Sugli abbandoni scolastici maschili

[Finnegan]

Comincio a pensare che l'attuale scarso rendimento scolastico maschile sia un indice di salute, la sana reazione di un organismo sano alla fuffa politicamente corretta che si insegna oggi a scuola.

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Molti insegnanti descrivono un quadro desolante della scuola di oggi. I maschi sono i più colpiti da abbandoni scolastici, sindromi da iperattività e deficit dell'attenzione. Sono quasi dell'idea che siano un indice di salute, la sana reazione di un organismo sano alla fuffa politicamente corretta che si insegna oggi.
Un'altra causa è lo sfascio delle famiglie, con genitori del tutto impreparati alle loro responsabilità. Se ovunque regna la falsità e la banalità, come appagheranno i giovani la loro sete di verità?

Non si sottovaluti però la generosità dei ragazzi. Come scoprì Joyce, l'umanità sta uscendo dalla cultura alfabetica e tornando a una cultura orale, che privilegia la dimensione "mitica". I giovani lo sentono e non trovando nel mondo reale quel che cercano, si rifugiano nelle false epiche e saghe di media e videogiochi, brutta copia di antiche culture che non riusciamo a trasmettere; perché non prendiamo sul serio il presente e in particolare la cultura popolare, che è l'unica che oggi abbiamo e che dovremmo studiare per stabilire una connessione col mondo in cui vivono i giovani.

McLuhan studiò decenni fa il problema della sindrome di iperattività e del deficit dell'attenzione, e arrivò a queste conclusioni: per quanto discoli, gli alunni sono disattenti perché la scuola usa metodi e programmi da 19° secolo.
Il nostro ambiente d'informazione istantanea è una "classe senza mura" e i media (anche pubblicità, manifesti ecc.) "i suoi insegnanti".
La scuola è ancora concepita per un ambiente di informazione lenta e scarsa (monopoli della conoscenza). Oggi i ragazzi trovano facilmente fuori dalla scuola tutte le informazioni di cui hanno bisogno, e si sentono prigionieri in un'aula che dispensa nozioni ridondanti o scollegate (almeno apparentemente) col mondo esterno.
Quel che deve fare l'insegnante è interpretare e organizzare le informazioni, destando la curiosità degli allievi. E' anche essenziale rivelare le connessioni tra la nostra cultura popolare e quella greco-romana. Per esempio, pochi sanno che anche i registi dei film più commerciali hanno al loro attivo letture vaste e approfondite, comparabili a quelle di un professore universitario.
La cultura letteraria che i ragazzi snobbano è alla base dei contenuti dei nostri media, a partire da cinema e videogiochi.
Non si tratta di insegnare cose banali, o introdurre il tablet in classe, ma di cambiare metodo di insegnamento, passando dal fornire risposte prefabbricate al porre domande interessanti che tengano viva la curiosità.
Lo stesso McLuhan scrisse un testo di letteratura per le scuole superiori, sintetico e denso, infinitamente migliore dei nostri: conteneva soprattutto domande e spunti di riflessione, che invece di puntare su un apprendimento mnemonico rendevano l'allievo "coautore". Si leggeva tutto d'un fiato.
Il nichilismo dei nostri ragazzi è solo apparente, altrimenti non si berrebbero le mitologie di serie TV e videogiochi, che sono una fuga da un mondo che sentono come falso.
Ho parlato di recente con un'insegnante di una scuola superiore in un quartiere disagiato, che mi ha confermato che dando ai ragazzi una speranza il loro interesse si ridesta, perché finalmente trovano a scuola qualcosa che non c'è altrove.