Nella Utopia-Distopia Post-Capitalista, la Famiglia va Abolita

[Finnegan]

Nell'articolo di oggi Marco Tosatti pubblica una traduzione di Vincenzo Fedele di un articolo in inglese di un sito chiamato The Mercator.
Il pezzo descrive l'attacco frontale alla famiglia di

Sophie Lewis , un'accademica, docente e scrittrice tedesco-britannica istruita a Oxford  ed attualmente impiegata part-time presso il Centro studi e ricerche in "Feminist, Queer and Transgender Studies" , presso l'Università della Pennsylvania, a Filadelfia.

Inutile ripetere qui l'articolo, il cui contenuto è immaginabile e ormai simile a tanti altri. Quello che pensiamo di questa bella gente è reperibile in questa sezione: https://www.coscienzamaschile.com/index.php/board,18.0.html

Mi pare importante qui considerare l'articolo dal punto di vista degli effetti che ha sul pubblico, che potrebbe farsi l'idea, purtroppo del tutto errata, che la Chiesa in disarmo di oggi sia l'ultimo baluardo in difesa della famiglia.
Giusto denunciare questi attacchi esterni all'istituzione familiare ma non basta, perché rischia di rivelarsi un diversivo virtuale da altri problemi reali che attanagliano la Chiesa: contraccezione, aborto, divorzio e soprattutto inverno demografico.
Non mi dilungo su dati che dovrebbero essere ormai noti a chi li vuol vedere, ma ancora una volta domando: quali sono le cause di questo quadro desolante?
Senza ricorrere a teorie e ideologie, basta guardare i fatti: le chiese di rito tradizionale sono piene di giovani coppie e anche di giovani sacerdoti, il futuro (al momento l'unico) della Chiesa. Le altre chiese sono generalmente deserte, non solo di famiglie ma anche di giovani e perfino sacerdoti, che occorre far venire dall'estero. Come scrisse S. Teresa d'Avila: "Ciascuno faccia la prova affinché si persuada".
Vari sacerdoti su Stilum Curiae si sono affannati nel negare questa evidenza, prendendosela anche con l'umile sottoscritto (come se la censura potesse insabbiare la palese realtà), ma stranamente tacciono quando nelle parrocchie si organizzano convegni sulle famiglie LGBT. Anche se in effetti, uno ha detto (repetita iuvant) che "papa Francesco è libero di dire quello che vuole" sulle unioni civili gay perchè non sarebbero (secondo lui) di competenza della Chiesa!
Questo è lo specchio della Chiesa oggi: cattolici attaccati e censurati e ampio spazio a dottrine e prassi anticristiane, persino su siti "coraggiosi" e "fuori dal coro".
Il tutto per non ammettere la realtà più evidente: la Chiesa si è quasi autodistrutta (cit. Paolo VI) con una pastorale fumosa e disastrosa, che tace o nega nella prassi dottrine cattoliche fondamentali: la Comunione agli adulteri di Amoris Laetitia, anzi "papa Francesco libero di dire quello che vuole sulle unioni civili" omo sono solo gli ultimi esempi.
Peggio, la liturgia moderna accanitamente difesa (non voglio pensare per interessi opportunistici) da sacerdoti frequentatori di Stilum Curiae, ha praticamente abbassato tutti i ponti levatoi della cittadella della Chiesa. Ripeto, non sono solo opinioni ma fatti evidenti a chi li vuol vedere.
C'è da chiedersi se a certo clero che ricorda sempre più Don Abbondio importi nulla di tutto ciò, o gli basti che la chiesa sia frequentata da poche vecchierelle per mantenere il "posto".
Senza contare responsabilità dei fedeli, che neppure si conoscono tra loro e usano le parrocchie come (sono parole di un religioso) "supermercati dove consumare un rito domenicale" per poi andare ciascuno per i fatti propri.
Oppure, invece di fare scelte esigenti (cf. Parabola dei Talenti), come matrimonio o convento, sprecano i loro anni giovanili in pie pratiche in sé lodevoli, ma che convengono più ad anziane vedove che già hanno realizzato la loro vocazione terrena.
Non parliamo poi di associazioni realmente cattoliche e libere, non esistono e se provate a fondarne una ve la affossano in quattro e quattr'otto, anzi vi censurano perfino commenti come questi che si limitano a descrivere l'evidenza, appoggiandosi per di più su opinioni di papi.
Purtroppo articoli con questi contenuti sono rari o mancano del tutto nei siti cosiddetti fuori dal coro, per cui il pubblico cattolico invece di fare qualcosa di realmente utile (ammesso che ciò sia ancora possibile), continua a intrattenersi con diversivi virtuali