De Profundis per la Diplomazia Vaticana. Mastro Titta (e il lockdown di Tosatti)

[Finnegan]

https://www.marcotosatti.com/2023/04/20/de-profundis-per-la-diplomazia-vaticana-mastro-titta/

Questo passo dell'articolo è lo specchio della politica di Stilum Curiae come di certa Chiesa "certificata" di oggi. Quella del "bel mondo" cattolico autoreferenziale e ammanicato:

Infine, sento un sottofondo critico amaro nelle parole di Parolin: la situazione della stessa Chiesa Cattolica, dilaniata da conflitti dottrinali esplosi con il papato illuminato di Francesco.
Dopo una decade di Fratelli Tutti, misericordia, accoglienza e ogni genere di scarabocchio mentale universale – avete presente quei disegnini con bambini e bambine neri, gialli e rosa che fanno il girotondo su un bel prato verde sormontati dall'arcobaleno? – ecco esplodere tutte le contraddizioni, le guerre e le divisioni. E allora Parolin, salomonicamente, spedisce ognuno a casa propria, in lockdown culturale e geopolitico, purché in pace. La pace dei cimiteri e dell'irrilevanza.

E cos'è la censura di Tosatti (credo teleguidata da qualcuno) se non un lockdown della libera discussione? Ora su Stilum Curiae come altrove nella Chiesa, regna una falsa pace, un cimiteriale silenzio già invocato più volte, per esempio, da un sacerdote sullo stesso sito. La pastorale dell'omertà.
Essendo Tosatti di Genova, sa bene che il mugugno è gratis, e assolve alla funzione fondamentale di conoscere la situazione del popolo (cattolico), che può giungere troppo attutita dietro a una grande scrivania di una ancor più grande stanza clericale.
Una pace gelida che nasconde invano le macerie della Chiesa e della società occidentale e che, ormai, può servire solo a non disturbare la digestione di certo clero e mondo cattolico, non certo ai fedeli che già disertano persino le udienze papali.
Dimenticando che con censura ed esclusione le cose potranno andare solo peggio.

Questo passaggio pare calzare a pennello:

Temo che il cardinale parli a nuora perché suocera intenda. Del resto, un'istituzione in frantumi come la Chiesa Cattolica difficilmente può insegnare agli altri come tenersi insieme.
Parolin certifica che il Nuovo Ordine Mondiale è nato morto e che la Chiesa, a parte qualche vago pistolotto su quanto sia bello salutare il vicino di casa col sorriso sulle labbra salvo scannarsi perché l'acqua dei fiori ti cola in balcone, non abbia molto da dire.
Certo, il Segretario di Stato fa un rapido passaggio su Cristo non come repressore dei conflitti, ma come portatore di giustizia e misericordia.
Cristo, appunto. Non africani dispersi dentro ignobili bagnarole, la tutela della biodiversità, la salvezza del pianeta, dilemmi laceranti sull'abbattimento di orsi o i diritti dei trans. Ma tanto, in Cristo chi ci crede più?

E voi, Tosatti e compagni, credete in Cristo?