sessantottina, aperta, liquida, "accondiscendente".


Citazione2) Detesto gli eccessi del femminismo ma sentire sciorinare certe tesi estremamente maschiliste, più adatte a paesi dove c'è la sharia, fa il gioco degli avversari

In effetti, nella mia ingenuità, anch'io fino a pochi anni fa ero portato a sostenere posizioni di tenore non tanto diverso. Ma occorre svelare l'inganno, occorre comprendere che uscire dal sistema patriarcale significa uscire dalla civiltà o sottomettersi ad altre civiltà.
Alcuni tra i "paesi dove c'è la sharia" erano fino a pochi decenni fa simili al nostro: Francia e Svezia, ad esempio.
Il femminismo ha fatto terra bruciata e ha aperto a nuove colonizzazioni. Ma anche senza considerare lo spauracchio della islamizzazione - che pure è un fenomeno reale e crescente, anche se non irreversibile - sarebbe sufficiente guardarsi attorno e vedere in che pietoso stato si trovano la famiglia e le relazioni tra uomo e donna.
Finché si penserà ad opporsi agli "eccessi" del femminismo e ad approvare l'emancipazione, non si faranno passi avanti.
Questo mi fa pensare a una ricerca condotta da una accademica femminista inglese (non riesco ad essere ora più preciso), che evidenziava come in nessun paese europeo la maggioranza delle donne si considerasse femminista (in Germania, se non ricordo male, soltanto il 10% delle donne si dichiarava tale).
Verrebbe da aggiungere che ai nostri tempi, la maggior parte delle femministe nega di esserlo.

Sotto questo profilo riporto un recentissimo articolo di un giornale cattolico conservatore, intitolato "Allo sceicco del Qatar non piacciono le donne arbitro", in cui veniva censurato l'operato del presidente della federazione calcistica internazionale, che ha intimato agli arbitri di sesso femminile di non avvicinarsi, durante la premiazione, allo sceicco, autorità ospitante l'evento calcistico, perché egli non accettava il fatto che due donne potessero arbitrare la finale.
Ora, piuttosto che domandarsi che accidenti ci facessero due donne in tenuta arbitrale ad una finale di calcio maschile, si è pensato di trarre questa morale dalla favola: il presidente della federazione calcistica deve aver dimenticato che in Qatar le donne arbitro, simbolo di una svolta storica all'interno di un mondo ritenuto prettamente maschile, avrebbero potuto porre seri problemi di "protocollo". Impreparato, ha così pensato di dirimere la questione nella maniera più semplice e immediata, ma anche più vile e ingiusta. Non vorrà però incorrere in nuove brutte figure, altamente lesive della reputazione sua e di tutta la FIFA. Infantino può riscattarsi. Ora sa che anche le donne arbitro contano e gli emiri del Qatar in futuro dovranno adattarsi. Il primo gol della Coppa del Mondo 2022 lo hanno già segnato le donne.

Ecco, rimanendo in ambito calcistico, tali considerazioni mi sembrano, dal punto di vista cattolico, un clamoroso autogol. Ci sono ottime argomentazioni contro gli islamici, si eviti di fornire loro magnifici assist.


Citazione3) Ma sua moglie sta a casa a spolverare e sfornare arrosti mentre cura i figli o deve lavorare come tutte noi?

Questo terzo luogo comune non è meno grave degli altri. Pare che la donna di casa sia concepita dal punto di vista materialistico, come se fosse un elettrodomestico, e privata dell'importanza del proprio ruolo.
Quel minimizzante "mentre cura i figli" tradisce l'imperante cultura materialistica, che ci avvolge come nebbia.
D'Amico in un suo video sostenne, tra gli applausi, che una donna che generi figli e li educhi cristianamente svolge un'attività più importante che dirigere l'ONU. E ha ragione. Purtroppo, e sono duemila anni dall'evento cristiano, il potere, il successo personale, il prestigio economico sono considerati criteri d'orientamento*. A mio parere, se il potere fosse cristianamente considerato come servizio, non ci sarebbero accese battaglie per ottenere i posti in cui poter essere "servi di tutti"**, non ci si indignerebbe se si auspicasse meno donne al potere.

In secondo luogo, vorrei notare che non tutte le donne lavorano. Non mi riferisco alle disoccupate né alle casalinghe annoiate. Mi riferisco alle madri di famiglie numerose. Trovo difficile che una madre di cinque o sei figli possa "lavorare come tutte loro".
Il cuore del problema è che una sposa cristiana deve fare la madre e la moglie. Se poi riuscisse anche a produrre del reddito da portare nelle casse famigliari, il pater familias non sarebbe certo scontento.

* Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo (Mt 6, 19-20)

** Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti (Mc 10, 41-45)




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Citazione di: Finnegan il 18 Febbraio 2021, 11:55:41 PM
Il prezzo delle carriere femminili è la denatalità [...]
Il lavoro femminile porta una serie di altre conseguenze non trascurabili:
1. Perdita dell'autorità maritale (come ha evidenziato D'Amico) e in generale minor rispetto per l'uomo
2. Disoccupazione maschile
3. Abbassamento dei salari per l'aumentata offerta di lavoro (vero scopo del femminismo sponsorizzato dai gradi conglomerati, come rilevò W. Lewis già nel 1926)
4. Minor numero di matrimoni anche a causa del noto fenomeno dell'ipergamia: una sociologa laureata con le quote rosa non sposerà mai (ammesso che si sposi) un idraulico

A queste conseguenze, aggiungerei il disfacimento della relazione tra i sessi. La donna desidera ricevere dall'uomo protezione, e l'uomo desidera essere protettivo nei confronti della donna: l'uomo è come un guerriero che protegge la capanna o un cavaliere che conduce il ballo. La donna non vuole essere sopraffatta, ma vuole essere condotta; se le donne, per indottrinamento ideologico, rifiutano questa massima, cadono nell'insoddisfazione, e si buttano sul lavoro credendo di raggiungere chissà quale realizzazione personale, ma all'apice della carriera (che quasi nessuna può invero vantare) tengono in pugno null'altro che il nulla.

La biologia conferma che, complessivamente, il sesso maschile è forte, quello femminile è debole, tanto sotto il profilo muscolare quanto sotto quello emotivo. Il predominio della tecnica sul genere umano e l'affermazione di certe ideologie hanno portato ad alterare gli equilibri naturali, ma la biologia rimane.
Ecco allora il rammarico, come il classico "non esistono più gli uomini di una volta"; ma se questo è avvenuto è perché, dapprima, hanno smesso di esistere le donne di una volta.
La febbre della carriera femminile ha provocato scombussolamenti in grado di far crollare anche ataviche sicurezze, come la famiglia, e di riflesso l'edificio della intera civiltà.

Tra l'altro, occorre osservare come l'affermazione professionale delle donne aumenti le probabilità che le stesse non trovino soddisfazione nel marito che abbia una carriera inferiore alla loro. Le donne desiderano l'uomo forte, e sapere che il proprio marito guadagna meno (il guadagno è indice di forza) incide negativamente sugli equilibri famigliari.
L'ormai accertata affermazione delle donne negli studi universitari porta spesso le donne davanti a un bivio: rinunciare agli uomini o sceglierne uno con un titolo inferiore.
Tralasciando che molti corsi di laurea hanno coefficienti di difficoltà assimilabili alle scuola medie (non è questo un eufemismo), rimane il fatto che anche la laureata in "Scienze del quacquaraquà" spesso si percepisce come una mente di fama mondiale. Il razionale prevale sul reale, si potrebbe dire. Io conosco donne avvocato sposate con idraulici, psicologhe con negozianti di ferramenta, diplomate con titolari di licenza media; va però detto che le laureate in questione non dimostravano una preparazione culturale maggiore dei mariti non laureati.

Insomma, la carriera da una parte ha dato, dall'altra ha tolto alle stesse donne, e quello che ha tolto è molto di più che quello che ha dato.

Citazione di: Finnegan il 18 Febbraio 2021, 11:55:41 PM
Sono considerazioni sull'ovvio ma nonostante l'allarmante l'inverno demografico nessuno le fa, ed è assolutamente impossibile farle a una donna, presa dai suoi voli pindarici di ricercatrice universitaria (ma anche segretaria, cassiera...) e allevatrice di animali domestici.

Leggevo forse un paio d'anni fa i commenti a margine di un articolo di Costanza Miriano. In particolare mi colpì la discussione tra due donne riguardo al lavoro femminile.
Una difendeva il lavoro femminile, perché le donne che hanno studiato molto e bene, che hanno imparato a fare qualcosa, è giusto che mettano in pratica ciò che hanno imparato; trovo che tali considerazioni siano tanto diffuse quanto grottesche: perché si dovrebbe fare qualcosa solo perché capaci di farlo? Che ne è del più elementare ragionamento, che imporrebbe di valutare fini e mezzi dell'agire umano?
L'altra donna che partecipò alla discussione aveva, sul lavoro femminile, un'opinione analoga alla nostra. Mi ha colpito la sua testimonianza. Ella, in qualità di relatrice a corsi per fidanzati, disse di trovare nelle donne partecipanti ai corsi un comune dissenso rispetto al dover mettere il lavoro in posizione marginale nella propria scala di valori; tali donne consideravano il proprio lavoro quale realizzazione di sé, a nulla rilevando se fossero esse plurititolate o commesse.

Citazione di: Finnegan il 18 Febbraio 2021, 11:55:41 PM
Tra i cattolici tradizionali (all'estero, perché in Italia...) c'è una netta differenziazione dei ruoli e il lavoro femminile, o comunque un'occupazione che tiene la donna lontano da casa, è decisamente l'eccezione anziché la regola.

Per fare un esempio, anche tra le lettrici di Costanza Miriano, in genere, si riscontra questo atteggiamento. Ma tra i cattolici tradizionali si raggiunge il non plus ultra (almeno in apparenza, di persona non ne conosco). Un giorno, per curiosità osservai i profili di un sito di incontri di cattolici tradizionali, e le donne erano veramente di un altro livello, in certi casi anche eccessivamente. Anche quelle di 30 o più anni - vuoi perché convertite, vuoi perché non è così difficile rimanere fuori dai giochi, se non si è inseriti nell'ambiente dalla più tenera età - sembravano valide.
Nella medesima occasione guardai un comune sito di incontri, di quelli alla moda; volevo valutare le differenze rispetto alle cattoliche tradizionali, nel modo di porsi, nel modo di presentarsi, nei progetti.
Trovai il teatro dell'assurdo.



Finnegan

#12
Citazione1) Secoli di dominio maschile non hanno portato al bene dell'umanità
La mascolinizzazione delle donne è uno degli esperimenti più riusciti dell'ingegneria sociale, ma non quanto la riduzione delle popolazioni a un livello subumano, di cui l'incapacità di amare e di formare comunità è il sintomo più grave ed evidente:
Citazionesarebbe sufficiente guardarsi attorno e vedere in che pietoso stato si trovano la famiglia e le relazioni tra uomo e donna.

Citazione2) Detesto gli eccessi del femminismo ma sentire sciorinare certe tesi estremamente maschiliste, più adatte a paesi dove c'è la sharia, fa il gioco degli avversari
La trita filosofia del giusto mezzo, che non è che una resa al paradigma nichilista: il femminismo moderato, le unioni civili senza adozione, l'aborto e il divorzio come "libera scelta".

Citazionein nessun paese europeo la maggioranza delle donne si considerasse femminista
Nessuna dice di esserlo, ma viviamo in tempi di filosofia della prassi.

CitazionePare che la donna di casa sia concepita dal punto di vista materialistico, come se fosse un elettrodomestico, e privata dell'importanza del proprio ruolo.
Metto in evidenza nel topic sul lavoro femminile.

CitazioneMi riferisco alle madri di famiglie numerose. Trovo difficile che una madre di cinque o sei figli possa "lavorare come tutte loro".
Questo è un punto essenziale, che fa parte anche del Magistero (relativamente) recente. Per donne che lavorano è impossibile avere famiglie numerose. E penso che al giorno d'oggi, ci sia più bisogno di queste ultime che di "laureate" in scienza della comunicazione e studi di genere (con Erasmus). La cui utilità sociale è unicamente quella di diffamare siti maschili su blog vari.

Citazionese le donne, per indottrinamento ideologico, rifiutano questa massima, cadono nell'insoddisfazione, e si buttano sul lavoro credendo di raggiungere chissà quale realizzazione personale, ma all'apice della carriera (che quasi nessuna può invero vantare) tengono in pugno null'altro che il nulla.
E il bello che non se ne rendono assolutamente conto, né è il caso di rammentarglielo ché su subiscono le conseguenze delle perle date ai porci.

CitazioneEcco allora il rammarico, come il classico "non esistono più gli uomini di una volta"; ma se questo è avvenuto è perché, dapprima, hanno smesso di esistere le donne di una volta.
Ieri in pizzeria un dottorando in medicina accompagnava la sua fidanzata. Pur comportandosi da responsabile futuro marito era vagamente titubante, come se il suo atteggiamento non corrispondesse alla realtà della situazione (della serie: "Ma cosa sto facendo"). Lei se ne rendeva conto, ma non sembrava capire il perché.

CitazioneTralasciando che molti corsi di laurea hanno coefficienti di difficoltà assimilabili alle scuola medie (non è questo un eufemismo), rimane il fatto che anche la laureata in "Scienze del quacquaraquà" spesso si percepisce come una mente di fama mondiale.
Gli ovattati salotti universitari fanno loro perdere il lume della ragione, esattamente come le stanze del potere alla Pivetti, che sembrava Caterina di Russia.

CitazioneIo conosco donne avvocato sposate con idraulici, psicologhe con negozianti di ferramenta, diplomate con titolari di licenza media; va però detto che le laureate in questione non dimostravano una preparazione culturale maggiore dei mariti non laureati.
Nella serie Sex and the City, ritratto fedele delle donne di oggi, la donna avvocato si sposa obtorto collo il barista al quale fa pagare ogni giorno questo "favore".
Il livello di preparazione medio delle laureate è giustamente quello di scuola secondaria.
CitazioneMa tra i cattolici tradizionali si raggiunge il non plus ultra (almeno in apparenza, di persona non ne conosco).
E' così ma salvo rarissimi casi non in Italia. Non mi risulta esistano siti di incontri per cattolici tradizionali ma tra le parole e la realtà c'è un mare. Le donne sono particolarmente allenate nel "vendersi", presentandosi come persone su cui contare: pacate, assennate, responsabili, se occorre devote con pie pratiche e l'immancabile volontariato. Sono tutte chiacchiere alle quali sono le prime a credere, ma alla prima occasione buttano tutto all'aria e fanno disastri, ormai persino prima di sposarsi.
I deliri su Tinder e Meetic rispecchiano meglio la realtà.

Citazioneun comune dissenso rispetto al dover mettere il lavoro in posizione marginale nella propria scala di valori; tali donne consideravano il proprio lavoro quale realizzazione di sé, a nulla rilevando se fossero esse plurititolate o commesse.
Sulla mia pagina FB si è presentata una cassiera, a dire che senza quel lavoro non si sentiva realizzata. E' come un minatore che si entusiasma per il lato appagante e ricreativo del suo lavoro. Non avrei mai pensato di leggere cose del genere che si descrivono con una sola parola: alienazione.
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Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

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