Il nichilismo di gran parte dell'architettura moderna

Aperto da Finnegan, 19 Gennaio 2023, 09:37:12 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

Finnegan

Citazione di: Paol il 18 Gennaio 2023, 07:30:16 PM
A proposito del monolite, mi viene in mente anche "001 Odissea nello spazio", con la sua preconizzazione del dominio delle macchine.
Le Corbusier fu il primo a teorizzare "macchine per abitare", ossia abitazioni per uomini-macchina. Tra i suoi più allucinanti progetti, condomini lunghi chilometri realizzati sotto viadotti di autostrade (Genova col suo mestoso ed austero centro storico è non poco deturpata da svincoli come quelli).
Per capire le chiese di Le Corbusier, con le loro grottesche minuscole finestre che deformano l'esterno e dividono dalla creazione, ed anche la sua ossessione di "bloccare" la natura con rigide cornici* (che in un noto convento domenicano diventano addirittura muri che escludono totalmente la veduta del paesaggio circostante) bisogna tener conto che discendeva da un'antica famiglia di eretici albigesi, che consideravano la natura e lo stesso corpo umano una "prigione". Un mondo creato da un dio minore (demiurgo) da cui secondo lo gnostico Giordano Bruno (anche lui guarda caso domenicano) ci si poteva liberare tramite le passioni, considerate "finestre dell'anima". E' un tema molto vasto qui solo accennato.
CitazioneQuanto all'uomo (homo sapiens) la Chiesa modernista dominante ne parla e ciancia molto più di Dio.
Vedi sopra. La dimensione sacra dell'uomo liquefatta in un umanitarismo femminilizzato senza Dio (Padre).

* Si veda villa Savoye a Poissy. Impossibile contemplare il paesaggio da quelle aperture:


Meritato finale per quell'obbrobrio:


Trovo evocativa anche quest'opera d'arte moderna che sembra celebrare il fallimento della modernità, riproducendo la villa in modalità Titanic:


Dalla presentazione dell'opera:
"L'opera di Havsteen-Mikkelsen, una replica della celebre abitazione realizzata dall'architetto svizzero-francese, vuole essere un simbolo di come la tecnologia stia affondando i valori umani"

Citazione di: Paol il 18 Gennaio 2023, 07:31:46 PM
Se e quando capiterà, sarò ben felice di leggere considerazioni sulla Sagrada Familia di Barcellona, opera di Gaudì.
Gaudì sarà stato anche devoto, però la sua chiesa è inquietante, da lontano sembra la parodia infernale di una cattedrale gotica, irrequieta e informe con quelle babeliche guglie che paiono fiamme:


Secondo voi, questo portale evoca pensieri celesti o scenari infernali?


L'architettura sacra per non fallire il suo scopo deve trasmettere un senso di perennità e atemporalità. Scriveva Zolla che la presenza di Dio si accompagna alla quiete, quella di Satana al turbamento.

Credo che Gaudì risentisse della tetraggine dell'architettura spagnola (si veda l'Escorial) che trasmette un senso di inquietudine e di barbarie (pare di percepire il retaggio dell'Inquisizione e delle guerre civili):

Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

Il Conte di Lautréamont

Su Le Corbusier e l'architettura moderna sono perfettamente d'accordo. Celebra la macchina e un mondo dominato dalle macchine, mentre nega totalmente ogni dignità all'uomo e alla natura. Sembra quasi concepita per un popolo di alieni che deve abitare un pianeta senza vita. Vengono aboliti persino i colori, sostituiti prevalentemente dal bianco ( o da scale di grigi ), per dare meglio l'idea dell'astronave appoggiata sulla terra. Su Gaudì non sono d'accordo, perché la Sagrada Familia simboleggia gli speroni rocciosi del Monserrat dove era apparsa la Madonna. E' sicuramente un'architettura inquietante, ma per il pessimismo che vi si cela, dal momento che Casa Batlò, Casa Milà e la Sagrada Familia sono la triplice profezia della guerra civile spagnola, della guerra mondiale e della fine del mondo. Risultato finale? Gaudì lo hanno fatto beato, Le Corbusier lo buttano giù con le ruspe .... proprio i figli di coloro che lo avevano esaltato.

Finnegan

#2
CitazioneSembra quasi concepita per un popolo di alieni che deve abitare un pianeta senza vita
L'umanità non ha ancora imparato a gestire la tecnologia in modo che non abbia effetti alienanti.
CitazioneVengono aboliti persino i colori, sostituiti prevalentemente dal bianco ( o da scale di grigi ), per dare meglio l'idea dell'astronave appoggiata sulla terra
Geniale. La Terra è vista come un pianeta alieno, credo a causa del probabile gnosticismo alla base dellì'architettura di Le Corbusier.
CitazioneGaudì lo hanno fatto beato, Le Corbusier lo buttano giù con le ruspe
Per ora le ruspe le usano per abbattere le chiese gotiche.
Gaudì aveva senz'altro grande talento (come anche Le Corbusier) ma la qualità di un edificio si giudica dagli effetti che ha sui fruitori. Una chiesa per esempio deve elevare lo spirito, far sentire in Paradiso mentre quella comunica essenzialmente irrequietezza. I portali in particolare, con figure e volumi informi come cera liquefatta, evocano le infernali figure del film Pirati dei Caraibi. Vedete una differenza?




Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

Il Conte di Lautréamont

Citazione di: Finnegan il 20 Gennaio 2023, 10:49:41 AM
Gaudì aveva senz'altro grande talento (come anche Le Corbusier) ma la qualità di un edificio si giudica dagli effetti che ha sui fruitori. Una chiesa per esempio deve elevare lo spirito, far sentire in Paradiso mentre quella comunica essenzialmente irrequietezza. I portali in particolare, con figure e volumi fusi e informi come cera liquefatta, evocano le infernali figure del film Pirati dei Caraibi. Vedete una differenza?
Ottimo accostamento. Il portale della Natività è una magnifica opera d'arte dove si può notare la sintesi tra l'architettura barocca spagnola e il naturalismo dell'architettura organica di Gaudì, ma questo vale solo se si esamina il singolo elemento scultoreo. Purtroppo è nel complesso che la chiesa genera orrore e sgomento, che manca di una spirituale potenza evocativa, ma questa è stata la tipica poetica dell'architetto, incentrata sempre sul memento mori. Per esempio, sul tetto della casa Batlò ha raffigurato le gobbe e le spire di un immane drago infernale, sul quale campeggiavano i comignoli lavorati a forma di terribili guerrieri. Uno di essi, dalla forma teutonica, venne addirittura ripreso in un quadro da Max Ernst. Gaudì fu il precursore del surrealismo. Nella casa Guell fece produrre dagli abili artigiani catalani uno specchio con la cornice che si squagliava a significare la vanità della bellezza. Dalì riprese il soggetto per il quadro "Persistenza della memoria" con l'altrettanto famoso orologio che si squaglia. Max Ernst riprese gli scenari della Sagrada Familia, immane scultura tra l'umano e la materia rocciosa inanimata per le sue scenografie allucinate in "L'occhio del Silenzio", "La tentazione di Sant'Antonio", e "L'Europa dopo la pioggia II" che è nel mio avatar. Picasso e Mirò scopiazzarono altre cose...Tuttavia non copiarono il senso del bello, ma quello della morte. Non mi stupiscono quindi le assonanze stilistiche tra le trovate architettoniche di Gaudì con le quinte scenografiche del film "I pirati dei Caraibi". Il filone è quello. Pensa che da giovane la sua fidanzata decise di farsi suora e lui la prese male e da quel momento volle abitare come un monaco nella cripta della Sagrada Familia in compagnia di uno scheletro. Non è che in simili condizioni potesse sviluppare il "bello stile architettonico", che lui oltretutto contestava. Lui ha vissuto i tempi più tristi e sanguinosi della storia della Spagna, culminati nella guerra civile, e tutta la sua architettura è una denuncia religiosa contro l'orrore demoniaco del mondo che aveva sotto gli occhi.

Finnegan

Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

Salar

#5
Ciao a tutti, carina questa discussione.
Dico la mia.
La foto dell'Escorial non mi genera inquietudine ed è paradossalmente quella che mi piace di più.
Più che inquisizione mi ricorda i palazzi di Torino.
Una città rigida austera e militaresca, ma anche elegante e signorile, nonché razionale.
Si percepisce un certo tono militare della serie obbedisci e non rompere le palle, che è il difetto principale di Torino e delle città che furono capitali militaresche, dopotutto il Miles Christi di Loyola si sarà ispirato a una certa filosofia militaresca, penso da quella foto che Torino e Madrid non siano troppo distanti.
Su Gaudì.
Allora presa così quella foto confermerebbe quel che dice Finnegan, una certa qual natura fiammeggiante, ma carente di geometria ed equilibrio.
Il gotico è il mio stile preferito, la Sagrada famiglia non mi ricorda il gotico mi ricorda l'architettura sacra dell'India e dell'Indocina, i templi di Angkor Vat in Cambogia.




Ora dire che Angkor Vat è brutto mi fa un pò specie, però se devo essere onesto se devo visitare qualcosa di orientale visito i templi magnifici della Cina interna del sud-ovest, quella al confine con il Laos e la Birmania ma che non è ancora Laos e Birmania.
O la Persia e le sue fantastiche moschee.
Ora è un pò come quando si guardano le nuvole, se tu mi dici nella Sagrada Familiia io vedo l'inferno, io provo a vedere l'inferno e magari lo vedo.
Ergo, difficile da dire se non sono stato suggestionato.
Però io ci vedo Angkor Vat, ma anche i templi induisti indiani.
Sono brutti?
Tout court, non vorrei dire di si, mi dispiace quasi, c'è gente che si è impegnata, c'è gente che ci è morta per costruirli, e in un certo senso si ravvisa in essi un certo sinistro freddo disprezzo della vita umana, che però è insito nella natura stessa.
Ci vedo il colonnello Kurz e i sinistri bagliori del Mekong di Apocalisse Now.
Ci vedo l'impero Khmer e la triste storia di Pol Pot.
Bho.
Diciamo che gli preferisco cento volte l'architettura islamica, i Moghul in India hanno preso degli spunti dall'architettura induista, ma hanno mantenuto l'impostazione persiana, con la differenza che in India, non essendo territorio sismico hanno finalmente potuto costruire in marmo bianco creando lo splendore del Taj Mahal.
Però confesso una cosa, io scrivo.
E spesso la mia scrittura esprime l'inferno e l'inquietudine.
Ma a volte no.
Ora in effetti io non voglio essere ingeneroso con tutte le persone veramente creative e Gaudi è stato uno di questi.
Ciònondimeno un creativo deve anche rispettare dei criteri di armonia e geometria  e io lo ammetto, spesso non li ho rispettati.
E infatti vorrei cestinare molta roba.
In effetti non mi leggo poi così volentieri.

Però comunque il problema è che Gaudi sembra un creativo irrequieto e tormentato, Le Corbusier non pervenuto.

Il problema dell'arte è il concetto di artista.
Il concetto di artista è nemico dell'arte, per vari motivi.
L'opera d'arte migliore è quella in cui l'artista è rimasto anonimo e noi non sappiamo nulla di lui.
L'artista vero non vuole necessariamente essere riconosciuto, non vuole essere osannato, non vuole essere ricordato.
Ci sarà sempre qualcosa di te in un opera d'arte, ma quella migliore ammettilo non l'hai scritta tu, non l'hai composta tu, non l'hai costruita tu.
Erano le tue mani.
Era un processo.
Un flusso in cui tu dovevi solo non ostruire.
Ed è così penso per tutti.

Però c'è un problema di fondo nell'epoca moderna.
Il narcisismo e l'egolatria.
Non è una cosa del tutto nuova.
In occidente sappiamo chi è Michelangelo e chi è Caravaggio.
Sappiamo che Caravaggio ha vissuto una vita di un certo tipo, violenti scontri, omicidio ecc...
Sappiamo tutto, in teoria di loro, nei fatti sappiamo nulla, perché se fossero vivi a raccontare potremo intuire qualcosa e poco, ma così ci confondiamo solo.
Si loro per carità erano artisti, in un epoca in cui se qualcuno ti commissionava qualcosa tu dovevi metterci la tua arte, ma anche accontentare i SUOI capricci, il SUO ego, la SUA pretesa insulsa di affermare un importanza derivantegli dalla nascita e basta.
E in fondo Caravaggio, Michelangelo, Canova mettevano quel qualcosa inevitabile derivategli dal fatto che erano loro a creare concretamente quelle opere, ma cercavano il bello, e rappresentare qualcosa di sé, in fondo era l'incidente di percorso di un processo inspiegato  chiamato appunto arte.
Un processo in cui tu ti rapporti con le mani, un po fanno loro, un pò gli dici tu cosa fare, ma non troppo altrimenti si bloccano.
Adesso nel novecento e duemila con la catastrofe del narcisismo egolatrico l'arte è morta sotto il peso del concetto di artista.
E siccome lui è l'artista non insegue il bello come quelli del passato carezzando il dovuto l'ego dei potenti che gli commissionano l'opera, no è lui il Giulio II di turno, l'artista è un bambino idiota che qualsiasi cosa fa è arte, c'è il suo ego dappertutto, c'è la sua barba tagliata che va raccolta devotamente e custodita, c'è la sua m*rda, c'è niente.
C'è il nulla, non il nulla vero, tipo lo spazio vuoto siderale, che quello è molto più reale.
Ill nulla umano.
L'artista deve affettare pose, deve sembrare artista, deve essere conosciuto, glorificato continuamente.
Morgan si ritiene un artista, un pochettino, all'inizio, faceva qualcosina di un pochettino creativo, un pò.
Poco.
Aveva giusto giusto una scintilla.
Il successo gliel'ha spenta e dopo fiumi di cocaina va in giro a raccontare che lui è un artista e va riverito qualsiasi stupidaggine faccia.
Ma non è colpa della cocaina.
E' la fama che l'ha ucciso.
Le Corbusier è della forza di Morgan.
E' gente che magari, all'inizio, forse, poco, molto molto poco, una scintilla forse l'hanno avuta.
Come tutti nella vita.
Poi il destino gli ha concesso graziosamente fortuna e fama, e loro, proprio perché erano poco, hanno creduto di essere molto.
E' il concetto stesso di artista che è nemico dell'arte.
Non devi volere essere coccolato da tutti, devi essere tu il primo a voler buttar via quell'immondizia.
Devi essere severo.
Questi che pretendono di essere riveriti in quanto posseduti dalla fama come un demone esprimono solo quel demone, non il demone dell'arte, perché il demone ti possiede e fa, e in questo non voglio essere frainteso, demone è il daimon greco, non il demonio tout court.
E' quella pazzia che ti tiene sveglio fino a tarda notte, ma non sono i soldi, non è la fama.
Ora la gente diventa famosa, caga in una scatola e viene acclamata perché te lo sta dicendo che l'artista è un concetto di m*rda, ma tu non lo capisci.
E verranno ricordati.
Da chi?
Chi conosce chi?
Se nemmeno tu conosci le tue mani, e le tue viscere chi ti deve realmente conoscere?
E' un epoca barbara, e Picasso, Pollock, Keith Haring ci hanno marciato.
Marketing 100%.
E gli scemi a glorificarli.
Questi sono i Mao Tse Tung dell'arte.
Hanno fatto disastri ma hanno preteso un severo culto della personalità, non basato sulla forza, ma sull'assenza di fiducia nei propri occhi e in sé stessi.
Devono essere tutti tremendamente spaventati e insicuri per non dire, ok, i miei occhi ci vedono immondizia.
Ora Le Corbusier è di quella risma lì, Gaudì no.
Gaudi va in qualche modo rispettato, per essere in questa epoca, ha fatto poco l'artista e molta arte.
Può inquietare e in effetti inquieta come i templi di Angkor Vat, però diamine...provaci tu a farli.

Comunque il grande scrittore Gogol ha ben rappresentato come il concetto di artista sia nemico dell'arte.

Leggetevi se ne avete tempo e voglia questo magnifico racconto di Gogol:

''Il ritratto''.

Qua c'è un antologia a questo sito:




Finnegan

#6
Ciao Salar,
C'è da scrivere un libro col tuo post.
A mio parere l'architettura torinese è sì austera, ma non evoca inquisizioni e guerre civili come quella spagnola. In Piemonte ci sono interessanti esempi di architettura militare tuttora poco noti.
L'architettura indiana è essenzialmente vegetale e non ha sfumature infernali come quella di Gaudì. Interessante quanto hanno scritto Wyndham Lewis (grande pittore esposto alla national Gallery) riguardo all'architettura orientale:

Bergson is throughout recommending capitulation to the material in struggle against which the greatest things in the world have been constructed. This fashionable, unskeletal, feminine philosopher of the flux [il mutevole opposto all'intemporale armonia dei greci] wished to deliver all this up to the river-god, to the god Flux, once more.
I am an artist, and, through my eye, must confess to a tremendous bias. In my purely literary voyages my eye is always my compass. "The architectural simplicity" ― whether of a platonic idea or a greek temple ― I far prefer to no idea at all, or no temple at all, or, for instance, to most of the complicated and too tropical structures of India. Nothing could ever convince my EYE ― even if my intelligence were otherwise overcome ― that anything that did not possess this simplicity, conceptual quality, hard exact outline, grand architectural proportion, was the greatest art. Bergson is indeed the arch enemy of every impulse having its seat in the apparatus of vision, and requiring a concrete world.

Le tropicali e seminformi realizzazioni asiatiche costituiscono un regresso in rapporto all'armonia ellenica all'origine dell'architettura occidentale.
Apocalypse Now è stato trato da Cuore di Tenebra di Conrad che annuncia il tramonto della civiltà occidentale in un primitivismo barbarico: il "civilizzato" Kurz regredisce a un livello primitivo-tribale.

Paradossalmente l'architettura islamica è più armonica e bilanciata delle "cere" di Gaudì (tranne quando viene ripresa dall'espressionismo tedesco, altra espressione di utopia).

Un  artista non è semplicemente il suo talento ma la sua opera, il suo messaggio artistico. Le Corbusier aveva talento (non troppo) ma era senz'anima. Gaudì tende al surreale, al grottesco, all'inquieto. Per quanto affascinanti, le sue case sembrano elaborate torte alla panna, quasi parchi a tema e non credo sia un caso che McLuhan accostò il surrealismo (che si ispirò a Gaudì) a Walt Disney e Disney disegni le sue infernali navi pirata con la stessa irrequietezza e indefinitezza di forme, che segna a prescindere da ogni altra qualità la chiesa di Gaudì.
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

Il Conte di Lautréamont

Citazione di: Salar il 22 Gennaio 2023, 05:38:46 PM
Il problema dell'arte è il concetto di artista. Il concetto di artista è nemico dell'arte, per vari motivi. L'opera d'arte migliore è quella in cui l'artista è rimasto anonimo e noi non sappiamo nulla di lui.
Ciao Salar, hai scritto molte cose interessanti. Mi vorrei concentrare però su questo aforisma per non andare off-topic. Oscar Wilde ti direbbe che l'arte è un modo di fare autobiografia ( prefazione al ritratto di Dorian Gray ), ma già lui rappresentava a pieno titolo ciò che tu consideresti la degenerazione dell'arte, ovvero il narcisismo e la megalomania che all'epoca erano ben evidenti nel simbolismo ed nell'estetismo. Tuttavia agli inizi del novecento gli storici dell'arte tedeschi misero a punto due concetti irremovibili che stanno alla base dello studio dell'arte:
1) lo Zeitgeist ovvero lo "spirito dell'epoca" che un'opera d'arte suscita e vuole rappresentare;
2) l'Einfühlung, ovvero del processo psichico-percettivo di "identificazione" con cui le persone considerano l'opera d'arte un'espressione non solo della società, ma soprattutto di loro stessi, a sottolineare che l'arte non viene prodotta per l'artista, ma per le persone che la devono usufruire.
Detto questo il problema dell'arte moderna è tutt'altro che la megalomania e il narcisismo, ma l'incomunicabilità per il semplice fatto che è fortemente spersonalizzante. Non rappresenta nè l'artista che la crea, nè le persone che la devono usufruire, con il rischio che se prima la società tradizionale poteva ambire al tutto solo per il fatto che lo poteva esprimere, ora la società contemporanea deve rinunciare al tutto, affinchè non debba esprimere niente per non violare i principi assurdi del politicamente corretto. Così l'odierno Zeitgeist è diventato un anti-Zeitgeist, con la schwa che nega l'appartenenza ai due sessi, con il crocifisso tolto dai muri perchè si offendono le altre religioni, con genitore 1 e genitore 2 altrimenti si offendono i gay, con l'albero di Natale rimosso ( che non ha nulla a che vedere con la religione cristiana ) per rendere inclusiva a parole una società che accoglie altre culture. E di esempi se ne possono fare a bizzeffe, per descrivere l'antiumanesimo che vi si cela. Narcisismo e megalomania sono necessari. Prendiamo il primo libro della Genesi. Dio è stato il primo narcisista, ha creato l'universo e poi si è fermato, lo ha guardato e, compiaciuto, lo ha ritenuto cosa buona e giusta. Poi l'atto megalomane: non si poteva accontentare del sole e delle stelle, del mare e della terra, delle leggi della fisica preposte a farli funzionare e anche della stessa vita...la megalomania sta nell'aver creato l'uomo, di aver preteso che fra tutte le bestie ce ne fosse una che un giorno fosse riuscita a capirlo e ad amarlo. Ogni atto creativo dell'uomo ha la stessa pretesa: si modella la materia per raggiungere lo spirito. Perché altrimenti Michelangelo lasciò deliberatamente alcune opere incompiute? Non voleva dimostrare come era riuscito a creare una figura umana dalla pietra come il primo uomo modellato dalla creta? E perché si narra che diede una martellata al Mosè affinché parlasse? Doveva parlare non a lui, ma alla posterità. Il creatore spiegato dalla creatura è la più grande forma di libertà e di amore che si possa concedere al mondo.


Il Conte di Lautréamont

Per chiarire meglio quello che ho postato in precedenza oggi mi è venuto in mente un esempio perfettamente calzante e ulteriormente esplicativo. Prendete la banana attaccata al chiodo di Cattelan. Molti storceranno il loro naso da acuto intenditore ( infatti a chi piace questo artista? Risposta: a quasi nessuno!!! ), ma anche Cattelan è un artista che opera con i due concetti che ho enunciato e spiegato. Quell'opera è una metafora: come il calciatore appende gli scarpini al chiodo quando si ritira dall'attività sportiva, così lui, l'artista, ci comunica che ha rinunciato alla sessualità. "Attaccare la banana" al chiodo significa brutalmente "non scopare più". Ingenuamente molti potrebbero dire che non sono interessati a questo aspetto autobiografico di Cattelan, che non importa sapere se non ha più un'attività sessuale, perché lo ha lasciato la moglie o perché è vecchio e l'aggeggio deve tirarlo su con il crick! Tuttavia nel momento che lui ci costringe a parlare di se stesso, subentra poi l'Einfühlung e la persona che guarda la banana attaccata al chiodo si identifica nel messaggio che emana e lo fa proprio. A quel punto l'artista che dapprima ha fatto parlare se stesso, lascia un tempo infinito alle persone per parlare dei loro problemi. E sottolineo "infinito", perchè il messaggio non è rivolto solo ai contemporanei, ma anche alla posterità. L'Einfühlung permette alle persone non artistiche di vivere della gloria dell'artista, dà a loro una voce che altrimenti non avrebbero potuto avere. Questo è l'aspetto democratico dell'arte quando è condivisa. Allora riflettiamo sull'epoca che viviamo, dove per tante persone è diventata una chimera avere una vita affettiva e su questi siti sappiamo perfettamente il motivo. La banana attaccata al chiodo rappresenta lo spirito dell'epoca, lo Zeitgeist, la società priva di amore. La banana attaccata la chiodo è malinconicamente il manifesto intellettuale degli Incel.







Salar

#9
Il creatore e' narcisista?
Cosa vuol dire narcisista allora?
Può' essere.
più' che altro...
Se fossi solo al mondo, cosa faresti?
Cosa saresti?
Sai il punto?
C'è' una storia taoista di un macellaio che macellava perfettamente e riusciva a farlo perché' non pensava alle lodi o al biasimo che avrebbe ricevuto.
Quel macellaio era più' artista di Cattelan?
Per me si.
Può' essere un macellaio artista?
Sì perché non lo pensa.
Difficile dire se chi ha fatto l'universo era narcisista, considerate quante meraviglie rimangono celate all' occhio umano io dico: no, non credo.
Cattelan esprime concetti, i concetti vanno espressi se necessario con eleganza, ma l'arte vera è un dialogo fra il cervello e le mani, in Cattelan c'è' solo un cervello che pensa, solo, a essere solo non è Dio, è l' uomo in una visione cerebrocentrica di se.
L'ego che posto deve avere?
Non so.
Ma l'arte non ha necessariamente a che fare con l'ego.
Io posso desiderare gratificazioni per me, è giusto, pretenderle, non cercare di cogliere un frutto alto bello e succulento perché per terra dove giaci c'è solo frutta marcia non è arte.
È disagio.
Che può anche essere rappresentato in modo artistico intendiamoci, gaudi l'ha rappresentato ok, è un artista, Cattelan no.
Cattelan rappresenta la condizione di una persona sola?
No quello non è rappresentato da una banana a un chiodo, è che devi incantare, o devi, bho, non saprei, l'arte non può essere definita.
La cosa interessante è proprio questa, Michelangelo e Donatello erano scultori e pittori, nessuno li chiamava artisti ai loro tempi.
Sai parasafro il Tao : l'arte che può essere detta non è vera arte, quando nessuno sapeva cos'era l'arte c'era l'arte, poi vennero i critici e la definirono, smise di esistere.

Risposta rapida

Attenzione: non sono stati aggiunti messaggi in questa discussione negli ultimi 120 giorni.
A meno che tu non voglia realmente rispondere, prendi in considerazione l'idea di iniziare un nuova discussione.

Nota: questo messaggio verrà visualizzato solamente dopo essere stato approvato da un moderatore.

Nome:
Email:
Verifica:
Lasciare vuota questa casella:
Digita le lettere visualizzate nell'immagine
Ascolta le lettere visualizzate / Carica una nuova immagine

Digita le lettere visualizzate nell'immagine:
Cognome del Presidente della Repubblica (minuscolo)?:
Scorciatoie: ALT+S invia msg / ALT+P anteprima